2.25 La piccola Julie
Sam
Ormai dovrei saperlo e smetterla di sperare inutilmente che le cose possano andare diversamente. Eppure, ogni volta mi ritrovo a sorprendermi per la mia ingenuità. Sto cercando di fumare una sigaretta in cucina in santa pace, ma ovviamente in questo appartamento non è un'attività possibile; non di certo da quando Sally è tornata qui, ormai da più di due settimane. Io vorrei solamente fumare in solitudine, una piccola e innocua sigaretta, e invece...
«Dunque», enuncia arrivando al mio fianco al tavolo, facendo un gran baccano mentre sposta la sedia per salirci sopra in ginocchio. Sally è tutta impegnata a stendere un enorme foglio sul tavolo; noto un'accozzaglia di disegni e colori che ricordano vagamente la mappa del tesoro di un bambino. «Ho fatto un piano di conquista infallibile.»
«Che cazzo è 'sta roba?»
«Il piano per la nostra uscita a quattro», risponde sicura tirando su le maniche della felpa e mostrando al meglio la sua mappa disegnata con i pastelli a cera che hanno finito per colorarle anche il viso e qualche ciuffo di capelli qua e là.
Guardo di sfuggita le sue braccia; oramai Sally ha tolto le bende, anche se i segni sulla sua pelle chiara sono ancora visibili. Da quando è tornato Harry devo ammettere che lei stia innegabilmente meglio; sembra essere più serena e felice, anche se mi ha raccontato di ciò che si sono detti e dei paletti che ha messo Harry tra loro.
Nelle notti appena trascorse lei si è svegliata parecchie volte; la sento di solito aggirarsi in cucina e in soggiorno come un'anima in pena che non riesce a riposare. Harry dorme sempre nel suo sacco a pelo, ma la sua camera è più lontana e non sempre riesce a sentirla in tempo durante i suoi incubi. Di tanto in tanto mi sono alzato anche io per darle una mano, ma Sally si rifiutava di parlare con me. «Ascolta, nonostante tutto sono sempre tuo amico», le ripetevo per rassicurarla. «Se hai bisogno di parlare con qualcuno, io sono qui.»
Si sentiva a disagio a parlare di Harry con me, ma le ho fatto capire che ignorarci non cambierà assolutamente la situazione tra di noi. Vederli insieme mi fa male, ma non posso farci nulla comunque e mi devo soltanto adeguare. Così, alla fine, sono riuscito a convincerla e un paio di volte siamo rimasti sul divano a fumare e a parlare in piena notte. Mi ha raccontato del chiarimento con Ian, di quanto l'abbia sgridata per la sua fuga e per ciò che si è procurata. Pian piano Sally si è sfogata di tutto e, alla fine, ha trovato anche il coraggio per dirmi la verità: e cioè, che Harry sta aspettando.
«Dice che vuole ritrovare la fiducia in me, che ho combinato troppe cazzate e che non può perdonarmi così, da un giorno all'altro.»
Su quel divano con la sigaretta infilata in un angolo della bocca, l'avevo guardata storto. «Che idiota.»
«No, io credo che abbia ragione...»
«Ti ama, tu lo ami. Che cazzo aspetta a fare?»
Lei aveva alzato le spalle e mi aveva rubato la sigaretta dalla bocca per fare un tiro. «Non lo so... ma devo fare di tutto per non deluderlo di nuovo. Ha ragione, me lo merito ed è giusto così.»
Mi ero ripreso la sigaretta. «Non è giusto un cazzo. Se fossi in lui, io non aspetterei un attimo.»
Mi aveva sorriso, ma alle mie parole non aveva più risposto. Il disagio ogni tanto ritorna, e non lo possiamo di certo controllare.
In compenso, quella stessa notte avevo trovato il coraggio per parlarle di Julie. Non so perché in giorni e giorni mi ero rifiutato di farlo. Stupido me, forse ancora una piccola parte si illudeva di lasciare aperta una porta per Sally. Le ho così raccontato che sono andato in biblioteca da lei tutti i giorni come le avevo promesso, e che in ognuno di quei singoli giorni l'ho invitata a uscire con me. Quando le ho annunciato che, dopo una settimana filata di rifiuti, alla fine Julie aveva accettato il mio invito a cena fuori, Sally si era elettrizzata.
E ora, dopo due giorni, lo è ancora di più.
«Sarà un'uscita a quattro perfetta!» esclama piazzando posacenere, bicchieri e tazze ai quattro angoli del grande foglio per tenerlo teso e aperto. «Ho organizzato tutto nei minimi dettagli.»
«Sembra il piano di guerra di un assalto delle truppe dei Marines in Iraq.»
Prende ad agitare le mani, in ginocchio sulla sedia perché è troppo bassa e, soltanto seduta, non riuscirebbe ad avere una visione generale della mappa. «Il succo è quello: in amore e in guerra tutto è lecito. Tu devi conquistare Julie, io devo riconquistare Harry.»
«A proposito», interrompo la sua spiegazione, «dov'è finito Harry?»
Mi ascolta a malapena mentre corregge il disegno della portiera della sua macchina. «Harry è andato a comprare qualcosa da vestire. Da casa si era portato solo un paio di magliette e i suoi soliti jeans.»
Torno a guardare i disegni che, ammetto, mi preoccupano non poco. «Non possiamo fare le uscite divise come tutte le persone normali? Non ho bisogno di te per provarci con Julie. So ancora come si fa.»
Stringe le labbra in modo buffo. «Lo so bene. A dire il vero, sei tu che servi a me», ammette con un sospiro paziente. «Ho detto a Harry che sei stato tu a pregarci di accompagnarvi questa sera, altrimenti... altrimenti non sarebbe mai voluto uscire con me.»
Non mi guarda mentre si schiarisce la voce. «Te l'ho detto che non vuole stare solo con me. Gli ho organizzato una sorpresa e se andassimo senza di voi, so già che rovinerei tutto.»
«Quale sorpresa?»
«Una cosina in onore dei vecchi tempi... allora, stavamo dicendo?»
Spengo la sigaretta nel posacenere e mi spingo in avanti per sbirciare il foglio. «Che stiamo per arruolarci nell'esercito degli idioti.»
«Ecco, sì», finge un sorriso che non sente davvero. «La chiave di tutto è il Luna Park.»
Alzo gli occhi al cielo. «Evviva l'originalità.»
«E dai... A Julie piace molto, soprattutto lo zucchero filato alla fragola.»
«Come fai a saperlo?»
«Perché su Facebook c'è una sua foto in cui è al Luna Park con suo fratello e mangia lo zucchero filato rosa. Mi sembra ovvio.»
«Sei al limite dell'inquietante, lo sai?»
Mi ignora con un gesto della mano. «Dunque, dobbiamo pensare a come vestirci; poi, andremo a prenderla noi a casa alle cinque in punto, lei ci farà aspettare e...»
«Potrei almeno prendere la mia macchina e voi due la vostra? O dobbiamo fare pure un'orgia a quattro alla fine della serata?» sbotto infine.
Ci pensa su e alla fine mi dà ragione. «Ok, forse divisi nel viaggio è meglio, così se la devi palpeggiare un po', lei non avrà l'imbarazzo degli sconosciuti dietro che la fissano.
Dunque, come stavo dicendo... andiamo al Luna Park e facciamo un sacco di giri sulla ruota panoramica. Dalla regia mi dicono che è molto gettonata tra le coppiette», borbotta fingendo di parlare con qualcuno tramite un auricolare inesistente che tocca con l'indice.
Sally prende così a gesticolare animatamente, mostrandomi tutta una serie di disegnini infantili che ritraggono il chiosco dello zucchero filato e le diverse giostre presenti al Luna Park che è sempre aperto in città.
«Quindi, sarò costretto ad avervi entrambi tra le palle mentre ci provo con lei?» mi informo con una nota scettica nella voce.
«No, no, puoi stare tranquillo. Resteremo insieme un po' solo all'inizio, poi io e Harry ci nasconderemo da qualche parte e vi lasceremo la vostra privacy. Potremmo decidere una parola d'ordine per capire quando sarà il momento di lasciarvi soli.
A proposito, non mi hai ancora raccontato in che base sei arrivato.»
«Dopo che ci siamo baciati quel giorno, non è successo altro.»
Resta a bocca aperta. «Niente, niente?»
Scrollo la testa. «No, niente.»
«E come mai?»
«Sono proprio costretto a parlare di queste cose con te?» domando irritato. «Mi va bene fare due chiacchiere, ma...»
«Io voglio che me ne parli», ribadisce con energia. «Voglio che torniamo come eravamo prima.»
In ginocchio sulla sedia, il suo sguardo è determinato mentre la luce del sole accende i riflessi dorati nei suoi capelli. La guardo e prendo un respiro profondo. «Lo sai anche tu che non è possibile.»
«E invece è possibile. Non mi illudo che sia facile, ma è possibile. Mi...» abbassa lo sguardo di nuovo al foglio mentre rigira il pastello rosso tra le dita, «mi manchi...
Ecco. Fanculo, l'ho detto.»
Sospiro nuovamente e poso una mano sulle sue. «Non so se ci riesco, Sally. Non so se riesco a parlare con te così normalmente di Julie. Ci sto provando, ma...»
«Tu però vuoi che io ti parli di Harry. Perché non possiamo fare il contrario?»
Cerco di trovare un senso ai miei pensieri confusi, anche se renderli in parole non è semplice. «Io voglio provare a tornare al rapporto che avevamo prima. Tu mi parlavi di Harry e me ne ero quasi abituato; ma con Julie è... diverso.»
«In che senso?»
«Non è stupida. Lei ha intuito che c'è stato qualcosa tra di noi e parlarne con te mi sembrerebbe... non so come spiegarlo... come se facessi un torto a lei, come se la svendessi, o la sporcassi. Scusa, non so spiegarmi», concludo infine in tono sconsolato.
Lei, invece, si apre in un debole sorriso. «Wow, non pensavo ti piacesse così tanto. È una buona cosa, no?»
Alzo le spalle. «Non ne ho idea... spero di sì.»
Mi guarda per qualche istante, sembra felice per me, ma vedo anche qualcos'altro che non riesco a interpretare. Poi, però, torna alla sua solita espressione furba. «Beh, lo scopriremo dopo stasera.»
Come niente fosse, ritorna a spiegarmi di tutti gli spostamenti che ci dovranno portare dal Luna Park al pub dove ha già prenotato un tavolo. «E cucinano anche piatti vegetariani, ho già controllato», si affretta ad anticiparmi.
Quando la porta dell'appartamento si apre per lasciar entrare Harry, ecco che Sally prende ad agitarsi per richiudere la sua mappa del tesoro. Lui resta con una mano sulla porta e la guarda dimenarsi con il foglio per qualche secondo. Sally non riesce a ripiegare il piano di conquista, così si accontenta di accartocciarlo come una palla informe che nasconde dietro la schiena.
«Che cazzo sta facendo?» mi domanda.
«Shhh», mi intima lei.
Troppo tardi.
«Ha fatto un piano militare per conquistarti questa sera e me lo stava mostrando.»
Mi massaggio la spalla dopo che il piccolo pugno è arrivato a colpirla in pieno. «Brutta stronza!»
Cerca di colpirmi di nuovo, ma stavolta le blocco la mano. «Non dovevi dirglielo! Sei un coglione!»
Le pizzico un fianco in risposta, così lei si ribella e prova a schiaffeggiarmi il petto con l'altra mano. «Sei un deficiente.»
«E tu una decerebrata del cazzo.»
Riprende a colpirmi, così riesco a prenderla di peso su una spalla e ad alzarmi in piedi. «Sam», si lamenta Harry con irritazione.
«La tua ragazza è stronza e manesca. Lo sapevi?»
Lui annuisce, ormai non sembra più fare eccessivo caso ai nostri battibecchi continui, oppure finge di passarci sopra. Gli consegno l'irrisorio peso della piccola valchiria esagitata e lui la afferra con fatica dopo aver lasciato le borse a terra. «Mettetemi giù!» sbraita lei mentre eseguo il passaggio di consegne.
Sally riesce a divincolarsi fino a scendere a terra, ma resta bloccata dalle mani di Harry. «Ringrazia che non posso usare certe mosse di karate con te, altrimenti ti ritroveresti senza palle», sbotta verso di me con gli occhi stretti e minacciosi.
«Pensate di aver finito voi due?» cantilena Harry.
Sally si volta di scatto e lo abbraccia, di nuovo rasserenata. «Scusami, amore.»
«Lecca culo», la apostrofo prima di veder saettare un dito medio nella mia direzione.
«Quindi, ora posso sapere dove andremo stasera?»
Sto per aprire bocca, ma lei mi anticipa. «No, e tu stai zitto, Sam», mi intima con sguardo di ghiaccio.
Li sento ancora parlare mentre vado in camera mia per cambiarmi e mandare un messaggio a Julie per questa sera. «Hai detto che non devo più cucinare, così ti ho fatto una sorpresa diversa...»
Mi siedo sul letto e sbircio i messaggi sul cellulare, poi sento una serie di passetti veloci ed ecco che Sally arriva nella mia camera. «Ehi, ho già ordinato due mazzi di fiori dal fioraio», bisbiglia con il sorriso. «Passo a prenderli io prima di uscire, ok?»
La guardo alzando un sopracciglio per la confusione. «Due? Perché?»
«Uno per Julie e uno per Harry», spiega in tono cospiratore.
«Non credo che a Harry faccia piacere un mazzo di fiori, sai?»
Alla mia notizia, sembra parecchio delusa. «Tu dici? Nei film lo fanno sempre vedere!»
«Sì, ma quando sono gli uomini a portare fuori le ragazze, non viceversa. Che cazzo se ne fa Harry dei fiori?»
«Merda, questo fattore non l'avevo considerato. E le donne cosa fanno di solito?» domanda guardandosi alle spalle. Harry deve essere andato in bagno nel frattempo.
Ci penso su. «Di solito, alla fine della serata e dopo che gli uomini hanno sborsato fior di quattrini per i fiori, i cioccolatini, la cena, il Luna Park e tutto il resto, le ragazze dovrebbero dartela. Credo che il galateo dica così.»
Lei sembra sconsolata. «Ecco... io farei anche la mia parte, ma Harry non vuole.»
«Cosa non vorrei?»
Lei si gira di scatto e, senza fare una piega per essere stata scoperta, si volta a fissarlo con le braccia incrociate. «La mia piccola Sally. Tu non la vuoi più.»
Harry allarga gli occhi a disagio e io non posso fare altro che tornare a guardare il cellulare, anche se non riesco a trattenere una debole risata. «Potremmo non parlare di queste cose proprio davanti a lui, cazzo?»
«Sam sa già tutto.»
Harry sbuffa. «Di bene in meglio.»
«Sally», mi intrometto, «apprezzo che tu voglia essere sincera con tutto il mondo, ma anche io vorrei evitare di sapere proprio tutti i dettagli nello specifico. Non ci tengo particolarmente.»
«Oh, grazie», esala Harry prendendola per mano e portandola via dalla mia camera.
Poi, però, un paio di minuti dopo, ecco che i passetti veloci tornano. «Psst.»
«Che vuoi ancora?»
«Tu pensi che se pago io il Luna Park, la cena e lo zucchero filato, poi credi che Harry rivorrà la piccola Sally?»
Il mio sguardo è ancora preso nello scrivere il messaggio a Julie. «Se non la rivuole, avremo tutti quanti la conferma che il tuo ragazzo è un enorme coglione.»
Passa qualche istante, e poi... «Psst... Ehi, Sam.»
Mi sta esasperando. «Che c'è?!»
Sally mi guarda con un sorriso stranamente dolce mentre la luce limpida che entra nella camera da letto le colora gli occhi di vaghe sfumature smeraldo. Mi chiedo se la sensazione che provo ancora al centro del petto alla sua vista se ne andrà mai via del tutto... «Se per caso stasera non ti volesse, sarebbe proprio stupida anche la piccola Julie.»
***************
Spazio Dory:
Capitolo di passaggio e spero divertente, in preparazione all'attuazione del piano di riconquista di Harry. Quale sarà la sorpresa che ha preparato Sally?
A presto!!
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