#4
Draco Malfoy era tante cose, ma certamente non un Baby-Sitter. Non aveva una grande pazienza con i bambini, non gli piacevano quei piccoli esserini che piangevano sempre spaccandoti i timpani, o che andassero cambiati quando facevano la cacca. Non era certamente adatto ad occuparsi di un bambino; ma visto che voleva tenersi stretti i suoi testicoli o la sua ragazza glieli avrebbe staccati a suon di calci se non avesse tenuto Teddy Lupin-Potter per quella sera; aveva deciso che si sarebbe sacrificato per una volta.
Arrivato davanti a casa Potter, dove viveva il bambino, Draco tentennò un attimo, poi bussò alla porta.
Pochi secondi dopo un trasandato Harry Potter in abito elegante gli aprì. I due si squadrarono con evidente disprezzo; ma in fondo erano i due parenti più vicini a Teddy.
-Malfoy- salutò Harry.
-Potter- rispose Malfoy.
Dopo essersi scambiati il loro classico saluto, Harry si scostò per farlo entrare e Draco varcò la soglia senza proferire ulteriori parole.
L'ingresso di casa Potter era semplice e arredato con uno stile decisamente campagnolo, lo stile dei Weasley insomma. Neanche a pensarlo che pochi secondi dopo Ginevra Weasley apparve da una porta, probabilmente quella della cucina. Era spettacolare nel suo vestito blu mare, e Draco dovette ammettere che, forse, Harry Potter aveva fatto proprio un bell'acquisto a sposare la rossa.
-Malfoy eccoti finalmente!- lo salutò Ginny calorosamente. Draco ormai era abituato, Ginny era quella che aveva preso meglio il fidanzamento della sua migliore amica con il nemico numero uno Draco Malfoy. Nei sette anni successivi Ginny aveva cercato di mettere da parte orgoglio e odio per far piacere ad Hermione. Con il tempo i due avevano imparato ad andare d'accordo e adesso erano buoni conoscenti.
-Ginny, è un piacere anche per me rivederti- le rispose Draco sorridendo leggermente -Sei magnifica con quell'abito- Ginny sorrise compiaciuta, mentre Harry sbuffava contrariato. -Che c'è Potter? Geloso?- lo rimbeccò Draco sinceramente divertito.
-Oh ma taci Malfoy- inveì Harry per niente contento.
-Su Harry adesso smettila. Draco è stato molto gentile a concederci una serata tutta per noi. Sii più gentile- lo rimbeccò Ginny con le braccia conserte sul petto, in quella posizione e con il cipiglio alla mamma Weasley che andava formandosi, incuteva più timore di un'orda di mangiamorte. Harry borbottò qualcosa che suonò come un insulto verso i Malfoy e il loro essere maledettamente irritanti -Ti ringrazio Malfoy per tenerci Teddy- gli disse come se le parole gli fossero state uncinate fuori dalla gola -Ma se torno e Teddy non starà bene, non esiterò a trasformarti in un furetto per il resto della tua vita- gli disse sorridendo angelico. Draco lo fulminò con lo sguardo e Ginny scosse la testa rassegnata.
-Teddy puoi scendere un attimo?- gridò Ginny per farsi sentire dal piano di sopra. Draco spalancò gli occhi, non aveva idea che il bambino fosse in grado di camminare.
-Ma... Teddy sa scendere le scale?- chiese allarmato a Ginny ; lei ricambiò lo sguardo confusa -Beh si, ha sette anni- gli rispose con naturalezza.
Draco emise un gemito di sofferenza -Per Salazar. Come sette anni?!- chiese ancora più sbalordito.
Harry emise una risata gutturale di puro godimento -Si Malfoy. Sette anni, sai... i bambini crescono-.
Draco lo fulminò con lo sguardo, mentre dei passi concitati arrivavano dal piano di sopra e si fiondavano giù dalla scala di legno facendola scricchiolare.
Pochi secondi dopo, un bambino piccolo e magro come un chiodo apparve nell'ingresso. Aveva una ciocca rosa che faceva a pugni con il resto dei capelli completamente blu.
-Eccoci qui ometto, noi dobbiamo andare. Questo è Zio Draco, comportati bene- lo redarguì Ginny prima che si avviasse verso l'uscio superando il marito.
-Ah Teddy se Malfoy ti fa arrabbiare, tu sai che devi fare- gli sussurrò Harry facendogli l'occhiolino. Ginny non pareva aver sentito nulla ed il bambino annuì sorridendo. Draco guardò allarmato prima Teddy poi Harry che se la rideva di gusto.
-Ginny non vorrete mica andarvene vero?- le gridò dietro Draco che era un fascio di nervi. Con i bambini piccoli era già un disastro, ma almeno quelli non rompevano le scatole. Con un bambino di sette anni capace di camminare, correre e cacciarsi nei guai era la fine.
- Oh Malfoy io credo che te la caverai benissimo- gli rispose Harry con un ghigno mentre si avviava alla porta e usciva per raggiungere Ginny.
Appena la porta si fu richiusa, Teddy cacciò un urlo eccitato ed iniziò a correre per tutta la casa. Draco lo guardò allibito, maledicendo tutti i santi maghi. Sarebbe stata una lunga serata.
Due ore più tardi Draco era letteralmente coperto di farina da capo a piedi, la cucina era ridotta un disastro; impronte di manine sporche di cioccolato erano sparse sui mobili bianchi. La maggior parte del contenuto del frigo era riverso per terra e Teddy stava allegramente giocando con un sacco di zucchero a velo ribaltato sul pavimento. Draco lo aveva rincorso per tutta la casa, ma lui si era rivelato un corridore più veloce del previsto e soprattutto non esauriva mai le batterie.
-Teddy andiamo a letto? Eh dai- gli propose Draco speranzoso. Ma il bambino lo guardò e poi scosse forte la testa, si caricò il sacco di zucchero in braccio e poi corse verso il salone. Draco spalancò gli occhi incredulo e gli corse subito dietro. -No Teddy! Non ti azzardare- gli disse minaccioso.
Il bambino lo guardò con occhi furbi, poi prese una manciata di zucchero a velo e la lanciò in aria. -Voglio la neve!- gridò -Neve!- gridò ancora indicando lo zucchero a velo che cadeva verso il basso e si andava a posare sui biondi capelli di Draco.
-Teddy ora basta ridammi il sacco!- inveì Malfoy.
Teddy rise e poi riprese a correre lanciando zucchero a velo dappertutto. Casa Potter sembrava uscita da un uragano.
-Teddy smettila di lanciare lo zucchero!Oddio no allontanati dai fornelli!- gridò ancora Draco con voce isterica. Si slanciò per afferrare il bambino, ma quello saltò subito giù dalla sedia sgusciandogli via da sotto le gambe. Draco si guardò in mezzo alle gambe nel punto in cui era sparito il mostriciattolo, poi si girò -Non saltare sul divano! No!- gridò ancora ormai in preda ad una crisi di nervi. Il bambino rise e poi lanciò addosso a Malfoy lo zucchero che gli era rimasto facendogli la linguaccia. La faccia di Draco diventò completamente bianca facendolo assomigliare ad un buffo pupazzo di neve. Mentre sentiva lo zucchero in posti in cui lo zucchero non doveva essere Draco pensò che non sarebbe mai uscito vivo da quella serata.
Quando Teddy si fu calmato e lo stomaco gli aveva iniziato a brontolare, era andato dal suo Baby- Sitter per farsi fare da mangiare. Draco, che era seduto sul divano nel vano tentativo di riposare due minuti, lo guardò disperato.
-Ho fame!- stava dicendo Teddy con la mano ben salda sulla manica del maglione costoso, ora tutta stropicciata, del biondo. Lo stava strattonando con forza e Malfoy a malincuore si alzò e seguì il bambino nella cucina disastrata.
-Cosa vuoi da mangiare?- gli chiese.
-Uova- rispose il bimbo prontamente.
Draco allora prese un uovo, lo mise in padella e lo fece cuocere. Due minuti più tardi era pronto, lo mise sul piatto del bimbo e poi glielo passò. Teddy esaminò attentamente l'uovo, poi fece una faccia schifata che a Draco non piacque per nulla.
-Mamma non le fa così- disse solo, con mamma Draco immaginò che parlasse di Ginny.
-Non mi importa come le fa Ginny, quello è l'uovo ed ora te lo mangi- rispose ormai al limite della pazienza. Teddy aggrottò la fronte, prese il piatto con dentro l'uovo e lo lanciò contro Draco che schivò per un pelo il proiettile.
-Io voglio come fa la mamma!!!- urlò il bambino.
Draco fece lunghi respiri per non perdere il controllo, a breve lo avrebbe ucciso ne era certo. Mentre tentava di calmarsi, qualcosa gli volò dritta in fronte, il bicchiere di plastica che il bimbo aveva di fronte a sé non c'era più e ora giaceva ai piedi di Draco che stava diventando paonazzo.
-Piccolo mostro se ti prendo...- disse aggirando l'isola della cucina per acciuffare quel piccolo diavoletto; ma subito Teddy schizzò via ridendo, aprì la porta di casa e uscì fuori di corsa.
Draco con il cuore in gola lo seguì subito.
Era appena uscito in giardino, ma di Teddy nessuna traccia. Uscì in strada e fece qualche metro -Teddy!- chiamò ma nessuno rispose. -Teddy!!- provò di nuovo nel panico; ancora nessuna risposta. E adesso come faceva a raccontarlo a Ginny, ad Harry... Ma soprattutto ad Hermione? Lo avrebbe castrato ne era certo. Fece qualche altro passo e raggiunse un piccolo parco giochi; in cui c'erano un'altalena e due scivoli. Al centro dello spiazzo c'era Teddy circondato da altri cinque bambini che ad occhio e croce dovevano avere undici anni. Draco si avvicinò quanto bastava per sentire uno dei bimbi insultare Teddy e gli altri che ridevano.
-Ciao piccolo Teddino. Sei fuori tutto solo? Vieni qui che adesso ti taglio quella ciocca rosa da femmina- gli disse uno dei bambini, doveva essere una specie di capobanda. Teddy stava tremando dalla testa ai piedi; e Draco, nonostante avesse avuto voglia di ucciderlo prima, sentì una rabbia sovraumana impossessarsi di lui.
Come osavano quei piccoli teppisti insultare il suo bambino?!.
Si fece avanti con la più temibile delle espressioni e puntò un dito contro all'aggressore di Teddy che aveva appena parlato.
-Tu piccolo delinquente se torci anche un solo capello al mio bambino ti assicuro che ti ritroverai rosa flash per il resto dei tuoi giorni.- disse con voce possente e minacciosa, il bambino in questione sbiancò impaurito -E voi...- disse Draco rivolgendosi agli altri -Se non alzate i tacchi e ritornate subito a casa, avviserò i vostri genitori e vi ritroverete rinchiusi in camera a vita- il gruppetto dei cinque bambini si riunì con i volti pallidi, mentre Draco avanzava verso di loro -E adesso sparite!- tuonò e i bambini scapparono come schegge verso la strada.
Teddy nel frattempo era rimasto fermo immobile dov'era. Solo quando Draco si fu avvicinato notò le lacrime che solcavano il suo visino.
-Hey- gli disse inginocchiandosi per arrivare alla sua altezza -Non avere paura, adesso ci sono io con te. Non torneranno più va bene?-.
Il bambino annuì, poi si slanciò e abbracciò Draco con tutta la forza di cui era capace. Malfoy spalancò gli occhi sorpreso, poi ricambiò stringendo a sé quella creaturina. Se la caricò in braccio e insieme ritornarono dentro casa.
Dopo aver mangiato, i due stremati si addormentarono uno addosso all'altro sul divano.
Harry Potter e Ginny Weasley avevano davvero bisogno di quella serata. Erano andati al ristorante e poi a fare una passeggiata dedicando un po' di tempo a loro, tempo che era scarseggiato da quando c'era Teddy. Harry fu il primo ad aprire la porta e quando varcò la soglia la serenità sparì in un istante dal suo volto. Ginny dietro di lui non poteva credere ai suoi occhi. -Oh Merlino!- esclamò. La casa era ridotta un disastro, le pareti e i mobili erano pieni di impronte di manine sporche di cioccolata, zucchero a velo era sparso ovunque e la cucina era un disastro di cibo riversato fuori dal frigo e cocci di piatti rotti.
Quando i due coniugi arrivarono in salotto però, non osarono parlare. Draco Malfoy era sdraiato scompostamente sul divano a pancia in su, con la mano sinistra si sosteneva la testa e con la destra abbracciava Teddy che gli dormiva sul petto, stringeva Draco come un peluche e i suoi capelli erano di un biondo quasi bianco.
Ginny sorrise radiosa -Che due tesori- commentò commossa. Harry si girò fulminandola -Questo qui- sussurrò indicando Draco -ci ha distrutto la casa- finì in tono lamentoso.
Ginny gli scoccò a sua volta un'occhiata di rimprovero - In realtà è stato il diavoletto di sette anni a combinare tutto e sono pronta a scommettere che sei tu che gli hai dato il permesso- Ginny stava scrutando il marito con braccia incrociate e il cipiglio alla Weasley in volto. Harry si fece piccolo piccolo -Ma... come fai a saperlo?!- borbottò esasperato. Ginny gli tirò uno schiaffetto sulla nuca e poi gli diede un bacio sulla guancia -Perché io so sempre tutto-.
Nel frattempo dal divano provennero degli strani rumori. Gli occhi di Draco Malfoy tremolarono leggermente, prima di aprirsi piano. Il ragazzo si guardò intorno e notò le due figure che erano i coniugi Potter in piedi davanti a lui che lo fissavano con delle strane espressioni. Draco cercò di alzarsi, ma solo dopo si accorse di avere ancora Teddy sul petto. Scosse leggermente il bambino -Teddy sveglia, ci sono Mamma e Papà- il bimbo si stropicciò gli occhi assonnati, ma si tirò su. Draco lo prese e lo mise a sedere affianco a lui, poi guardò i Potter. Ostentava fierezza, nonostante la casa fosse un completo disastro. -Posso spiegare- esordì precipitoso, ma una mano imperiosa di Ginny Weasley lo fece desistere immediatamente dal fornire alcuna spiegazione.
-Lascia perdere so già di chi è la colpa e stasera prima di andare a letto si prenderà una bella ramanzina- Draco fece per protestare, voleva evitare che Ginny si arrabbiasse troppo con Teddy, ma lei lo zittì subito con un'altra occhiata -Oltre alla ramanzina; chiaramente da qui fino al mese prossimo andrà in bianco. Così magari imparerà a fare il bambino dispettoso- finì la rossa con tono di rimprovero e braccia incrociate, girata verso Harry Potter; che sembrava aver appena visto un'orda di mangiamorte campeggiata da Voldemort in persona per quanto era bianco. -Ma Ginny!- cercò di protestare; ma la rossa non lo degnava più di alcuna attenzione, per cui Harry si afflosciò come un fiore passito su una delle poltrone piene di zucchero.
Draco Malfoy scoppiò a ridere di gusto seguito subito a ruota da Teddy che si stava tenendo la pancia. -Ah beccati questa Potter!- Harry strabuzzò gli occhi verso il piccolo Teddy che aveva esordito con quella frase; a Draco scese una lacrimuccia d'orgoglio. Quello era il suo bambino.
Accarezzò la testa del piccolo e solo in quel momento si accorse che i capelli di Teddy erano tali e quali ai suoi. Un calore improvviso gli invase il cuore facendogli provare un immenso amore verso quel piccolo diavoletto.
-Bene Draco, grazie per il tuo aiuto. Ora Teddy saluta zio Draco che andiamo a letto- disse Ginny mentre accompagnava Malfoy alla porta. Teddy iniziò a scuotere violentemente la testa -Ma io non voglio che Zio Draco va via- piagnucolò sbadigliando.
-Zio Draco ritornerà piccolo te lo prometto- lo rassicurò il biondo inginocchiandosi per essere alla sua altezza. Il bimbo annuì poi si gettò tra le braccia di Draco che sorrise.
-Ti voglio bene zio Draco- gli disse Teddy prima di staccarsi e correre su per le scale.
Draco lo guardò mentre se ne andava al piano superiore pieno di energie. Infondo, forse, non se la cavava poi così male con i bambini; casa distrutta a parte ovviamente.
***
Eccoci con la nuova Shot miei Nargilli.
Qui vediamo Draco versione Baby-Sitter isterica. Ho adorato scrivere di Teddy e Draco sono due tesori secondo me.
Vorrei puntualizzare che tutti gli errori grammaticali nelle parti di Teddy sono stati fatti a posta. In quanto bambino ancora non sa coniugare benissimo i verbi. Gli errori in altre parti invece sono una svista se ci sono.
E niente che ne pensate di Teddy? E di Draco? E di questo Harry un po' più dispettoso? Di Ginny più accondiscendente e amichevole?
Bene come sempre spero vi sia piaciuto! E ci vediamo alla prossima Shot.
Bisoux 😘😘😘
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