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#3.2

L'uscita con Neville stava andando talmente bene che Theo si sentiva quasi scoppiare dalla felicità. Non pensava nemmeno più a Marcus Flitt e le sue minacce. Erano usciti quel pomeriggio ed erano andati da Mielandia, Theo non aveva mai riso così tanto. Neville si era riempito la bocca di api frizzole ed era levitato per almeno mezz'ora prima di ritornare a terra. Theo aveva dovuto trascinarlo per Hogsmeade tenendolo per il braccio mentre rideva come un pazzo e cercava di non far cadere le buste piene di dolci. Erano poi entrati da Madama Rosmerta per prendersi una burro birra e scaldarsi un po'. Si erano seduti ad un tavolo e Neville gli aveva raccontato della sua famiglia e Theo aveva capito il motivo del suo ritardo della sera prima, poi gli aveva raccontato di sua nonna e di quanto fosse cambiato in tutti quegli anni di scuola, di quanto si fosse impegnato per avere il fisico che aveva e quanto avesse sofferto per essere quello che era oggi; Theo lo aveva ascoltato affascinato dall'inizio alla fine, sorseggiando la sua burrobirra. Mentre raccontava Neville gli aveva sfiorato la mano, per poi prenderla tra le sue, facendo perdere una serie di battiti al Serpeverde.
L'unico momento in cui Theo aveva avuto timore, era stato quando Marcus Flitt era entrato dalla porta e aveva puntato i suoi gelidi occhi proprio su di loro. Theodore aveva deglutito e aveva tolto la mano da sotto quella di Neville con il maggior tatto possibile. Il Grifone parve non farsi scalfire, anche se si era girato per chiedere altre due bibite e aveva notato Flitt al limitare del bancone che li guardava truce, con accanto l'inseparabile Montague.
Neville ricordò quando alla lezione di pozioni lui si era accorto di come Marcus si era accostato a Theo, di come lo avesse fatto anche in Sala Grande e di come lo fissasse in continuazione e di come Nott sembrasse sempre a disagio quando se ne accorgeva. Poi c'era quel segno rosso sul collo di Theo... pareva un morso oppure un succhiotto, che lo aveva lasciato interdetto.
Tuttavia Neville non si lasciò trasportare dalle ipotesi, forse si stava immaginando tutto e Theo non aveva tolto la mano dalla sua solo perché Flitt era entrato nel locale. Si era rigirato quindi verso il ragazzo che gli stava seduto di fronte e aveva incrociato subito due luminosi occhi verdi che lo stavano guardando raggiante. Decisamente si era immaginato tutto.

Uscirono dal locale che ormai era ora di cena, si avviarono verso il castello e continuarono a ridere e scherzare. Theo aveva trovato quel poco coraggio che gli era rimasto per raccontare dei suoi genitori. Di come sua madre fosse morta e suo padre fosse estremamente vecchio e un mangiamorte incallito. Di come lo avesse cacciato di casa quando aveva saputo che era gay e di come sarebbe rimasto per strada se sua zia materna non lo avesse accolto in casa amandolo come un figlio. Neville aveva ascoltato senza interromperlo, mentre entravano a castello e si avvicinavano alla Sala Grande. Erano gli ultimi e il corridoio era deserto, ormai la cena doveva essere iniziata, ma a nessuno dei due importava granché mentre chiacchieravano.
-Ciao angioletto- salutò qualcuno alle loro spalle. Theo si bloccò di colpo, girandosi lentamente verso la fonte della voce. Sentiva già il terrore propagarglisi in tutto il corpo, gli occhi di Marcus esprimevano un compiacimento che non gli piaceva per nulla.
-Scopi con me nel bagno dei Serpeverde e tre giorni dopo vai già con un altro?- sputò Flitt con un tono così offeso da sembrare quasi vero.
Theo trattenne il fiato per lo sconcerto, cosa stava dicendo?.
-Flitt... ma cosa...- cercò di protestare, ma Marcus aveva già annullato la distanza che li separava ed ora era a meno di un metro da Theo che deglutì il groppo che gli stava serrando la gola.
Neville affianco a lui spostava lo sguardo da Marcus a Nott come se stesse guardando una pallina da Ping Pong, aveva assottigliato gli occhi, sospettoso, mentre i suoi timori di poco prima si riaffacciavano forti e chiari.
Marcus rise amaro, Theo sentì un brivido di paura attraversargli tutta la schiena. Non capiva cosa stesse succedendo.
-È inutile che ti inventi scuse- continuò l'altro con tono afflitto -Mi hai chiesto di tenere segreta la nostra relazione solo per farti i tuoi comodi?- gli chiese Marcus mettendo la giusta dose di voce addolorata nella frase.
Theo era esterrefatto, talmente tanto che non riusciva a proferire parola.
-È vero?- gli chiese Neville girandosi verso di lui e nell'esatto istante in cui lo fece, Marcus Flitt espose il suo sorriso più crudele in direzione di Nott -Quindi sarei solo un ripiego?- chiese ancora Neville con voce roca, sentiva un brutto sapore alla bocca dello stomaco. Era forse delusione?.
-No! Neville ti prego... non puoi credergli!- sussurrò Theo sentendo già le lacrime agli occhi.
-Si Paciock non credermi... io e lui stiamo insieme ti dico! Cosa mi torna in tasca a raccontare una bugia?- gli chiese Flitt rassegnato -Se non credi a me guardagli il collo, quel segno l'ho fatto io! Me lo hai chiesto tu di fartelo, ricordi?- chiese guardando Theo, alzando la voce nel giusto connubio tra l'arrabbiato e il triste.
Theo sgranò gli occhi ancora di più
-Non è vero!- inveì allibito.
Neville guardava interdetto prima l'uno e poi l'altro -Ti ho visto mentre lui si accostava a te per parlarti dopo la lezione di pozioni e poi dopo la cena più di una volta, sembravate intimi- gli rispose il Grifone di rimando.
-Cosa... di che parli?- chiese Theo sempre più disperato. Guardò Flitt che, senza essere visto da Neville, ghignava compiaciuto.
-Parla di quando ti sussurravo all'orecchio di poter rendere pubblica la nostra relazione e tu mi rispondevi di no. Che non era il momento giusto; ma di stare tranquillo perché prima o poi lo avremmo fatto- continuò Marcus imperterrito.
Theo spalancò la bocca dallo stupore, nauseato da tutte quelle fandonie.
-Non... non è vero- sussurrò guardando Neville.
-Chi ti ha fatto quel segno sul collo?- chiese Neville con voce spezzata.
Theo deglutì sentendosi in trappola - È... è stato... Flitt, ma non è come credi!- continuò nel panico.
Il Grifone ricambiava con occhi tristi, i suoi timori alla fine si erano rivelati veri. -Eri in quel bagno con lui sì o no?-chiese rassegnato.
Theo lo guardò un secondo negli occhi, mentre un freddo gelo gli stava prendendo tutto lo stomaco. Proprio non riusciva a parlare, voleva dirglielo, voleva dirgli cosa era successo davvero, ma aveva paura che Marcus potesse inventarsi qualcosa di ancora più orribile o peggio, che Neville lo guardasse con disgusto e disprezzo.
Neville sospirò, mentre le spalle gli si incurvavano leggermente -Sì o no Nott? Voglio la verità- chiese, stavolta con voce gelida.
Theo si morse forte il labbro, mentre Flitt lo guardava con malcelato divertimento.
-S...sì- mormorò, si vergognava troppo di quello che era successo, ma non voleva assolutamente perdere Neville -Ma non è...- cercò di spiegare.
-Lascia perdere. Ti prego- lo interruppe brusco Neville, sentiva montare la delusione dentro di sé, dunque era solo carne da macello, uno in più con cui divertirsi. Strinse gli occhi per poi riaprirli e guardare Nott in viso.
-Non vi metterò più i bastoni fra le ruote. Flitt...- disse girandosi verso il ragazzo che era rimasto in silenzio fino a quel momento -Grazie per avermelo detto- il tono afflitto di Neville fece spezzare il cuore di Theo che cercò di fermarlo, mentre quest'ultimo lo scansava bruscamente e si avviava a grandi passi in Sala Grande.

***

-Povero piccolo angioletto- disse Flitt avventandosi su di lui e prendendolo per i capelli; gli piaceva troppo afferrarlo dalla cute. Theo singhiozzò mentre la disperazione gli attanagliava il cuore spezzato. Neville se n'era andato, non era stato capace di spiegargli, di dirgli che Flitt stava dicendo solo un mucchio di fandonie.
-Ora io e te andiamo a finire il discorso che abbiamo iniziato tre giorni fa- gli sussurrò Flitt all'orecchio minaccioso.
-Flitt lasciami! O mi metto ad urlare- rispose il più piccolo in un impeto di coraggio, voleva solo correre da Neville per spiegargli tutto.
Marcus sorrise gelido -Dubito che qualcuno ti sentirà. Silencio- sussurrò tenendo fermo Theo dai capelli.
Theodore provò a parlare ma non usciva alcun suono dalla sua bocca; era muto come un pesce, il corridoio era deserto e Marcus Flitt era il doppio di lui e lo costringeva a seguirlo tenendogli i capelli stretti nella mano.
Lo condusse lungo tutto il corridoio spintonandolo malamente quando Theo incespicava, per poi arrivare ad una delle aree in cui stavano le classi ormai deserte. Marcus lo spinse dentro e Theo andò a sbattere contro un banco; la sua bacchetta gli era caduta da qualche parte nella stanza. Poi in una frazione di secondo Flitt fu di nuovo su di lui, gli aveva bloccato le braccia dietro la schiena e lo schiacciava contro il tavolo con la sua mole enorme.
-Non ci siamo- mormorò Flitt ad un centimetro dal viso di Theo, mentre quest'ultimo lo guardava con gli occhi sgranati e pieni di lacrime trattenute, provava a dimenarsi in ogni modo, ma Flitt era troppo forte e sembrava non star facendo un enorme sforzo per trattenerlo -Voglio sentirti urlare mentre ti marchio di nuovo- gli ringhiò all'orecchio prima di morderlo un'altra volta sul collo, nello stesso punto in cui lo aveva già fatto dieci giorni prima. Theo urlò e non si sorprese di poter sentire di nuovo la sua voce carica di dolore e rassegnazione.
-Mi piace quando urli.- continuò Marcus infilandogli la mano libera sotto al maglione strisciandola ovunque riuscisse ad arrivare, graffiandolo talmente forte che Theo sussultava violentemente e singhiozzava mentre la prima lacrima scendeva sulle sue guance corrosiva come acido.
-P...perché Flitt? P...perché proprio io? Cosa... cosa ti ho fatto?- chiese Theo disperato, cercava ancora di strattonare le mani per liberarle dalla presa ferrea dell'altro.
Marcus lo guardò ghignando crudele, la mano libera che tornava ad arpionare i capelli di Theo strattonandogli la testa verso l'alto.
-Perché...- gli ringhiò sulle labbra -Io ti odio Theodore Nott. Perché con questo viso da angioletto che ti ritrovi...- e mentre lo diceva gli lasciò i capelli per arpionargli il mento stringendolo senza pietà fra le sue dita, Theo emise un verso di dolore, altre lacrime, ormai non faceva altro che piangere -Mi fai impazzire! Non ho mai desiderato uomini, ma tu... tu hai questo visetto innocente e sei così fragile... Ho una voglia matta di averti da quando ti ho notato l'anno scorso e per questo ti odio così tanto da voler distruggere ogni cosa bella della tua vita e te...- gli soffiò Flitt sulle labbra per poi afferrargli il bottone dei pantaloni -Voglio distruggerti completamente Theodore Nott-.

***

-Dov'è Theo??- chiese una voce alle sue spalle. Neville cercò con tutto se stesso di ignorarla; ma a quanto pareva Draco Malfoy non era per niente intenzionato ad andarsene.
Lo afferrò per un braccio girando il Grifone verso di sé, era così preoccupato che gli importava meno di zero di rendersi ridicolo di fronte a tutti gli studenti di Hogwarts.
-Dove diavolo è Theo?!- chiese ancora al massimo dell'irritazione.
Neville ricambiò con sguardo truce        -Con il suo ragazzo- rispose burbero, la delusione cocente continuava a tormentarlo. Come aveva fatto ad entrargli così in fretta nel cuore Theodore Nott? Un Serpeverde, ma che sembrava così diverso... eppure lo aveva usato solo per divertirsi un po'.
-Il suo ragazzo?- chiese Draco perplesso.
-Sì! Il suo ragazzo!- tuonò Neville attirando qualche occhiata curiosa, Hermione si era appena alzata dal tavolo per raggiungere i due ragazzi fermi sulla porta -Vi siete divertiti a prendermi in giro Malfoy, tu e Nott? Quanto avete riso alle mie spalle?- chiese irato -Quanto vi siete divertiti sapendo che Nott aveva già qualcuno e stava facendo il casca morto anche con me?!- continuò, sentiva un groppo amaro serrargli la gola. Non è che forse si stava innamorando di Theodore Nott? Se fosse stato così non aveva fatto un bell'affare.
Draco rimase allibito per i primi cinque secondi per poi riprendersi -Chi te lo ha detto?- chiese con voce insolitamente tranquilla.
-Malfoy!- ringhiò Neville -Se hai voglia di scherzare...- continuò puntandogli un dito contro minaccioso.
-Paciock razza di demente! Dimmi chi diavolo te lo ha detto!- alzò la voce Draco interrompendolo, mentre un'ipotesi gli si presentava davanti sperando vivamente che non fosse quella giusta. Eppure sentiva quella punta di gelida tensione allargarsi nel petto.
-Flitt- sibilò Neville sospirando rassegnato -Marcus Flitt gli ha fatto una scenata di gelosia nel corridoio- concluse passandosi le mani nei capelli bruni.
Draco si paralizzò, gli occhi fissi in quelli di Neville mentre i suoi peggiori timori si facevano realtà.
-Cosa succede qui?- chiese una voce femminile, Draco si girò mentre la piccola mano di Hermione scivolava nella sua riscuotendolo dal suo torpore.
-Succede...- ringhiò infuriato come una belva -Che il tuo amico è un'idiota e ha lasciato Theo alla mercé di un maniaco ossessivo diamine!- Draco stentava a trattenersi era incavolato nero con Flitt, con Neville che si era fatto fregare e con se stesso che non era stato abbastanza attento.
-Cosa... cosa vuoi dire?- mormorò Neville evidentemente allibito.
-Voglio dire che Marcus Flitt perseguita Theo da Marzo dell'anno scorso e ultimamente è fin troppo interessato a lui! L'ho beccato nel bagno dei Serpeverde mentre gli tirava un ceffone in faccia; e penso che prima che io entrassi stesse succedendo ben di peggio!. Ed ora Theo è da solo con lui dannazione!- inveì Malfoy mettendosi le mani nei capelli. Ma di tutti i ragazzi, proprio di un idiota come Neville doveva innamorarsi Theo?.
Il Grifone spalancò la bocca stupito, per poi richiuderla subito; strinse i pugni mentre una rabbia disumana stava per prendere il sopravvento. Il pensiero di Marcus che picchiava Theo lo stava facendo imbestialire.
-Dobbiamo trovarlo- continuò Draco con voce determinata.
-Sì, ma come?- chiese Neville che ora sentiva il panico accompagnare la rabbia e mischiarsi in un tutt'uno; se Flitt avesse fatto del male a Theo... o addirittura fosse arrivato a ben altro... Neville non se lo sarebbe mai perdonato.
-Io ho un'idea...- proruppe Hermione che aveva ascoltato tutto rimanendo di sasso da tanta crudeltà -Ma dobbiamo raggiungere Harry, e in fretta-.

***

-Non ti ho fatto niente! Ti... ti prego Flitt lasciami- lo implorò Theo mentre Marcus armeggiava per aprirgli il bottone e la zip dei pantaloni.
-Non me ne importa nulla! La tua sola presenza mi fa ribollire il sangue. Voglio che tu ti senta così umiliato da non uscire più dalla tua camera- ringhiò mentre gli strattonava i pantaloni e Theo si dimenava per rendergli difficile la manovra.
Marcus ringhiò ancora e gli alzò le braccia, che teneva ancora strette con una mano, all'indietro di scatto, Theo urlò di nuovo e si immobilizzò, il dolore era troppo forte.
-Lasciami... lasciami- continuava a sussurrare tra le lacrime, mentre Marcus riusciva finalmente a slacciargli i pantaloni. Glieli abbassò rudemente e prese subito ad accarezzare le intimità di Theo che sentì la nausea risalirgli dal profondo delle sue viscere. Cercò di calmarsi cercando di farsi venire in mente una qualsiasi idea pur di levarselo di dosso.
-Perché hai raccontato tutte quelle bugie a Neville?- chiese sperando che bastasse per distrarlo ed avere abbastanza tempo per farsi venire un'idea.
Marcus si fermò e lo fissò intensamente negli occhi -Voglio che non ti rimanga nessuno e poi non sopporto di condividere le mie cose con altri- rispose per poi impossessarsi della bocca di Nott forzandogliela senza alcun pudore. Theo sentiva le lacrime bollenti come acido continuare a scorrere lentamente, ma se c'era una cosa che Flitt sicuramente non aveva imparato era che baciare qualcuno contro la sua volontà... fa male.
Theo gli morse la lingua talmente forte che Marcus si staccò subito e troppo preso dal male che sentiva alla bocca, non riuscì a contrastare la ginocchiata che il più piccolo gli rifilò proprio sulle sue parti intime. Flitt si piegò a metà dal dolore urlando come un bambino e Theo si asciugò frenetico le lacrime, mentre approfittava della momentanea libertà per riallacciarsi i pantaloni e correre verso l'uscita.

***

-HARRY!- lo chiamò Hermione a squarciagola dalla sala comune.
Harry uscì dalla sua camera, dove stava leggendo tranquillo un libro sul Quiddich e si affacciò dalle scale.
-Dimmi Hermione- gli disse mezzo infastidito.
Hermione dovette rifiatare un attimo per colpa della corsa che aveva dovuto fare, si erano subito diretti verso la torre Grifondoro, ma ogni minuto perso era un minuto in più in cui Marcus Flitt poteva fare del male a Theo.
-Dammi la mappa del malandrino!- gli ordinò senza mezzi termini. Harry conosceva abbastanza bene Hermione, da sapere che quando usava quel tono era meglio ubbidire. Corse in camera, recuperò la mappa dal suo baule e la lanciò ad Hermione che si fiondò immediatamente al di là del ritratto della Signora Grassa.
-Giuro solennemente di non avere buone intenzioni- sussurrò prima di arrivare dai due ragazzi che la stavano aspettando poco più avanti.
La mappa si rivelò in tutta la sua bellezza e Draco, Hermione e Neville dovettero scandagliare ogni corridoio e aula prima di poter scorgere il nome di Nott in una delle aule in disuso insieme a quello di Flitt; praticamente appiccicati.
-IO. LO. UCCIDO.- ringhiò Neville partendo in quarta. Draco ed Hermione non poterono che seguirlo.

***

Theo aveva cercato di aprire la porta ma ovviamente era chiusa. Aveva urlato, ma nessuno gli aveva risposto. Aveva cercato la sua bacchetta, ma quella sembrava essere sparita.
La disperazione tornò ad attanagliarlo, mentre Marcus rideva sguaiatamente e si rimetteva dritto, anche se leggermente instabile.
-Credi davvero che io sia così stupido...- disse avvicinandosi minaccioso -da non chiudere la porta e silenziare la stanza?!- gli ringhiò furioso mentre alzava il braccio e tirava un manrovescio sul viso di Theo così forte, da stordirlo momentaneamente; mentre le lacrime riprendevano a scorrere per via del colpo subito e lui sputava sangue sul pavimento.
Marcus lo agguantò sbattendolo contro la parete e girandolo in modo che la schiena fosse rivolta verso di lui -Mi hai fatto proprio arrabbiare- inveì furioso schiacciando Theo ancora di più, lui emise un verso strozzato mentre il dolore gli si propagava alla testa iniziando a pulsagli.
-Ora ti prendo da dietro puttanella- gli sussurrò all'orecchio strattonandogli i pantaloni che cedettero quasi subito e abbassandoli.
Theo singhiozzò più forte, ma Flitt gli aveva nuovamente bloccato le mani dietro la schiena e gli teneva le braccia talmente in tensione, da non permettergli alcun movimento.
-Flitt ti prego... non farlo... ti prego!- lo implorò Theo disperato mentre la consapevolezza che ormai non potesse fare più nulla lo dilaniava lasciandolo solo ed inerme a subire quella violenza gratuita.
Marcus lo ignorò mentre gli abbassava le mutande quanto bastava per poter ammirare le grazie di Nott, poi gli accarezzò una natica e la strinse. Si inumidì un dito e lo fece passare sulla fessura del ragazzo. Sentiva Theo sotto di sé dimenarsi e piangere e quella era musica per le sue orecchie.
-Sei mio angioletto- gli ringhiò sul collo, mentre introduceva burbero il primo dito, poi il secondo dentro la sua fessura e faceva maggior pressione sulle braccia di Nott per farlo stare fermo.
Theo emise un verso strozzato, quando sentì quelle dita estranee entrare dentro di lui facendogli male e poi uscire di nuovo e ripetere lo stesso movimento ancora e ancora. Era completamente premuto contro la parete e piangeva sperando di poter lavare via la vergogna che provava per se stesso, di poter piangere fino a non ricordarsi più come si chiamava, mentre dietro di lui Flitt sospirava e ad ogni suo singhiozzo disperato si eccitava di più.
Theo pensò di essere veramente spacciato, la fredda consapevolezza che Flitt poteva fargli tutto ciò che voleva gli sferzò il viso, lo avrebbe stuprato senza alcun ritegno, distruggendo la sua dignità, lo stava già facendo prevaricando la sua fessura con quelle maledette dita. Quando Theo si rassegnò al fatto che era finita e smise di lottare, la porta dell'aula esplose lanciando schegge di legno dappertutto. Il peso di Flitt alle sue spalle sparì e lui cadde rovinosamente sul pavimento, in lacrime, tremante e distrutto.

***

Sentiva come da lontano una voce che gli diceva che andava tutto bene, Theo continuava a fissare il vuoto davanti a sé, mentre due mani gli tiravano su i pantaloni coprendolo come meglio potevano e lo circondavano in un abbraccio.
Sentiva delle grida e vedeva due figure che si stavano decisamente picchiando o meglio, una delle due picchiava e l'altra le prendeva.
Theo girò leggermente la testa trovandosi Hermione Granger di fianco che gli accarezzava i capelli e gli ripeteva che era tutto finito. Non sapeva cosa ci facesse lei lì, non la conosceva nemmeno eppure lo stava confortando. Era ancora per terra, quando un'altra figura lo aiutò a rialzarsi, Theo riconobbe la chioma bionda di Draco Malfoy che lo fissava negli occhi.
-Theo mi senti?- diceva preoccupato. Theodore annuì ancora sotto shock e Draco tirò un sospiro di sollievo.
-Theo stai con Hermione va bene? Io vado ad impedire a Neville di uccidere Flitt. Anche se l'idea non mi dispiacerebbe affatto.- disse prima di andare verso i due che si stavano azzuffando in un angolo.
Mettendo un po' meglio a fuoco la scena, Theo distinse Marcus Flitt attaccato alla parete e Neville che gli stava tirando un pugno dritto sul naso, poi un altro sulla pancia.

-BRUTTO PEZZO DI MERDA!- urlò furioso come mai gli era capitato prima -IO TI UCCIDO!- gridò ancora sferrando un altro pugno. Flitt sotto di lui rideva leggermente, ma non era ridotto benissimo.
-Ormai me lo sono preso Paciock. Rassegnati- e il sussurrò fu ben udibile anche da Theo che all'improvviso ebbe bisogno di appoggiarsi alla parete al ricordo delle dita di Flitt dentro di lui.
-Qualunque cosa tu abbia fatto, non lo hai avuto e non lo avrai mai. Perché lui non si è concesso a te.- ringhiò Neville agguantandolo dal colletto della camicia e avvicinandoselo minaccioso -Sei così disperato da dovertelo prendere con la forza, altrimenti non avresti alcuna possibilità. Mi fai pena.- gli sibilò velenoso in faccia, mentre il sorriso compiaciuto di Flitt spariva sostituito dalla cocente verità che bruciava come acido. Neville gli tirò un altro pugno e solo il provvidenziale intervento di Draco gli impedì di ucciderlo seduta stante.
-Theo ha bisogno di te- gli sussurrò e questo bastò per far rinsavire Neville.
Il Grifone si girò e i suoi occhi trovarono subito Theodore pesantemente appoggiato alla parete e pallido come un cencio. Si fiondò verso di lui prendendolo tra le braccia, mentre Theo si sentì invadere da un enorme calore che lo racchiuse in una bolla impedendogli di crollare del tutto.
-Mio dio! Ti prego perdonami per averti lasciato solo. Stai bene?- chiese Neville mentre gli toccava frenetico le guance.
-S..sì- mormorò Theo ancora barcollante -credevo... io credevo...- balbettò sentendo di nuovo le lacrime premere per uscire.
Neville lo zittì dolcemente, mentre gli asciugava le lacrime e gli baciava le palpebre degli occhi e poi le guance e infine la bocca con tocco gentile.
Theo parve riscuotersi e si aggrappò a lui scoppiando a piangere, esaurendo anche le ultime gocce di quel terrore puro che lo aveva colto negli ultimi attimi passati con Flitt; quando credeva che ormai non avesse alcuna via di scampo. Invece ora era lì tra le braccia di Neville che lo stringeva come se non volesse più mollarlo e stava bene.
-P...p...perdonami, io ho provato a fermarlo ma lui...- singhiozzò ancora mentre Neville lo stringeva più forte -Lui ha..- la voce gli si spezzò e Theo non riuscì più a parlare.
-Lo so. Non ha importanza cosa ti ha fatto; tu rimarrai comunque sempre il mio piccolo Theo.
Non hai nessuna colpa non devi scusarti, va tutto bene. È finita- sospirò il Grifone continuando a stringere Theo a sé -Merlino, perché non mi hai detto nulla?- gli chiese Neville con ancora la paura nella voce. Si erano accorti a malapena che nell'aula erano rimasti solo loro e che Hermione e Draco avevano portato Flitt dritto dritto dalla preside McGranitt.
Theo si asciugò le lacrime imponendosi di smetterla, aveva pianto più che a sufficienza e ora stava bene, non doveva più avere paura -Pensavo che se te lo avessi raccontato tu avresti preferito non stare con me. Poi quando Flitt ti ha detto tutte quelle fandonie volevo confessarti tutto, ma... non ne ho avuto il tempo; quando te ne sei andato lui mi ha portato qui e...- la voce gli si spezzò.
-Basta- lo fermò dolcemente Neville - ti prego perdonami. Non ti avrei mai lasciato con lui se solo lo avessi saputo. L'idea che ti potesse fare del male mi stava facendo uscire di testa. Io...- Neville si fermò un attimo, puntando gli occhi in quelli verdi del compagno
-Credo di essermi innamorato di te Theo- gli mormorò sulle labbra.
Theo pensò che non ci fosse migliore medicina di quella, sentì il cuore gonfiarsi come un palloncino pieno di gioia -Per fortuna- rispose sorridendo radioso -perché credevo di essere l'unico-.
Neville rise di gusto, poi lo baciò stringendolo a sé più forte che poté.
Non avrebbe rischiato di perderlo di nuovo.

***

Theo con l'aiuto di Neville, Draco, Hermione e , a sorpresa, un pentito Gregory Goyle; aveva denunciato l'intera banda che lo perseguitava. Appena fu passato abbastanza tempo dall'accaduto e quando Theo se la
sentì, raccontò per filo e per segno a Neville e Draco tutto quello che gli avevano fatto Flitt e compari.
Forse per la prima volta nella storia di Hogwarts Neville Paciock e Draco Malfoy erano d'accordo su qualcosa; ovvero andare a spaccare la faccia a tutti i membri del gruppo e solo l'intervento di Theo ed Hermione aveva evitato una catastrofe.
Il gruppo era stato espulso in massa dalla scuola, la denuncia di Theo aveva dato coraggio anche ad altri ragazzi che diedero manforte raccontando le loro storie e la testimonianza di Goyle era stata fondamentale per inchiodarli tutti. Probabilmente Marcus Flitt e compari avrebbero passato un bel po' di tempo in prigione e Theo adesso poteva passeggiare tranquillo per i corridoi della scuola senza doversi sempre guardare le spalle.
In quel momento infatti stava giusto andando verso la Sala Grande per pranzare, quando una rosa rossa prese a fluttuargli davanti al viso.
La guardò stranito, girandosi per controllare se ci fosse qualcuno che gli stesse facendo uno scherzo, ma nessuno stava guardando verso di lui. Theo prese la rosa e lesse il bigliettino che c'era attaccato sopra.

"Mio piccolo Theo, ti aspetto al settimo piano dove tutto è iniziato. Ho una sorpresa per te.

Tuo Neville."

Theo sorrise come un inbecille fissando il bigliettino per altri dieci minuti, prima di riprendersi e correre fino al settimo piano. Arrivò con un gran fiatone; cercò di riacquistare un po' di respiro, poi entrò.
La stanza delle necessità era arredata esattamente come la prima volta che si erano visti, davanti a lui c'era il divano in cui si erano dati il primo bacio e ai suoi piedi, seduto su una coperta da picnic se ne stava Neville.
Theo si prese qualche minuto per ammirarlo, era bello da togliere il fiato e ancora non si capacitava di come avesse potuto volere lui tra tanti ragazzi carini tra cui scegliere.
-Ciao- sussurrò Neville sorridendo e alzandosi dalla coperta per raggiungerlo.
-Ciao- rispose Theo ricambiando il sorriso.
Neville gli si mise di fronte avvicinandolo a sé e tenendolo dalla schiena lo premette contro il proprio corpo. Lo baciò, con un bacio lento e senza alcuna fretta, un bacio che assaporava ogni centimetro di Theo e lo stava mandando in tilt. Theo gli mise le mani nei capelli, accarezzandolo e tirandoli leggermente. Sospirò quando Neville si staccò per dargli un leggero bacio sul collo.
-Vogliamo magiare qualcosa?- gli chiese suadente, mentre gli si metteva alle spalle facendogli vedere la coperta.
Theo rabbrividì dal piacere, voleva mangiare lui più che le pietanze che erano in bella vista.
-Va bene- annuì facendosi condurre docilmente verso la coperta. Si sedettero e Theo rimase senza fiato, c'era una bottiglia di idromele e piatti caldi di pasta fumante e per finire cioccolato, fragole e panna montata. Theo rimase estasiato, mentre mangiava con Neville e rideva fino alle lacrime. Il Grifone gli faceva le facce buffe mentre raccontava una barzelletta dietro l'altra o gli faceva il solletico e il Serpeverde non riusciva proprio a resistergli.
-Grazie per questa bella sorpresa- gli disse Theo con un sorriso a trentadue denti quando ebbero finito di mangiare.
Neville gli si avvicinò fino a sfiorargli l'orecchio -Ma questa non è la sorpresa- sussurrò, mentre puliva con il pollice un po' di cioccolato rimasto sulle labbra di Theo.
Il Serpeverde deglutì mentre il cuore gli balzava in gola, il tocco di Neville gli faceva sempre quell'effetto nonostante stessero insieme già da sette mesi.
-Allora... qual è?- chiese impedendosi di balbettare come un idiota.
Neville mise una mano dentro la tasca dei pantaloni, per poi ritirarla fuori con una scatolina sul palmo; l'aprì rivelando una semplice fedina placcata in oro bianco.
Theo emise un verso sorpreso rimanendo senza fiato; si portò entrambe le mani davanti alla bocca mentre sentiva le lacrime ammassarsi nei suoi occhi.
-Tra un mese finirà la scuola e io non voglio separarmi da te. Non potrei sopportare di perderti.- disse Neville deglutendo nervoso -Rendimi l'uomo più felice del mondo...- si fermò di nuovo per riprendere fiato, Theodore intanto lo guardava ad occhi spalancati, mentre il cuore gli batteva all'impazzata nel petto -Sposami Theo...- la voce di Neville era un concentrato di paura e dolcezza. Gli occhi castani erano puntati dritti in quelli di Theo che adesso piangeva in silenzio, guardando a ripetizione prima Neville e poi l'anello che teneva in mano.
Dopo un estenuante silenzio che sembrò durare secoli, Theo parve ritrovare la parola -Dio sì! Sì!- rispose tra le lacrime, mentre Neville gli metteva l'anello e lo stringeva a sé baciandolo con passione.
-Ti amo Theo- gli sussurrò all'orecchio pieno di gioia -Ti amo da impazzire-.
Dopo quello che aveva passato, Theo non poteva credere di poter essere così felice eppure lo era. Le cicatrici sarebbero rimaste sempre, ma erano ormai guarite; i suoi incubi erano spariti, aveva degli amici che gli volevano bene e un ragazzo che lo amava e voleva sposarlo. La vita non poteva essere più meravigliosa. Aver sofferto tanto lo aveva portato dove era oggi e Theo non poteva che esserne felice.
-Anch'io ti amo Neville- rispose, per poi baciarlo di nuovo perdendosi in lui.

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