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#3.1


-Flitt- una voce gelida e monotona arrivò forte e chiara. L'espressione di Marcus si trasformò dal piacere, all'irritazione e poi al timore mascherato dalla strafottenza.
Si girò verso la fonte della voce continuando a tenere Nott dai capelli. Fu costretto a voltarsi anche Theo, che si morse il labbro per impedirsi di urlare dal dolore per quanto Marcus lo stesse stringendo.
-Chi mi cerca?- chiese Flitt strafottente. Theo si portò le mani ai capelli perché lui lo stava stringendo ancora più forte, emise un singhiozzo mentre Marcus lo scrollava.
-Flitt lascialo immediatamente- continuò gelido Draco Malfoy. Era vestito di tutto punto come suo solito, camicia nera abbinata a pantaloni dello stesso colore, aveva la mascella tesa e i pugni stretti, guardava gelido Marcus Flitt che non accennava a lasciare Nott.
-Perché dovrei Malfoy? Cosa te ne frega di questo Frocetto- lo rimbeccò Flitt scuotendo di nuovo Theo che emise un altro singhiozzo; le lacrime continuavano a lambirgli le guance e la vergogna per se stesso si accentuava ancora di più.
-Quel Frocetto come lo chiami tu, è mio amico- ringhiò Draco mentre la rabbia gli stava montando dentro come una marea, fece un passo avanti e poi un altro, fino a ritrovarsi a meno di un metro dai due -Se non lo lasci subito, ti farò pentire di essere nato. E ti assicuro che io mantengo sempre la mia parola- la voce gelida non tradiva alcuna emozione, ma Draco aveva una gran voglia di prendere Flitt a pugni.
Marcus digrignò i denti strinse ancora una volta i capelli di Theo, poi lo lasciò; tirò un'occhiata gelida a Draco per poi superarlo e andare via.
Theo stava tremando, le gambe gli cedettero e lui cadde sul pavimento avvilito ed umiliato; si passò furioso le mani sugli occhi cancellando le lacrime, ma non faceva in tempo a toglierle che altre scendevano prepotenti e incontrollate. Sentiva ancora le mani di Flitt su di sé, il suo tocco disgustoso che percorreva il suo petto e poi il ventre e che gli sfiorava la sua intimità senza permesso, come se fosse una sua proprietà. Stava tremando disgustato da se stesso, da quello che era successo, mentre ancora piangeva sperando che quell'incubo gli scivolasse via come le lacrime sulla sua guancia.
-Theo- sussurrò Draco inginocchiandosi affianco a lui.
Theo alzò lo sguardo e la vergogna per quello che il suo compagno aveva visto lo punse sul vivo.
-I...io... Malfoy... non...- sussurrò tra un singhiozzo e l'altro, non riuscendo a parlare.
-Theo va tutto bene ok?- continuò Draco con voce rassicurante -Ora ti porto a letto-.
Theodore annuì come in trance e si fece condurre lungo il corridoio e poi in camera da letto. Sussultò quando Draco gli accarezzò i capelli in gesto di conforto; scacciò prepotentemente il ricordo delle mani di Flitt su di lui e si abituò alle carezze gentili di Malfoy.
Draco lo portò in camera, lo svestì per poi mettergli il pigiama, mentre Theo era ancora sotto shock. Gli asciugò le lacrime dal viso, poi lo condusse gentilmente a letto e gli rimboccò le coperte. Si sedette poi sul bordo del letto di Theo accarezzandogli leggero i capelli, sperando che il suo amico riuscisse a tranquillizzarsi abbastanza per riposare.
Nott emise un singhiozzo racchiudendosi a riccio, un'altra lacrima gli scese sulla guancia, si vergognò di essere così debole, di crollare così facilmente.
-Theo- sussurrò Draco continuando ad accarezzargli i capelli, a poco a poco il respiro di Nott tornò regolare e lui parve tranquillizzarsi -Cerca di dormire e domani, se ne avrai voglia, ne parleremo. Va bene?- gli chiese.
Theo annuì e Draco si alzò dal letto.
-Malfoy?- sussurrò, Draco si fermò e si girò verso il ragazzo -Grazie-.
Il biondo sorrise leggermente -Non devi ringraziarmi, sei mio amico, non gli avrei mai permesso di farti del male-.
Theo si mise a sedere nella penombra della sua camera e guardò Draco dal basso -Davvero?- chiese stupito.
-Davvero- rispose Malfoy -Buonanotte Theo- disse iniziando ad avviarsi alla porta.
-Draco- lo fermò Theo, Malfoy si girò con già una mano sulla maniglia della porta -Puoi... ecco... puoi restare con me stanotte? Non... me la sento di stare solo- pregò che nel buio della stanza non si potesse vedere il rossore del suo viso; si vergognava un po', ma proprio non se la sentiva di rimanere da solo dopo quello che era successo.
Malfoy sorrise, lasciò la maniglia e si avvicinò al letto, si sedette sul bordo tolse le scarpe e scostando le coperte si infilò sotto. Abbracciò Nott da dietro stringendolo a sé e solo in quel momento Theo si rese conto che stava ancora tremando. Il calore di Draco gli infuse sicurezza e tranquillità.
-Dormi Theo, non ti succederà nulla di male- gli sussurrò all'orecchio, mentre Theodore iniziava già a chiudere gli occhi.

***

Il giorno dopo Theo non se la sentiva proprio di andare a lezione, aveva pozioni con i Grifondoro, ma aveva preferito rimanere a letto. Come avrebbe potuto guardare in faccia Neville dopo quello che era successo? Come poteva guardare di nuovo Draco e non pensare a quello che lui aveva visto? Come poteva entrare in classe ed evitare le occhiate rabbiose o compiaciute di Marcus Flitt?. Non poteva, per questo era rimasto in camera, nascosto sotto al piumone a piangersi addosso come un bambino.
Il bussare alla porta lo distrasse dai suoi pensieri -Avanti- disse, mentre la maniglia si abbassava ed appariva sulla porta Draco Malfoy sorridente e con un fagotto in mano.
-Ben svegliato- sorrise verso l'altro.
-Ciao- ricambiò Theo mettendosi seduto sul letto ed accettando con piacere il cibo che l'altro gli aveva portato.
-Come ti senti?- chiese Draco sedendosi accanto a lui.
Theo gli lanciò uno sguardo di sfuggita mentre iniziava a spiluccare il suo pranzo, poi sospirò avvilito -Da schifo- rispose con occhi bassi.
-Ti va di parlarne Theo? Forse ti farebbe bene- lo esortò Draco guardandolo insistentemente.
Theodore si morse forte il labbro, mentre agguantava il lembo del piumone e lo stringeva convulsamente in una mano -Cosa hai visto ieri?- chiese con il cuore in gola.
-Sono entrato nel momento in cui Flitt ti ha tirato quello schiaffo... e te ne stava per dare un altro.- fece una pausa in cui sondò la reazione di Theo, ma lui si limitava a guardarlo aspettando che continuasse, con la mascella tesa. Draco sospirò per poi riprendere da dove si era fermato 
-Avevo sentito un urlo provenire dal bagno, ma non ero sicuro che ci fosse realmente qualcuno o se fosse uno scherzo di cattivo gusto, così sono venuto a controllare... e ho visto quello che ho visto- concluse Draco guardandolo negli occhi -Da quanto va avanti Theo?-chiese con aria preoccupata.
Theodore si portò le mani in grembo serrandole l'una con l'altra, non sapeva se essere contento o meno che Draco non avesse visto quello che stava succedendo prima che aprisse la porta del bagno. Sentiva una voglia matta di raccontarglielo, ma aveva paura che lui potesse scappare o decidere di lasciarlo solo e in quel momento Nott non avrebbe retto un'altro colpo. Non poteva perdere l'unico amico che avesse mai avuto.
-Da Marzo dell'anno scorso- mormorò alzando gli occhi in quelli argentei di Malfoy -Di solito mi attaccano tutti insieme, ma Flitt è sicuramente il più crudele. Pensavo avessero smesso, all'inizio della scuola non mi degnavano di alcuna attenzione e tormentavano per lo più i più piccoli.- si fermò un secondo per deglutire il groppo amaro che aveva in gola nel ricordare quello che aveva subito e le minacce che Flitt gli aveva rivolto -Poi la scorsa settimana mi hanno...- deglutì a vuoto mentre sentiva le lacrime premere per uscire. Draco lo ascoltava in silenzio, con i pugni chiusi nascosti dal piumone, unico segno della sua rabbia -Mi hanno bloccato in un corridoio deserto. Stavo tornando in dormitorio... io volevo solo andare in camera dopo una giornata piena di lezioni... ma loro...- lasciò in sospeso la frase sbattendo le ciglia e ricacciando a forza le lacrime indietro; aveva già pianto abbastanza per quei giorni -Loro non volevano... erano in sei e mi hanno accerchiato- tacque aspettando che il cuore gli battesse con meno foga.
-Cosa è successo poi?- gli chiese Draco con il massimo tatto.
Theo sospirò cercando di raccogliere più coraggio possibile -Mi hanno preso in giro e insultato. Poi... poi Flitt lui...- balbettò di nuovo, le lacrime minacciarono di scendere, prese un respiro tremante e si costrinse a raccontare ancora -Lui mi ha sbattuto alla parete afferrandomi per i capelli. L'ho pregato di lasciarmi, ma lui si stava divertendo troppo. Voleva che lo implorassi in ginocchio; io gli ho risposto di no.- si fermò un istante nel quale abbassò gli occhi sulle sue mani, incapace di reggere lo sguardo di Draco -A Flitt non è piaciuto, mi ha... mi ha trascinato in mezzo al corridoio; mi ha dato un pugno nello stomaco, poi un calcio nelle ginocchia e mi ha costretto sul pavimento.- a questo punto la voce di Theo si incrinò mentre una lacrima fuggitiva gli scendeva sulla guancia.
-Te la senti di continuare?- chiese Draco con voce dolce, non sapeva da dove stesse trovando l'autocontrollo necessario per non andare da Marcus Flitt ed ucciderlo con le sue mani.
Theo annuì impercettibilmente poi riprese il racconto con voce tremante, quella era la parte peggiore -Mi teneva fermo in ginocchio davanti a lui, stringendomi i capelli. Gli altri ridevano, Flitt si stava divertendo un sacco. All'improvviso si è inginocchiato alla mia altezza, sempre strattonandomi la testa e poi...- la voce gli si spezzò, le lacrime ora fluivano sulle sue guance senza nessun controllo -Poi mi... mi ha...morso così forte sul collo, mi ha lasciato il segno. Ho urlato e loro hanno riso di più- Theo girò leggermente il collo per far vedere il segno dei denti che andava sbiadendosi ma era ancora ben visibile; Draco represse il ringhio di rabbia che gli stava salendo spontaneo dalla gola e si costrinse a rimanere calmo -Flitt mi ha detto... "-Come ci si sente ad essere marchiati eh puttana?-". Poi mi ha minacciato, ha detto: "-La prossima volta che ci vedremo, sarà senza spettatori e in quel momento... ti pentirai di non avermi implorato oggi-". Ho le sue parole impresse a fuoco nella mia mente, tanto che mi sono dato malato per quattro giorni e ho sempre cercato di evitare i posti isolati- fece una pausa nel quale si asciugò furioso le lacrime, per poi cercare di riportare il suo respiro impazzito ad un ritmo regolare.
-Mi ha umiliato, sento la sua voce che mi sibila all'orecchio queste cose e penso a quanto sono debole e stupido. Ho addirittura pensato che fosse colpa mia, perché sono gay e forse lo è davvero. Forse se non lo fossi, Flitt e la sua banda mi lascerebbero in pace- sentiva il cuore battergli furioso contro la cassa toracica, il silenzio di Draco lo preoccupava, raccolse l'ultimo pezzetto di coraggio che gli era rimasto e alzò lo sguardo puntandolo dritto negli occhi del suo amico.
Draco era immobile davanti a lui, la mascella digrignata e i pugni così contratti che in un solo movimento avrebbe potuto squarciare il piumone. Non poteva credere al racconto di Theo, non poteva immaginare che lui sopportasse tutta quella violenza senza mai dire nulla a nessuno; certo Draco Malfoy non era stato uno stinco di santo, ma era cambiato dopo la guerra e anche prima non era mai stato così crudele con nessuno.
-Non osare incolparti di nulla. Mi hai capito?- disse con voce carica di determinazione.
-Ma io...- provò a controbattere Theo.
-No Theodore. Non è colpa tua chiaro?- lo ammonì con voce severa ma dolce, mettendogli le mani ai lati delle guance per asciugare le ultime lacrime che stavano scendendo dagli occhi verdi dell'altro.
-Perché non li denunci?-
-Perché nessuno mi crederebbe. Non mi prendono mai di mira quando sono davanti a testimoni; poi questa scuola è piena di pregiudizi. Penserebbero che me la sono cercata. Nessuno prende in considerazione i figli di mangiamorte- finì sconsolato e Draco non poté controbattere; lui ed Hermione erano ancora alle prese con le malelingue che davano parecchio filo da torcere.
-Vorrà dire che non andrai da nessuna parte da solo. Da oggi voglio averti sempre vicino- la voce di Draco era pura determinazione, mentre Theo spalancava gli occhi sorpreso.
-Draco io... non voglio disturbarti...- tentò, non voleva che lui dovesse fargli da baby sitter per pietà.
-Ti ho già detto che sei mio amico. Non gli permetterò di farti del male Theo mi hai capito? In nessun modo.- concluse con un tono che non ammetteva repliche.
Theo annuì sorridendo leggermente, provando la prima vera scintilla di felicità dopo giorni.

***

Draco Malfoy aveva mantenuto la sua parola. Se non c'era lui con Theo, Blaise Zabini lo sostituiva oppure Pansy Parkinson e Daphne Grengrass. In qualunque caso, della cerchia di Malfoy, tutti si premuravano di accompagnarlo ovunque lui dovesse andare e poi di andarlo a riprendere. Theo si sentiva leggermente in imbarazzo per tutte quelle attenzioni, ma non poteva non ammettere che gli piaceva il senso di sicurezza che gli infondevano.
Quella sera a cena, Marcus Flitt non osò rivolgergli la parola, anzi lo ignorò con un certo zelo, mentre se la rideva di gusto insieme a Montague per qualche scherzo che avevano combinato. Theo non poté che sentirsi grato, magari dopo che Draco lo aveva beccato Marcus aveva deciso di lasciarlo definitivamente in pace, sarebbe stato un sogno che si avvera, magari finalmente avrebbe potuto evitare di guardarsi sempre le spalle.
Le sue speranze si frantumarono, mentre usciva dalla Sala Grande per andare a recuperare i libri di pozioni, quella sera avrebbe dovuto affrontare Neville e questo lo terrorizzava. Quando fece per attraversare il portone della Sala, una mano lo agguantò prepotentemente per una spalla scrollandolo. Theo si girò rimanendo pietrificato sul posto. Draco era leggermente più indietro e stava chiacchierando con Blaise, non si era accorto di nulla.
-Ciao angioletto- ghignò Marcus Flitt.
Theo rabbrividì, i ricordi della sera precedente presero possesso della sua mente riversandogli davanti agli occhi le immagini di quelle stesse mani che lo toccavano senza permesso.
-Se credi che sia finita qui. Ti sbagli di grosso. Prima o poi le tue guardie del corpo faranno un passo falso ed io sarò lì ad aspettarti.- sussurrò gelido tenendolo ancora per la spalla ad un palmo dalle labbra di Nott.
-Flitt lascialo subito e sparisci!- Draco Malfoy si era materializzato di fianco a Theo senza che nessuno se ne accorgesse. Marcus strinse la mascella per poi stamparsi in faccia un sorriso di scherno e, facendo un teatrale inchino, si dileguò nel corridoio gremito di studenti.
Theo girò frenetico la testa per la sala, nessuno pareva essersi accorto di nulla, ai loro occhi dovevano solo essere tre ragazzi che scherzavano. Guardandosi indietro vide anche due profondi occhi castani che puntavano nella sua direzione fissandolo insistentemente. Abbassò lo sguardo, provando un gran disagio.
-Andiamo via da qui- gli sussurrò Draco e Theo gli fu grato che ci fosse lui a spingerlo, altrimenti non credeva che sarebbe stato in grado di muovere un solo passo.

***

-Quando hai finito mandami un messaggio va bene?- gli chiese Draco lasciandolo davanti alla stanza delle necessità.
-Sì, tranquillo- rispose Theo sorridendogli, per poi entrare dentro la stanza.
Neville era già lì che lo aspettava, sul tavolo c'era il pentolone e i restanti ingredienti.
-Ciao- lo salutò sorridendo.
-Ciao- ricambiò Theo timidamente -Allora com'è messa la pozione?- chiese sperando di poter iniziare a parlare di qualcosa senza mettersi in imbarazzo da solo.
Neville lo studiò un attimo, guardandolo da capo a piedi -Perché non sei venuto a lezione?- chiese a bruciapelo continuando a scrutarlo intensamente.
Theo si morse il labbro -I...io non... mi sentivo... molto bene- finì deglutendo a fatica, gli occhi di lui lo stavano mettendo in soggezione, di nuovo a Nott parve di vedere una certa scintilla, ma qualche secondo dopo era già sparita.
-Come mai?- chiese ancora Neville con sguardo indagatore. Theo si mosse a disagio sul posto, non poteva raccontargli la verità, sicuramente avrebbe pensato che se lo meritava e probabilmente avrebbe avuto ragione.
-Devo aver mangiato qualcosa che mi ha fatto male. Ma non siamo qui per parlare di questo.- aggiunse precipitosamente raggiungendo il tavolo dove la pozione era fermentata alla perfezione, dando le spalle a Neville -Dobbiamo sbrigarci o il conposto si rovina- disse mentre ancora guardava l'intruglio che era dentro il calderone.
Sentì i passi di Neville raggiungerlo e arrivargli ad un palmo dalla schiena.
-Continui a scappare Nott- gli disse il Grifone con voce suadente. Theo rabbrividì mentre sentiva una piacevole scarica elettrica propagarsi per tutto il corpo. Il fiato di lui, leggero, gli accarezzò la nuca e Theo dovette sostenersi al tavolo per evitare che le gambe lo abbandonassero.
-Non scappo- mormorò cercando di mantenere ferma la voce; fissava intensamente il piano di legno, così da impedirsi di guardare dietro di sé. Neville fece un altro passo fino a che non sfiorò la schiena dell'altro. Theo strinse le mani sul tavolo. Il calore irradiato da quel corpo era quasi ustionante. Sentì il cuore fargli un balzo, quando Neville spostò leggermente la testa e gli sussurrò all'orecchio -Sì invece- accarezzandogli leggero il collo.
Un'altro brivido percorse la schiena di Theo che si impose di rimanere tranquillo.
-La... la pozione...- boccheggiò, cercando di fare deviare l'attenzione di Neville ad altro.
-Ci penseremo dopo- gli sussurrò di nuovo il Grifone, continuando ad accarezzargli la pelle; Theo sospirò mentre un'altro brivido lo scombussolava dal profondo. Neville passò dal collo, alle spalle, per poi accarezzargli dolcemente il petto scendendo sul ventre lentamente, senza fretta, assaporando ogni centimetro del fisico di lui coperto dalla camicia. Theo sospirava ad ogni tocco leggero, chiudendo gli occhi e sentendo le dita di Neville scorrere sul corpo. Lo accarezzava delicatamente, facendo risalire piano le mani di nuovo sul ventre per poi spostarle sulla schiena di Theo che sospirò ancora appoggiandosi lievemente a lui -Dovremmo... la pozione...- boccheggiò ancora cercando di ritrovare un minimo autocontrollo.
-Dovresti rilassarti, sembri teso- gli sussurrò Neville con le labbra attaccate al suo orecchio, Theo si irrigidì un secondo, che passò subito, il tocco di Neville era completamente diverso da quello di Marcus Flitt; e lui lo desiderava ardentemente ancora sulla sua pelle.
Il Grifone lo baciò lievemente sotto l'orecchio e sorrise compiaciuto alle spalle di Theo sentendolo trasalire, per poi spostarsi di lato affiancandolo e togliendo le mani dal corpo di lui. C'era qualcosa che frenava il Serpeverde e Neville aveva tutte le intenzioni di scoprire cos'era; per ora però gli avrebbe lasciato il suo tempo, toccandolo con discrezione e solo se lui avesse voluto.
-Forse hai ragione. È meglio iniziare- disse guardandolo di sfuggita.
Theo deglutì a vuoto annuendo, non si era reso conto di aver trattenuto il respiro, ma lo rilasciò nel modo più impercettibile possibile e si costrinse a rivolgere la sua più completa attenzione sulla pozione.

Avevano finito il secondo passaggio e di nuovo la pozione avrebbe dovuto riposare fino al giorno dopo.
Neville non gli aveva più rivolto la parola, quasi lo aveva ignorato. Se non fosse stato per i momenti in cui Theo gli chiedeva li ingredienti necessari, non avrebbe proferito parola per tutto il tempo.
Theodore sperava di non aver detto o fatto qualcosa che avesse potuto offenderlo, ma non ne era così sicuro. Neville stava raccogliendo le sue cose, mentre Theo aveva già finito; non sapeva se aspettarlo o meno, decise che forse lui non voleva averlo intorno.
-Beh... io vado allora- disse titubante per poi avviarsi verso l'uscita. Un gran senso di vuoto gli si stava espandendo nel petto. Perché non era capace di mantenere una conversazione normale con Neville per più di due minuti? Santo Merlino quanto era difficile!.
-Nott- lo chiamò il Grifone, che adesso era appoggiato al tavolo e lo stava fissando a braccia conserte sul petto. Theo si girò imbambolandosi un attimo di fronte alla vista dei bicipiti di lui che si gonfiavano e del suo petto muscoloso; poi deglutì a vuoto costringendosi a guardare gli occhi di lui; mentre reprimeva il piacevole ricordo delle dita del Grifone su di sé.
-Vieni qui- gli ordinò Neville con voce suadente.
-Veramente io...- Theo cercò di protestare; ma come poteva dirgli che non poteva aspettare e che doveva andare se non voleva ritrovarsi da solo in giro per i corridoi? Quale scusa poteva inventarsi per una cosa simile?. Neville lo stava guardando con una scintilla di divertimento negli occhi. Si staccò dal tavolo, mettendosi lo zaino in spalla e si avvicinò a lui.
Theo rimase immobile e trattenne il fiato quando il Grifone gli fu ad un palmo dal naso. Neville aveva uno sguardo magnetico, che Theodore non poteva non fissare meravigliato dalle pagliuzze oro che si nascondevano in quel color cioccolato così brillante.
Il Grifone sorrise lievemente e alzò una mano per scostare una ciocca riccia da davanti alla fronte del Serpeverde che mancò un battito. Il contatto era stato breve, ma Nott lo aveva sentito in tutto il corpo.
-Scappi ancora piccolo Theo- gli sussurrò Neville sulle labbra, mentre la sua mano gentile si posizionava sulla guancia del Serpeverde.
Theo smise di respirare, mentre il cuore iniziava a battergli furioso nel petto, completamente in balia di un'attrazione che non capiva fino in fondo. La mano di Neville sulla sua guancia lo stava mandando a fuoco e Theo era certo che fosse arrossito fino alla punta delle orecchie.
-No- sussurrò senza neanche sapere da dove trovasse il fiato necessario per poter parlare.
Neville gli passò il pollice sulle labbra con una lentezza snervante, liberandole dalla morsa dei denti, gli occhi gli si erano scuriti leggermente.
-Sì, invece- gli sussurrò ad un centimetro dalla sua bocca ricordandogli la conversazione che avevano avuto all'inizio dell'incontro.
Theo rimase senza fiato, la vicinanza di Neville lo stava mandando completamente in pappa.
Il Grifone sorrise -Buonanotte Theodore- gli disse; si sporse verso di lui, dandogli un leggero bacio sulla bocca, uno sfiorarsi di labbra così lieve da far credere a Theo che non fosse mai successo. Poi se ne andò richiudendosi la porta alle spalle.

***

-Theo? Mi stai ascoltando?-
La voce di Draco Malfoy lo riportò alla realtà. Quel giorno Nott si era svegliato tutto scombussolato e nemmeno le occhiate di Marcus Flitt gli avevano fatto lo stesso effetto di quelle di Neville. Aveva passato tutto il giorno tra una lezione e l'altra e il tempo libero era rimasto con gli amici di Draco che a sorpresa lo avevano coinvolto in ogni loro scherzo e battuta. Theo non si era mai sentito così bene come in quell'ultimo periodo. Aveva degli amici che sembravano preoccuparsi per lui, che sapessero o meno quello che era successo due giorni prima nel bagno con Flitt, loro non glielo facevano pesare. Quindi un senso di tranquillità si stava espandendo in Theodore facendolo rilassare un poco e sentendosi accettato. Era seduto a cena e proprio di fronte a lui c'era Neville Paciock che sorrideva e gli lanciava qualche occhiata penetrante, così tanto che Theo doveva abbassare lo sguardo dall'imbarazzo.
Draco fece correre lo sguardo da Nott a Neville a ripetizione, non era stupido, aveva notato le occhiate che si lanciavano e il rossore che colpiva il suo amico ogni volta che il Grifone lo guardava.
-Oh ora capisco perché sembri su un altro pianeta- proruppe Malfoy sussurrandoglielo all'orecchio.
Nott mise su un'espressione confusa e guardò il suo amico negli occhi che pareva divertirsi un mondo.
-Non capisco di cosa parli Draco- rispose cercando di rimanere il più tranquillo possibile.
-Ti piace Paciock vero? Ti si legge in faccia- gli disse Draco scatenando un eccesso di tosse da parte di Theo che stava giusto bevendo un po' di succo di zucca.
-No!- tossì ancora un attimo per poi riprendersi -Come... come ti salta in mente?- chiese Theo precipitoso sentendo che le guance gli si stavano arrossando.
-Davvero Nott? Pensi che sia così stupido da non accorgermene?- chiese scettico Draco alzando un sopracciglio
-Ti piace Paciock?-.
Theo deglutì a vuoto cedendo all'occhiata inquisitrice di Malfoy -Forse... un pochino...- mormorò con le guance in fiamme.
-Bene! Perché anche tu piaci a lui- continuò Malfoy imperterrito.
Nott sgranò gli occhi cadendo dalle nuvole -No, non credo sia possibile- disse affranto mentre riportava l'attenzione al piatto che aveva davanti. Neville lo aveva baciato il giorno prima, ma lo aveva appena sfiorato con le labbra e sicuramente non perché avesse chiassà quale interesse per lui. 
-Ah no?- proruppe Draco ironico -Allora perché ti sta fissando da tutta la cena con uno sguardo come se ti volesse mangiare?-.
Quasi controvoglia Nott alzò lo sguardo davanti a sé e subito incrociò gli occhi cioccolato di Neville, che senza alcun timore continuava a fissarlo dall'altra parte del tavolo.
-Ecco appunto- concluse Draco evidentemente compiaciuto da se stesso.
Theodore desiderò di poter sprofondare nel pavimento.

***

Entrò nella stanza delle necessità, ma questa volta Neville non era lì ad aspettarlo. Si avviò verso il tavolo, dove sopra c'erano gli ultimi ingredienti e il calderone con la pozione, che aveva decisamente un ottimo aspetto. Almeno avrebbero preso un bel voto.
Theo guardò l'ora sull'orologio, Neville era mezz'ora in ritardo, decisamente non era da lui. Iniziò a preoccuparsi, dov'era finito? Come mai non era ancora arrivato?. Forse non voleva vederlo, solo l'eventualità lasciò un sapore amaro in bocca a Theo.
Nervoso, iniziò a lavorare alla pozione.
Mescolava il composto con estrema attenzione, aggiungendo man a mano gli ingredienti di cui aveva bisogno. Ormai la pozione era arrivata ad una colorazione identica a quella che mostrava il libro. Abbassò il fuoco facendolo andare lento e lasciò che il calderone rimanesse in ebollizione per almeno quindici minuti.
Guardò nuovamente l'orologio, ormai era passata più di un'ora e di Neville ancora nessuna traccia; Theo sentì la delusione pungente radicarsi dentro di lui. Si era già abituato alla presenza di Paciock mentre preparavano la pozione, al suo corpo che si accostava al suo in maniera così naturale, ai brividi che gli provocava quando lo sfiorava con le sue carezze. Stava decisamente impazzendo. Evidentemente a Neville non interessava particolarmente incontrarlo né finire il compito insieme.
Sospirò rassegnato mentre spegneva il fuoco e lasciava che la pozione si raffreddasse. Sentiva gli occhi pesanti, ma doveva aspettare ancora una mezz'ora prima che la pozione potesse essere imbottigliata. Chiese alla stanza un divano identico a quello che Neville aveva fatto apparire al loro primo incontro, si sdraiò guardando il soffitto per poi girarsi su un fianco, la posizione non lo aiutava a restare sveglio. Sbadigliò, poi senza riuscire più a contrastare la stanchezza chiuse gli occhi.

Si svegliò per colpa di un peso leggero sulla sua guancia, socchiuse gli occhi e rimase di stucco nel trovarsi lo sguardo color cioccolato di Neville addosso. Si rese conto che il peso che sentiva era dato dalle dita leggere del Grifone che gli stavano accarezzando la gota.
-Ben svegliato Theodore- gli disse Neville sorridendo.
Theo si alzò di scatto, facendo allontanare il Grifone da sé; non credeva di poter essere arrabbiato, ma evidentemente lo era e molto.
-Ben svegliato?!- tuonò, mentre le guance gli si imporporavano -Sei in ritardo di almeno due ore! ho dovuto finire la pozione da solo!!- ringhiò, mentre serrava le mani a pugno per evitare di tirare un sonoro ceffone sulla faccia del moro, che non sembrava intenzionato a rispondergli, ma solo a guardarlo con quel sorriso sornione e l'aria divertita stampata in viso.
Theo ringhiò frustrato, cercando di alzarsi dal divano, ma Neville si era sistemato in modo tale da non lasciargli neanche uno spiraglio di fuga.
-TI VUOI LEVARE?!- gridò fuori di sé dalla rabbia, non solo era arrivato in ritardo, ma ora lo stava pure prendendo in giro. A dispetto di ogni previsione Neville iniziò a ridere sempre più divertito.
Theo spalancò gli occhi, reprimendo il calore che gli era sbocciato nel cuore al suono della risata di lui; iniziò a prendere a pugni il suo petto e a spingerlo per levarselo di torno, ma il Grifone non accennava a volerlo lasciare libero, anzi in uno scatto fulmineo gli afferrò i polsi bloccandoli dietro la schiena di lui con una mano sola.
-Smettila- gli sussurrò Neville, lo teneva gentilmente, ma Theo aveva gli occhi spalancati dal terrore, si immobilizzò all'istante, abbassando gli occhi.
Neville lo lasciò andare e con mano gentile gli alzò il mento fino a che non incontrò lo sguardo limpido del più piccolo. -Non so da cosa scappi Theodore Nott, ma non intendo permettertelo di nuovo- gli disse con il viso così vicino che Theo rabbrividì quando il respiro caldo di lui gli arrivò alle labbra. Il terrore era sparito, davanti a lui c'era Neville, il gentile e delicato Neville; non Marcus Flitt.
-Cosa... cosa vuoi dire?- chiese il Serpeverde con il cuore in gola.
-Non ti permetterò di scappare da me- concluse Neville, gli mise una mano sulla guancia e Theo abbassò di nuovo gli occhi sulle sue mani intrecciate in grembo.
Il Grifone sospirò, portò le mani alle guance del Serpeverde accarezzandogliele dolcemente
-Guardami negli occhi Theodore. Non devi più abbassare lo sguardo, io voglio vederti- sussurrò e Nott alzò di nuovo gli occhi puntandoli dritti nelle due pozze cioccolato di lui.
-Posso...?- chiese il Grifone avvicinandosi ancora e Theo spiazzato dalla sua delicatezza e dal fatto che lui non si fosse preso e basta quello che voleva, annuì come in trance.
Pochi minuti dopo, la bocca calda di Neville era sulla sua che gli lambiva piano le labbra in un bacio innocente; un titubante sfiorarsi. Poi Neville gli leccò le labbra chiedendogli il permesso e Theo si infiammò come benzina sul fuoco, portò le mani nei capelli del Grifone come aveva voluto fare fin da quando gli aveva rivolto la parola la prima volta; mentre Neville spostava le sue sulla schiena del Serpeverde sollevandolo e caricandoselo in braccio. Ora le lingue danzavano insieme, mentre il bacio si faceva ancora più focoso e Neville si risedeva sul divano tenendo Theo in braccio.
-Dio Theo...- sospirò il Grifone mentre di nuovo baciava con foga il compagno -Ho desiderato farlo dalla prima volta che ci siamo ritrovati vicini. Quando ti mordi il labbro così...- sussurrò il ragazzo guardando Theodore negli occhi e passandogli il pollice sul labbro inferiore liberandolo dai denti -Mi fai impazzire- concluse accarezzandogli poi la guancia.
Il cuore di Theo fece un balzo lasciandolo senza fiato -Dici sul serio?- chiese stupito. Neville rise e lo abbracciò stringendolo a sé -Sono più che serio, anzi ti invito ufficialmente fuori ad Hogsmeade questo weekend- gli disse guardandolo negli occhi, Theo fece un sorriso così radioso da lasciare il compagno senza fiato.
-Non vedo l'ora- mormorò, mentre Neville lo baciava di nuovo.

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