#2
Ginny Wealsey era fidanzata da quasi tre mesi con Dean Thomas e già non lo sopportava più. Non che non fosse un buon ragazzo o un buon fidanzato, ma era davvero stressante e in più era difficile apprezzare le sue attenzioni se eri innamorata di qualcun'altro, qualcuno che non ti filava di striscio per giunta.
Sbuffò sonoramente mentre raggiungeva il suo ragazzo alla fine del corridoio; aveva deciso di parlargli, così non poteva proprio più continuare. Prendere in giro lui, ma soprattutto se stessa era inutile e un gran spreco di energie.
-Dean!- lo chiamò quando gli fu abbastanza vicina perché lui la sentisse. Il ragazzo in questione si staccò dal suo inseparabile amico Seamus per raggiungere la sua ragazza con un sorriso a trentadue denti stampato in faccia. Ginny Weasley lo maledì mentalmente, così non le rendeva le cose facili.
Quando il ragazzo si fu avvicinato l'espressione felice di poco prima, fu sostituita da una più corrucciata. Evidentemente il volto scuro della piccola di casa Weasley non era incoraggiante.
-C'è qualche problema?- domandò inarcando un sopracciglio.
Ginny prese un bel respiro, era stronza così le dicevano e aveva già troncato con qualche ragazzo prima, però ogni volta le sembrava di dare l'impressione di essere insensibile, mentre invece non era affatto contenta di dover mollare l'ennesimo bravo ragazzo perché innamorata di uno che nemmeno sapeva della sua esistenza. Alla fine dei conti in realtà era onesta.
-Dobbiamo parlare- gli disse cercando di raccogliere tutto il coraggio dallo stemma Grifondoro della sua divisa.
Dean parve allarmato e questo non aiutò particolarmente Ginny a trovare le parole giuste da dirgli.
-Quando una donna dice che bisogna parlare, equivale a dire che il ragazzo viene mollato- le disse Dean con tono d'accusa. Ginny si morse il labbro nervosa, no certamente non gliela stava rendendo più facile.
-Ecco vedi io... non credo sia il caso di continuare- lo disse tutto d'un fiato timorosa di potersi rimangiare tutto -vedi tu sei un bravo ragazzo e io ci ho provato, ma non ci riesco. Mi dispiace Dean- .
Lui la studiò un lungo istante, era a braccia conserte e la guardava dall'alto del suo metro e ottanta, non sembrava per niente felice -Sei proprio una stronza- esordì - mi passerà, tanto nemmeno per me era così importante- concluse, per poi alzare i tacchi e andarsene con Seamus al seguito.
Ginny rimase un attimo interdetta in mezzo al corridoio, rieccolo quell'aggettivo 'Stronza', cosa avrebbe dovuto fare? Stare con lui anche se non provava nulla? Illuderlo fino a che non sarebbe stato troppo tardi?. Gli uomini erano strani, se stavi con loro senza provare nulla eri una stronza, se li mollavi eri una stronza. Valli a capire.
Ginny si mosse incamminandosi verso il campo da Quiddich, aveva una voglia matta di dimenticare quello spiacevole incontro volando sulla sua scopa. Considerata la reazione di Dean non doveva averla presa molto bene, anche se davanti a lei aveva dato prova di un notevole autocontrollo, sapeva di averlo offeso. Però non poteva farci nulla. Ci aveva provato davvero, aveva provato a dire al suo cuore di battere per lui, ma non ci era mai riuscita. Non quando chiudeva gli occhi per baciare Dean e davanti a lei appariva un altro volto, non quando gli prendeva la mano e lei la toglieva subito, appena intravedeva il ragazzo che amava da una vita arrivare dalla parte opposta del corridoio. Non avrebbe sopportato un minuto di più le mani di Dean su di sé mentre pensava ad un altro.
Accompagnata da questi pensieri Ginny era ormai arrivata al campo, passò sotto gli spalti e lì si bloccò.
Un ragazzo era già lì, stava volando sulla sua Firebolt e sembrava estremamente felice e spensierato. Ginny mancò un battito quando capì di chi si trattava.
Harry Potter volava come un forsennato da una parte all'altra del campo, sembrava inseguire qualcosa e Ginny sapeva perfettamente cosa fosse.
Il boccino d'oro sfrecciava incontrollato ed Harry lo inseguiva con determinazione; ad un certo punto il moro fece inversione buttandosi poi a capo fitto verso il suolo. Ginny trattenne il respiro, nonostante sapesse che Harry era perfettamente padrone di sé e della sua scopa, non poté evitare di avere paura per lui.
Intanto Harry era quasi arrivato al suolo, all'ultimo secondo rialzò il suo manico e sfrecciò proprio verso gli spalti sotto cui era nascosta Ginny.
Una pallina d'oro sfrecciò davanti al volto di Ginevra e pochi attimi dopo le dita di Harry Potter si erano chiuse attorno al boccino, le sue ali fremettero un'ultima volta prima di richiudersi.
Harry scese dalla scopa con ancora il boccino in mano, se lo mise in tasca ed alzò lo sguardo incrociando i due occhi azzurri di Ginevra Weasley.
Ginny rimase immobile mentre guardava quel verde smeraldo così famigliare.
-Ginny?- domandò il moro con un po' di fiatone.
La ragazza fece qualche passo avanti che le consentirono di uscire dall'ombra del suo nascondiglio. Deglutì a vuoto quando avanzò verso il ragazzo che a sua volta si era avvicinato. Erano ad una distanza accettabile, quella che si definisce una distanza d'amicizia; ma le terminazione nervose di Ginny Weasley erano tutte allerta. Sentiva la presenza di Harry Potter tutta intorno a sé, nonostante lui non la stesse nemmeno sfiorando.
-Ginny che ci fai qui?- le chiese lui guardandola con quei suoi dannatissimi occhi. Ginny perse un battito.
-Volevo venire a volare. Per distrarmi un po'- rispose lei con la voce più naturale che riuscì a mettere insieme, vista la scarsa concentrazione. Harry era bello da togliere il fiato, con i capelli completamente arruffati e le guance rosse per il freddo. Ormai il sole stava calando giocando sul suo viso con luci ed ombre. Doveva essere ora di cena, erano soli.
-Non hai Dean per distrarti?- chiese lui con naturalezza, Ginny credette di sentire del sarcasmo nelle sue parole, anche se il sorriso che fece capolino sul viso del moro la smentì immediatamente.
-Non è un oggetto! E poi ci siamo lasciati...- non riuscì a finire la frase che fu subito interrotta. -Vi siete lasciati?!- ora ne era certa, la voce di Harry Potter grondava stupore -Perché?- . Ginny non sapeva se optare per la verità e così giocarsi il tutto per tutto o se fingere mentendogli per non avere problemi -Non provavo quello che lui provava per me. E poi...- Ginny esitò un solo istante -Poi mi piace un altro da un po'- decise che la cosa migliore era rimanere sul vago. Probabilmente un rifiuto di Harry non le avrebbe giovato alla salute mentale.
Forse fu una sua impressione, ma le sembrò che gli occhi di lui si fossero scuriti leggermente, il motivo però le era ignoto. -Ah- disse solo lui continuando a fissarla, Ginny Weasley era più confusa che mai.
-E chi sarebbe questo ragazzo?- chiese ancora Harry con tono indagatore; Ginny pensò che stesse facendo proprio come suo fratello, la cosa non le piacque per nulla. - Un ragazzo più grande. Capelli neri, occhi verdi, con una cicatrice sulla fronte. Ah si... è anche estremamente stupido, ma che ci vuoi fare? L'amore è cieco- sputò fuori tutto d'un fiato, mentre sentiva la rabbia iniziare a a scorrerle nelle vene. Si girò e fece per andarsene, ma Harry fu più veloce, l'afferrò schiacciandola contro la parete. A Ginny mancò un attimo il respiro, mentre sentiva il corpo di Harry premerla gentilmente, ma con determinazione, contro la superficie dura. -Ripetilo- le sussurrò con le labbra a pochi centimetri dalle sue. Ginny deglutì a vuoto -Sei... uno stupido Harry Potter- sussurrò, mentre il cuore le batteva talmente tanto da assordarle le orecchie. Harry ghignò in un modo che non aveva mai fatto, sembrava estremamente divertito e Ginny sentiva l'impellente bisogno di tirargli un ceffone dritto sulla guancia. C'era abbastanza spazio perché potesse muovere il braccio, lo slanciò ma Harry fu più veloce e glielo bloccò a pochi centimetri dal viso. Ginny era talmente rossa che temeva sarebbe potuta scoppiare come una pentola a pressione. Harry intrecciò la mano con la sua, poi la portò attaccata alla parete, sopra la testa di lei e fece lo stesso con l'altra. Ginny trasalì, non capiva; tutto ad un tratto Harry sembrava che non desiderasse altro che lei, lui era così vicino che poteva notare ogni suo piccolo lineamento, ogni suo neo, ogni particolare di quello sguardo che l'aveva incantata già anni fa.
-Non si tirano gli schiaffi- le soffiò sulle labbra.
-Non mi hai mai calcolata per tutti questi anni, improvvisamente ti comporti così?- gli rispose Ginny con voce incredibilmente ferma -Io non sono un giocattolo che quando non vuoi più butti via-.
Harry le si avvicinò ancora di più minaccioso, Ginny trattenne il fiato per la sorpresa -Non osare più definirti un gioco per me- le sussurrò, e il fiato caldo di lui le accarezzò le labbra invitante -Sei sempre stata molto più di questo. Tu sei il centro del mio tutto, ma credevo di non potermi meritare una meraviglia come te- le disse ora lui scandagliandole gli occhi, che Ginny spalancò increduli.
-Io..- fece per ribattere lei, ma Harry non le diede il tempo, perché annullò ogni distanza e la baciò. Da prima Ginny fu troppo annebbiata per capire cosa stesse succedendo, ma poi ricambiò con tutta se stessa, dopo sei lunghi anni finalmente poteva assaggiare il suo sapore, e ne era valsa la pena. Harry Potter parve accendersi come benzina sul fuoco, se la caricò in braccio, mentre i muscoli guizzavano sotto le mani di Ginny, continuando a baciarla famelico, soddisfacendo quel bisogno di tenersela vicino; Ginny lo sentiva penetrarle la pelle. Lui si stava aggrappando a lei come fosse davvero la sua ancora, l'unica cosa che lo teneva con i piedi per terra. Ginny non si era neanche accorta che si erano mossi, sempre continuando a baciarsi come due innamorati che finalmente si ritrovavano e probabilmente era proprio così. Harry la distese delicatamente su una pila di materassi, si staccò un attimo per sussurrare qualcosa contro la porta, poi tornò a dedicarsi completamente a Ginny.
Le si stese sopra schiacciandola con il suo corpo, Ginevra era un concentrato di puro calore e voleva sentirlo su di sé aveva aspettato così tanto per tenerlo stretto, che non voleva perdersi nemmeno un secondo.
-Harry- sussurrò incantata.
-Ripetilo- rispose lui, mentre le baciava il collo e le faceva scorrere le mani sul corpo; gli occhi neri di desiderio.
-Harry- ripeté Ginevra, stavolta con voce ancora più dolce. Harry si bloccò e la guardò negli occhi, sorrise radioso come Ginny non gli aveva mai visto fare. -Ginevra- disse -Dio Ginny io ti amo così tanto. Non avevo idea che tu provassi lo stesso- concluse con voce flebile, sembrava talmente vulnerabile che a Ginny si strinse il cuore. -Harry sono qui. Siamo reali, io e te. Ora lo sappiamo, non è mai troppo tardi- le disse con voce carica di convinzione e aspettativa. Harry digrignò la mascella -Ma la guerra...-
-La guerra non cambierà quello che provo per te. Ti amo Harry Potter, ti ho sempre amato; è una vita che lo faccio. Ho accettato i rischi già tanto tempo fa- controbatté lei che adesso lo stringeva di più, quasi con timore che lui potesse sparire da un momento all'altro. Harry sospirò come se fosse stato colpito, un'unica lacrima scese lungo la sua guancia; Ginny gliela baciò senza alcun timore. Harry la strinse fra le sue braccia e la baciò di nuovo, come se lei fosse l'unico sostegno che avesse.
-Ron mi ucciderà- sussurrò sulle labbra di lei. Ginny sorrise divertita -Allora diamogli un buon motivo per farlo-.
Poi non ci furono più bisogno di parole, avevano il linguaggio dei loro corpi premuti l'uno contro l'altro, nessuna barriera li divideva più, né quella dei vestiti né quella del cuore. E furono quel tipo di amore che nemmeno una Guerra poteva distruggere.
***
Miei Nargilli salve!
Eccoci con una nuova Shot, per ora sono buona e molto dolciosa... Ma presto le cose cambieranno muahahahaha.
Va bene, va bene la smetto.
Comunque eccoci con Harry e Ginny, non so voi ma io li adoro. Anche se la Blinny non mi dispiace per niente.
Coooomunqur voi siete d'accordo con il comportamento di Ginny? E le fragili barriere di Harry sono cadute, si è dichiarato alla sua Ginevra e lei non ha certo disdegnato. Io li trovo pucciosissimi!!!
Bene, allora se vi è piaciuta mettete una stellina, in qualsiasi caso vi ringrazio di perdere cinque minuti del vostro tempo per leggermi.
Alla prossima!
Bisoux 😘😘😘
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