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#11

-Lurida mezzosangue!-
-Brutto mangiamorte incallito!-
-Stronza!-.
-Idiota!-.
-Zannuta!-.
-Furetto!-.

Harry Potter, Ronald Weasley, Blaise Zabini e Pansy Parkinson continuavano a guardare prima l'uno e poi l'altro studente, girando la testa a destra e a sinistra come se stessero assistendo ad una partita di Ping Pong.
-Credi dovremmo fermarli?- sussurrò Harry all'orecchio di Ron. Quest'ultimo impallidì leggermente per poi guardare Hermione.
-Io credo sia meglio non entrare nella linea di fuoco- esordì Blaise fissando gli occhi infuocati del suo migliore amico, ma rivolgendosi agli altri tre ragazzi.
Pansy di fianco a lui annuì vigorosamente -Non so voi ma io ci tengo ancora ai miei capelli; e la Granger ha tutta l'aria di una che vuole strapparne un po'- disse rabbrividendo.
-Già forse è meglio aspettare che si calmino- mormorò Ron impaurito.

-Brutto furetto platinato ti spacco la faccia!-
Il grido di Hermione fece sobbalzare Ron che diventò rosso dalla testa ai piedi.
-Piccola pulciosa sanguemarcio fatti sotto!-

-Forse ora sarebbe meglio separarli- esordì Blaise guardando Hermione e Draco che ad un palmo l'uno dall'altro si urlavano i peggio insulti con annesse minacce di morte.
In quell'ultimo periodo i due litigavano molto più spesso e sempre più violentemente. I loro amici non sapevano più come tenerli separati e si erano ritrovati a darsi man forte durante i litigi.
-Magari prima che uno dei due ci rimanga secco- concordò Harry che continuava a fissare la scena.
-Sì, ma chi?- chiese Ron con voce tremante.
-Beh non guardate me. Io sono una ragazza- proruppe Pansy alzando le mano in segno di resa.
-Scusami cosa vorrebbe dire?- domandò Ron di fianco a lei girandosi a guardarla.
-Vuol dire Lenticchia... che non c'è dubbio che mi metta in mezzo a quei due rischiando di farmi uccidere- rispose a tono Pansy voltandosi a sua volta assottigliando gli occhi minacciosa.
-Certo figurati se la principessa di ghiaccio muove un solo dito per fare qualcosa! Sarebbe chiedere troppo- continuò lui mentre sentiva le orecchie che iniziavano ad imporporarsi.
-Brutto rospo...- iniziò a inveire Pansy.
-Hey piantatela! Bastano già quei due che litigano come bambini non mettetevici anche voi!- li riproverò Blaise.
-Esatto. Piuttosto dateci una mano a pensare ad un'idea per separarli senza morire tutti- rincarò la dose Harry.
Ron e Pansy distolsero subito lo sguardo l'uno dall'altra sbuffando.

-Decelebrato di un mangiamorte idiota! Come osi anche solo rivolgermi la parola eh?!-
Un altro urlo di Hermione perforò i timpani dei presenti. Harry sospirò affranto, era davvero infuriata.
-Stupida mezzosangue, io faccio quello che voglio!- le rispose a tono Draco, teneva la bacchetta serrata nella mano destra che tremava dalla rabbia.

-Potremmo intervenire insieme allontanandoli con la forza- propose Blaise titubante, mentre Harry lo guardava con un sopracciglio sollevato scettico. Ron e Pansy nel frattempo non facevano che fulminarsi a vicenda.
-Ti pare che possa funzionare?- gli chiese Harry retorico indicando Draco ed Hermione a cui mancava poco per prendersi i capelli e strozzarsi a vicenda.
-Forse dovremmo chiamare la McGranitt?- esordì Pansy tirando uno scappellotto sulla nuca di Ron che non smetteva di fissarla infastidito.
-Ma sei scema?!- sbottò rosso come un pomodoro.
-Scema io?! Brutto rospo...-.
Gli improperi di Pansy furono subito smorzati da un urlo più acuto di Hermione.

-Ti uccido dannato imbecille!- gridò con le guance completamente bordeaux e la bacchetta puntata contro il petto del ragazzo che gli stava di fronte con quell'insopportabile faccia da furetto stronzo.
-Allora fallo sanguemarcio- berciò Draco con i pugni chiusi, incurante della bacchetta che premeva fastidiosa contro la pelle.

-È decisamente il caso d'intervenire- decretò Harry facendo un passo avanti con dietro gli altri tre ragazzi timorosi, per poi fermarsi a meno di un metro da loro deglutendo.
-Va bene Draco è ora di andare forza- esordì Pansy alzando gli occhi al cielo annullando la poca distanza che li separava.  Alla fine il lavoro sporco toccava sempre alle donne. Afferrò il biondo per la collottola della camicia strattonandolo all'indietro senza essere minimamente toccata dall'occhiataccia omicida che lui le riservò -Piantala di guardarmi così che ti sculaccio sai- lo riprese scrollandolo appena, mentre Draco le ringhiava contro come un cane incazzato.
Nel frattempo Harry e un impaurito Ron si erano avvicinati cauti ad Hermione come ci si avvicinerebbe ad un animale selvatico.
-Hermione...- cominciò Harry piano e la ragazza si voltò fulminea con due occhi talmente infuriati da bloccarli subito sul posto.
-Non è finita qui Mezzosangue!- gridò Draco, mentre veniva trascinato via di peso da Pansy e Blaise a cui Harry fece un cenno di ringraziamento.
-Voglio proprio vedere Malfoy! Non vedo l'ora!- gli gridò dietro la grifona facendo un passo avanti, ma Harry le afferrò il braccio in un impeto di coraggio bloccandola. Hermione lo fulminò con un'occhiata talmente infuriata che Harry deglutì lasciandola lentamente e Ron dietro di lui tremò in modo così violento che anche dall'altra parte del corridoio furono in grado di sentirlo.
-Magari è il caso di andare adesso- provò a farla ragionare Harry alzando un poco la testa per racimolare un po' di coraggio.
-Quel deficiente si crede al di sopra degli altri, prima o poi prenderà il suo avere- inveì lei lasciandosi però condurre verso la loro sala comune.
-Hermione, non credi di esagerare un po'...- cominciò Harry beccandosi un'altra occhiata omicida. Lui tirò allora una gomitata al suo migliore amico in cerca di sostegno, ma Ron che era un vigliacco quando si parlava di Hermione, scosse forte la testa. Lui non voleva certo morire nel tentativo di farla ragionare -Mmmh, insomma. Malfoy è un evidente imbecille, ma questo vostro accanimento negli ultimi tempi è insolito-.
Hermione parve ribollire come una pentola a pressione. Ron era già pronto a saltare dietro alla schiena di Harry per nascondersi, quando lei rilasciò un enorme sospiro sgonfiandosi come un palloncino -È solo che mi fa infuriare così tanto- disse e aumentò il passo chiudendo così definitivamente il discorso. Harry e Ron la seguirono di buon grado senza osare parlare.
L'istinto di sopravvivenza prevaleva ancora sulla loro curiosità.

***

Hermione continuava a guardarsi alle spalle per essere certa di non essere seguita. Voleva bene ai suoi due migliori amici davvero, ma erano diventati due cani da guardia insopportabili. Dopo la guerra erano cambiate molte cose e, se Ron faceva finta di nulla, Harry invece era diventato più protettivo. Quasi come se avesse paura che qualsiasi cosa di diverso dalla normalità potesse essere una minaccia. I cambiamenti lo spaventavano a morte, ma come biasimarlo? La guerra aveva lasciato ad ognuno i suoi demoni. Hermione li riviveva ogni notte nei suoi incubi, ma ora andava meglio. Aveva imparato a conviverci.
Aveva appena superato le serre e si stava dirigendo verso le sponde nascoste del Lago Nero. Il cuore le batteva come un tamburo perché era nervosa e agitata. Si guardò di nuovo indietro per assicurarsi che nessuno l'avesse seguita o vista andare laggiù. Vide il Lago apparirle in lontananza e il vento le scompigliò i capelli ricci. Era leggermente freddo e d'istinto si avvolse meglio la sciarpa sul collo. Scese cauta il pendio arrivando sulle sponde sabbiose dove la vegetazione era meno rigogliosa,  fino ad arrivare alla parte che confinava con la Foresta Proibita e che dal castello non si vedeva. Una zona nascosta ad occhi indiscreti e che era perfetta per lei.
Hermione guardò verso le fronde degli alberi in cerca di una persona ben precisa.
Sussultò violentemente quando due mani le coprirono gli occhi, ma poi sorrise dolcemente riconoscendo il profumo di Draco Malfoy.
-Chi sono?- chiese lui in un sussurro al suo orecchio.
Hermione rabbrividì appena al contatto delle labbra fredde con il suo collo -Uno spavaldo furetto platinato- ghignò immaginandosi la smorfia di Draco e girandosi giusto il tempo necessario per vederla.
Draco le sorrise accarezzandole una guancia ed Hermione si abbandonò a quel tocco leggero.
-Che lingua lunga che hai miss Perfettina- la riprese posizionando l'altra sulla sua schiena e premendosela più vicina.
-Mai quanto la tua serpe- controbatté Hermione portando le mani sull'attaccatura dei suoi capelli biondi. Ci passò piano le dita dentro sentendo Draco rilassare le spalle.
-Dovrò pur tenerti testa no?- le domandò lui in un sussurro baciandola sotto il lobo dell'orecchio. Hermione sospirò appena lanciandogli un'occhiata compiaciuta. Draco Malfoy era alto, molto più alto di lei e assurdamente bello. I suoi occhi di ghiaccio l'avevano stregata senza lasciarle molta scelta e si era trovata a perdere il controllo più facilmente di quanto avesse creduto possibile. Il fatto è che non aveva messo in conto che si sarebbe innamorata di lui e certamente non si era immaginata di poter essere ricambiata. Il pensiero era stato talmente assurdo che ancora faticava a credere che fosse reale. Eppure Draco era lì e la stava guardando con quegli occhi di ghiaccio che bruciavano come l'inferno.
-Ce la fai egregiamente mi sembra- rispose lei a tono facendo scorrere il dito lungo la sua spina dorsale. Draco chiuse un attimo gli occhi godendosi quei pochi momenti di pace.
Quella ragazza lo avrebbe fatto impazzire. Aveva più volte ipotizzato che fosse stata smistata nella casa sbagliata. Era straordinariamente coraggiosa ed intelligente quanto subdola. Sapeva utilizzare egregiamente i punti deboli di un uomo a suo favore e non si faceva il minimo scrupolo a tenere in scacco Draco come un'abile burattinaia. Tuttavia Draco amava di lei il suo senso di giustizia e il fatto che non si approfittasse mai di questo suo dono. Inoltre la sua bontà leniva l'oscurità che lui custodiva dentro di sé e che Hermione era capace di scacciare con una semplice carezza quando questa minacciava di avvolgerlo nelle sue fredde spire.
-Me la cavo. Lo ammetto- bisbigliò lui sempre più vicino a quelle labbra carnose.
Dopo la guerra aveva pensato di non avere più un motivo per vivere. aveva pensato che risollevarsi fosse impossibile, che i sensi di colpa lo avrebbero spezzato in mille pezzi e invece era arrivata lei e tutto si era fatto più facile. Se glielo avessero detto un anno prima non ci avrebbe mai creduto anzi, ancorato a dogmi ormai obsoleti avrebbe sputato sopra quell'enorme fortuna senza sapere a cosa stava rinunciando.
-Piuttosto bene- mormorò lei sfiorandogli le labbra in un bacio quasi impercettibile.
Draco annullò la distanza che lo separava da lei coinvolgendo Hermione in un bacio bagnato e bisognoso e, Merlino, quanto gli era mancata. Lo avrebbe fatto impazzire e avrebbe accolto quella follia più che volentieri a patto che lei fosse con lui. L'amava come non aveva mai amato niente in vita sua. L'amava come si amano le cose perdute e ritrovate e lo trasmise in quel bacio cercando di farle capire che nonostante tutto le sarebbe rimasto accanto.
-Ti amo- mormorò lui sulle sue labbra, baciandogliele di nuovo ed Hermione sospirò ricambiando con trasporto perché sì, erano stati nemici e si erano odiati, ma l'intensità di quell'odio si era poi trasformato in un amore ancora più travolgente.
-Vorrei non doverci nascondere. Vorrei poter essere fiera di quello che abbiamo- bisbigliò lei con un filo di voce leggermente rotta.
Draco sospirò appoggiando la fronte alla sua e chiudendo gli occhi. Le mani che adesso accarezzavano gli zigomi di lei in carezze lente.
-Un giorno, quando potranno capire senza giudicarci in modo troppo severo, tutti sapranno. Ma fino ad allora non voglio che la tua vita cambi per colpa mia Hermione- la solita freddezza di Draco Malfoy non esisteva quando erano insieme, i suoi muri erano crollati già da un pezzo.
-Mi uccide doverti insultare in pubblico. Fare finta di odiarti come se non ci fosse nulla. Come se non avessimo il diritto di provare quello che proviamo- Hermione abbassò il volto appoggiandosi piano alla mano di Draco per lasciarsi confortare dal suo calore.
-Uccide anche me. Ma se lo sapessero, se uscissimo allo scoperto, credi davvero che ci capirebbero?- chiese lui premendosela di più addosso e facendo suo il leggero tremore che la scuoteva. L'aria iniziava ad essere più fresca e la temperatura si stava abbassando.
-Credo che potremmo provare, almeno con i nostri amici. Loro ci vogliono bene Draco, potrebbero accettarci no?- chiese lei puntando gli occhi castani nei suoi. Il piccolo barlume di speranza che ci vide dentro lo fece vacillare. Se avesse potuto le avrebbe dato il mondo solo per vederla sorridere. Perché Draco Malfoy era così, incline a non avere emozioni, ma quando le provava erano estremamente intense e totalizzanti.
-E se non lo facessero?- chiese piano, timoroso che fosse una più che plausibile verità. Avevano già perso così tanto, che non voleva chiedere ad Hermione di perdere anche loro.
-Se non lo facessero, staremo insieme lo stesso. Non intendo sottostare al volere di nessuno. Combatterò per questo Draco, perché voglio farlo-.
Le guance di Hermione erano rosse, la voce determinata e gli occhi un fuoco di coraggio. Draco non credeva di poterla amare più di così, che gli potesse scaldare così facilmente il cuore.
-Combattiamo allora- sorrise lui baciandola dolcemente -Ormai è un'abitudine- commentò facendola ridere e lasciando che quella risata gli infondesse la speranza che da troppo tempo aveva dimenticato che sapore avesse.
-Le abitudini sono dure a morire, non lo sapevi Malfoy?- ribatté lei con un piccolo ghigno, le mani che vagavano sulla sua schiena.
-Oh Granger. Me ne sono accorto e credo mi piaccia e mi piaci anche tu- disse lui facendola arrossire e prendendola in braccio all'improvviso. Ad Hermione sfuggì un verso sorpreso, poi rise come una bambina al luna park.
-Ma sei pazzo?- urlò piano con gli occhi che brillavano puntati nei suoi; Draco la baciò premendosela contro.
-Sì, ma solo di te-.

***

Miei Nargilli,
Ecco a voi una piccola shot per farmi perdonare della lunga assenza. Godetevela.

Bisoux😘

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