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#11.1

Dunque, come promesso miei Nargilli ecco il capitolo della reazione degli amici di Draco ed Hermione alla notizia che stanno insieme. Che dire? Spero vi piaccia e intanto vado a lavorare sulla conclusione delle storie che ho lasciato a metà.
Ma almeno avrete un capitoletto da leggere oggi.

Bisoux GMQ.








-Non mi sembra una buona idea-.
Hermione era nervosa e come ogni volta lo faceva trasparire dal suo labbro martoriato. Labbro che Draco Malfoy provvide a salvare dalla morsa dei suoi denti.
-A meno che tu non ne abbia una migliore, è l'unica possibilità che abbiamo- rispose carezzandole leggermente una guancia.
Erano nella stanza delle necessità in una trepidante quanto terrificante attesa che i loro migliori amici varcassero la soglia.
-Potremmo scappare da Hogwarts- la buttò lì senza riuscire a staccare gli occhi dal portone. Draco alzò gli occhi al cielo per poi girarle il volto facendo una leggera pressione sul suo mento.
Hermione pose una certa resistenza, ma alla fine cedette incastrando gli occhi caramello con quelli grigi di lui.
-Non è da te dire certe cose, piccola grifondoro perfetta- la prese in giro scoccandole un sorriso da cardiopalma che Hermione gli avrebbe volentieri tolto con uno schiaffo.
Non era proprio il momento.
-E non è da te acconsentire alle mie richieste infida serpe- controbatté Hermione incrociando le braccia al petto.
Draco sollevò un angolo della bocca in un piccolo ghigno -Ho solo capito che se voglio l'esclusiva devo farlo sapere a tutti-.
-Non sono una sorta di premio Malfoy. Nessuno ha alcun diritto su di me a parte chi voglio che mi stia a fianco- Hermione alzò una mano sfiorandogli leggera una guancia.
-Forse era solo ora di far sapere che anche un tuo nemico può starti vicino- commentò lui appoggiandosi a quel leggero tocco.
Hermione sorrise appena e scosse la testa al termine che Draco aveva utilizzato per descriversi -Il mio acerrimo nemico, vorrai dire- scherzò introducendo una mano nei suoi capelli biondi.
-Il più cattivo- disse Draco avvicinando il volto al suo.
-Stronzo- continuò lei.
-E bellissimo- sussurrò sulle sue labbra.
-Modesto soprattutto- commentò Hermione ridendo prima di essere baciata profondamente. Draco strinse le braccia intorno alla sua vita premendosela contro, il suo profumo floreale che gli invadeva i sensi conferendogli quella tranquillità che aveva disperatamente cercato per tutta la vita.
-Ma che cazzo!?-.
Si allontanarono di botto girandosi esattamente nello stesso istante verso la direzione da cui provenne l'esclamazione. Rimasero completamente paralizzati di fronte a otto paia d'occhi che li fissavano allibiti.
La faccia di Ron stava velocemente vagliando qualsiasi sfumatura rossa riuscisse a raggiungere facendolo sembrare un peperone caleidoscopico.
Harry aveva la bocca spalancata e non si stava minimamente preoccupando di nasconderlo. Blaise continuava ad aprire e chiudere le labbra, probabilmente nel tentativo di dire qualcosa. Mentre Pansy fissava i ragazzi come se fossero stati tre pesci lessi -Beh, me lo immaginavo- commentò alzando le spalle e rompendo il silenzio imbarazzante che era calato su tutti loro.
-Cosa vuol dire che te lo immaginavi?- sbottò Ron che fu, inaspettatamente, il primo a riprendersi.
-Oh andiamo lenticchia. Litigavano come matti dalla mattina alla sera. Non perdevano occasione per toccarsi e urlarsi addosso. Era piuttosto chiaro-.
-Gradiremmo una spiegazione- incrociò le braccia al petto Blaise con un cipiglio per niente promettente.
Draco ed Hermione si guardarono un attimo negli occhi per poi ripuntarli sui loro amici.
-Dunque...- cominciò Hermione premendosi due dita sulla fronte nervosa.
-Stiamo insieme- se ne uscì Draco dal nulla.
-State insieme- ripeté Blaise come se non capisse le parole.
Hermione sospirò pesantemente -Sì, stiamo insieme- confermò facendo ondeggiare appena i lunghi ricci castani. Le mani le tremavano per il nervoso ed un tocco freddo le placò un poco intrecciando le loro dita insieme.
-State insieme- ripeté piano Harry come un automa.
-Lo abbiamo già detto questo- commentò Pansy incrociando le braccia al petto.
-Sì ma insomma... stanno insieme!- sbottò Ron indicandoli con le orecchie ormai bordò.
-Qualcun altro vuole ripeterlo?- chiese Draco sarcastico alzando gli occhi al cielo.
-Scusa tanto se non è notizia di tutti i giorni- borbottò Blaise risentito.
-Ma quindi state insieme insieme?- chiese Ron incredulo guardando prima uno, poi l'altro e infine le loro mani intrecciate.
-No, per finta. Si sono baciati per gioco- ironizzò Pansy scoccandogli un'occhiata assassina.
-Non era programmato- tentò di giustificarsi Hermione.
-Ci sarebbe mancato anche questo!- sbottò finalmente Harry dopo essersi ripreso da un preoccupante e scioccato silenzio.
-So cosa sembra...- cercò di placarli lei, ma Harry iniziò a scuotere violentemente la testa.
-Sembra che tu e Malfoy abbiate mentito e fatto finta di odiarvi per un tempo non ben definito e ora ci spiegherete il motivo suppongo- la interruppe Pansy guardandoli con occhi placidi e quasi annoiati.
-Sai, non so proprio perché ti credano stupida- commentò Blaise lanciandole un'occhiata che assomigliava molto all'ammirazione.
-Più che stupida è una vipera- intervenne Ron il cui rossore parva accentuarsi solo di più.
Hermione e Draco si scambiarono un'occhiata complice facendo un piccolo passo indietro.
-Potremmo scappare ora che sono distratti- le suggerì lui all'orecchio in un bisbiglio.
-Magari non se ne accorgono- ragionò Hermione pensandoci seriamente per un attimo.
-No, decisamente ce ne accorgeremmo- borbottò ironica Pansy.
-A me piacerebbe proprio sapere come è successo- sbottò Zabini lanciando un'occhiata omicida in direzione del suo migliore amico che sorrise colpevole. 
Hermione nel frattempo continuava a lanciare preoccupate occhiate indirizzate ad Harry che se ne stava immobile come una statua a fissare il pavimento in stato catatonico.
-Dunque, da dove inizio?- Draco se lo domandò più a se stesso, ma questo non impedì a Pansy di alzare gli occhi al cielo e scuotere la testa come se avesse a che fare con un perfetto idiota.
-Non so. Magari potresti iniziare a spiegare da quando i vostri litigi sono diventati appuntamenti fissi per limonarsi- lo riprese sarcastica. Ron dall'altro lato soppresse a fatica un verso disgustato che non passò certo inosservato ad Hermione.
-Milady hai aperto bocca?- chiese Draco restituendogli un'occhiata gelida -Il tuo caratterino si fa sempre riconoscere-.
-E' il mio caratterino che sta impedendo a questi tre trogloditi di comportarsi come delle scimmie allo stato selvaggio. Perciò ringraziami Malfoy e inizia a raccontare- lo riprese Pansy gonfiando il petto e zittendo sul nascere le proteste di Blaise e Ron.
-E' iniziata per caso. In realtà stavamo litigando- prese parola Hermione troncando qualsiasi rispostaccia Draco volesse rifilarle.
-Sì, alla base della torre di Astronomia. Per cosa poi?- domandò lui portandosi due dita alla base del mento pensieroso.
-L'utilità di Divinazione- borbottò Hermione scuotendo la testa di ricci e chiaramente contraria a qualsiasi cosa avesse a che fare con divinazione.
-In realtà non me ne importava nulla di Divinazione- commentò Draco gesticolando appena -Volevo solo farti arrabbiare-.
-E ci sei riuscito. Come sempre-.
-Ooh. Siete davvero teneri- li interruppe Blaise arricciando il naso -Mi viene quasi voglia di rimettere la cena-. 
-Miseriaccia. Siamo sicuri che stiano bene? Si guardano con la stessa espressione diabetica che hanno Ginny ed Harry quando stanno insieme- borbottò Weasley disgustato.
-Chiamasi amore, ignorante.- lo riprese Pansy alzando gli occhi al cielo.
-E tu lo sai perché sei una professionista nel campo giusto?- chiese Ron velenoso verso di lei.
-Almeno io un ragazzo l'ho avuto lenticchia-.
-Se avete finito. Gradirei sentire il continuo della storia- a parlare fu Harry che aveva finalmente alzato gli occhi sulla coppia. Le iridi verdi erano dure come acciaio e severe. Hermione deglutì appena risentendo tutto il nervosismo che aveva provato ad inizio serata risalirgli il corpo. 
Il suo migliore amico aveva le mani serrate a pugno distese lungo i fianchi, lo sguardo un muro impenetrabile e gli occhiali ben schiacciati contro il naso. Sembrava decisamente incazzato nero e che stesse esercitando un notevole autocontrollo per rimanere calmo.
-Ehm... beh...- balbettò Hermione con la gola improvvisamente arida.
-Abbiamo iniziato a litigare- intervenne Draco, intrecciando delicatamente una mano alla sua. Il gesto passò inosservato solo grazie alle loro vesti voluminose -Ed è stata una delle più brutte che abbiamo avuto. E' subito sfociata nell'esagerazione e lei mi ha attaccato al muro-.
Draco lo disse con un certo autocompiacimento ed Hermione si ritrovò ad arrossire vistosamente.
-Tu cosa?- chiese Ron ancora più bordò di prima -Sto immaginando una scena che non volevo immaginare- continuò con faccia schifata.
-Penso che quella scena non faccia solo parte del tuo immaginario- commentò Blaise.
-Wow, decisamente passionale. Non me l'aspettavo dalla secchiona per eccellenza- la lodò Pansy lanciandole un'occhiata di apprezzamento all'idea. 
-Oddio no!- sbottò Hermione che stava andando ormai a fuoco dalla vergogna -Non è come sembra-.
-Tesoro- la riprese Blaise con una mano sul fianco e un sopracciglio alzato in un'espressione scettica -Il più delle volte è decisamente come sembra-.
-Perché tu sei un porco Zabini- lo prese in giro Draco -Mi ha solo puntato la bacchetta alla gola. Abbiamo vissuto un piccolo Déjà vu se così si può dire- sorrise poi alla volta di Hermione che avrebbe davvero preferito seppellirsi piuttosto che far fantasticare i suoi amici su cosa fosse successo ai piedi di quella torre.
-Solo che le circostanze erano leggermente diverse- commentò acido Harry, che se n'era stato in religioso silenzio nell'attesa del momento più proficuo per sbottare.
-Direi decisamente diverse- commentò ovvia Pansy indicandoli con la mano, ma rivolta ad Harry.
-Quindi come si è evoluta questa...- Ron fece una pausa senza sapere bene che termine usare -"Cosa"?- chiese aggrottando la fronte.
-L'ho semplicemente baciata- rispose Draco alzando le spalle con nonchalance. Ma Hermione aveva notato la sua schiena rigida e tirata, la mano libera che correva al suo ciuffo argenteo spostandolo dalla fronte, la lingua che continuava a passare sulle sottili labbra secche. Aveva paura della reazione, poteva vederla nel tentennamento che aveva infuso alle sillabe finali della risposta. Così sottile da perdersi nella nota generalmente fredda della sua voce.
-E tu ci sei stata?- chiese Ron incredulo, Harry al suo fianco assottigliò gli occhi.
-Evidentemente- commentò Pansy indicando prima Draco e poi Hermione a ripetizione.
-Non stai mai zitta?- domandò Ron con voce sorprendentemente tranquilla.
-E tu fai sempre domande stupide?- gli rispose Pansy serafica.
-Gatto, topo. Piantatela- li sgridò Blaise.
-Perché non ce lo avete detto prima?- chiese Harry la voce ora atona. Come se fosse stato lontano anni luce, la rabbia che piano piano ribolliva sotto la superficie.
-Hermione voleva farlo- la sorprese Draco prendendo parola -Ma io temevo che nessuno avrebbe capito- la voce gli si affievolì e per un istante nella sala calò un silenzio teso.
-Scusa, è ancora strano sentirti chiamarla per nome- lo spezzò Ron grattandosi la nuca confuso.
-Ogni tanto lo è anche per me- rispose Hermione sorridendogli appena.
-Nessuno avrebbe capito per il Marchio Nero- proseguì invece Harry tornando sul discorso originario. La tensione parve rialzarsi di botto investendoli.
Hermione si morse il labbro a disagio -Non solo-.
-Anche per tutto quello che è successo- commentò Blaise amaro.
-Per quello che ho rappresentato prima e durante la guerra. Non volevo che Hermione fosse costretta a dover scegliere tra quello che crede giusto e me- Draco la fornì come spiegazione, ma in realtà aveva gli occhi puntati in quelli castani di lei. 
-Sei stato costretto a fare quello che hai fatto- lo rassicurò Pansy con un leggero tono di sfida rivolto agli altri, nel caso volessero contraddirla. 
-Non tutti ne sono convinti-.
Draco rispose con leggerezza, ma era chiaro che la frase avesse un mittente ben preciso che ricambiò il suo sguardo freddo a testa alta.
-Infatti- commentò solo Harry.
-Harry...- tentò di parlarci Hermione, ma lui alzò una mano zittendola. 
-Io non intendo ascoltare nulla da te. Mi hai mentito per quanto? Mesi?!- sbottò tutto in una volta -Te la facevi di nascosto con lui! Dopo tutto quello che ci ha fatto. Dopo tutto quello che TI ha fatto!-.
-Hey amico- cercò di placarlo Ron posandogli le mani sulle spalle -Nessuno odia Malfoy più di me, ma se la rende felice non dovremmo giudicarli non credi?-.
Draco emise un leggero verso sorpreso ed Hermione al suo fianco sentì distintamente le lacrime affollargli gli angoli degli occhi attendendo solo di poter cadere.
-E' rimasto fermo a guardarla mentre Bellatrix la torturava! L'abbiamo trovata in fin di vita! Lo ricordo solo io questo?- alzò la voce Harry divincolandosi dalla presa di Ron.
-Potter stai esagerando- intervenne Blaise facendo un cenno verso Hermione.
La ragazza emise un piccolo singhiozzo, per poi nascondere il viso nel petto di Draco -E' stata una pessima idea- mormorò piano. 
-Complimenti Prescelto! Ottimo modo di affrontare la situazione!- sbottò Pansy frapponendosi fra lui e la coppia. Mani sui fianchi e sguardo austero, avrebbe ucciso Harry Potter seduta stante.
-Ma tu che diavolo vuoi, si può sapere?!- Harry aveva gli occhi verdi fiammeggianti di rabbia.
-Sono stufa di voi bigotti incapaci di aprire la vostra stupida mente. Casomai ci hai pensato che Draco non potesse farci nulla?- la voce di Pansy era glaciale -Ci hai pensato che forse sarebbe morto se fosse intervenuto?. So che non te ne frega nulla della sua vita, ma a noi sì!-.
-Stavolta concordo con Pansy- esordì Blaise, le braccia incrociate sull'ampio petto -Bellatrix avrebbe torturato anche lui, tanto era solita farlo. Non sarebbe stato di alcun aiuto per la Granger-.
-Voi non c'eravate- sibilò Harry imbufalito.
-E nemmeno noi- lo riprese Ron -Eravamo chiusi nelle segrete, non abbiamo idea di cosa sia successo in quel salone- concluse rivolgendo poi l'attenzione verso la coppia.
Draco stava baciando i capelli ad Hermione mormorandole qualcosa che poteva sentire solo lei, la mano destra vagava sulla schiena cercando di tranquillizzarla. Alle parole di Ron però entrambi voltarono il capo verso di loro. 
-E' vero ho lasciato che Bellatrix torturasse Hermione- la voce di Draco era priva di ogni emozione -Perché se fossi intervenuto l'avrebbe uccisa- sospirò come se una profonda stanchezza gli si fosse posata improvvisamente sulle spalle -Ho dovuto scegliere il male minore-.
Hermione al suo fianco tremava leggermente, Draco rinsaldò la presa intorno alla sua vita. Voleva stringerla e farle capire che andava tutto bene. Era tutto finito.
-Tu lo sapevi?- chiese piano Harry guardando la sua amica dritta negli occhi.
-Sì- rispose lei alzando il mento, fiera, orgogliosa -Draco me lo ha raccontato quando mi ha parlato di come gli hanno fatto il marchio nero-.
Il diretto interessato s'irrigidì all'istante e deglutì a vuoto. Erano ricordi che avrebbe voluto seppellire nel profondo della sua anima per non doverli rivangare più.
-E tu gli credi?- chiese Harry esterrefatto.
-Perché non dovrebbe?- si alterò un poco Blaise -Non sono i morti le uniche vittime della guerra. Ci sono state anche persone come Draco che sono state costrette a diventare mangiamorte e ad agire per conto di Voldemort-.
-E perché mai avrebbe dovuto?!- sbottò Harry fulminandolo.
-Avrebbero ucciso la mia famiglia- mormorò Draco catturando su di sé tutta l'attenzione. Hermione strinse la mano che teneva intrecciata alla sua in una tacita trasmissione di forza. Lei era lì, gli stava dicendo, non se ne sarebbe andata.
Harry espirò, evidentemente avevano appena toccato un tasto dolente.
-Non tutti hanno potuto scegliere da che parte stare- commentò piano Pansy con voce amara.
-Il patto era semplice. Avrei dovuto uccidere Silente o Voldemort avrebbe ucciso la mia famiglia e i miei amici lasciando solo me. Così che io potessi ricordare che la loro morte era stata solo colpa mia-.
Blaise al fianco di Harry rabbrividì.
-Questa parte della storia non la sa nessuno- ragionò Ron cupo.
-Perché non ci tengo ad essere compatito- rispose Draco, gli occhi distanti come se stessero rivivendo un ricordo a cui solo lui poteva avere accesso.
-Sono sopravvissuti solo perché Piton ha agito per primo. Al Malfoy Manor invece non aveva scelta. Aveva finto di non riconoscerti Harry- lo riprese Hermione con forza -Non poteva rischiare più di così. Un passo falso e saremmo morti tutti e tre-.
Harry rimase in silenzio. Gli occhi verdi in tempesta.
-Perciò questa cosa fra di voi...- disse Blaise riportando la conversazione sul binario iniziale.
-Ho semplicemente voluto sentire cosa avesse da dire- spiegò Hermione -Ed ho deciso di credergli-.
-Quindi da quanto...- provò a chiedere Ron.
-L'inizio della scuola- rispose Draco e Ron spalancò gli occhi sorpreso accompagnato da una comica espressione di Blaise.
-Che qualcosa fosse cambiato era chiaro- commentò Pansy sedendosi su una delle poltrone che aveva fatto apparire nella sala.
-Mi sono solo innamorato di lei- minimizzò Draco -Roba di poco conto-.
L'affermazione fece calare di nuovo un silenzio teso.
-Quindi tu...- provò a formulare un pensiero Blaise sconvolto.
-L'amo. Sì- Draco rispose fiero, guardando prima i suoi amici e poi Hermione direttamente negli occhi accarezzandole una guancia. Lei si appoggiò piano al suo tocco con gli occhi lucidi e un bel sorriso dispiegato sulle labbra.
-Ho bisogno di un momento-.
La voce di Harry era così lontana che ad Hermione si strinse il cuore, mentre lo vedeva voltarle le spalle ed uscire di fretta dalla stanza delle necessità.
-Gli passerà- commentò solo Ron con una piccola alzata di spalle -La notizia lo ha solo un po' sconvolto-.
-Se è per questo ha sconvolto anche noi- ribatté Blaise con ancora gli occhi fuori dalle orbite.
-Veramente ha sconvolto voi semmai. Io lo avevo già capito- rispose Pansy altezzosa - Noi donne ci arriviamo sempre prima- disse poi scoccando un'occhiolino ad Hermione.
La ragazza le rivolse un debole sorriso.
-Si sistemerà tutto vedrai- le mormorò piano Draco all'orecchio lasciandole poi un bacio sulla tempia. 
Hermione sospirò abbattuta, gli occhi ancora fissi sulla porta da cui Harry era uscito quasi correndo -Lo spero- bisbigliò affranta -Lo spero davvero-.

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