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Epilogo


- Rose, come va?
- Ok. - mentii torturandomi le mani.
Nulla era ok.
Niente di niente.
Era tutto un dannatissimo errore, come sempre avevo sbagliato.. Sai che novità.
- Andrà tutto bene. - cercò di tranquillizzarmi per la decima volta François.
Decima volta in dieci minuti.
Ottima media, un incoraggiamento ogni minuto.
Scossi la testa - Nulla andrà bene. Nulla.
Alzò gli occhi al cielo - Sai, il mondo ti sarebbe davvero grato se ogni tanto tu trasformassi la tua negatività in positività.
Gli lanciai un'occhiataccia - Del mondo, in questo momento, non me ne frega un accidenti!
- Sei un caso perso.. - sospirò.
- Grazie - borbottai provando ad alzarmi, ma ovviamente non ci riuscii e caddi goffamente sulla poltrona.
L'ennesimo capogiro.
Franz fu subito al mio fianco, lo sguardo preoccupato.
- Non è niente - sbuffai massaggiandomi una tempia - La tensione gioca brutti scherzi, tutto qui. - attorcigliai un boccolo perfetto intorno al dito - Dove sono Dom, Lily e Susan? - domandai nervosa.
- Contrallano la situazione di là.. - spiegò Fran.
Annuii pensierosa.
Mancava davvero poco, ormai.
Troppo poco.
- Non sono pronta. - mormorai.
- Non sei pronta per cosa? - mi chiese inarcando un sopracciglio.
- Per tutto questo. - dissi accompagnando le parole con un ampio gesto delle mani - E' troppo presto.
- Non è affatto troppo presto.. Anzi, era anche ora che tu ti decidessi ad accettare!
- No, no, no.. Avrei dovuto rifiutare ancora. Anche perchè non sono pronta.. - ripetei cantilenando - E so già che farò la figura della stupida, come al solito.. Inciamperò, cadrò e mi romperò una gamba.. Ecco, cosa accadrà..
- Rose, andrà..
- NO! - lo interruppi bruscamente alzando la mano destra - Non dirmi che andrà tutto bene, oggi potrei uccidere per molto meno.
Ridacchiò.
- Non.Sto.Scherzando. - scandii lentamente.
- M-ma il Matrimonio non dovrebbe essere il giorno più felice nella vita di una donna?
- Si, dovrebbe! Ma quando si hanno delle certezze.. Ed io, guarda caso, non le ho..
- Solo perchè non le vuoi avere! - ribattè lui con un sorrisino fastidioso.
Assotigliai lo sguardo - François, vai fuori.
- COSA? - domandò scioccato.
- Ti ho detto di andare fuori. - ripetei indicando la porta - ORA.
- Ma..
- Nessun ma - lo bloccai - Tu dovresti essere qui per calmarmi ed invece cosa fai? M'infastidisci! - gli urlai riuscendo finalmente ad alzarmi dalla poltrona - E quindi è meglio che tu vada via.. Vai ad irritare il tuo fidanzato!
Camuffò una risata facendola apparire un colpo di tosse.
Dovevo essere piuttosto buffa.
- SPARISCI.
- Va bene - sospirò divertito - Posso almeno abbracciarti prima?
- E sia.. - acconsentii prima di essere stretta a lui.
Appoggiai il viso al suo petto respirando il suon buon profumo.
Per un istante tutto fu più chiaro e le certezze che stavo cercando erano proprio lì, davanti ai miei occhi.. Ma fu un solo un momento.
- Sai di essere bellissima, no? - mi posò un lieve bacio tra i capelli.
- Oh si, certo..
- Lo sei davvero. - affermò sciogliendo l'abbraccio - Ora grazie al tuo permesso, posso andare ad infastidire il mio ragazzo..
Si allontanò andando verso la porta, l'aprì.
- Franz..? - lo chiamai.
- Si?
- Grazie per continuare a stressarmi. - gli sorrisi.
- Questo ed altro per te. - ridacchiò prima di chiudere la porta.
Ed eccomi di nuovo sola con i miei pensieri, l'avevo voluto io dopotutto.
Possibile che in tre secondi mi fossi già pentita di aver mandato via Franz?!
Mi guardai allo specchio.
Possibile, assolutamente possibile.
Bussarono alla porta.
- Chi è?
- Sono io. - rispose una voce fin troppo familiare - Posso?
- Entra pure.
Dominique Weasley - in tutto il suo splendore - varcò la soglia.
Era in permesso ultra-speciale - così lo aveva definito lei stessa - qui a Londra solo per assistere e partecipare al mio Matrimonio.. Come damigelle d'onore, ovviamente.
- Sei pronta? - mi chiese.
- Quasi.. - o meglio per niente..
- Due minuti e..
- Tocca a me. - conclusi respirando profondamente.
- Esatto. - sorrise - Noi ti aspettiamo qui fuori, ok?
- Ok.
- Bene. E non piangere, mi raccomando, rischi di rovinare il trucco! - mi avvisò con un occhiolino prima di lasciare la stanza.
Due minuti e tocca a me, ripensai.
Due minuti e sarei entrata in chiesa.
Due minuti e avrei visto Scorpius.
Due minuti e sarei caduta.
- Sii positiva, Rose. Sii positiva.
Merlino, ora parlavo anche da sola?!
- Piccola, tutto bene?
Mi voltai giusto in tempo per veder spuntare da dietro la porta la testa di mio padre.
Annuii - Si, tutto bene. - dissi avvicinandomi a lui - Qualunque cosa accada, tu devi..?
- Reggerti, non preoccuparti, ci pensa il tuo papà.
Notai i suoi occhi - i miei stessi occhi - lucidi - Papino, ti sei emozianato?
- No, certo che no.. - borbottò girando la testa dall'altra parte - Non devi prendere quel bouquet?!
- Oh, ecco cosa stavo dimenticando.. - una vocina dentro di me mi fece notare che ero partita col piede sbagliato, vocina che prontamente ignorai - Preso. - dichiarai stringendo le rose viola e bianche.
- Andiamo? - domandò porgendomi la mano.
- Andiamo! - sussurrai prendendogli saldamente il braccio.

Forse solo quando sentii la musica della marcia nuziale, capii realmente quello che da lì a qualche minuto mi sarebbe successo.
Presto sarei diventata la Signora Malfoy.
Strinsi con maggiore forza - se possiile - il braccio di mio padre quando vidi la chiesa gremita di gente.
Non ricordavo di aver invitato così tante persone..
Cercai alcuni volti familiari e quando li incontrai e notai la loro espressione gioiosa il battito del mio cuore accelerò, soprattutto quando incontrai il suo viso.
Non persi l'equilibrio e non inciampai o forse - più verosimilmente - non me ne accorsi. Ero incantata ed era come se tutto ciò che mi circondasse - escluso Scorpius - non avesse più senso.
Esistevamo solo io e lui.
Mi resi conto di essere arrivata all'altare solo quando mio padre mi abbracciò e mi asciugò una lacrima dispettosa.
Una lacrima di gioia.
Due degli uomini della mia vita si strinsero la mano - era bello constatare che per il mio bene le ostilità erano cessate - e poi Scorpius finalmente mi guardò e mi bastò quello sguardo per capire che ero pronta.
Pronta ad essere per sempre sua.

E tutti vissero felici e contenti, o quasi..

Poco distante dalla celebrazione e dai festeggiamenti del matrimonio, in un vicolo deserto e poco illuminato, un sostanzioso gruppo di persone stava dedicidendo la sorte di una giovane donna.
Atto di bullismo, direte voi..
No, pura e semplice vendetta.
- Allora!! - esclamò una ragazza - Decidiamo! Chi vota per il piano A alzi la mano, ora!
Nessuno si mosse.
- Beh, mi sembra evidente - continuò la giovane - Che, come me, voi desideriate il piano B.
Un ghignò sadico le dipinse il volto mentre le altre annuirono vigorosamente.
- Bene, chi ha il coraggio di avvicinarsi?
Silenzio.
- Su, non siate timide!
Una ragazzina dai capelli biondi piuttosto intimorita annunciò - Ci penso io.
- Perfetto!
- Ed io ti do una mano a tenerla ferma. - propose un'altra facendosi avanti.
- Contiamo su di voi - le incoraggiò il resto del gruppetto. - Ora agite.
Le due con passo lento e ben studiato si avvicinarono alla vittima.
- Per favore - suplicò loro - Non fatemi del male, io.. Io cambierò!
- E' troppo tardi.. - cantilenò una.
- Dovevi pensarci prima, Stephanie! - concluse l'altra prima di saltarle addosso ed immobilizzarla - Vai! - incitò l'amica.
La biondina si mise all'opera e dieci minuti dopo soddisfatta sospirò - Abbiamo finito, venite a dare un'occhiata.
La scena che si presentò ai loro occhi fu a dir poco esilarante.
L'odiosa Stephanie Wallace indossava un'improponibile costume di Carnevale, più precisamente un costume molto simile ad un'oca.
- Bene, ora non ti resta altro che starnazzare come al tuo solito.
- C-cosa? - domandò confusa la cara Steph.
- Starnazza - ripeterono in coro - Starnazza.
- Ma..
- Nessun ma. Starnazza o diamo fuoco ai tuoi adorati vestiti.. Anche se col gusto che hai, ti faremmo soltanto un favore. Su, starnazza.
- Qua.. Qua qua qua.. QUA.. Qua.. - cominciò Stephanie agitando le penne - Qua Qua Qua..
- Mi sembra piuttosto a suo agio, voi che ne dite?
- Si, sembra che non abbia fatto altro da quando è nata. - confermò un'altra portandosi una ciocca di capelli castani dietro l'orecchio.
- Quindi noi possiamo anche raggiungere Franz e gli altri al Matrimonio, no?
- Si, e lei? La lasciamo qui?
- Ma si, ci penserà Fiorellino a farle compagnia.. - affermò la ragazza prima aprire la gabbia - E' risaputo quanto ai Leoni piaccia la caccia, speriamo solo che per questa volta si possa accontentare di un'oca.

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