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"Sono Harry, Harry Potter"


"Harry, Harry James Potter." A tutti ci volle qualche secondo per metabolizzare ciò che il ragazzo dagli occhi smeraldo aveva appena detto: Lily si portò le mani alla bocca, James rimase impassibile, Sirius sgranò gli occhi e Remus strinse i pugni; Silente lo fissava e Severus non era da meno, mentre Moody era l'unico che fece qualcosa: si mosse in direzione del ragazzo e sbraitò: "Tu menti! Harry Potter è morto!" 

Il ragazzo alzò lo sguardo sull'uomo e lo guardò truce, poi tornò a fissarsi le mani. Susseguirono minuti di estremo silenzio finché Sirius parlò: "Dimostralo. Dimostrami che sei Harry." Il Prescelto sospirò, chiuse gli occhi e li riaprì con cautela, poi disse: "Io non ti devo dimostrare niente, se mi credi bene, sennò combatterò questa guerra da solo e fidati che sareste voi a perderci." 

Scocciato da quelle parole Severus sibilò maligno: "Io non ti credo, come pretendi che lo facciamo? Non ci basta la tua parola ci servono delle prove!" "Prove? Vuoi delle prove?" quasi gli urlò in faccia Harry, poi continuò: "Che prove vuoi che vi dia? Potrei tagliarmi e fare l'incantesimo del sangue, ma credereste che sia truccato, potrei far analizzare la mia bacchetta da Ollivander, ma potrei averla rubata; come vi dimostro chi sono! Era meglio rimanere nei panni di Percival Gaunt ancora un po'." borbottò alla fine, ma si pentì perché Remus gli domandò preoccupato: "T-Tu s-sei Percy?" 

"Perspicace." gli rispose il corvino, mentre si trasformava nella sua altra identità, rimase così per qualche istante poi riassunse il suo vero aspetto. "Comunque se volete delle prove allora va bene... eccovele!" Si tagliò con un coltellino che aveva appena trasfigurato, sussurrò qualche parola e il sangue scrisse chiaramente "Harry James Potter"; tutti rimasero sconcertati, mentre il ragazzo sbuffò quasi annoiato. "H-Harry?" sussurrò sua madre in preda alle lacrime, ma il ragazzo non le rispose e si limitò a fissarla.

Da quando era tornato ad Hogwarts, dopo quello strano fatto accaduto con Voldemort, Harry si sentiva diverso: era cambiato. Per lui era stato come ritornare al quinto anno, quando le sue emozioni erano instabili e Voldemort sembrava possederlo. Il-ragazzo-che-è-sopravvissuto non era più il buono e coraggioso Grifondoro, pronto a sacrificarsi per tutto e tutti; certo, lui voleva sconfiggere Voldemort, ma non si sarebbe schierato dalla parte di Silente, uomo che l'aveva usato per anni e anni. Aveva accettato di andare in quella dimensione per sconfiggere Voldemort, in parte per riabbracciare la sua famiglia, anche se non gli sembrava più così importante.

Mentre Harry rifletteva, Silente gli chiese: "Quindi tu sei Harry Potter? Ma come?" Il ragazzo in questione alzò un sopracciglio e pronunciò tagliente: "Come cosa scusi?" "Come fai ad essere vivo?" Harry rise, ma non in modo gioioso, c'era una nota amara e sfacciata in quella risata; poi disse: "Molti mi chiamano il ragazzo che è sopravvissuto, il Prescelto, il Salvatore del Mondo Magico, sa potrei continuar per ore; in effetti anche per me è ancora in parte un mistero, ma se si aspetta che glielo dica allora può anche andarsene." Il Preside rimase un po' sbigottito dalla risposta del ragazzo, ma non lo diede a vedere e si limitò a dire: "Bene, allora se non vuoi parlare tu. Lo farà il Veritaserum." 

"E lei si aspetta che io lo beva? Sa la reputavo un grande uomo, ma mi sbagliavo, mi sbagliavo su molte cose." Piton, disgustato da quelle parole, rispose a tono al ragazzo: "Senti Marmocchio, nelle medicine che hai appena preso c'era del Veritaserum, perciò..."ma non finì la frase che Harry gli urlò contro: "Mi avete ingannato!?" "Preside inizi lei." replicò secco il Maestro di Pozioni.  "Bene, come ti chiami?" "Harry James Potter." le parole fuoriuscirono dalla bocca di Harry senza che lui se ne rendesse conto. "Perché sei qui? E come hai fatto ad arrivarci?" "Sono venuto da una dimensione parallela a questa, è stato il Cappello Parlante a darmi questa opportunità." Il Prescelto tentò di opporsi alla pozione: non voleva rivelare tutto. 

"Che cos'è successo? Perché sei scappato?" "Nella mia dimensione Voldemort è stato sconfitto, io l'ho sconfitto." Calò un silenzio tombale, ma il preside non poteva sprecare tempo: l'effetto stava svanendo. "Come?" "Io... lui... cicatrice... Horcr- Basta!" Urlò adirato il ragazzo, ammutolendo tutti. "Io non vi racconterò niente di me, se non ne ho voglia!" Il Preside domandò un'ultima cosa: "Perché dovremmo fidarci di te?" La risposta che seguì lasciò a bocca aperta il Preside: "Non dovete, io seguirò comunque il mio destino, con o senza di voi." Calò nuovamente il silenzio, interrotto solo dai singhiozzi di Lily, che veniva confortata dal marito. 

"Harry..." sussurrò sua madre prima di stringerlo in un caldo abbraccio, il ragazzo non si sottrasse, ma non gli piacque quel contato fisico; la rossa fu seguita poi da James che stritolò il figlio, a questo punto Harry si ritrasse e si allontanò. I due parvero non accorgersene e si sedettero sul letto del figlio. "Wow Harry, io non credevo che..." Remus venne zittito da Sirius che lo trascinò ad abbracciare il figlioccio. Quando tutti ebbero finito Moody, che fino a quel momento era stato in disparte, disse: "E voi vi fidate di lui? VIGILANZA COSTANTE! Non vi ricordate più?" "Alastor è Harry, non c'è più motivo di dubitare." disse amaramente il Preside. 

"Allora Harry mi trovi invecchiato, voglio dire nella tua dimensione sono diverso?" chiese stupidamente Sirius per rompere il ghiaccio. "Morto." sussurrò Harry. "Come scusa?" chiesero in coro tutti che nona avevano sentito. "Tu sei morto." ripeté il ragazzo freddamente. "M-morto?" balbettò Remus. "Sì e anche tu." ripose insensibile il Prescelto. "Loro sono morti?" gli fece eco James. "Si e anche tu e Lily e Severus e Silente e Moody, tutti quanti: siete morti." replicò il ragazzo, quasi divertito da quella affermazione . "Siamo tutti morti." ripeté Lily angosciata. "Allora questo significa che Tobias, Rachel e tu siete soli e anche Regol e Teddy e..." Harry la interruppe: "Tobias non esiste così come Rachel e Regol, mentre Teddy aveva un anno: sarà con Andromeda, credo, se non è morta anche lei." 

Harry sospirò e si guardò attorno, quasi con indifferenza, poi scrutò il Preside, che parlò: "Mi dispiace, io non sapevo..." "Non mi serve la sua compassione." replicò freddo l'altro, ma venne ignorato dal Preside che continuò: "Comunque tu hai finito Hogwarts giusto?" Harry disse prontamente di sì, non voleva raccontare che in realtà non aveva conseguito i M.A.G.O. a causa della guerra. "Bene e, se posso chiedere, in che casata eri?" A quel punto intervenne James: "Grifondoro come il padre!"  L'uomo ricevette le occhiatacce di Lily, Harry, Remus e Severus di disapprovazione, mentre quella divertita e fiera di Sirius. 

Poi parlò il ragazzo: "In effetti sono l'Erede di Godric Grifondoro..." "Cosa?" gli fecero eco i Malandrini, che vennero ignorati. "... ma la prima scelta del Cappello Parlante era Serpeverde, infatti sono anche Erede di Salazar." James sgranò gli occhi: "Tu? Serpeverde? Oh Godric, un Potter Serpeverde!" "Ci sono problemi." replicò il ragazzo freddo. "No alcuno." lo rassicurò Lily, ma Harry non rispose. "Bene, ora sempre se posso, tu eri contro Voldemort, ma cosa sai di lui? Sai della..." "Profezia- completò Harry- Sì, purtroppo. So della profezia e molto altro che probabilmente lei non saprà." "Potresti raccontarmelo." "Non credo che sia necessario." rispose lui acido.

"Ottimo allora credo che dovremmo trovarti una sistemazione: Hogwarts per esempio, oramai anche i tuoi genitori, se così possiamo chiamarli, vivono qui." Harry alzò le spalle e disse semplicemente: "Potrò comunque uscire, vero? Ho delle missioni da compiere e non voglio perdere altro tempo." "Missioni?" Gli fecero eco i Malandrini. "Sì, missioni." replicò gelido l'altro. "Potresti stare nei dormitori di Sempreverde o Grifondoro, cosa preferisci?" Venne nuovamente interrotto da James che disse: "Starà con noi a Grifondoro." Harry, infastidito dall'uomo, disse: 

"Veramente sono maggiorenne, pertanto deciderò io, comunque sì starò dai Grifondoro, dopotutto è ancora la mia casa: gli orgogliosi, sfacciati e coraggiosi..." ripeté la cantilena del Cappello Parlante sulle qualità dei Grifoni, poi si alzò dal letto, ma venne prontamente fermato da sua madre. "Devi ancora riprenderti!" Harry sbuffò e alzò gli occhi al cielo, poi involontariamente fece fluire una scarica magica dalla bacchetta a tutto il suo corpo e lentamente le ferite si rimarginarono. "C-Come?" balbettò incredulo Severus. "Interessante." rispose invece Remus. Così Harry uscì scortato da Lily e i Malandrini


Arrivarono nella Sala Comune di Grifondoro e si ritrovarono davanti Ron, Hermione, Ginny, Regol, Rachel e Tobias, che passavano sempre più tempo insieme. Alla vista del nuovo arrivato a tutti si raggelò il sangue: era come avere davanti James, ma più giovane. "M-mamma? Chi è lui?" chiese spezzando il silenzio il piccolo Toby. "Tesoro è un po' complicato ma lui è Harry, Harry Potter; tuo fratello." I ragazzi sgranarono gli occhi, poi Rachel gli si avvicinò e lo scrutò qualche istante, per poi abbracciarlo. Harry si irrigidì al contatto fisico, ma non lo diede troppo a vedere, lasciò dopo che tutti imitassero la sorella e quando gli abbracci furono finiti lo fecero sedere sul divano. 

"Dimensioni parallele, hai detto?" domandò Ginny, mentre il corvino annuiva. "Allora raccontaci un po' di te." chiese Ron, ma Harry rispose prontamente con un secco: "No." "Dovrai pur dirci qualcosa di te, forza!" Lo esortò il fratello. "Cosa volete sapere?" domandò stufo l'altro. "Per esempio... come hai scoperto di essere un mago?" chiese ingenuamente il piccolo. Harry ghignò e gli rispose: "Ho aizzato un Boa Costrictor contro mio cugino." "T-tu hai fatto cosa?" balbettò impaurito il padre.

"Ho vissuto 10 anni con i Dursley, mio cugino era terribile e così una volta allo Zoo ho detto ad un serpente di spaventarlo e lui è cascato dentro alla teca dove era rinchiuso il rettile... dovevate vedere la sua faccia!" Rise amaro il ragazzo, sotto lo sguardo stupefatto dei presenti. "Tu parli ai serpenti?" domandò tutto d'un fiato Remus. "Serpensortia!" Disse indifferente Harry evocando un pitone lungo diversi metri, poi lasciò che is attorcigliasse su di sé e gli parlò: "Ciao, io ssono Harry." "Ssalve Harry, io ssono Ssemepsse." "Addio Ssemepsse." Pronunciò mentalmente la formula e il serpente svanì, sotto gli sguardi stupiti degli adulti e impauriti dei ragazzi. "Wow." disse solamente Regol. 

Seguirono minuti di silenzio, rotto come da copione da Sirius, che chiese: "Ehm... quindi giochi  a Quidditch." "Giocavo." "E in che ruolo?" chiese James mentre gli si illuminavano gli occhi. "Ero un cercatore, il più giovane dell'ultimo secolo: sono entrato in squadra la mio primo anno." "Devi essere bravissimo allora!" affermò sognante Ron. "Hai sentito Lily? Mio figlio: il cercatore più giovane dell'ultimo secolo!" Disse fiero Ramoso, ma ricette solo un'occhiataccia dal figlio e dalla moglie, che poi domandò: "Harry tesoro, se tu sei Tom, allora vuol dire che abbiamo passato molto tempo insieme e..." Anche se la voce le morì in gola, perciò Remus, intuendo ciò che volevo dire, chiese lui: "...tu sei stato rapito da V-Voldemort per tutto questo tempo?" 

Il ragazzo sospirò: era doloroso ricordare quei momenti, poi si decise a parlare: "Sì." "E cosa ti ha fatto quel mostro?" chiese Sirius sulla difensiva. "Cambiava: a volte mi torturava e basta, altre lo faceva davanti a tutte, altre ancora si avvicinava e mi guardava negli occhi: diceva che era divertente vedere le mie iridi spegnersi e contrarsi." "Oh Harry..." sospirarono con gli occhi lucidi Lily, Hermione e Ginny. 

"Come sei scappato?" la domanda proveniva dal più sveglio dei Malandrini. "L'ho affrontato e ci stavamo uccidendo a vicenda quando è successa una cosa strana, ma non credo capireste; diciamo che è stata una specie di Smaterializzaizone Forzata." "Materializzazione Forzata?" chiese perplesso Ron, ma gli rispose Hermione: "Sì, si verifica in casi di pericolo e di solito è legata alla Magia Oscura, non si hanno tracce di Maghi che sappiano praticarla. E' una magia molto potente e molto spesso la persona si spacca e muore prima di arrivare, forse grandi maghi come Merlino sapevano resistervi." 

"Wow, comunque se posso chiedere- iniziò titubante Hermione- tu hai già combattuto contro V-Voldemort quindi in teoria conosci i suoi punti deboli, adesso dovrebbe essere più facile sconfiggerlo giusto?" Harry scosse la testa e pronunciò amaramente: "Lo credevo anche io, ma lui è molto più potente, forse perché qui non è mai morto... E poi ora ha anche la Bacchetta di Sambuco che gli appartiene e una schiera molto più potente di quando era al potere nella mia dimensione." "Ma tu lo sconfiggerai vero?" domandò speranzosi Ron. "Farò tutto il possibile." Rispose semplicemente il corvino.

"Ora basta parlare di guerra! Allora Harry hai portato avanti il nome dei Malandrini nella tua dimensione?" domandò il padre. "Diciamo che finivo spesso nei guai, ma erano loro che trovavano me; e comunque il genere di pericoli che ho dovuto affrontare erano mortali, ricordo ancora il primo faccia-a-faccia contro Voldemort a undici anni, o il Basilisco l'anno successivo, oppure il torneo Tre Maghi e molto altro." Scosse la testa: non voleva raccontare niente a nessuno, avrebbe sicuramente pianto e non gli andava di farlo davanti agli altri.

"Raccontaci qualche avventura allora!" Lo esortò il fratello. " No." rispose Harry con sguardo indifferente, per spezzare l'imbarazzante silenzio che si era creato Remus propose: "Ora tocca a te chiedere: cosa vuoi sapere?" Il Prescelto ci pensò qualche secondo, poi chiese ad Hermione e Ron: "Com'è la preparazione ad Hogwarts?" Gli interessanti balbettarono un: "C-Cosa?" "Nel senso sapete duellare? Produrre un Incanto Patronus? Usare le Maledizioni? Sovrastarle?" "Ehm... duellare sì, anche il Patronus, mentre abbiamo solo parlato delle Maledizioni, ma non ci serviranno giusto?" 

Harry li squadrò e poi ridacchiò disgustato: "Quindi mi state dicendo che non sapete usare le maledizioni?" "Già." rispose il rosso. "Credete che questa guerra la combatteremo a Wingardium Leviosa? E' incredibile anche qui la preparazione degli studenti è minima!" "Tu le sai usare?" domandò Regol. "Usare, controllare e raggirarle." "Ti va di duellare?" gli chiese poi Sirius. "Black, non essere sciocco! E' ancora ferito!" disse Lily scandalizzata. "Accetto." rispose Harry ignorando la madre, poi entrambi si alzarono e Sirius disse al figlioccio: "Tranquillo cin andrò piano con te!" 

"Pronti?- chiese Remus- Duellate!" I due si osservarono per qualche istante poi Sirius fece la prima mossa, urlando: "Expelliarmus!" Harry si spostò velocemente e parò l'incantesimo. Felpato attaccò nuovamente: "Stupeficium!" il ragazzo riuscì nuovamente ad annullare l'incantesimo. Continuarono così: Harry non attaccava, mentre Sirius continuava con foga. Dopo  una decina di minuti Harry sospirò e, con un incantesimo non verbale, riuscì a legare il padrino per le braccia e per le gambe. Poi, con una mossa veloce, lo disarmò e impugnò la sua bacchetta.

Non si fermò e Lily si accorse che aveva una strana luce negli occhi, il Prescelto nel frattempo sollevò Sirius senza muovere un muscolo, alzò la mano e fece per pronunciare qualche parola, quando Remus, spaventato, urlò: "Liberacurpus!" Felpato cadde a terra, ma si rialzò velocemente e si ricompose, mentre Harry gli restituiva la bacchetta. "Grande!" Esclamò il padre. Il corvino fece spallucce e tornò a sedersi.

Lily fece per domandargli qualcosa, ma Harry sentì la cicatrice pizzicargli e si portò la mano alla fronte. "Tutto a posto?" chiese preoccupata la rossa, mentre il dolore si faceva sempre più intenso e le dita della mano del ragazzo affondavano nella carne. L'altro non rispose, si alzò e corse fuori dalla Sala Comune. 

I Malandrini e i figli si alzarono e iniziarono a seguirlo, sembrava che il ragazzo non avesse meta, ma si fermò al Primo Piano, proprio davanti ad una porta. 



Spazio Autrice: 

Dopo le numerose richieste: ecco qua il nuovo capitolo! Allora che vi sembra questo nuovo modo di scrivere?

Ho deciso anche di modificare il carattere di Harry dopo l'incontro di Voldemort, non preoccupatevi poi capirete tutto ciò che gli è successo, anche se personalmente lo preferisco così... comunque grazie per le 5K visualizzazioni e per le +500 stelline! Inoltre siamo arrivati ancor una volta à151 su FanFiction e vi volevo ringraziare!!!! 

Deciderò il prossimo capitolo a chi indovina che stanza è quella in cui si dirigono Harry e i Malandrini, al prossimo capitolo!

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