Non guardare indietro
Un mese.
Era passato un mese esatto da quando Sirius Black, Lily Evans e Nimphadora Tonks avevano lasciato per sempre il salotto di Villa Conchiglia. Nè Harry, né James, né Hermione, né Remus e né tanto meno Draco avevano avuto una sola notizia dei tre; erano come spariti, scomparsi, morti.
Improvvisamente tutto era diventato uggioso e triste, il morale era sotto i tacchi e nessuno aveva più voglia di farsi una risata o semplicemente di stare in compagnia.
James Potter passava la maggior parte del suo tempo a cavalcare i cieli sopra il mare a cavallo della sua fidata scopa; Remus, invece, non usciva quasi mai dalla camera di Teddy, di cui gli era rimasto solamente un orsacchiotto sgualcito di pezza; Rachel passava sempre più tempo sui libri, oramai la sua priorità era saperne di più sul Libro Maledetto e sugli Animali Fantastici; mentre Harry trascorreva sempre più tempo con Draco ed Hermione per organizzare strategie e piani d'attacco.
«Hai detto che stava arrivando»
«Stai tranquillo, Harry, tra poco sarà qui» fece Hermione picchiettando contro il tavolo.
«Perché vuoi parlare con me e Rachel?» domandò Malfoy.
In quel momento la ragazza varcò la soglia della cucina, si era data una sistemata, ora le occhiaie erano meno evidenti e l'aspetto sgualcito l'aveva abbandonata. La Corvonero salutò con un cenno tutti e prese posto al tavolo, accanto a Draco e di fronte ad Hermione e Harry.
«Ora che ci siamo tutti» enunciò Harry, ma sua sorella lo interruppe poco dopo:
«Come? Non aspettiamo gli adulti?»
«Gli adulti, o quel che ne rimane, non si reggono quasi in piedi, dunque no non aspettiamo due fantasmi; piuttosto volevo parlare con voi tre, è una questione molto importante»
«Di che si tratta?» gli chiese Draco.
«Mi serve tempo, per tanto molto probabilmente manderò Remus a distrarsi in una missione di spionaggio per niente importante; ma non è questo il punto. Quello che mi interessa voi sappiate è la verità, mi fido e so che posso farlo»
Il ragazzo lanciò uno sguardo ad Hermione, osservò le espressioni attente sui volti di Rachel e Draco, poi parlò: «Dovete sapere che il segreto di Voldemort, il motivo per cui è così forte, potente e temibile, è il fatto che sia praticamente immortale.
«Non è una vera e propria immortalità, ma più che altro una sorta di stratagemma, da lui usato, per fare in modo che la Morte non riesca mai a raggiungerlo. Avete mai sentito parlare di horcrux?»
Rachel Potter trattenne il fiato, mentre Draco la guardò interrogativa, Hermione intervenì: «Data la tua reazione -e qui si rivolse all ragazza- credo tu sappia di che cosa stiamo parlando» Poi spiegò: «Gli Horcrux sono solitamente degli oggetti, talvolta degli esseri viventi, che celano una parte di anima. Il rituale per realizzarne uno è complesso e mostruoso, ma alla fine l'anima è spaccata a metà e nell'oggetto scelto si continua a vivere, è una sorta di protezione»
«Naturalmente Lord Voldemort» continuò Harry «non poteva accontentarsi di un solo Horcrux»
«Ne ha creato più d'uno?» fece sbalordito Draco, che ancora non si capacitava di ciò che aveva appena appreso.
«Sette» disse Harry.
«Sei» lo corresse Hermione.
I suoi occhi ebbero un attimo di panico, impercettibile, poi si riprese e disse: «Giusto»
«E voi li avete trovati? Distrutti? Dove sono?» le domande partirono a raffica.
Harry disse solo: «Degli Horcrux è meglio se ce ne occupiamo io ed Hermione, comunque sì, ne abbiamo trovati cinque e stiamo provvedendo a distruggerli. Non una parola, mi raccomando» Guardò i due seriamente, poi riprese: «Quello che voglio dirvi è che mi serve il vostro aiuto per una missione»
«Che genere di missione?» fece Draco.
«Dobbiamo sconfiggere Voldemort e ciò che ci ferma sono le sue schiere di Mangiamorte: dobbiamo annientare loro e poi potremmo arrivare a lui» spiegò Hermione.
«Volete che uccidiamo centinaia di uomini? Come?» domandò Rachel.
«Non da soli, questo è certo, vi serve aiuto ed è questa la vostra missione: trovarlo»
«Vuoi che reclutiamo mercenari? Sei impazzito? Chi mai verrebbe?!»
«Non chi, che cosa» lo corresse Harry.
Draco corrugò le sopracciglia, mentre Rachel s'illuminò: «Hai preso in considerazione la mia idea?» chiese stupita.
«E' geniale, nella mia dimensione le cose erano andate in modo diverso, ma così velocizzeremmo di molto la vittoria»
«Qualcuno mi spiega di che state parlando?» fece il biondo.
I tre si scambiarono un'occhiata d'intesa e Harry disse: «Draghi»
«Cosa?»
«Pensaci, Draco, i draghi sono creature maestose e giganti, uno di loro potrebbe uccidere centinaia di uomini ed è quello che fa al caso nostro!» esclamò Rachel.
«Ranch, sono Draghi. D-R-A-G-H-I» scandì bene «Sono creature indomabili, mostruose e rarissime» Poi si rivolse ad Hermione ed Harry: «Dove pensate di trovarle?»
«Lei ha la risposta» fece Hermione muovendo leggermente la testa.
«Cos-?» non riuscì a finire la parola, che la ragazza esclamò:
«Certo! Il libro! Draco, il libro: Animali Fantastici e dove trovarli, la versione originale, ma è ovvio!» alzò la bacchetta «Accio!» il libro volò nelle mani della ragazza, lo appoggiò sul tavolo e prese a sfogliarlo.
«Ecco, qui!» indicò una pagina ingiallita del libro e iniziò a leggere: « Capitolo 3 Sezione Draghi; è ovvio, ci sono tantissime note in penna!»
«Non ho ancora capito» fece contrariato il biondo.
«Stiamo dicendo che se c'è una sola possibilità di vincere è trovare un drago, dato che tutti quelli rimasti si trovano nelle riserve, ci serve l'aiuto di qualcuno» iniziò Hermione.
«E chi non è meglio dell'autore del nostro libro di testo? La persona che ha passato la vita a studiare gli Animali Fantastici»
«Parli di quel Newt Scamander?» domandò il ragazzo accigliato.
«Esatto!» fece Rachel.
«Potrebbe essere morto per quanto ne sappiamo, il libro è stato pubblicato quasi un cinquantennio fa»
«E' l'unico modo, non abbiamo abbastanza uomini e i draghi sono la sola opzione rimasta: è un'idea folle? Sì, certo, ma ne vale la pena» sentenziò Harry.
«Dunque vorresti che io e Rachel trovassimo un uomo quasi sicuramente morto, lo convincessimo a donarci un drago addomesticato, così da poter uccidere i Mangiamorte?» riassunse Draco.
«Più o meno è così» rispose il moro.
«E' folle»
«Dobbiamo poter contare sul vostro aiuto, non possiamo fare altrimenti; allora ci state?» fece Hermione.
Rachel guardò Draco con i suoi occhi nocciola, lui sospirò e disse: «Sì, sì ci stiamo»
«Quando partiremo?» chiese la ragazza.
«Il prima possibile, questa sera stessa se ce la fate. E' una missione di estrema importanza» spiegò Harry.
«Ci manderete allo sbaraglio?» domandò Draco.
«Certo che no, abbiamo fatto delle ricerche, o meglio le ha fatte Hermione e abbiamo scoperto che Newt si è ritirato nel Dorset a vita privata diversi anni fa. Non è nemmeno troppo distante da qui, entro tre giorni, se tutto va bene, ritornerete a casa»
Puntò gli occhi sul tavolo per qualche istante, poi alzò lo sguardo e chiese: «Allora, ci state?»
«Abbiamo scelta?» domandò di rimando Draco accennando a un sorriso.
"Stupida missione di spionaggio" pensò Remus stringendosi nel cappotto. L'uomo non aveva di certo immaginato che la sera facesse così freddo, avrebbe potuto prevederlo, ma oramai era poco importante.
Chiuse gli occhi e l'immagine della famigliola felice irruppe di nuovo nei suoi pensieri, subito aprì le palpebre provocando del bruciore, dovuto alle copiose lacrime precedentemente versate. Come avrebbe potuto dimenticare così velocemente? Come avrebbe potuto dimenticare e basta?
Fino a un mese e più prima la sua vita era decente: aveva una casa, degli amici e una famiglia; ora gli restavano solo una fredda e spoglia Villa Conchiglia, James ridotto ad uno straccio e l'unica cosa che gli rimaneva di sua moglie e suo figlio era uno stupido pupazzo di pezza sgualcito che custodiva con assidua gelosia.
Tirò su col naso, detestava quel luogo. Nocturne Alley non gli era mai piaciuta, un postaccio così l'aveva sempre ritenuto, pieno zeppo di maghi e streghe poco raccomandabili. Eppure ora si trovava accucciato contro un muretto, nel cuore della notte, al freddo e al gelo; appena sarebbe tornato a casa avrebbe sicuramente detto qualcosa a Harry e poi se ne sarebbe andato, molto probabilmente.
Non aveva più senso restare in quella casa piena di ricordi, gli faceva solo male, camminare tra le stanze, osservare gli oggetti, sopportare l'atmosfera era diventato impossibile. Non sapeva bene dove se ne sarebbe andato, molto probabilmente in qualche rifugio per Lupi Mannari, in mezzo ai suoi simili.
Avrebbe vissuto al sicuro per diversi anni, o per tutta la sua vita, rinnegando il passato. Era questo il suo destino, sin da quando Greyback l'aveva morso; aveva ignorato il compiersi del fato per troppo a lungo e ora egli gliel'aveva fatta pagare cara, il prezzo era stato altissimo.
Remus Lupin si riscosse dai suoi pensieri al sentire dei passi, non avrebbe dovuto passare nessuno per di là, così si acquattò il più possibile e cercò di sbirciare dalle fessure del muretto. Non riuscì a distinguere subito le due figure, si limitò ad udirne le voci:
«Lo sai che non dovresti chiedere, né tanto meno fiatare» la prima voce, quella di un uomo, parlò con tono ammonitore.
«Non ti fidi di noi?» fece una donna.
Remus non riuscì a riconoscere le voci, ma gli parevano familiari, così aguzzò la vista.
«Mi fido solo di lui e poi perché siamo qui?» squittì un'altra voce, più acuta e titubante.
«Cambio di programma» sentenziò il primo uomo.
«Come sarebbe a dire?» domandò l'altro.
«Forza, aumenta il passo» disse solo la donna.
Il mago si mise a sedere, poi si alzò piano, cercando di non farsi vedere, le tre figure iniziarono a farsi più nitide.
«E cosa dovrei fare?» squittì ancora l'uomo.
Remus si sporse di più in avanti e urtò per errore un concio che cadde a terra provocando un sonoro colpo.
Subito i tre puntarono lo sguardo verso di lui, Remus si acquattò sperando di non essere stato visto.
«Hai sentito?» fece la donna.
«Cosa?» domandò quello con la voce più acuta.
«Taci tu!» lo ammonì lei, Remus udì i suoi passi scricchiolare sui sassolini.
«Non abbiamo tempo per qualche altro topastro» sentenziò il primo uomo.
«Ho sentito qualcosa, c'è sicuramente qualcuno» la sua voce si faceva più vicina, pareva che distasse solo un paio di metri dal muro dietro il quale si era rifugiato il mago.
«Andiamo, forza!» la richiamò l'uomo, prima che ella potete vedere che cosa ci fosse oltre il muro «Bella, ho detto che dobbiamo andare!»
A Remus mancò un battito, riconobbe la voce della donna in Bellatrix Lestrange e quella del primo uomo in Lucius Malfoy, ma non riuscì a capire a chi appartenesse l'altra voce.
Il mago attese che i passi dei tre e le loro voci si fecero più lontane, poi, armato di bacchetta, iniziò a seguirli, mantenendo delle distanze di sicurezza nel caso venisse scoperto. L'uomo scivolava da un vicolo all'altro, nascondendo dietro a qualunque cosa fosse abbastanza grande perché non venisse notato.
Nel frattempo i tre avevano instaurato un'accesa conversazione di cui l'uomo riuscì a cogliere solo qualche scambio.
Ad un certo punto Bellatrix disse: «Lo sai che devi provare la tua lealtà»
«Non ho già fatto abbastanza?» replicò con tono titubante l'uomo non identificato da Remus.
Oppure Lucius Malfoy disse ancora: «Sappiamo chi sono i nuovi arrivi?»
«Lo scopriremo nel posto stabilito» rispose secca Bellatrix.
Camminarono a lungo, per diversi lunghi minuti, fino a che Lucius non si fermò di fronte ad un negozio, che poi Remus capì essere Magie Sinister. I tre si guardarono attorno con circospezione e poi entrarono.
Remus Lupin si guardò attorno, entrare nel negozio sarebbe stato un suicidio, alzò lo sguardo e notò che il tetto aveva un lucernario, gli venne un'idea tanto stupida quanto geniale.
Arrampicarsi su un negozio di Nocturne Alley era strano anche per lui che di cose strane ne aveva viste molte, raggiunto il tetto gattonò fino a raggiungere l'ampia apertura protetta da un lastricato di vetro e guardò di sotto.
Il negozio era disordinato e solo pochi lumi di candela lo illuminavano; sulla sinistra, nella zona dell'ingresso, v'erano Bellatrix, Lucius e una terza figura: era un uomo basso e tarchiato, con lineamenti marcati e accentuati, indossava abiti sciatti e si muoveva con far titubante.
Dalla parte opposta c'erano altre tre figure che Remus non riuscì a distinguere, stavano evidentemente parlando, ma le parole erano indistinguibili. L'uomo doveva assolutamente saperne di più, così puntò la bacchetta in direzione del lucernario e sussurrò: «evanesco»
D'improvviso il vetro scomparve e le parole furono udibili.
«E' una presa in giro?!» la voce di Bellatrix fu chiara e comprensibile a tutti, compreso Remus sul tetto.
«Assolutamente no, vorremmo solo trattare, civilmente»
L'uomo sgranò gli occhi e non poté credere alle proprie orecchie, quella voce apparteneva a Lily Evans.
«Trattare? Chi mi garantisce che non sia una trappola?» continuò lei.
«Senti Bellatrix, noi siamo venuti qui solo per uno scambio»
Remus fu tentato di urlare a squarcia gola, dopo un mese risentiva la voce di sua moglie.
«Che genere di scambio?» fece stavolta Lucius.
«Una promessa in cambio di un'altra promessa»
Il mago era fuori di sé: Sirius Black stava trattando con dei Mangiamorte, Remus faticava a crederci.
«Siamo tutto orecchi» disse il biondo.
«Ci dovete garantire soltanto una cosa: quando lasceremo questo posto non vogliamo essere seguiti, né perseguitati, mai più. Noi in cambio non combatteremo contro di voi, mai più; ora non siamo nemmeno Auror» disse Lily.
«Un patto che va sigillato» fece Bellatrix con voce stridula «con il sangue»
«Parli di un voto infrangibile?» sibilò Sirius.
«Esatto cugino» ridacchiò lei.
«L-Lucius» l'uomo avanzò barcollando verso l'alto Mangiamorte.
«Che c'è Codaliscia?»
Remus aveva sentito bene? L'aveva chiamato proprio Codaliscia? Dunque il terzo era Peter Minus. Il mago stava per avere un capogiro, non poteva credere che due suoi migliori amici gli avevano voltato le spalle, come sua moglie e una sua cara amica.
Nel frattempo, Lucius si era avvicinato a Sirius e gli aveva porto la mano, l'altro, anche se con estremo disprezzo, aveva fatto lo stesso; tutto era pronto per iniziare il rito.
Bellatrix prese a girare intorno ai due.
Remus capì che era arrivato il momento di agire, non poteva lasciare che Sirius, Dora e Lily si vendessero ai Mangiamorte, soprattuto a quel topo traditore Peter Minus.
L'uomo guardò il cielo notturno, poi di nuovo la sala, gli istanti scorrevano veloci, il mago fece la cosa più stupida che mai avrebbe potuto fare: saltò nella stanza.
Gridò lungo la caduta e atterrò rotolando a terra, provocando un tonfo e l'innalzamento di molta polvere. Nel mentre Sirius e Lucius si erano staccati e avevano tenuto alte le bacchette, gli altri avevano fatto lo stesso.
«Cos'è stato?» aveva chiesto Peter, ma nessuno l'aveva badato, perché dalla nube di polvere era uscito il lupo mannaro.
«Remus!?» Sirius esclamò interrogativo.
«Lo sapevo! Era una trappola!» scattò Bellatrix puntando la bacchetta contro Lily.
«Cosa? NO!» urlò lei.
«Non sapevamo nulla!» si giustificò Sirius.
«Come se vi credessimo ancora, avete gettato al vento la nostra fiducia!» urlò Lucius puntando la sua bacchetta verso Remus.
«Cosa diamine ci fai qui, Remus?!» chiese Sirius.
«Non puoi venderti a loro!» esclamò l'altro.
«Non puoi dirmi cosa devo fare!» insistette l'altro.
«Silenzio! Vi uccideremo tutti!» Bellatrix era fuori di sé, prese Dora e le puntò un pugnale al collo.
«Lasciala andare!» scattò Remus.
Lucius fu lesto, scagliò un incantesimo contro Lily che riuscì a evitarlo e si smaterializzò, poi balzò verso Sirius e lo prese puntandogli la bacchetta alle tempie.
«E' tempo di decidere» esordì Bellatrix con una voce acuta.
«Peter muoviti, vieni qui!» ordinò Lucius, Minus si avvicinò all'uomo.
«Uccidilo!» ordinò nuovamente Malfoy.
Sirius guardò Peter negli occhi e gli disse: «Uccidimi Peter!»
L'uomo squittì.
Sirius continuò: «Coraggio! Fallo! Uccidimi!»
L'altro non si mosse.
«Codardo» sussurrò a denti stretti Sirius.
Lucius gli premette la bacchetta contro le tempie e disse sprezzante rivolto a Peter: «Per una volta Black ha ragione»
«Se il topolino è troppo spaventato, lasciamolo fare al lupo» disse Bellatrix puntando i suoi occhi scuri su Remus «rendiamo le cose più divertenti»
«Cosa vuoi fare?» domandò Remus stringendo l'arma.
Bellatrix si mise di fianco a Lucius, poi enunciò: «Conterò fino a tre, poi tu mi dirai un nome e io salverò chi sceglierai»
«Sei pazza» Remus scosse il capo.
«Iniziamo a giocare» la voce della donna si fece più stridula «Uno»
«Remus» mormorò Tonks «proteggi Teddy, per favore, promettimelo»
«Dora io non...» sussurrò Remus.
«Sacrificherai tua moglie?» fece Lucius, per mettergli pressione.
«Promettimelo, giuralo Remus, giurami sulla tua vita che proteggerai Teddy»
«Dora no! Non posso ucciderti!» ansimò lui.
«Due» disse Bellatrix.
«Rem, scegli lei, tu puoi ancora avere una famiglia; salvala»
«Sir, sei il mio migliore amico, non posso lasciarti morire»
«Salva lei, ho detto! Non pensare a me!» urlò Sirius, allora Lucius sfilò velocemente un pugnale e lo premette contro la gola dell'uomo.
«Remus ti prego» lo implorò Dora.
«Rem, scegli lei» disse invece Sirius.
«Non sai chi scegliere, Lupin? Uccidere tua moglie o il tuo migliore amico?» lo provocò Lucius.
«Remus, guardami» ordinò Sirius «va tutto bene, sarò di nuovo con Marlene, con Regol; va tutto bene, la mia famiglia è lassù, la tua no»
«Sir io...» la voce gli morì in gola.
«Ti amo Remus» sussurrò Tonks.
«Tre» Bellatrix finì di contare «mi serve un nome, Remus»
L'uomo guardò il suo migliore amico, poi spostò lo guardo su sua moglie, distolse poi gli occhi dalla donna e guardò altrove, poi disse: «Dora»
Sirius trattenne il fiato, Bellatrix estrasse il pugnale.
La Mangiamorte lo conficcò nella schiena di Tonks.
Remus assunse un'espressione di terrore e urlò: «No!» Dora lo guardò e sussurrò: «Remus?» Poi gli occhi si rivoltarono, Bellatrix mollò la presa e la donna cadde a terra.
Subito l'uomo si mosse nella direzione della moglie e si accucciò accanto a lei: «Dora, no! Resta con me! No! NO!»
Guardò Bellatrix e urlò disperato: «Avevi detto diversamente!»
«E' stato un piccolo cambio di programma» sussurrò lei con voce acuta, poi si rivolse a Sirius:
«Che effetto fa sapere che il proprio migliore amico ti avrebbe voluto morto? Avrebbe dato la tua vita pur di salvare se stesso e con lui sua moglie?»
Sirius distolse lo sguardo dalla donna.
Remus continuò a singhiozzare, mentre reggeva il corpo di Nimphadora tra le braccia: «Morirete per questo!» minacciò lui.
«E anche molto presto!» esclamò Sirius, liberandosi dalla presa di Lucius, mettendolo al tappeto con un pugno in pieno viso.
Remus si alzò, mollando il corpo di sua moglie e si avvicinò all'amico, pronto a difendere lui e sé stesso, Bellatrix esitò qualche istante poi puntò la bacchetta contro i due.
Nella confusione si udì un urlo.
Peter Minus aveva il braccio proteso in avanti, di fronte a lui Remus agonizzante con un coltello in pieno petto e dietro all'uomo Bellatrix; nessuno seppe mai a chi fosse diretta l'arma.
Sirius prese al volo Remus, sfilò la bacchetta e schiantò Peter Minus; con due uomini a terra, Bellatrix si mosse a raggiungere Lucius e Peter, pronta ad andarsene.
«Remus, ti prego» mormorò Black.
L'uomo aveva il fiato corto e gli occhi pieni di terrore, abbassò lo sguardo e vide la punta del pugnale che fuoriusciva dal suo petto, attorno ad essa una chiazza di sangue che continuava ad ingrandirsi e sporcargli i vestiti.
Sirius scuoteva il capo e cercava di rassicurarlo, ma Remus sentiva che la voce dell'amico si faceva sempre più lontana.
Allora disse in un ultimo sussurro disperato, guardando verso il cielo stellato, mentre la vita lo abbandonava: «Sirius, ti ho sempre voluto bene»
«No, no, resta sveglio; resta sveglio, resta...» singhiozzò Sirius, ma era troppo tardi «Resta, Remus, resta» continuava ad implorare il mago.
Bellatrix lo guardò sprezzante, afferrò Lucius e Peter, prima di smaterializzarsi disse: «Buona notte, cugino» poi lo colpì con un incantesimo.
Sirius, con ancora il corpo di Remus tra le braccia, sgranò le pupille, gli si bloccò il respiro, la vista iniziò ad offuscarsi, cadde sul pavimento, chiuse gli occhi e non vide più nulla.
Angolo Autrice:
Scusate i due giorni di ritardo, ma prima il Wi-Fi non andava e poi il capitolo non mi convinceva molto, lo pubblico lo stesso, ma secondo me non è ben riuscito.
Grazie ancora per le 50K, vi adoro!
Fatemi sapere che cosa ne pensate (non uccidetemi thanks xx)
Hope you enjoy! c:
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