Metodi di Comunicazione
"Harry non puoi continuare così ti prego, fermati!" lo implorò Hermione divincolandosi dalla salda presa del ragazzo. Erano passati circa tre giorni da quando avevano ascoltato quell'uomo e si erano ritrovati in quella maledetta situazione. Certo erano scappati da Wirghtom Ovest, ma ad un alto prezzo. I tre sarebbero dovuti atterrare dolcemente nelle campagne del Tamigi, invece era andato tutto storto. Il delicato rituale aveva causato enormi danni e le possibilità di tornare indietro erano state vane. Erano stati sbalzati su una scogliera, cadendo da una decina di metri, fortunatamente la loro caduta era stata rallentata da chissà cosa; ma avevano comunque subito molti danni.
Il finto 'Arthur Weasley' sembrava stato polverizzato, Hermione si era probabilmente rotta una gamba e incrinata molte costole; mentre Harry aveva una distorsione alla spalla che faceva assumere al braccio una posizione tutt'altro che naturale e una profonda ferita gli attraversava l'addome. Erano giorni che cercavano di avanzare senza meta e senza direzione a fatica, non era facile pensare lucidamente e sopportare il dolore delle ferite. "Harry ti prego basta, mettimi giù! Pensiamo a qualcosa, non possiamo continuare così." Malvolentieri il ragazzo l'ascoltò e appoggiò delicatamente la ragazza sul terreno e si sedette trattenendo gemiti di dolore accanto a lei.
"Hai idea di dove siamo?" domandò il ragazzo. "Nessuna. Dobbiamo trovare qualcuno, altrimenti sarà difficile sopravvivere." "Chi mai vivrebbe in questa landa desolata?" replicò lui. "Spero qualcuno, se siamo fortunati un mago." rispose lei sfiorandosi la gamba ferita. "La fortuna ci ha portato a questo! Sono stato stupido! Ah quell'uomo!" sbottò rabbioso il ragazzo. Lei scosse dolcemente la testa: "No Harry era l'unico modo e poi siamo ancora vivi." Lui sorrise in modo sforzato e si rimise in piedi, appoggiò una mano sulla fronte e scrutò l'orizzonte: "E ora? Che si fa?" La ragazza stette in silenzio e poi quasi urlò: "Harry! Che sciocca! Le bacchette! Forse la magia adesso funziona!"
Lui d'istinto estrasse la sua e provò ad eseguire un incantesimo, ma senza successo: la loro magia era ancora bloccata, forse non erano mai fuggiti da quel posto. Il sorriso sul volto di Hermione si spense, la ragazza si mise a fatica in piedi e saltellò verso Harry, gli appoggiò una mano sulla spalla e disse: "Ce la faremo." Ma suonava più come un modo per convincere se stessa. Il ragazzo le accarezzò il capo per darle sicurezza, la prese in spalla e continuò a zoppicare lungo la riva. Il mare infuriava e il cielo era irato, le onde s'alzavano alte e travolgevano la sabbia.
I ragazzi dovettero spostarsi verso l'entroterra per non venire travolti e continuarono per ore a cercare qualunque cosa di umano. I due erano stanchi, ma non demordevano: era questione di sopravvivenza.
Riddle Manor, Regno Unito
I tre attesissimi giorni erano trascorsi, la Villa fremeva dal mattino presto e ogni Mangiamorte desiderava conoscere il piano che il loro Signore aveva escogitato. Si recarono così verso mezzogiorno nella Sala del Trono e attesero l'imminente e desiderato arrivo di Voldemort. Il Lord non si fece aspettare molto e puntuale varcò le soglie della stanza con passo fiero; si diresse verso la posizione che più riteneva ottimale in modo che tutti riuscissero ad ammirare la sua magnificenza e al suo passaggio il brusio ammutolì. Voldemort compiaciuto prese a parlare: "Miei cari, il giorno è giunto!" Grida d'esultanza scoppiarono tra le schiere di Mangiamorte, che vennero però represse dam gesto rapido della mano del Signore Oscuro, il quale riprese a parlare: "Barty Crouch J.R. ha persuaso il Ministro e tra poche ore la notizia del nostro attacco si diffonderà."
"Lucius Malfoy, invece, mi ha procurato qualcosa di estremamente importante. Lucius mostrati!" Udito ciò dalla penombra il Mangiamorte fuoriuscì con dietro a sé un anziano uomo tremante. "Un po' d'educazione! Non salutiamo il nostro ospite?" domandò sarcastico Voldemort mentre i Mangiamorte ridevano. "Credo sappiate tutti chi sia costui, abbiamo davanti a noi Ollivander. Ma cosa un uomo così potente come me poteva volere da uno come lui? Semplice una bacchetta. Ollivander è pronta?" chiese frettoloso Voldemort. L'anziano uomo rispose impaurito:
"Non è stabile e non è sicura, è pericolosa." "Ti ho chiesto se è pronta." replicò freddo l'altro. "Sì è pronta!" rispose Ollivander rassegnato porgendogli la bacchetta. "Miei cari Mangiamorte, Ollivander mi ha fabbricato una copia della Bacchetta di Sambuco; sarà un oggetto estremamente importante durante il mio piano. Vedete questa bacchetta ha le stesse sembianze del primo dono della Morte, geniale non è vero?"
Guardò sadico l'uomo e disse sprezzante: "Credo che non avremo più bisogno di lui, ma devo assicurarmi che nessuno venga a sapere che cosa ho fatto. Dunque cosa potrei fare con te?" Olivastre sgranò gli occhi dicendo: "Oh no, la prego! Non dirò niente!" "Ma davvero?" chiese ironico il Lord. "Glielo giuro, lo prometto..." Ma le sue suppliche vennero interrotte dalla voce fredda di Voldemort che disse: "Avada Kedavra!" E il corpo del venditore di bacchette cadde a terra in un sonoro tonfo sotto gli guardi compiaciuti dei Mangiamorte. Nagini strisciò accanto al padrone, si slanciò verso il cadavere e lo trascinò nell'oscurità dove provvide a divorarlo.
"Tutto è pronto, tra due giorni il mio piano inizierà a compiersi e nessuno dimenticherà il nome di Lord Voldemort! Miei cari spero abbiate tutti trovato un posto in cui nascondervi, voglio che siate irrintracciabili, che scompariate dalla circolazione. Sono stato chiaro? Ma prima dovremo compiere il nostro 'ultimo' atto! Ora andate nei vostri alloggi, troverete una mappa e il piano d'azione. Voglio che vi alleniate e che memorizziate tutto ciò che ho scritto nel foglio che troverete. Sarà il più grande piano d'azione che la Storia del Mondo Magico abbia mai visto!"
Detto ciò i Mangiamorte esultarono, ascoltarono il piano con estrema attenzione e ritornarono nei loro alloggi per prepararsi. Il Signore Oscuro si sedette sul trono e rifletté sugli ultimi dettagli per conquistare Hogwarts; sarebbe stato tutto perfetto, tutto sarebbe andato secondo i piani.
Sala Comune dei Sempreverde, Hogwarts
Draco entrò furente nella stanza sbattendo dietro di sé la porta, ammutolendo le chiacchiere e catturando l'attenzione dei pochi ragazzi che c'erano. Si diresse a testa china verso le scale, ma venne intercettato dai suoi amici che lo fissarono in silenzio. Si fece poi Blaise avanti: "Dray che succede?" Lui si voltò verso il gruppetto che li stava osservando e origliando, con un gesto veloce della mano fece intendere a tutti i malcapitati di andarsene e solo quando fu sicuro che non vi fosse nessuno disse sprezzante: "Potter." "Rachel? Che ti ha fatto?" chiese perplessa Pansy. "No, non lei. Potter Senior, quello stupido Grifondiota!" sbraitò il ragazzo tremando.
"Draco, ti prego non risolverai niente così. Calmati, sediamoci e raccontaci cosa ti è successo." Disse autoritaria Dafne, il biondo l'ascoltò e chiamò a sé il divanetto facendo sedere anche i suoi amici. "Ottimo, ora dicci tutto." replicò Theodore. Draco annuì più calmo ed enunciò freddo: "Potter mi ha proibito solo di avvicinarmi a sua figlia, mi ha umiliato davanti a tutti. Io lo disintegro." scattò il ragazzo sporgendosi verso il tavolino. "Cosa ti aspettavi da quel pallone gonfiato? E Rachel cosa ha detto?" chiese cercando di rassicurarlo Pansy. "Lei ha provato a convincerlo, ma lui non l'ascoltava e poi è stata costretta a seguirlo non so dove per 'parlare'. Le farà il lavaggio del cervello, dicendole che è un errore stare con Draco-figlio-di-Mangiamorte-personaificazione-del-male-Malfoy." sospirò amareggiato il ragazzo.
Theodore allora intervenne: "E' una ragazza intelligente, non a caso è una Corvonero, vedrai che non riuscirà a convincerla." L'altro gli rispose con tono sconsolato: "Potrà anche non riuscirci, ma non potrò più stare con lei e... e non è giusto, dannazione!" "Draco mal che vada dovrai aspettare un anno e poi sarà tutta tua." cercò di scherzare Blaise, ma ricevette solo un'occhiataccia da parte dell'interessato che gli rispose: "C'è la guerra, fra un anno potrò benissimo essere morto. No, devo fare qualcosa." "Così si ragiona, allora cos'hai in mente?" "Non lo so ancora Dafne, so solo che io voglio stare con Rachel che a suo padre piaccia o no." Rispose sicuro di sé Draco.
"Io e Theodore andiamo in aula di Pozioni per ricuperare un libro, vi va di accompagnarci?" domandò Blaise qualche minuto dopo, spezzando il silenzio. "Io vengo, così passo a prendere anche il mio quaderno che ho lasciato a Divinazione, tu Pansy?" "Sì, sì ti accompagno. Draco?" "Io vi raggiungo dopo, prima devo fare una cosa." Rispose il ragazzo alzandosi dal divano. "Ottimo, semmai ci vediamo più tardi." rispose Blaise a Draco prima che quest'ultimo si voltasse e iniziasse a salire le scale, non fece molti passi, poiché udito i suoi amici chiudere la porta tornò in Sala Comune. Si sedette su una poltrona, ma facendo ciò notò che gli era scivolato lo specchio gemello che gli aveva dato Rachel.
Lo prese in mano e gli balenò un'idea, poteva ancora vederla senza che nessuno se ne accorgesse. Fissò così lo specchio, ma ciò che vide lo turbò per un paio di secondi notò un paio di occhi verde smeraldo fissarlo e poi scomparire. Non capiva come potesse vedere quell'immagine, Rachel aveva gli occhi nocciola, non di certo verdi, poi comprese. Draco nascose lo specchio in tasca e uscì dal dormitorio, camminò furtivo verso la Stanza delle Necessità: lì sarebbe stato al sicuro. La fece aprire e pensò intensamente ad un luogo tranquillo, chiuse dietro di sé la porta ed entrò.
Luogo imprecisato della Gran Bretagna
Harry e Hermione avanzavano da ore senza molto successo, erano feriti, sporchi e stanchi. Come se non fosse abbastanza la tempesta infuriava, le onde erano alte e minacciose, in più aveva da poco iniziato a piovere in modo fitto e violento e si era alzata anche una certa nebbia, che rendeva il solo vedere difficoltoso. I due ragazzi non avevano perso la speranza e continuavano a camminare lungo la riva, seguendo il mare; ignari del fatto che si trovassero in un'isola e che quindi ci avevano girato intorno almeno un paio di volte.
Hermione si sedette sfinita su una roccia protetta da qualche arbusto e Harry si sistemò accanto a lei, la fissò tristemente e abbassò lo sguardo verso i pantaloni fradici di pioggia e sporchi di sabbia. "Harry moriremo vero?" E sebbene la domanda suonasse più come un'affermazione, il ragazzo rispose ugualmente: "Non lo so Herm." "Non c'è un modo per chiedere aiuto? Ti viene in mente niente?" pensò ad alta voce la riccia. "Senza magia? Impossibile." sentenziò il moro. "E' tutta colpa mia, se non fossi arrivata in quel bar e non ci avessero attaccato, non saremo finiti a Wirghtom Ovest e ora non saremo qui." disse Hermione, probabilmente la ragazza si aspettava d essere consolata; ma Harry rispose: "Hai ragione."
Lei alzò lo sguardo confusa: "Come scusa?" "Hai ragione non sarei qui con te, probabilmente da solo e con ancora meno probabilità di sopravvivere." rispose sorprendendola il ragazzo. Lei sorrise, ma la sua espressione si spense quando un lampo si propagò nel cielo, squarciandolo e causando un forte rombo: la tempesta non accennava a diminuire, figuriamoci a smettere. Harry aveva lo sguardo assente, si fissava le mani, incapace di fare nulla; quella condizione lo faceva infuriare, ma si ripeteva che arrabbiarsi non sarebbe servito a molto. D'un tratto alzò la testa di colpo ed esclamò: "Che stupido!"
E iniziò a frugarsi le tasche con insistenza usando la mano sana, Hermione gli chiese confusa: "Cosa Harry? Che cerchi?" L'altro gli rispose continuando a tastarsi la tasca: "Come ho fatto a non ricordarmene prima? Ho trovato il modo per comunicare con Hogwarts!" "Cosa? Che dici?" "Mai sentito parlare di specchi gemelli?" chiese retorico, mentre trionfante alzava il frammento di specchio. "Harry sei un genio! Proviamoci subito!" esclamò entusiasta vedendo un barlume di speranza la riccia. Il ragazzo si concentrò e chiamò: "Draco! Draco ci sei?" La risposta non tardò ad arrivare e vide un paio di occhi di ghiaccio che lo fissavano stupito.
Harry disse con voce ferma: "Draco ci serve aiuto, il tuo aiuto!" L'altro però non rispose, la visuale cambiò e dallo specchio si vide solo nero. "Harry che succede?" domandò spaventata Hermione. "Io non capisco, hanno sempre funzionato!" "Provaci ancora." "Draco!" chiamò con voce terrorizzata il corvino. "Draco, per favore, ti prego rispondi! Draco!" Lo specchio però era diventato nero e non si vedeva più niente. Il Prescelto continuò a chiamarlo: "Malfoy! Stupido di un furetto, rispondi!" La risposta però non arrivò, i due continuarono ad invocare il nome del biondo, che pareva però essere scomparso.
Dopo molto tempo, Harry ripose lo specchio e si alzò di scatto facendo sanguinare l'addome; iniziò a prendere dei rami e a creare un rustico riparo. Hermione, vedendolo in quelle condizioni, gli propose: "Harry lascia che ti dia una mano." E zoppicò verso di lui, la gamba le doleva molto e non riusciva nemmeno a sfiorarla, ma a denti stretti non si lamentava. "Non se ne parla, riesci a malapena a stare in piedi, piuttosto prova ad accendere il fuoco." Sentenziò irremovibile il ragazzo, aiutando l'altra a sedersi su un masso che emergeva dalla sabbia. Gettò a terra dei bastoncini e lasciò che Hermione provasse ad accendere il focolare.
Il Prescelto non seppe dire dopo quanto tempo ebbe finalmente finito di sistemare i rami, creando una capanna; sapeva che erano più o meno al sicuro e quando si voltò vide che Hermione era riuscita ad accendere una fiammella che si stava espandendo. Fortunatamente anche lei aveva vissuto a lungo con i babbani e sapeva quanto fosse dura vivere senza magia, Harry non osava pensare se al suo posto ci fosse stato un qualsiasi altro mago abituato a usare la bacchetta per qualsiasi sciocchezza. Si sedette così accanto ad Hermione, che lo invitò a riprendere lo specchio.
Spazio Autrice:
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Che fine avrà fatto Gellert? Sarà morto? Avrà l'onore di essere il mio primo morto?
Harry riuscirà a mettersi in contatto con Draco?
Ma soprattutto Voldy riuscirà finalmente a conquistare Hogwarts?
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