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La Morte




Premessa:

Mi scuso per l'enorme ritardo, ma volevo che questo fosse un capitolo speciale <3... Non credevo sarei mai arrivata a questo momento, ma eccoci qui!








I Doni della Morte emisero una luce argentea, il tenue bagliore iniziò ad aumentare rapidamente e a propagarsi lungo tutta la stanza ed Harry non riusciva a staccare gli occhi da quel pragmatico simbolo. Dovette portarsi una mano in fronte, tanto intenso era il chiarore; poi socchiuse le palpebre e si abbandonò completamente a quella sensazione di risucchio che aveva già sperimentato in passato.

Il ragazzo assaporò nuovamente l'impressione di galleggiare nel vuoto e, questa volta con più sicurezza, si mosse fidandosi dell'istinto dato che non vedeva assolutamente nulla. L'unica consapevolezza che aveva era di stare reggendo la Bacchetta di Sambuco e la Pietra della Resurrezione nella mano destra e il Mantello dell'Invisibilità nella sinistra.

Non sapeva come la Morte lo avrebbe accolto questa volta, era oramai troppo spesso che i due si vedevano senza che lei lo prendesse e sicuramente ella non sarebbe stata clemente per troppo a lungo. Harry, però, era pronto, questa volta per davvero. Era scivolato via dal manto materno della Morte sin dall'infanzia, l'aveva fronteggiata a testa alta ed era sempre riuscito a sfuggirle poiché aveva avuto un motivo, uno scarno barlume di speranza che durante tutti quegli anni l'aveva stimolato ad andare avanti.

Ora questa lucciola vagabonda s'era spenta e in lui l'oscurità aveva preso il sopravvento: aveva ucciso Voldemort perché andava fatto, non certo per poter vivere una serena vita poi, dato che una vita non ce l'aveva più. Scappare in un'altra dimensione, lasciando che la storia si ripetesse ancora e ancora, non era una soluzione e lui non aveva più la forza mentale per veder pian piano i suoi cari svanire come polvere.

Con il cuore che gli galoppava forte nel petto Harry aprì gli occhi e respirò piano.

«Harry Potter»

Il ragazzo si voltò in direzione della voce glaciale che gli aveva rivolto la parola, d'improvviso il nero dell'oblio si concentrò e la Morte prese forma, mentre tutto intorno a loro era bianco. Il Prescelto sussultò e chinò il capo, in segno di rispetto, poi iniziò titubante:

«Sono io, per la prima volta sono io che mi getto volontariamente nelle tue braccia. Ora che Tom Riddle è stato sconfitto e che Gellert Grindelwald è morto, io possiedo tutti e tre i tuoi Doni»

«Ambisci a diventare il leggendario Padrone della Morte, Harry Potter?» chiese la Morte con una punta di acidità.

«Nessun mortale potrà mai esserti padrone» rispose il ragazzo, poi strinse i Doni fra le dita come avesse paura che scomparissero, poi tese le braccia dicendo: «Io voglio renderteli»

La Morte rimase in silenzio, probabilmente stupita da quell'inaspettato gesto; dopo qualche momento di riflessione, parlò: «Tu vuoi restituirmi i Doni?»

«Esattamente» fece Harry, non aggiunse null'altro proprio poiché non desiderava più nulla se non l'essere liberato da un ultimo peso incombente.

«Ebbene, così sia!» La Morte sfiorò le mani del ragazzo, avvolse i doni e come per magia il suo mantello si cucì insieme a quello dell'Invisibilità, mentre la Pietra della Resurrezione e la Bacchetta di Sambuco scomparivano dietro al manto stesso.

Harry sollevò il mento e con espressione vuota fissò la Morte nei suoi lenti e glaciali movimenti, poi desideroso di lasciarsi andare le chiese: «E adesso?»

La Morte non gli rispose subito. Tenne Harry sulle spine per diverso tempo, il ragazzo non capiva il motivo dell'attesa, ma i suoi pensieri svanirono quando ella finalmente gli rivolse la parola: «Se non ricordo male, noi abbiamo un accordo»

Il giovane sospirò e annuì leggermente: «E' vero, ma-» e non seppe che cos'altro aggiungere, ci stava veramente ripensando? Dopo tutto quel tempo speso per l'avverarsi di questo momento, aveva faticato tanto pur di arrivare fino a lì, a quell'istante eppure ora non gli pareva vero.

Aveva paura.

Harry era terrorizzato dall'idea di scrivere la parola fine nel libro della sua vita, anche se gli sembrava ridicolo: era già "morto" almeno tre o quattro volte, ma ora sarebbe stato per sempre. Sempre, un tempo troppo lungo solo per provare a pensarci.

La sua paura gli pareva insensata, d'altronde l'aveva già sperimentato sulla sua pelle e le parole di Sirius si erano rivelate vere: era stato più facile che addormentarsi, ma ciò che gli faceva paura era il dopo.

Se il suo folle piano si fosse finalmente compiuto, cosa che lui desiderava ardentemente, chi si sarebbe ricordato di Harry Potter?

Probabilmente nessuno.

Aveva dato poco peso alla promessa che l'aveva definitivamente legato alla Morte qualche mese prima, a quel tempo lo aveva desiderato con tutto sé stesso: era il motivo per il quale era giunto in quella dimensione, era nato per questo.

Ora, però, comprendeva di aver dato troppo per scontato il valore della vita, eppure, si disse, non c'era modo più nobile e gratificante di onorare la propria vita compiendo quell'atto. Era sempre stato un ragazzo disposto a sacrificare per i propri cari e si convinse che non poteva essere troppo diverso da ciò che stava per fare.

«Hai cambiato idea, Harry Potter?» chiese la Morte.

Lui esitò un istante, chiuse gli occhi e per la prima volta in vita sua avrebbe preferito essere egoista, ma il sorriso caldo di sua madre gli si materializzò nella mente e allora comprese: era la scelta giusta.

«No» rispose, poi riprese meno titubante: «Il nostro accordo è ancora valido, ho solo un dubbio: lui non tornerà vero?»

«Tom Riddle non possiede più un'anima, è morto per sempre come qualsiasi altro essere umano» rispose la Morte.

«Molto bene allora» fece Harry che stava per dire qualcosa di coraggioso per dare forza più a se stesso che alla Morte, quando quel sorriso così caldo e materno lo fece singhiozzare.

In quel momento non era più il bambino sopravvissuto, il prescelto o il famoso mago adolescente, solo Harry. Il ragazzo scoppiò il lacrime, prima si coprì il volto con le mani tentando di soffocare i singhiozzi per la vergogna: era da tempo che non piangeva, poi si abbandonò completamente nelle gelide braccia della Morte che rimase impassibile.

Harry pianse e si crogiolò nelle paure infantili che erano tornate a terrorizzarlo, non c'era nessuno consolarlo: era di nuovo solo, con l'unica differenza che quest'ultima volta avrebbe potuto cambiare davvero il corso degli eventi grazie a quel suo desiderio che pareva come un addio.

Le parole di Lily si mescolano con quelle di suo padre e di Hermione e di Ron e di Sirius e di chiunque gli aveva voluto bene, per poi risuonare all'unisono «Non sei solo» gli ripetevano e lui consapevole disse ad alta voce:

«Ho speso tutta la mia vita a lottare: ho combattuto per coloro che amavo e ho perso tutti, credevo di aver fallito, di nuovo, ma ora so che cosa devo fare: è giunto il tempo di adempiere alla promessa che ti feci, Morte»

La voce gli tremò, si asciugò le lacrime dal viso con la mano e tirò su col naso, poi Harry Potter pronunciò le parole fatali: «Il sacrificio è sempre stato il mio destino, prima ero cieco poiché la trama era troppo fitta, ma ora l'intreccio è stato rivelato e tutto mi è più chiaro. E' vero sono solo un ragazzo di diciannove anni, eppure ne ho passate tante ed è finalmente venuto il momento di completare l'opera.

«Donerò ciò che di più caro ho al momento in cambio di quello che di più caro io abbia mai avuto: la mia vita in cambio di tutte quelle che vogliono tornare a vivere»

La Morte annuì e iniziò un antico sortilegio, mentre Harry si abbandonava completamente nelle sue braccia: un ultimo sorriso si dipinse sul suo volto ripensando alle parole rivolte a Fanny la Fenice un anno prima "Non ha più senso continuare, voglio andare da loro!"; adesso tutto aveva senso e finalmente era lui ad aspettare loro e non viceversa.

Le sue dita iniziarono a diventare scuri filamenti neri per poi agglomerarsi alla Morte stessa, i suoi piedi svanirono lentamente e così tutto il suo corpo, Harry Potter sorrise un'ultima volta al pensiero di essere riuscito ad esaudire il suo più grande desiderio, le voci continuavano a ripetere "Non sei solo", lui annuì e in quell'atto, nella più totale serenità, spirò.

La Morte nel frattempo avvolse il mondo intero e propagò il suo sortilegio in ogni dove: il tempo si fermò ed ella poté agire indisturbata. Il sacrificio del ragazzo era stato talmente potente che tutte le anime degne di tornare a vivere potevano farlo, ma non voleva rischiare dunque decise di agire drasticamente.

Nessuno avrebbe dovuto sospettare nulla e così girò le lancette dell'orologio all'indietro, ancora e ancora, fino ad arrivare a fine Agosto, poi lasciò che le anime ripopolassero la Terra privando loro della memorie degli ultimi mesi avvenuti.

Nessuno avrebbe ricordato quel Percy Gaunt, o Harry Potter, che dir si voglia, proveniente da un'altra dimensione; inoltre provvide a sostituire quel ricordo con la sconfitta definitiva di Lord Voldemort da Albus Silente morto anch'egli durante lo scontro, dato che l'anima del vecchio non desiderava tornare a vivere.

Nessuno si sarebbe inoltre ricordato di Gellert Grindelwald che aveva deciso di restare morto piuttosto che marcire in quella sudicia prigione; Ariana Silente, invece, aveva finalmente trovato la pace e di certo non desiderava ripiombare nel mondo moderno.

Per quanto riguardava Deneb Riddle, la Morte fu titubante sul da farsi, ma alla fine fu certa di aver preso la giusta decisione.

La quiete che circondava il mondo affascinava la Morte e fu tentata di non far ripartire le lancette, ma non era questo ciò che aveva promesso, dunque rispettò il patto e lasciò che la notte di quel trentun agosto si consumasse e che al risveglio le anime ritornate nei rispettivi corpi avrebbero iniziato una nuova giornata identica a mille altre.

Finalmente la Morte ritirò le sue braccia scure dal mondo e si ritrovò di nuovo in quell'angusta stanzetta di Hogwarts, di fronte a lei l'anima del ragazzo.

Quest'ultima guardò l'entità con occhi sereni finalmente sollevata dalle sue sofferenze, dopodiché salutò la Morte come una vecchia amica e andò lieta con lei, da pari a pari, congedandosi da questa vita.


FINE


Spazio Autrice:

E siamo arrivati all'ultimo capitolo... (forse)

Comunque è strano, ricordo quando pubblicai il primo capitolo nel settembre del 2017 e sembra passato un secolo; era iniziato tutto come un gioco, credo, insomma avevo divorato tutte le storie possibili su Harry Potter e sentivo il bisogno di scriverne una io, diciamo che ci ho provato.

Ammetto che è stata dura, siete stati molto pazienti sopratutto nei miei lunghi periodi di blocco, ma alla fine sono orgogliosa di dire che ce l'ho fatta... ancora non ci credo di aver ricevuto un discreto successo e wow che dire, non me l'aspettavo.

Con questa storia sono cresciuta moltissimo e posso confermare la riuscita dell'esperimento, sono felicissima del risultato e semplicemente non so cos'altro aggiungere.

Mettendo da parte i sentimentalismi... ci sarà un sequel? Mi spiace ma credo proprio di no, penso che di per sé la storia sia già corposa e non vorrei facesse la fine della "Maledizione dell'Erede"; anche se questo non significa che non ci tornerò mai più.

Infatti ho intenzione di revisionarla e lavorarci molto su, sopratutto i primi capitoli che risentono della mia inesperienza nella scrittura. E poi sto riflettendo se fare o meno un "Epilogo"... anzi fatemi sapere nei commenti se vi piacerebbe leggerlo!

Naturalmente la fine di questa storia non significa che la mia passione per la scrittura si concluda qui, ho già in mente altre storie da raccontare; anche se ad esser sincera dubito che scriverò presto un' altra Fanfiction su Harry Potter dato che vorrei dedicarmi ad altro.

Ho già per la testa qualche idea su qualcosa di mio e magari qualche altra Fanfiction magari su Percy Jackson, a qualcuno potrebbe interessare?

Detto ciò vi ringrazio veramente tanto perché se non ho disinstallato Wattpad dopo due settimane (che più o meno è il tempo medio di vita di una mia applicazione) è grazie al vostro supporto e ai vostri commenti che mi strappano sempre un sorriso e che mi invogliano a scrivere!

Tutto ciò per dirvi di non buttare questo "libro" nel pozzo delle cose dimenticate, ma aspettatevi qualche sorpresa tra cui il famoso Epilogo (chi può dirlo...) e tenete d'occhio i capitoli perché probabilmente ne stravolgerò alcuni, inoltre ho qualche idea circa i nuovi personaggi creati per questa storia a cui magari darò loro un volto e chissà se saranno come voi ve li siete immaginati (Le scrittrici famose su Wattpad fanno spesso un "cast" ? credo si chiami così, perché io dovrei essere da meno).

Potrei girarci intorno per ore, ma come (probabilmente) disse Sirius una volta "James smettila di parlare e vieni a mangiare che ho fame!" pertanto meglio non tirarla troppo per le lunghe.

E come sempre... hope you enjoy! :)

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