La battaglia ha inizio
"La questione è chiusa." Sentenziò irremovibile James. "Perché l'hai deciso tu naturalmente, vero papà?" chiese ironica la ragazza. "Non parlarmi così." la rimproverò il padre e poi aggiunse: "Malfoy non potrà più avvicinarsi a te, sono stato chiaro?" "Tu proprio non riesci a capire." gli rispose lei stressata mettendosi le mani tra i capelli. "Cos'è che non riuscirei a capire? Sentiamo." "Io lo amo, papà e lui è dolce e premuroso con me; ma tu sei accecato dalla sua famiglia e non vedi il bene che c'è in lui!" "Lui è il male, è una serpe!" rispose secco James. "Ottimo, pensavo fossi diverso; credevo non stereotipassi le persone per la loro casata, ma evidentemente mi sbagliavo. D'altronde sono l'unica Corvonero no? Il difetto nella fabbrica dei Grifondoro-Potter."
James la guardò imbarazzato, iniziava solo ora a pentirsi di ciò che le aveva detto: "Rach, mi dispiace io non so perché ho detto così, ma..." "Ma cosa?" "Ma sui Serpeverde ho ragione, che ti piaccia o no sono tutti figli di Mangiamorte." "E hai ragione- disse la figlia con stupore del padre- è un dato di fatto, ma c'è un motivo se sono rimasti qui, forse non sono come i genitori? Non pensi quanto possa essere dura per loro sapere che un giorno dovranno combattere contro i proprio parenti e come se non fosse abbastanza essere ritenuti dei vermi e dei traditori? Altro che Grifondoro coraggiosi, sono i Serpeverde gli eroi; ciò che è giusto non è mai facile, sai papà. Io vivo in una famiglia di Auror ed è ovvio per me capire da che parte stare, ma credi che sarebbe così facile capirlo vivendo tra i Mangiamorte. Nè io, né te, sappiamo cosa si prova, Draco si."
L'uomo guardò la figlia impressionato e ribatté: "Però ammetti che sono figli di Mangiamorte." "Papà... tu davvero di tutto il discorso che ho fatto hai colto solo questo? Ah! Ovvio che lo ammetto: è così, ma perché etichettarli per scelte che hanno preso i loro genitori? Ti sembra giusto?" L'uomo balbettò imbarazzato: "No, però... Senti Rachel io sono preoccupato. Ho già perso un figlio e non voglio perdere anche te." "Forse dovresti chiederti perché hai perso Harry e stai perdendo me. Se mettessi da parte il tuo ego, magari noteresti anche gli altri." Rispose fredda lei. L'uomo alzò lo sguardo di colpo e fece per sgridarla, ma si rese conto che le sue parole erano vere: "Hai ragione." Mormorò a testa bassa. "Cosa?" chiese la figlia incredula.
"Hai ragione sono un egocentrico, bambino viziato." disse James ripetendo le parole della figlia. "Capisci però, che io voglio solo il meglio per te e Draco ti sta usando. Tu sei accecata dalla tua, chiamiamola infatuazione, per lui e non lo capisci; ma io vedo i suoi loschi scopi." "Papà non credi che sia abbastanza intelligente da capire se mi stia usando, cosa tra l'altro non vera?" chiese alzando gli occhi al cielo la ragazza, che continuò: "Questa guerra ci sta cambiando, chi bene e chi in male, è inevitabile." L'uomo annuì: "State crescendo troppo in fretta, io non sono pronto." Rachel disse con sguardo malinconico: "Io amo Draco e lui è buono nel cuore, forse sembrerà freddo e insensibile, ma mi rende speciale. E poi non so per quanto ancora potrò godermi il sorgere e il tramontare del Sole, perciò voglio vivere ogni singolo giorno come se fosse l'ultimo."
"Non dirlo nemmeno per scherzo io ti proteggerò." Disse il padre portandosi una mano sul petto. "Non potrai farlo per sempre." rispose lei veritiera. E tra i due calò il silenzio, dopo qualche minuto James le rispose: "Posso provarci." Lei replicò: "Non voglio che tu perda tempo per proteggermi, Tobias ha molto più bisogno di me e poi io ho Draco." "Io... io non so cosa dire." ammise il padre. "Il grande James Potter è rimasto senza parole?" chiese ridacchiando Rachel. L'altro sorrise e disse: "Rach, io non posso più dirti cosa devi o non devi fare, me ne rendo conto. Quindi credo sia giunto il momento di lasciarti compiere scelte, vederti sbagliare, cadere e rialzati da sola, o per lo meno non con me più al tuo fianco. Quello che sto per dirti probabilmente mi farà pentire, ma se lo ami veramente puoi frequentare Draco."
"Se però osa solo torcerti un capello, Tu-Sai-chi in persona sarà considerato un agnellino in confronto a ciò di cui sarò capace." Concluse il padre con un sorriso triste sulle labbra. Rachel gli gettò le braccia al collo e l'abbracciò. Lui la strinse forte a sé e poi, dopo che lei lo ebbe ringraziato, lui la guardò allontanarsi: la sua colomba aveva preso il volo.
Fece per seguirla, quando una mano gli toccò la spalla, si voltò di scatto sguainando la bacchetta, ma si rassicurò alla vista di sua moglie e le chiese perplesso: "Da quanto sei qui?" "Da quanto basta per capire come mai io ti abbia sposato." rispose lei sorridendo. "Ah si Evans? E sentiamo per il mio bellissimo fisico? Oppure per il mio fantastico volto? Oppure per il mio carisma?" Lei alzò gli occhi al cielo e rise: "Per il tuo coraggio." E poi lo baciò, lui in un primo momento fu sorpreso, ma poi si lasciò andare a quel bacio pieno di amore. La strinse forte a sé e alimentò il sentimento. Nel bel mezzo del momento magico, vennero interrotti dall'arrivo di Moody, Kingsley, un paio di Auror e la Famiglia Weasley al completo.
I due si avvicinarono e chiesero loro: "Che succede?" "C'è stato un attacco alla Tana, è tutto distrutto." sospirò tristemente Molly, mente Arthur la cingeva a sé. "State tutti bene?" chiese preoccupata Lily. "Sia ringraziato Merlino, sì." rispose lei, ma venne interrotta da Moody che disse: "L'Ordine ha intercettato dei messaggi." "Cosa dicono?"chiese James ignaro. "Ci sarà un altro attacco." "Organizzeremo tutto con calma allora, quando? Tra una settimana?" chiese sollevato il corvino. "Stanotte." rispose grave Kingsley. I presenti sgranarono gli occhi e si affrettarono ad entrare nel castello, tra le urla di Malocchio che sbraitava: "Vigilanza Costante!" Con intercalari altre imprecazioni che è meglio non riferire.
Sala del Trono, Villa Riddle, Little Hangleton
Voldemort domandò compiaciuto: "Ci sono novità?" Barty Crouch J.R. disse con una strana scintilla negli occhi: "Lo hanno appena scoperto mio Signore." "Ottimo lavoro Bartemius. Codaliscia, vieni qua!" lo chiamò Voldemort con voce roca e autoritaria. "Sì, mio Signore." squittì l'uomo. "Chiama gli altri e falli venire qui, subito!" Aggiunse vedendo l'altro immobile. Dopo qualche minuto schiere di Mangiamorte entrarono nella buia stanza, il Lord alzò la mano in segno di silenzio e iniziò a parlare: "Miei cari, è arrivato il gran giorno. Oggi sarà ricordato come la più grande missione della Storia."
"Quale sarebbe il nostro vantaggio direte voi? Molto semplice, dovremmo far credere loro di saperne più di noi, ma dovremmo anche essere in grado di combattere come facciamo di solito, per non destare sospetti. L'esito di questa battaglia sarà fondamentale per la prossima, dove il Mondo Magico tremerà e ogni essere vivente consocerà il nome di Lord Voldemort!" Pronunciato ciò alzò la potentissima Bacchetta di Sambuco in aria e scagliò un incantesimo per evocare dei fulmini. I Mangiamorte applaudirono convinti e entusiasti, poi il Lord continuò: "Spero abbiate tutti trovato un nascondiglio decente, ora ascoltate Lucius Malfoy che vi darà tutti i dettagli del piano. Lucius prego vieni pure qui in modo che tutti possano vederti e, soprattutto, ascoltarti." Disse compiendo un gesto teatrale con la mano e tornando a sedersi sul Trono.
Lucius Malfoy si sistemò al centro e prese a parlare: "Agiremo allo scoccare della mezzanotte, anche se ci incontreremo qui alle dieci e mezza per rivedere gli ultimi dettagli. Sarete divisi in tre battaglioni: il primo guidato da me, il secondo da Bellatrix e il terzo da Mulciber. Irromperemo nel lato principale del castello in modo da essere ben visibili, dovrete cercare di uccidere il meno possibile, vogliamo feriti, ma pochi morti. Combatteremo tutta la notte, solo al sorgere del Sole il Signore Oscuro si mostrerà e inizierà un duello con Silente. Prenderemo Hogwarts e il Signore Oscuro trionferà. Se tutto sarà andato secondo i piani ci reincontreremo qui tra sette giorni."
"Ottimo Lucius, spero abbiate capito tutti. Mancano ancora parecchie ore per lo scoccare della mezzanotte, come già detto ci vedremo in Sala alle dieci e mezza, siate puntuali. In queste ore preparatevi e allenatevi, non voglio fallimenti e non voglio perdite, chiaro?" chiese retorico Voldemort. Poi congedò tutti con un gesto della mano e consultò la sua fidata Nagini su quello che la Storia Magica avrebbe considerato il più grande piano mai ideato.
In qualche landa isolata della Gran Bretagna
"Draco, dannazione rispondi!" gridò irato Harry reggendo con mano tremante lo specchio. Il loro barlume di speranza si accese, quando videro una ciocca bionda fare capolino dal pezzo di vetro e finalmente poterono osservare Draco Malfoy. "Sia ringraziato Godric, Malfoy dov'eri finito?" domandò esasperata Hermione. "Ora non ha importanza, siete conciati malissimo, che è successo?" domandò il ragazzo dall'altra parte. Harry ignorò la domanda e gli disse: "Draco devi aiutarci, siamo da qualche parte nella Gran Bretagna, credo in un isola. C'è una tempesta fuori, siamo feriti e sopravviviamo a stento." "Non potete Smaterializzarvi?" domandò perplesso Draco.
"No, razza di un furetto platinato, altrimenti lo avremmo già fatto: siamo senza magia." Draco fece per risponderle, ma ancora una volta intervenne il Prescelto: "Malfoy basta litigare, non ci porta a nulla... pensa, Harry, pensa." sussurrò tra sé il ragazzo. Mentre gli altri due continuarono a litigare, Harry si isolò e rifletté; quando ebbe trovato la soluzione, alzò la testa di scatto e gridò: "Ho trovato! Draco va nelle cucine!" "Cosa? Ma sei scemo Harry?" "Malfoy, vai nelle cucine!" Gli ordinò il corvino che fremeva dall'agitazione. Quando finalmente Draco ebbe raggiunto le cucine, Harry gli disse: "Mostrami gli Elfi." Il biondo confuso fece come gli era stato detto girò lo specchio in modo da fargli vedere gli elfi.
"Dobby! Dobby!" chiamò il ragazzo, ma non successe niente. "Dobby!" ripeté più forte Harry e un elfo si voltò nella direzione di Draco. "Dobby vieni qui!" Gli disse sprezzante Draco, ricevendo un'occhiataccia da Hermione, che però non riuscì a vedere. "Draco conosci un posto vicino a Londra tranquillo e sicuro?" domandò il Prescelto sottolineando l'ultima parola. L'altro rifletté qualche secondo e poi disse: "In effetti ci sarebbe Casa di Campagna Malfoy, si trova nei pressi di Londra ed è da molto che non ci andiamo. Potete andare lì!" "Grazie mille Draco, ora potresti chiedere a Dobby di venirci a prendere e portarci lì?" Il ragazzo annuì e disse:
"Dobby trova Harry e Hermione, poi portali nella Casa di Campagna... per favore." aggiunse alla fine titubante. L'elfo annuì dicendo: "D'accordo Padron Draco." Poi scoccò le dita e scomparve. Harry fissò il ragazzo e gli disse: "Grazie per tutto, ti devo un favore. Ora è meglio che tu vada." A malincuore Draco annuì e mise lo specchio in tasca, Harry fece lo stesso e si voltò verso Hermione. Lei gli sorrise ed enunciò felice: "Siamo salvi."
Dopo una decina di minuti sopra un tronco apparve l'elfo e, dopo aver ringraziato insistentemente i due, prese la mano di Hermione e scomparvero. Harry sapeva che era meglio non viaggiare in due, pertanto aveva preferito che fosse la ragazza ad andare per prima. Non dovette attendere molto che l'elfo fece ritorno, Harry gli prese la mano, lasciò che l'elfo facesse smaterializzare entrambi e con l'ultimo pensiero di salvezza in mente, abbandonò per sempre quel posto.
Sala Grande, Hogwarts
La cena era quasi conclusa e gli studenti chiacchieravano allegramente, gli insegnanti sembravano essere spariti, ma ciò comportava ancora più gioia da parte degli alunni. Quando tutti fecero per alzarsi ed andarsene, le porte della stanza si spalancarono sonoramente e una schiera di professori e Auror, capitanati da Silente fecero il loro ingresso, causando il silenzio generale. Quando ebbero preso tutti posto, il Preside si alzò e disse: "Che gli alunni dal quarto anno in giù siano portati nelle loro sale comuni e che ci rimangano fino a nuovo ordine!" Con non pochi lamenti i bambini uscirono e Silente si fece più serio:
"Odio dover interrompere così la cena, ma ho informazioni di vitale importanza. L'Ordine ha intercettato dei messaggi dei sostenitori di Voldemort, ci sarà un attacco sta notte al castello. Dicono che sarà il più grande negli ultimi dieci anni. Abbiamo già provveduto a compiere degli potenti incantesimi di protezione, ma naturalmente non è abbastanza per fermarli. Tutto l'Ordine e gli Auror sono qui e ci aiuteranno a proteggere Hogwarts, permetteremo a voi studenti di aiutarci e di combattere. Chiunque abbia al di sotto dei Diciassette anni starà dentro il castello e aiuterà nella cura dei feriti e in altri compiti guidati dalla professoressa Sprite e dal professor Vitious. Chiunque invece sia maggiorenne combatterà in battaglia."
Sarebbe poco dire che il brusio che si era scatenato sovrastò le parole del Preside, gli studenti urlavano e gridavano nel panico. Con un potente Sonorus, Moody sbraitò: "Silenzio! Razza di scimmie ammaestrate!" Il Preside gli scoccò un'occhiata indecifrabile e riprese: "Prego dunque gli studenti minorenni di seguire i professori in modo che possano spiegar meglio loro ciò che dovranno fare." Draco Malfoy seguì con lo sguardo preoccupato Rachel, ma lei gli fece segno di guardarsi in tasca e improvvisamente si ricordò dello specchio: quella ragazza era geniale.
"Ora che siamo rimasti in pochi posso essere più confidenziale: l'attacco si terrà a mezzanotte, ma staremo pronti fin da adesso. Voldemort sarà spietato e crudele e anche se siamo numericamente inferiori, giochiamo in casa. Pertanto sfruttate qualsiasi passaggio segreto, qualsiasi luogo che conosciate per sorprenderli e attaccarli." Moody interruppe Silente e disse: "Con mio grande dispiacere, vi autorizzeremo ad usare la Maledizione senza Perdono, mi aspetto un uso crudele, torturateli e fateli uscire di senno e..." Silente lo interruppe tossendo e Moody si zittì.
"Silente crede veramente che questi ragazzi riusciranno a duellare con i Mangiamorte, assassini professionisti per eccellenza?" domandò Remus dubbioso. "Ne abbiamo già discusso." replicò truce l'altro e il Lupo Mannaro alzò gli occhi al cielo. "Ora seguite i vostri Capocasa, vi scorteranno nelle posizioni. Rimanete compatti e difendiamo Hogwarts!" Un grido di speranza si elevò nelle tavolate e fecero come era stato detto loro. Silente fece per congedare tutti, quando la professoressa Cooman parlò con voce roca e triplicata:
«Allo scoccare della mezzanotte la guerra infurierà
La notte sarà lunga e crudele,
dolore e agonia da entrambe le parti porterà
Bene e Male si equivarranno
Solo al sorgere del Sole i due si affronterranno
Il destino è ingannevole e niente è ciò che sembra, lo soo.»
I presenti strabuzzarono gli occhi e la professoressa chiese: "Ho detto qualcosa?" Silente la ignorò e pronunciò grave: "Sembra che abbiamo una nuova Profezia."
Spazio Autrice:
E finalmente si entra nel clima da battaglia (A MORTEEEE!) Facendo i seri e togliendo il mio telefono dalle mani del Coach Hedge, spero che il capitolo vi sia piaciuto!
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