Interruzioni a sproposito
"Harry no! Sarebbe da persone stupide, non sappiamo nemmeno se funzionerà e potremmo anche fallire. E' una cosa così irresponsabile, affrettata, impulsiva e io credo dovremmo piuttosto stare qui e ragionarci: le conseguenze sarebbero catastrofiche e lo sai anche tu. Io non posso permettere che mettiamo a repentaglio la nostra vita per la fretta. Bisogna ragionare con calma, valutare tutti i rischi e... Harry, ma mi stai ascoltando?"
Il ragazzo alzò il capo dall'enorme libro che reggeva sulle ginocchia e domandò: "Cosa?" La ragazza sbuffò e iniziò a dire: "Harry ciò che stiamo per fare è stupido..." Ma venne interrotta dall'arrivo di Gellert che chiese: "Allora? Che ne dite?" Hermione lo guardò storto e fece per elencargli almeno un migliaio di motivi secondo i quali il suo piano era stupido, ma Harry la interruppe: "Io e Beth ci abbiamo pensato, decideremo se accettare quando ci darai più dettagli." Sentenziò irremovibile il ragazzo, l'uomo così non poté altro che accettare.
"Metti pure via quel libro: tutto quello che c'è intorno a noi è una sorta di illusione materiale ed è studiato apposta perché non ci sia niente che possa dirci come fuggire." Harry ascoltò il consiglio e ripose il libro per terra, si alzò in piedi e prestò attenzione all'uomo, che continuò: "Dunque dicevo, questa città è protetta da una cupola invisibile che impedisce l'accesso a chiunque, mago o babbano, e anche la vista: per tanto è impossibile chiedere aiuto. Apparentemente non ci sono modi per fuggire: anche avendo la magia sarebbe difficile trovare i confini della città, sempre che esistano. Difatti sono abbastanza sicuro che questa città sia poco più grande di un qualsiasi villaggio, solo che vi è applicato una specie di enorme incantesimo di estensione permanente."
Si guardò un istante attorno e poi continuò: "Quello che sto per proporvi è qualcosa che ho letto per caso da giovane e non sono sicuro che funzionerà. Perché ho aspettato ad andarmene? Sicuramente non per aspettarvi, senza offesa, ma si da il caso che ciò che stiamo per fare necessiti di tre persone." "Cos'è che dobbiamo fare?" lo interruppe domandando Hermione, quella faccenda non le piaceva affatto e tutto ciò la turbava e assai. Gellert la fissò per un istante, poi disse cupo: "Stiamo per eseguire una Materializzazione Forzata."
Biblioteca, Hogwarts
"Rachel ti prego, sono giorni che cerchiamo, potremmo fare una pausa?" Domandò annoiato Draco mentre sfogliava svogliatamente le pagine di un libro di cui comprendeva a mala pena il titolo. La ragazza sbottò infastidita: "Malfoy ti ho già detto di no: devo cercare!" "Almeno facciamo una pausa: da quant'è che non mangi? Sai che non ti fa bene." Tentò lui di dissuaderla, con però scarsi risultati, difatti lei gli rispose: "Draco sto bene, devo trovare il modo per sbloccare quel maledetto libro!" Poi esclamò irritata: "E sarebbe più facile se riuscissi a leggere queste stupide parole!" Avrebbe voluto non dirlo ad alta voce, difatti si chinò sul libro tentando di evitare gli sguardi del ragazzo. "Che significa quello che hai detto?" "Io? Cosa? Niente devi aver capito male." Provò a giustificarsi lei.
Lui, poco convinto, le si avvicinò e le chiese: "C'è scritto: «Guida ai passaggi segreti dei Gargoyle Gracoroundyus»" L'altra borbottò: "Giusto, tutte quelle G e quelle Y mi hanno mandato il cervello in bolide." Draco, però, non sembrava voler lasciar perdere la faccenda e le chiese: "Leggi questo." Indicandole una riga a metà pagina, lei attese qualche istante e disse: "C'è scritto: Roygale scandoglino passoggia egresti." Il biondo la quadrò per un istante e disse dolce: "Rach, c'è scritto « I Gargoyle nascondono passaggi segreti»." Lei fissò il foglio per un paio di secondi, si diede una manata sulla fronte, poi disse: "Giusto, hai ragione, sarà stata una svista." "Rachel sai anche tu che non è così: non è la prima volta che ti vedo leggere a fatica quando sei stressata, non è che sei...?" ***
"Non pronunciare quella parola!" Lo schernì lei. "Rachel-l'ammonì lui- non c'è niente di male se sei..." "Ti ho detto di non dire quella parola e anche se fosse a te cosa importa?" domandò lei scocciata. "Cosa mi importa? Potrei aiutarti, magari con l'aiuto di qualche insegnante." "Cosa? No!" ribadì lei. "Nessuno lo sa e nessuno lo deve sapere!" "Quindi lo ammetti!" replicò lui trionfante. "Sì contento? Sono dislessica da quando avevo sei anni! Felice che l'abbia detto?" chiese irritata la ragazza. "Rach, io non volevo offenderti. Prima hai detto che nessuno lo sa, quindi nemmeno i tuoi genitori?" "Neanche loro, non se n'è mai accorto nessuno o per lo meno lo sa solo Luna; ma è la mia migliore amica e comunque lei lo considera affascinante non un problema."
"Ma come hai fatto?" domandò lui perplesso. "Come ho fatto cosa? Come a sette anni passavo notti insonni pur di decifrare quei simboli che continuavano a roteare fuori dalla pagina? Come ho sempre evitato di leggere davanti alle persone? Come ho memorizzato le parole in segni e le riconosco senza nemmeno più leggerle? Come faccio a superare gli esami? E' questo che vuoi sapere?!" Poi notando l'espressione del ragazzo, Rachel più calma si scusò: "Mi dispiace Draco, non so cosa mi sia preso." Lui scosse il capo e l'abbracciò, poi disse: "Non fa niente, comunque mi parlavi di questi Gargoyle."
Lei lo fermò alzando la mano: "Non hanno senso, né importanza. E' tutto così insensato: la risposta si trova all'interno del castello, ma abbiamo perlustrato ogni singolo centimetro senza trovare niente: com'è possibile?" "Noi cercheremo e continueremo a farlo, se sarai tu a guidarmi!" rispose fiero il ragazzo, ma lei ammise sconsolata: "La verità è che nemmeno io so che cosa sto cercando." L'altro la fissò per qualche istante, poi scoppiò a ridere, ma si affrettò ad aggiungere ricevendo l'occhiataccia della sua ragazza: "Finalmente anche tu non sai qualcosa!" Lei alzò gli occhi al cielo ed esclamò: "Sei un idiota!"
"Come scusa?" chiese lui fintamente seccato, ma durò poco perché scoppiò a ridere. "Senti Rachel, io non so se questa cosa, qualunque essa sia, che stiamo cercando sia importante; ma lo è per te e questo mi basta." Lei arrossì e gli rispose convinta: "Nemmeno io so con esattezza quale sia la chiave di tutto questo, ma ti assicuro che quel libro è importante, me lo sento. Non so come spiegarlo, ma è come se una parte di me mi dicesse di andare più a fondo." Draco annuì: "E dopo tutto, adesso sono curioso." Poi lui mise i gomiti sul tavolo e le si avvicinò; lei lo imitò e fece in modo che i loro nasi si potessero toccare. Dopo lei sorrise teneramente e vide il ragazzo fissarla imbambolato, dopo di che entrambi ne ebbero abbastanza.
Nessuno dei due voleva più nascondersi, sorridersi a distanza, stare insieme di nascosto; così si sporsero contemporaneamente ancora più in avanti, annullando le distanze e lasciando che le loro labbra si sfiorassero. Si scambiarono un vivo e intenso bacio. Per i primi istanti furono entrambi leggermene impacciati, ma poi l'amore prevalse e sprigionarono i loro reciproci sentimenti. Il momento era perfetto, i due non udivano più alcun suono se non la melodia composta dai loro respiri e dai loro battiti cardiaci. Lui si alzò e la cinse sui fianchi, poi la fece camminare contro uno scaffale. Lei iniziò a slacciargli alla cieca la cravatta verde-argento, Draco continuava ad abbracciarla e ad accarezzarle con foga i capelli neri.
Rachel tirò il ragazzo per il colletto e gli baciò il collo, poi tornò alle sue labbra carnose. I due sembravano aver completamente scordato il luogo in cui erano, c'erano solo loro e l'amore. La scena raggiunse il culmine, ma come molto spesso accade, la vita è inaspettata e così successe. I due si allontanarono bruscamente all'udire una voce dal tono stupefatto che esclamavano: "Per le mutande di Merlino!" Draco e Rachel, ancora disorientati, con i capelli arruffati e le divise spiegazzate, si voltarono sgranando gli occhi in direzione della voce.
Wirghtom Ovest, Scozia Orientale, Regno Unito
"Materializzazione Forzata?" ripeté ancora incredula Hermione, l'uomo annuì confermando i timori della giovane, che continuò scandalizzata: "E' pericoloso. E' mortale. No! Non se ne parla!" Harry invece sembrava interessato e domandò all'uomo: "E' possibile eseguire questa magia da soli?" Gellert gli rispose cupo: "Si dice che solo pochi maghi sapessero compiere una Materializzazione forzata e se ne hanno pochissime notizie. Si racconta che i tre Fratelli Peverell si spostassero in quel modo prima di incontrare la Morte e forse l'unico che sia mai riuscito a compierla da solo era Merlino; ma le notizie sono scarse e confuse. Nonostante ciò in tre sembra il mezzo più sicuro."
L'uomo pareva aver catturato l'attenzione di Harry che si fece interessato domandando: "Come funziona?" L'altro esitò un istante e disse serio: "Non ne sono certo, le mie sono solo supposizioni basate su antichi manoscritti. Il rituale non è troppo lungo e non serve molto, solo la magia." "E come ce la procuriamo se nessuno di noi è neanche capace di accendere una lampadina?" chiese sarcastica Hermione. "Questo posto non toglie la magia, diciamo che la nasconde, la cela. In questo modo il mago non può usufruirne ed è bloccato qui senza via di fuga. Ora noi non utilizzeremo la magia, a noi basta riuscire ad estrapolare una quantità minima nel minor lasso di tempo possibile."
Fece un breve respiro e poi continuò: "La Materializzazione forzata è così complessa perché i maghi non possono usarla. Quello che infatti ci rende speciali dai babbani è proprio la magia e per compiere la Materializzazione forzata non ne serve, o meglio non direttamente." "Sta dicendo che i babbani potrebbero tranquillamente usarla?" chiese perplessa Hermione. Gelerà scosse la testa e replicò: "No assolutamente. Vedi cara, noi maghi abbiamo nel DNA un gene magico, mentre i babbani no. Questo gene si moltiplica creando un flusso di magia che poi viene canalizzata nel nostro corpo e ci permette di compiere ogni sorta di magia che vogliamo eseguire."
"La Materializzazione Forzata si può usare solo in casi di estremo bisogno e pericolo, quando al mago resta poca linfa magica e la sua stessa vita è messa in pericolo. Anche se ciò non basta, il mago infatti deve essere molto potente e resistente, perché necessita il triplo della concentrazione, di poteri e ha moltissimi rischi, primo fa i quali la morte." "Rassicurante." sussurrò Hermione, Harry invece che stava probabilmente pensando a qualcosa, si riscosse e domandò: "Quindi cosa dovremmo fare?" "Giusto, giusto. Noi dobbiamo fare in modo richiamare il gene primitivo per un istante, in modo che, uscendo dalla linfa magica, crei una potente e complessa reazione, causando una sorta di scoppio di magia, se così può essere chiamato. Nel mentre dovremmo concentrarci tutti su un luogo, potrebbe anche essere un'emozione o una figura, ma meglio evitare di correre ancora più rischi."
Proseguì poi: "Se riuscissimo a fare tutto ciò, potrebbe funzionare e ci ritroveremmo sani e salvi nel luogo che abbiamo pensato." "E se invece va male?" chiese timorosa la ragazza. "Se invece va male nei migliori dei casi non succederebbe niente, oppure ci ritroveremo spaccati un po' di qua o un po' di là. Nell'ottica peggiore potremmo saltare in aria, innescare un meccanismo di distruzione, morire, le alternative sono molte; ma perderei solo tempo ad elencarvele tutte. Devo sapere se accettate." Hermione fece per intervenire, ma Harry la bloccò in tempo porgendo la mano all'uomo: "Accettiamo." L'altro gliela strinse e gli disse: "Ottimo, dove volete andare?" "Lei cosa suggerirebbe?" replicò di rimando il ragazzo. Gellert si strinse le spalle e rispose: "Meglio scegliere un luogo isolato, le pianure nei pressi del Tamigi?"
"Perfetto." rispose freddo il ragazzo. Hermione allora intervenne e fu tentata di schiaffeggiare ripetutamente i due. "Siete fuori di testa?! Come vi viene in mente? Moriremo, questo è certo!" "Vedi altre alternative?" chiese l'uomo fissandola con sufficienza. L'altra, ancora con un'espressione irritata, scosse il capo. L'uomo, soddisfatto, tornò ad osservare il ragazzo e gli chiese: "Pronto?" Harry annuì e si sedette sulla strada, imitato dagli altri due. Gellert prese un profondo respiro e annunciò: "Ciò che dobbiamo fare è pensare contemporaneamente alle pianure del Tamigi e al gene, cercate di far affluire la magia fino alla punta delle dita e al mio segnale liberatela. Non importa se in modo violento oppure con delicatezza: ciò che conta è che sia solo per un istante e nella maggiore quantità possibile."
Hermione annuì poco convinta, mentre Harry chiuse semplicemente gli occhi; entrambi presero la mano dell'altro, pronti per compiere quel probabile gesto suicida. Gellert fece per dire qualcosa, ma il tempo mutò: di colpo scese la notte e nuvole nere si formarono dal nulla e la pioggia iniziò a cadere improvvisamente e violenta. "Che succede?" urlò Hermione. "Ci ha sentiti. Sbrighiamoci!" la schernì Grindelwald preoccupato. Hermione non si capacitò di come facesse Harry a mantenere il controllo, ma ci pensò solo per un istante, poi visualizzò una deliziosa distesa di erba verde. La pioggia le cadeva sulle spalle, pareva volesse farle del male, visto la brutalità con cui l'acqua si scagliava dal cielo.
La ragazza continuò, però, a pensare al prato verde; finalmente udì la voce disperata dell'uomo gridare: "Ora!" Poi il tempo parve rallentare. Hermione aprì gli occhi, giusto per vedere il cielo esplodere, udire un rombo e un fulmine piombare improvviso dalle nuvole. Avrebbe voluto alzarsi e scappare, ma sentiva come se una forza la risucchiasse dalla pancia; si abbandonò allora alla sensazione di risucchio e l'ultima cosa che riuscì ad udire fu un potente boato seguito da un per niente rassicurante silenzio.
[ ***Ho voluto inserire la dislessia come disturbo, perché essa, secondo la Metamedicina, sarebbe causata da una situazione familiare instabile. Infatti James ha da sempre "preferito" Tobias, che più gli assomigliava, a Rachel e quindi lei ha sentito molta pressione nei confronti del padre. E' anche interessante notare come in Percy Jackson, i semidei siano dislessici, dalla scelta di Riordan perché sono predisposti a leggere il Greco antico/Latino; ma possiamo anche osservare il fatto che a tutti manca per ovvi motivi un genitore e l'altro ha quasi sempre difficoltà, che inevitabilmente ricadono sul figlio.]
Spazio Autrice:
C'è l'ho fatta! Mi sono attaccata ad un Wi-Fi e sono riuscita a pubblicare! Spero abbiate apprezzato i momenti shipposi della Drachel, di chi sarà mai la voce che li ha interrotti?
L'altra novità è la fuga del Trio: Harry, Hermione e Grindelwald da Wirghtom Ovest. Moriranno? Si spaccheranno? Oppure il nostro Prescelto si salverà ancora?
Lo scoprirete nel prossimo capitolo! Bye!
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