Il terzo fratello
Ma sebbene la Morte avesse cercato il terzo fratello per molti anni, non riuscì mai a trovarlo. Fu solo quando ebbe raggiunto una veneranda età che il fratello più giovane si tolse infine il Mantello dell'Invisibilità e lo regalò a suo figlio.
Dopodiché salutò la Morte come una vecchia amica e andò lieto con lei, da pari a pari, congedandosi da questa vita.
Harry Potter si guardò attorno, aveva da qualche istante aperto gli occhi constatando che l'ombra nera che aveva investito lui, Gellert e Voldemort non c'era. Si tastò piano il capo e afferrò il Mantello dell'Invisibilità,una volta che il suo corpo fu completamente visibile, il ragazzo sospirò e notò che tutto ciò che lo circondava era scuro.
Non gli era mai successo che il Mantello non permettesse di vedere ciò che stava fuori, anche perché non avrebbe avuto troppo senso, il ragazzo provò a muovere qualche passo nel buio, ma scoprì che sotto di lui non v'era nulla. Sbarrò gli occhi: gli sembrava di galleggiare nell'aria, non era propriamente volare, ma più che altro stanziare nel vuoto.
I suoi pensieri vennero interrotti da una voce che lo chiamò:
«Harry James Potter»
Il ragazzo si guardò intorno cercando di capire da dove essa provenisse, non riuscendo a individuare il punto a cui rivolgersi, gridò: «Io sono Harry James Potter, chi mi cerca?»
«Piacere Harry, io sono la Morte»
Il ragazzo esitò qualche istante, poi chiese stancamente: «Sono morto?»
«Non è ancora giunta la tua ora, Harry; ad ogni modo desideravo tanto incontrarti sai»
«Vorrei poter dire lo stesso» replicò lui, poi domandò: «Come mai volevi parlarmi?»
«Diciamo che sei un soggetto molto interessante, così ho ritenuto opportuno incontrarci»
«Sei tu che mi hai tenuto per ore in quel bizzarro spazio bianco?» domandò lui ancora incredulo della situazione.
«Esattamente» replicò la Morte «Sarà meglio sbrigarsi, ho un sacco di faccende ultra terrene da sbrigare. Ti ho osservato Harry Potter, so come ti muovi e credo anche di aver capito quale sia il tuo piano»
«Come? Cosa?» balbettò il ragazzo.
«Non devi preoccuparti Harry, terrò queste supposizioni per me. Ti ricordi della Profezia? La parte che ti riguardava, soprattutto»
«Sì, oramai passavo le ore a ripeterla a memoria, come mai?»
«Sapresti recitarla?» domandò la Morte incuriosita.
Il Prescelto esitò un istante e poi rispose, citando i versi:
«Il Terzo combatte per nascondersi,
è sfuggito alla saggia Morte troppe volte e ha avuto una vita martellata dal dolore,
colui che è sopravvissuto ha ignorato il suo Destino, ma ora non gli sarà più possibile»
«Molto bene, molto bene Harry Potter. E ora mi chiedo che farai una volta che ti lascerò andare?»
«Non ne ho idea» ammise lui.
«Non avevi un piano?»
«Ce l'avevo, ma ho capito che la vita è troppo imprevedibile per essere programmata; e comunque ho perso una marea di tempo, il mio obbiettivo iniziale era cercare gli Horcrux per sconfiggere Voldemort»
«Perché non continuare a cercare, dunque?»
«Anche se li trovassi e li distruggessi tutti, lui ha la Bacchetta di Sambuco ed è praticamente imbattibile: io non sono più nemmeno un Horcrux in questa dimensione»
«Capisco, ma trovando gli Horcrux e distruggendoli, faresti diventare Tom Riddle mortale e avresti una chance in più»
«Ci vorrebbero mesi per trovarli tutti: ora possiedo solamente il Diario di Tom Riddle e la Coppa di Tosca Tassorosso, mi mancano ancora il Medaglione di Serpeverde, il Diadema di Priscilla Corvonero, l'Anello dei Gaunt e Nagini»
«Magari potrei darti una mano, non molto tempo fa un'anima è venuta a me per aver preso uno di quei patetici Horcrux»
«Regulus Black?» domandò Harry
«Proprio lui, lo conoscevi?» fece una breve pausa e poi disse: «Guardati la tasca sinistra»
Harry Potter fece come gli era stato detto e alla cieca strinse in pugno quello che aveva tutta l'aria di essere il Medaglione di Serpeverde. Balbettò poi stupefatto: «Com'è possibile?»
«Potrei aver mandato un tuo sosia a prenderlo in prestito» replicò la Morte
«Ti ringrazio, ma non saprei cosa fare: la Profezia dice anche che se io, Gellert e Tom ci affronteremo, moriremo l'uno per mano dell'altro»
«Non è l'unica possibilità che avete, ma ahimè non posso dire di più» si affrettò ad aggiungere la Morte.
«La mia vita è stata condizionata da una Profezia per troppo tempo, non voglio che accada di nuovo: sono stufo di essere colui che dovrà salvare il Mondo Magico, stanco di fingere che vada tutto bene, che prima o poi sconfiggerò Voldemort; vorrei semplicemente essere Harry, non Harry-il Prescelto-il-ragazzo-che-è-sopravvissuto-salvatore-del-mondo-magico-Potter» sospirò lui chiudendo gli occhi: «Non ho nessuna possibilità di uccidere Riddle»
«Trova gli Horcrux e rendilo mortale» gli suggerì la Morte «Detesto chi utilizza stratagemmi per sfuggirmi, cosa impossibile»
«Potrebbe averne fatti a decine e non è detto che siano gli stessi che nell'altra Dimensione, ci metterei anni e non ho tempo»
«E se ti dicessi che sono identici a quelli della dimensione a cui appartieni, se ti assicurassi che non ne ha creati di nuovi e che sono tutti correlati tra loro» disse con tono ammaliante la Morte.
«Posso fidarmi della Morte? Colei che ha ingannato migliaia e migliaia di uomini, babbani e maghi?»
«Puoi Harry, fidati di me: hai una possibilità, benché piccola, ma puoi davvero uccidere Tom Riddle» assicurò la Morte.
«Hai detto uccidere Riddle, quindi non è detto che sopravviva anche questa volta?»
«Non posso rivelare il Futuro Harry, non è mio dovere svelarti ciò che succederà e non ho intenzione di farlo»
«Prima hai detto che la mia ora non è ancora giunta, quindi sarà tempo per me di morire quando sconfiggerò Voldemort? Eppure credevo che "nessuno dei due può vivere se l'altro sopravvive" valesse anche in questa dimensione»
«Ed è così» disse la Morte.
«Ma non capisco, com'è possibile? Uno dei due deve morire, giusto?»
«Nell'altra dimensione hai interpretato la Profezia in modo erratamente corretto»
«Non ti seguo»
«Quello che voglio dire, Harry, è che forse non è quello il verso della Profezia Originale a cui devi tener conto questa volta»
«Ecco giungere il solo col potere di sconfiggere l'Oscuro Signore,
nato da chi lo ha tre volte sfidato, nato sull'estinguersi del settimo mese;
l'Oscuro Signore lo designerà come suo eguale, ma egli avrà un potere a lui sconosciuto
e l'uno dovrà morire per mano dell'altro, perché nessuno dei due può vivere se l'altro sopravvive...
Diceva così la Profezia» concluse Harry.
«Ti sei concentrato molto sulla conseguenza di un verso molto importante, Harry Potter»
Il ragazzo rifletté qualche istante: «Non vorrai forse dirmi che il verso essenziale è "l'uno dovrà morire per mano dell'altro"?»
«Ho già detto troppo, ricordati solo che questa non è l'altra dimensione; ma nonostante ciò alcuni particolari devono essere gli stessi perché altrimenti il filo originale del Destino non può essere ricamato»
Harry Potter aveva le idee ancor più confuse, probabilmente la Morte stava cercando di aiutarlo, ma l'aveva solo confuso di più. Doveva sottostare non ad una, ma bensì due Profezie? E fino a che punto era vero ciò che era scritto? Come andavano interpretate quelle frasi apparentemente sconnesse? Il Prescelto non possedeva risposta per nessuna delle sue domande e ciò era parecchio frustante.
Non solo aveva rinunciato a tutto e tutti per sconfiggere la prima volta Tom Riddle, ma forse doveva succederlo una seconda volta e allora si chiedeva se avesse davvero senso battersi con Voldemort o se forse c'era un altro modo. La Morte glielo aveva detto: nessuno dei tre discendenti dei Peverell avrebbe avuto vita lunga se si fossero schierati uno contro l'altro; ma quest'ultima pareva la soluzione più logica.
Probabilmente, però, non era la più giusta. Forse c'era un altro modo, Harry ne era certo, solo non sapeva quale fosse. Vedeva molto improbabile un'alleanza tra i tre: non poteva dormire sogni sereni con Tom Riddle in libertà e quasi sicuramente Gellert Grindelwald e Voldemort avrebbero finito per litigare e discutere su chi fosse il Mago Oscuro più potente.
No, riflettè Harry, secondo la Profezia allearsi pareva conveniente, certo, ma era praticamente impossibile. Il ragazzo era oramai certo che mancasse un tassello, un indizio mai notato che gli avrebbe fatto capire quale fosse la retta via da seguire per evitare l'errore che fecero i Peverell.
Sebbene fino a nemmeno due anni prima non conoscesse nemmeno la favola dei Doni della Morte, ora non aveva più alcun dubbio dell'esistenza sia dei Doni che dei loro possessori; certo nessuno sapeva con esattezza come fosse andata, nessuno tranne la Morte stessa.
Harry sgranò gli occhi e provò a chiederle: «I Tre Fratelli sono tornati, così era un verso della Nuova Profezia e non era soltanto una metafora, non è forse vero?»
«Hai fatto centro Potter»
«Cosa devo fare? Come posso evitare che il Destino si compia? Mi hai appena confermato che ciò che temevo da molto si realizzerà inevitabilmente, c'è un modo per fermare tutto ciò?» Le parole gli uscirono frettolose.
«Nemmeno io posso nulla contro il volere del Destino, Harry; il corso degli eventi non può essere modificato»
«Questo significa che-» iniziò lui.
«Sì, Harry» lo interruppe la Morte.
Il ragazzo non parlò per molto, il suo più grande timore era appena stato confermato e lui doveva restare a guardare impotente.
La Morte notando il comportamento del ragazzo gli disse: «Harry ascoltami bene, non dovrei dirtelo, ma lo farò comunque: in questo preciso istante sto parlando con Tom Riddle e Gellert Grindelwald»
«Com'è possibile?»
«Mio caro ragazzo, io sono la Morte, comunque quello che realmente volevo tu sapessi è che ho offerto loro una possibilità e che ho intenzione di fare lo stesso con te»
«Non credo di capire» mormorò il ragazzo.
«Harry Potter io ti concedo due doni: primo tra i quali di poter vedere una scena significativa del tuo futuro» detto ciò la Morte avvolse il ragazzo e gli mostrò ciò che aveva promesso.
Dopo essere stato strappato con brutale violenza da quella scena, Harry aveva il bisogno impellente di sedersi o di appoggiarsi a qualcosa, aveva per fino la nausea a causa di ciò che aveva visto. Non riusciva a credere a quello che la Morte gli aveva mostrato, così domandò con un filo di voce: «E' vero? Succederà ciò che ho visto?»
«Sarà inevitabile, Harry Potter» gli rispose la Morte ancora in sembianze semi-umane, ora i due si trovavano nello spazio bianco.
«Ho paura» replicò con tono fievole lui.
«La paura è umana, Harry» tentò di rassicurarlo la Morte, nonostante il tono freddo e spettrale.
Il ragazzo non parò più, ancora troppo scosso da ciò che aveva appena visto, non avrebbe mai immaginato che le cose sarebbero andate a finire così e faticava ancora a crederci.
La Morte, perciò, continuò: «La mia seconda offerta è un tuo desiderio, potrai chiedermi ciò che vuoi, a patto che non comprometta il futuro, in particolare modo ciò che hai appena potuto vedere.
Harry Potter sospirò, poi disse: «La sola cosa che voglio credo tu sappia cosa sia, vorrei poter fare in modo che il mio più grande desiderio si avveri quando sarò io a dirtelo»
«Sarà fatto, Harry Potter; ma devi giurare che ciò che hai visto non ostacolerà o comprometterà il tuo piano»
«Prometto che farò del mio meglio» disse titubante il ragazzo.
La Morte non replicò, salutò Harry James Potter e lo rispedì sulla Terra.
Angolo Autrice:
Hello pipolz! Siamo arrivati anche ad Harry: dunque la Morte ha concluso il suo lavoro... seh, vi piacerebbe 😏
Anyway sono ad un battesimo e l'unica cosa che leggo ovunque mi giri è: PaReNtI... ahhhh- Mi sto annoiando a morte, per tanto sfogatevi nei commenti, almeno avrò qualcosa da fare oltre ad ingozzarmi di cibo...
Hope you enjoy!
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