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Di Bugie e di Segreti

"Avada Kedavra!" Urlò una voce, nel mentre si udì un'altro grido, probabilmente di una donna. Poi la luce verde si propagò dirompente e avvolse il corpo, che venne sbalzato al suolo. Colui che aveva scagliato l'Incantesimo rise e poi vi fu il silenzio. 


~Un mese prima~

Il Signore Oscuro era ritornato da qualche ora dalla sua segretissima e pericolosissima missione e si compiaceva di ciò che aveva fatto: ora era finalmente pronto per compiere la sua mossa fatale. Quella mattina aveva radunato tutti i Mangiamorte, per spiegare loro il suo folle piano.

"Quindi miei cari, come saprete, sono appena tornato da un'importante missione che avrà conseguenze a noi favorevoli per il futuro. Non vi dirò né cosa ho fatto, né perché è importante: a voi basta sapere che il Vostro Signore è molto potente. Ora, Bella ci sono novità?" domanda irriverente l'uomo, poco dopo la Mangiamorte prese parola: "Mio Signore, abbiamo finalmente localizzato Harry Potter!" 

Vi fu un attimo di silenzio, poi tutti i presenti esultarono, ma vennero interrotti da un gesto lesto della mano di Voldemort che chiese impaziente: "Ottimo lavoro, dove si trova il ragazzo?" "Per adesso è a Hogwarts, ma dalle nostre spie, sembra che Silente non gli vada a genio." "Molto bene, ora la domanda è: come arrivare a lui? Di certo non mi presenterò di nuovo di persona, sarebbe troppo rischioso. Potrei attirarlo con l'inganno, ma come? Lucius." "Sì, mio Signore." scattò l'uomo. "Nel Ministero ci sono novità?"

La domanda spiazzò Malfoy, anche perché cosa poteva centrale il Ministero con Potter? Comunque non volle esprimere i suoi dubbi e si limitò a rispondere: "Nessuno sospetta niente, è un periodo di tranquillità e il Ministro ci gode." "Perfetto Lucius, ora noi non vogliamo che si allertano inutilmente, non è forse vero?" chiese retorico Voldemort, che riprese poi a parlare: " Miei cari, nei prossimi giorni vi annuncerò come arriveremo al ragazzo, per adesso non voglio che nessuno faccia niente: se so che uno di voi si è permesso di disobbedire al mio ordine, gli farò provare le delizie della Cruciatus."

Dopo aver detto ciò rise amaramente, terrificando anche i più temibili Mangiamorte, poi fece congedare tutti con un gesto della mano e chiamò a sé Nagini. "Mia cara, ssento che tra non molto il mondo conosscerà il vero Potere del grande Lord Voldemort! Ho una misssione molto importante per te, ma dovrai attendere ancora un po'." Finito di dire ciò accarezzò la testa dell'animale e si compiacque di ciò che sta per succedere.


Sala Comune di Grifondoro, Hogwarts 

Se la tensione fosse stata visibile, probabilmente tutti i Grifondoro sarebbero morti soffocati: infatti dalla sera prima, dopo la litigata tra il nuovo strano arrivato Harry Potter e i suoi genitori, nessuno osava proferire parola. Quella mattina il Prescelto si era svegliato presto ed era oramai un'ora buona che se ne stava seduto su una poltroncina rossa davanti al focolare e pensava alla Profezia, all'incontro con la Morte e a tutto ciò che era successo negli ultimi tre giorni.

Erano quasi le dieci e mezza quando la combriccola di Malandrini, mogli e rispettivi figli scese chiassosamente, quasi si fossero dimenticati dell'accaduto della sera prima. Harry non ci fece caso: era assente, aveva lo sguardo fisso sul focolare da più di un'ora e non dava alcun segno di movimento, tanto che se a Remus non fosse caduto l'occhio proprio su di lui, nessuno si sarebbe accorto della sua presenza. 

Il lupo mannaro lo salutò calorosamente: "Buongiorno Harry." provocando l'irrigidimento generale, il ragazzo non si mosse e sussurrò un impercettibile:" 'giorno." Per poi ritornare a contemplare il focolare. "Vieni con noi a fare colazione?" lo invitò Hermione, cercando di smorzare la tensione, ma il corvino scosse il capo. Così il gruppetto uscì, lasciandolo solo.

Appena sentita la porta chiudersi si alzò di scatto e trasfigurò i suoi vestiti, fissò poi per qualche secondo quella che era stata la sua casa per molto tempo. Dopo qualche istante appellò il baule, che conteneva tutte le sue cose, poi a passi veloci si avviò verso l'uscita. Ci aveva riflettuto molto ed era arrivato alla conclusione che aveva già perso abbastanza tempo: doveva perciò cercare gli Horcrux e chissà dove gli avrebbe trovati, ci sarebbero voluti mesi, forse anni e non poteva assolutamente permettersi di perdere tempo. 

Inoltre adesso c'era anche il problema: Grindelwald e probabilmente lui era l'unico conoscenza di ciò. Non aveva detto niente a nessuno, ma temeva che l'uomo potesse minacciare l'incolumità della sua famiglia. Se da una parte era vero che a capo di Hogwarts ci fosse Silente, dall'altra anche Grindelwald era un grande mago ed era animato da un forte risentimento per  essere stato imprigionato a lungo. Harry non conosceva quali fossero le intenzioni dell'uomo, ma poteva giurare che fossero tutt'altro che buone. 

Anche se, prima di abbandonare Hogwarts probabilmente per sempre, doveva avere informazioni e l'unico che poteva fornirgliele si trovava in un bagno: vi dice niente? 

Harry si diresse così nella Camera dei Segreti che prontamente aprì e disilluse, in modo che risultasse come un bagno normale. Si calò nella stanza e chiamò il Basilisco, che guizzò fuori dalle tubature. "Ssalve Harry Potter, è da molto che non ci vediamo." "Sscusami Bassilissco, ma sono ssuccesssse un ssacco di cosse e non ssono potuto venire." "Credo che la tua vissità non ssia ssolo per vedermi, dico bene?" "Hai indovinato Bassilissco, mi sservono delle rissposte."

"Chiedi pure, padrone." Harry prese un bel respiro e pose la prima domanda: "Riddle ti ha mai rivelato qualche ssuo ssegreto? Qualcossa che lo affascinasse particolarmente?" La creatura strisciò per qualche istante, poi rispose: "Ssì, lui ha parlato di un modo per non morire mai. Molto tempo fa, quando la Camera fu aperta per la prima volta, lui ha detto qualcossa riguardo ad un'antica magia impronunciabile." "Horcrux." "Essatto." "Dissse nient'altro? Magari perché propio gli Horcrux o cossa ussare per farli? Dove nassconderli? Ogni informazione è importante." 

"Ricordo che dissse di volerne creare molti e di nassconderli in luoghi diverssi e improbabili. Sse è quessto che vuoi ssapere: non ce ne ssono ad Hogwarts, né ad Hogssmade o qua attorno. Ssono tutti introvabili." "Grazie Bassilisco, ssei sstato preziosso. Ssai altro?" "In effetti accennò anche ad un segreto che credevo fossse rimasssto ssepolto." "Un Ssegreto? Quale Ssegreto?"

"Lui ne parlava in continuazione: faceva parte del folle piano che ora lo vede al potere." "Bassilisssco, puoi rivelarmelo?" L'animale fece un giro intorno al ragazzo e poi parlò cupo: "Ti ssei mai chiessto come mai Riddle è cossì asssetato di potere? Come mai ha fatto cosse cossì orribili? Per arrivare a cossa?" Ad Harry si illuminarono gli occhi: non gli era mai venuto in mente. Come mai Lord Voldemort era diventato tale? Perché aveva compiuto tutte quelle scelte sbagliatamene giuste? Così domandò cauto: "Potresti dirmelo?" 

"Vedi Harry Potter, quando Tom Riddle era a sscuola successse qualcossa, qualcossa di terribile." "Venne aperta la Camera dei Ssegreti, ma cossa centra?" "1945, ti dice niente?" "L'anno in cui Ssilente ssconfissse Grindelwald, ma cosa.... asspetta un ssecondo: Voldemort è nato nel 1926, ciò ssignifica che nel 1937 ha iniziato a frequentare Hogwartss e di consseguenza nel 1945 era nel ssuo ultimo anno." "Essattamente, ora quali ssono i due più grandi maghi Oscsuri che il mondo Magico abbia mai visto?" "Gellert e Tom." "E quali ssono ancora vivi e in circolazione?" 

"Come sai?" chiese stupito il ragazzo. "Vedi la Morte è consigliera di Creature potenti come i Bassilisschi." "Che connesssione c'è tra Riddle e Grindelwald?" "1945: tempi Osscuri per tutti, ssolo Ssilente poteva affrontare uno come Grindelwald e mentre lui era occupato nelle misssioni, indovina chi ha avuto tutto il tempo per agire?" "Ridde, ma che cossa ha fatto?" "Non ne ssono a conosscenza, l'ultima volta che venne qui pronunciò una frase: «Per il bene Ssuperiore» e poi non lo rividi mai più."

Per il bene superiore, dove aveva sentito quella frase? C'era una connessione tra Voldemort e Grindelwald? E come mai dopo l'incontro con la Morte tutto ha iniziato ad aggrovigliarsi? Silente sa qualcosa? Se ci fosse un Segreto mai svelato, se ci fosse una connessione tra il Mondo dei Morti e quello dei Vivi? Se sopravvivere non fosse l'unico modo per sfuggire alla Morte? Se la Profezia centrasse qualcosa? Ecco le domande che tormentavano Harry, che frastornato diede l'addio al Basilisco e si incamminò nei corridoi di Hogwarts: confuso e desideroso di conoscere la verità.



Via di fronte al Cimitero, Godric's Hallow

Gellert Grindelwald doveva finire ciò che aveva iniziato: non era un caso infatti, se aveva scelto proprio quel luogo per Smaterializzarsi. Si diresse a casa della vecchia Bathilda Bath, aveva lasciato da lei un prezioso dono, regalatogli da Silente e ora lo rivoleva indietro. La catapecchia sembrava stesse per cadere a pezzi, ma il mago non si fece scrupoli ed entro buttando giù la porta. 

L'anziana signora spaventata corse in ingresso e si trovò suo nipote davanti, ma non ebbe tempo di proferire parola che Gellert, con una bacchetta rubata, la uccise. Dopo la luce verde regnarono il buio e il silenzio. I passi felpati dell'uomo non echeggiavano, mentre egli si dirigeva nello studio della defunta donna. Aprì i cassetti della scrivania, ma con scarsi risultato; guardò così nella Libreria, ma non trovò ciò che stava cercando. 

Si ricordò, però, che vi era un luogo segreto: spostò così il tappeto e vide una botola. L'aprì e vide che c'era una scatola, sussurrò un "Alohomora" scoprendo il tesoro. Gettò via il contenitore e ammirò il Libro, passò una mano sopra alla copertina e lesse: "Guida alle Leggende." Aprì il Libro e lo sfogliò per qualche istante, poi in uno scomparto nel retro trovò la sua originale Bacchetta, che aveva prontamente nascosto e riassaporò il potere. 

Con il malloppo uscì dalla casa e la mandò a fuoco: voleva dimostrare il suo potere. Non attese l'arrivo degli Auror, appellò il poco che aveva nella Locanda e si Smaterializzò: pronto per iniziare la sua missione.



Corridoi di Hogwarts, probabilmente pian terreno

Harry camminava a passi lesti, aveva preso tutte le sue cose e le parole del Basilisco gli rimbombavano nella testa: doveva fare chiarezza e quello non era il luogo più adatto. Sicuro di riuscire nel suo intento si avviò verso le porte di uscita da Hogwarts. Superò le aule, aveva appena finito di passare oltre alle porte della Sala Grande, che sentì una mano sulla spalla. D'istinto afferrò il polso dello sconosciuto, sbattendolo a terra; quando si accorse chi era rimase un po' scioccato: Draco Malfoy era proprio per terra di fronte a lui.

Il biondo si rialzò con una smorfia di dolore e si mise di fronte al ragazzo, Harry lo squadrò per poi dire: "Malfoy, volevi qualcosa?" Draco fissò l'altro e gli domandò: "Te ne stai andando?" "Se fosse?" replicò l'altro. "Vengo con te." "Cosa? Nemmeno per idea!" "Ti prego, i miei mi uccideranno per quello che ho fatto e tu sei l'unico che abbia mai creduto in me." "Sebbene sia lusingato non puoi venire." 

"Allora stai andando via." disse alzando al voce. "Shh!! Mi hai scoperto, bravo: comunque non puoi venire." "Perché? Sono abbastanza bravo con gli Incantesimi, so un sacco di Pozioni e potrei..." ma venne interrotto dall'indice di Harry che lo fece zittire, poi il corvino prese parola: "Tu mi sei importante da qui: quando sarò via devo sapere come vanno le cose... ecco tieni!" disse porgendogli metà dello Specchio Gemello. "Uno specchio?" "Guardaci dentro." 

Il biondo si avvicinò e vide la faccia di Harry, che tenga in mano l'altra metà. "Fantastico." "Non devi farne parola con nessuno, io mi fido di te Draco." "Harry, promettimi che starai attento." "Promesso." Malfoy nascose l'oggetto nella tasca e si avviò verso i sotterranei.  

Harry si voltò pronto per iniziare la sua missione, ma si ritrovò di fronte sua madre, dietro a lei James e tutti gli altri. il ragazzo si irrigidì all'istante, temendo che avessero sentito la conversazione, ma dai loro volti non lesse preoccupazione perciò scacciò quel pensiero. Li fissò negli occhi per qualche istante, poi li superò e camminò verso il portone. Naturalmente i Malandrini non se ne stettero impalati, ma lo seguirono fino alla soglia, poi James gli mise una mano sulla spalla e disse soltanto: "Mi dispiace figliolo." 

"Ti dispiace?" ripeté con sguardo interrogativo il figlio. "Sono stato impulsivo, insomma deve essere stata dura anche per te, no?" Harry non gli rispose, ma si limitò ad osservare il padre con sufficienza, poi riferendosi a tutti, disse: "Io me ne vado. Ho delle faccende da sbrigare, addio." "Cosa?" domandò la madre incredula. "Harry rimani ancora un po'? E poi che genere di missioni dovresti svolgere?" domandò Remus sospettoso. "Non vi riguarda, volevo avvisarvi. Non so quando tornerò, è stato bello, credo."

"Ma Harry potremmo venire con te, non credi?" L'interessato rise amaro alla proposta di Ron, poi disse: "Voi? Venire con me? Dovrei spiegarvi tutto e francamente non ne ho voglia. Ora è meglio che vada, ah e non scomodatevi ad avvisare Silente." Poi iniziò a camminare verso il prato, pronto ad uscire dai confini di Hogwarts. I Malandrini lo seguirono, urlandogli: "Harry! Aspetta! Rimani qui!" Il Prescelto non li badò, ma accelerò i passi e si ritrovò proprio fuori dall'entrata. 

Si voltò un'ultima volta verso i suoi genitori e l'ultima cosa che videro furono i suoi occhi verdi, dietro ai quali si celavano innumerevoli ombre e fantasmi.  




Spazio Autrice:

"ehm, ehm... allora!" *schiva una Cruciatus* "Ma, ma la scuola... lo sport... la musica... sono impegnata!" *Para uno Stupeficium* "eh va bene avete ragione! Scusate!"

Mi scuso per il ritardo del capitolo, ma sono veramente presa e credo che sarà un Dicembre impegnativo! Anyway spero che vi si piaciuto!

Tralasciamo lo spoiler iniziale... ci sono un sacco di rivelazioni sul futuro e su intrecci! Finalmente la mia storia sta prendendo forma!

Ringrazio tutti voi per le 8.2K visualizzazioni e le +760 stelline!!! Grazie a tutti!

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