Capitolo 58 -Il Risveglio-
Il mattino dopo, i primi spiragli di sole iniziarono ad attraversare con curiosità le vetrate del castello, dando il benvenuto ad una nuova giornata. Tutti gli elfi domestici avevano finito i loro lavori notturni, ritornando di fretta nelle cucine, pronti a preparare un'ottima e generosa colazione per tutti coloro che tra qualche ora si sarebbero diretti in Sala Grande.
Gli studenti però, erano ancora nel loro sonno più profondo, intenti a sognare qualsiasi mondo venisse loro in mente di esplorare. Tutti a parte Sirius a quanto pare; dalla scorsa notte, la sua mente era un cumolo di dubbi, paure e preoccupazioni, talmente numerose, che nemmeno il più potente Distillato Soporifero, sarebbe stato in grado di placarle.
Non appena si arrese all'arrivo del mattino incombente e che il suo sonno fosse già bello che andato, Sirius aprì gli occhi, di fronte a sé Jade era a pochi centimetri da lui, il respiro rilassato, le sopracciglia lievemente aggrottate; quando provò ad alzare delicatamente la mano destra per sentirle la temperatura, si rese conto che essa era avvinghiata a quella di Jade, ricordò quindi della scorsa notte e di come egli l'aveva stretta nella propria, del modo in cui quel gesto sembrò subito darle conforto.
Osservò quindi il suo volto, e ad ogni suo lineamento, un ricordo sembrò sbocciare, di quando tre anni fa s'erano scontrati sul treno, della prima volta in cui lei s'era gettata tra le sue braccia dopo aver tentato di affrontare il Molliccio, dei suoi sorrisi e delle sue risate ogni volta che erano insieme e... del ballo.
Oramai Sirius era nel bel mezzo di un flusso di pensiero, mentre i propri occhi sembravano non volersi staccare da lei.
"Già, quel ballo... lei ieri notte ne ha parlato, lei... ha detto che..." pensò Sirius, cercando di ricordare ogni dettaglio, ciò che Jade aveva detto "Voglio ballare con te... sotto la pioggia... con te diventa tutto più bello... con te io..." queste sono state le sue parole, nient'altro che le concludesse.
"Cosa avrà voluto dire?... Che...che significava? No no... sarà stato il veleno... era confusa e avvelenata, non era in sé... giusto?" la mente di Sirius era sempre più confusa, qualcosa sembrava frenarlo nel voler investigare, qualcos'altro invece sembrava impazzire dentro di lui per cercare di capire la ragione di cosa stesse accadendo. Ma i suoi pensieri si fermarono tutto ad un tratto, il respiro di Jade aveva appena iniziato ad affannarsi come se stesse scappando da qualcosa, gli occhi al di sotto delle palpebre sembravano muoversi in maniera fulminea, dei piccoli scatti nervosi si erano impadroniti dei suoi muscoli.
Sirius la osservò preoccupato, probabilmente stava avendo qualche sorta d'incubo, ma prima di poter tentare qualche soluzione, Jade scattò all'insù urlando spaventata, in modo talmente improvviso e fulmineo da spaventare anche Sirius, facendolo cadere a terra con un tonfo secco.
"Ma che?! Jade vuoi farmi prendere un infarto?" commentò James che come gli altri, si era appena svegliato.
Sirius si alzò lentamente massaggiandosi le parti doloranti per via della caduta, poi si avvicinò a lei, bloccandosi per l'aura di paura che sprigionava il suo volto.
Jade ansimava affaticata, lo sguardo verso il vuoto, le pupille verticali, le mani ai lati della testa che afferravano e stringevano parte dei capelli e l'espressione terrorizzata che sembrava sussurrare parole senza alcun senso. Mentre James, Peter e Remus tornavano beatamente a dormire, probabilmente non consci di cosa stesse accadendo, Sirius si avvicinò con delicatezza, cercando di non spaventarla ulteriormente.
Quando fu abbastanza vicino, finalmente il sussurro di Jade iniziò ad ottenere un senso e una forma più precisa.
"No... Non voglio no... Smettetela... Io non sono...io...Smettetela... non è vero... non diventerò... no... basta..."
"Jade..." disse Sirius con sguardo comprensivo.
Non appena chiamò il suo nome, Jade si voltò di scatto "N..Non ero io... giuro che volevo solo... quella manticora, io non volevo... non ero in me... non sono così... io..." boccheggiò ancora in preda ad allucinazioni, ma prima che potesse aggiungere altro, Sirius la tirò a sé di scatto, stringendola fra le sue braccia.
Jade sembrava ancora in preda alla sua crisi ma quel gesto sembrò almeno alleviare il suo respiro, che poteva sentire nuovamente un profumo familiare, un profumo che le dava conforto.
"Ascoltami Jade, sei al sicuro ok? Il veleno è ancora in circolo, queste allucinazioni non sono reali, sono qui accanto a te, nulla può farti male ora, te lo prometto" disse Sirius con calma e fermezza. Non appena il tremore di Jade sembrò passare, sciolse il loro abbraccio, guardando poi i suoi occhi tornati normali.
"S...Sirius? Dove mi trovo? Che è successo?" chiese lei tornata in sé ma ancora parecchio confusa dalla situazione.
"Ti trovi nel nostro dormitorio...ieri notte quando ti ho trovata sei svenuta, sono riuscito a portarti fino al punto di ritrovo e con l'aiuto di LunaStorta, siamo riusciti a somministrarti l'antidoto che ci ha portato Ingrid...eri messa parecchio male..." spiegò Sirius con calma, cercando di celare l'enorme cumulo di preoccupazioni che lo avevano accompagnato per tutto il tempo.
Il volto di Jade sembrava confuso, i suoi occhi strizzavano di tanto in tanto, cercando di mettere a fuoco l'ambiente circostante, come se la sua mente fosse ancora sperduta chissà dove.
"C...capisco... e dopo che è successo?" chiese Jade, anche se non del tutto convinta di aver compreso davvero ogni parola.
"Beh dovevamo portarti in camera perché sapevamo bene che volevi evitare ti vedesse uno dei professori o Madame Chips, ma se ti avessimo lasciata nel tuo dormitorio, le altre compagne se ne sarebbero accorte... quindi ti abbiamo portata da noi...e..."
"E...?" incalzò Jade per scoprire la parte restante.
"E ti ho fatto dormire sul mio letto per farti stare comoda, ovviamente" concluse Sirius.
"Scusa, e tu dove hai dormito allora?" chiese Jade, sentendosi in colpa nell'avergli privato il posto.
Sirius tossicchiò leggermente, guardando altrove, poi disse quasi in tono schivo "Sul.... mio letto".
Jade spalancò di poco gli occhi, mentre le sue guancie iniziavano a scaldarsi, anche il resto del corpo iniziò a emanare un tepore sempre più intenso "...c...che?" disse con l'unica parola che riuscì ad uscire dalle sue labbra.
Sirius notò la sua reazione, dopodiché anche il rossore delle proprie guance iniziò ad apparire lievemente, mentre il suo corpo era altrettanto incandescente per svariati motivi, tra cui l'imbarazzo; pose quindi prontamente le mani avanti cercando di chiarirsi il prima possibile "No no no aspetta! Io... ecco tu ieri...stavi calando di temperatura e Lunastorta ha detto che non dovevi... che...che la tua specie non doveva! E che era pericoloso che...che il tuo corpo non mantenesse un livello alto di ehm..." cercò di spiegarsi Sirius, mentre continuava a incespicare su ogni singola parola, "Beh non sapevamo come fare e alla fine abbiamo pensato che forse il calore corporeo avrebbe aiutato...e io diciamo...mi sono messo a dormire affianco a te... solo questo, nient'altro!" disse poi, come dovesse dimostrare ad un fantomatico giudice, di essere innocente.
"Oh...ehm...capisco..." rispose a malapena Jade, mentre la sua mente era un uragano di confusione ed emozioni sconosciute.
"J..Jade?" disse con delicatezza Sirius.
"S..si?" rispose di scatto Jade, cercando di non far trapelare cosa avesse in testa.
"Il...il lenzuolo...lo stai... ehm... cuocendo" le disse, indicandolo.
"C..cosa?" disse Jade seguendo quell'indicazione con lo sguardo, poco dopo, questo si posò appena sotto di lei, sul lenzuolo dove erano appoggiate le proprie mani. Da sotto qualche piccolo filo di fumo stava salendo, mentre un lieve odore di bruciato si emanava.
"Ah!" sussultò Jade per poi imprecare, sollevò dunque le mani di scatto da dove si trovavano e dove ora c'era una macchia annerita di tessuto bruciato. Il calore del suo corpo si era talmente innalzato da bruciare al contatto. "Ma perché?" si chiedeva lei.
"Perdonami Sir! Giuro che te lo riparo al più presto! Io devo solo prendere..." disse Jade, con senso di colpa, mentre si alzò di scatto dal letto, ma non appena provò a fare il primo passo, la sua energia venne meno.
"Attenta!" disse Sirius, sorreggendola prontamente, per poi sollevarla quasi di peso e rimetterla a letto. Con quel gesto, a Jade sembrò nuovamente che il suo corpo volesse raggiungere la temperatura della lava.
Sirius sospirò preoccupato, pensando tra se e se "Sempre la solita, pensa sempre ad aiutare gli altri e mai se stessa", un lieve sorriso consapevole spuntò sul suo volto, poi le disse "Devi riposare...hai ancora un'enorme ferita e del veleno in circolo", Jade fece un cenno di assenso, poi Sirius aggiunse "Non appena si alzano i ragazzi, sarà il caso che ti portiamo nella tua camera, o le altre compagne potrebbero insospettirsi e..."
"No!" lo interruppe Jade d'improvviso, che poco dopo distolse lo sguardo da lui, con imbarazzo.
Sirius la osservò confuso "Ma è la tua camera, e poi le altre compagne staranno a lezione tutto il giorno, starai da sola e tranquilla" le disse per rassicurarla, nonostante nemmeno lui volesse perderla di vista.
"Ma io non voglio stare da sola..." disse Jade a bassa voce con timidezza quasi con tono di una piccola creatura impaurita al solo pensiero, poi la sua voce si fece più lieve fino a diventare un sussurro "...io...non voglio che tu te ne vada... ti voglio accanto..." disse con tono quasi infantile per quanto puro e sincero era.
Sirius si paralizzò, gli occhi increduli e il viso in fiamme per ciò che aveva sentito; conosceva Jade più di tutti, ma mai l'aveva sentita così fragile, così bisognosa in maniera spontanea dell'aiuto di qualcuno, per la prima volta lei le stava mostrando il suo lato più debole, qualcosa che non avrebbe mai mostrato a nessun'altro.
"Ehm..." Sirius non sapeva nemmeno come reagire perché perfino la sua mente, non sapeva cosa pensare "Lei... ha detto... no è sicuramente il veleno, o non farebbe così...giusto?" si domandò, incredulo, speranzoso e pensieroso allo stesso tempo, fino a quando non notò una piccola riga di lacrime che scendeva sul volto di Jade. A quella visione, si sedette subito accanto a lei, sollevandole il viso per connettere i loro sguardi, sorridendole poi in modo sincero e rassicurante "Ehi... non me ne andrò mai, non ti lascerò da sola, te l'ho promesso... ricordi?".
Jade tirò leggermente su col naso, mentre qualche lacrima continuava a scorrere, poi annuì.
Sirius continuò a sorriderle, mentre con un fazzoletto l'aiutava a scacciare via le lacrime "Via via... non vorrai che Ramoso ti veda lacrimare eh? Poi chi lo sopporta più mentre crede di essere l'unico duro del gruppo?" disse per risollevarla.
Jade si fece scappare una piccola risata, solo lui poteva riuscire a farla ridere in una situazione del genere.
"Grazie...io..." disse Jade, ma prima che potesse aggiungere altro, le sue energie vennero sempre meno, d'altro canto, i crampi e il dolore sembravano non volessero darle tregua.
Sirius sembrò capire subito la situazione "Ora devi riposare, e guai a te se provi di nuovo ad alzarti dal letto" disse poi con finto rimprovero, mentre la aiutava a stendersi, coprendola bene.
"Tu adesso dormi serena, va bene?" le chiese. Jade annuì e poco dopo sprofondò subito nel suo sonno.
Qualche decina di minuti dopo, Sirius si era già cambiato ed aveva iniziato a svegliare il resto dei Malandrini, i quali non poterono fare a meno di sollevare parecchie lamentele a riguardo.
"Mi spieghi perché odi così tanto dormire?!" imprecò James, lanciando un cuscino verso Sirius, che schivò prontamente.
"Shh! Fate silenzio e datevi una mossa a cambiarvi, devo andare nelle cucine in fretta e voi dovete distrarmi Malcom" spiegò Sirius sussurrando, imitando nuovamente un gesto di silenzio con un pollice indicato verso Jade.
"Beh allora se devi andarci te, usa la tua forma animagus, muovi quelle chiappe canine e vatti a prendere quello che ti serve, lasciandomi dormire in pace" rispose James, scontroso come in ogni orario fin troppo mattutino. Sirius sbuffò, già abituato al comportamento del suo migliore amico, con un colpo di bacchetta lanciò quindi verso di lui un incanto che fece volare via lenzuola e coperte, ottenendo altre imprecazioni come risposta.
"Jade si è risvegliata prima, era traumatizzata ma l'ho calmata, ora sta dormendo e non vuole rimanere da sola, quindi voglio prenderle qualcosa da mangiare prima che si svegli, ora vedi di fare silenzio!" esclamò Sirius a bassa voce.
"Come stava? Ha detto qualcosa?" chiese Remus, mentre stava iniziando a cambiarsi d'abito.
"No, ma era completamente spaesata, sotto shock, meglio non chiederle niente per ora..." rispose Sirius.
"Dopo aver lottato contro un mostro del genere, pure io mi sentirei in quel modo" disse Peter, impaurito al solo pensiero.
"No te saresti bello che andato amico mio, Jade invece... credo che quella manticora ne abbia prese talmente tante da essere fortunata nell'esserne uscita quasi intatta" aggiunse James, che nonostante si mostrasse sempre arrogante, era davvero fiero della potenza della sua migliore amica. Dopo queste parole, James si decise finalmente ad estrarre la testa da sotto i cuscini, e con uno sbuffo esausto, accettò la richiesta di Sirius.
Dopo che i ragazzi filarono nell'area di ritrovo della sala comune, Sirius si assicurò che Jade fosse ancora addormentata, per poi sgattaiolare fuori dalla camera, diretto alle cucine.
Mezz'ora dopo i ragazzi, seguiti da Sirius, rientrarono in stanza, avendo qualche ora di tempo prima di iniziare le lezioni. Sirius, ancora a stomaco vuoto, si sedette accanto a Jade, iniziando a svegliarla delicatamente.
"Certo, io devo essere scaraventato fuori dal letto, ma con lei invece, torni improvvisamente a conoscenza di una cosa chiamata delicatezza... chissà il perché eh?" disse James con sarcasmo e un ghigno rivolto ad entrambi.
Sirius cercò di ignorarlo, fino a quando qualche verso di Jade attirò l'attenzione dei quattro. "Buongiorno di nuovo" la salutò Sirius con un sorriso scherzoso, Jade sorrise lievemente, ancora debole e dolorante, per poi accorgersi che anche il resto dei suoi amici era in piedi "Ciao ragazzi" disse a bassa voce.
I tre si avvicinarono al suo letto, ricambiando il saluto, "Come ti senti?" chiese Remus gentilmente. "Beh diciamo che avere un buco in pancia non mi aiuta a darti una risposta gradevole" rispose Jade ridacchiando a fatica.
I ragazzi risero divertiti, dopodiché James decise di intervenire "Jade credo che noi ti dobbiamo delle scuse... non volevamo che succedesse tutto questo e...".
Jade voltò la testa altrove, con fare ansioso "N..non mi sento in vena di parlarne al momento... possiamo cambiare argomento per favore?" chiese poi in tono schivo. "Oh...ehm, certo" disse James.
"Bene... ehm Jade, i ragazzi mi hanno aiutato nel portarti la colazione, tutta roba dolce come piace a te, ecco tieni" disse Sirius in tono confortevole, mentre le poneva in grembo, un vassoio con dolci e una bevanda calda.
"Vi... vi ringrazio ma non ho molta fame..." disse Jade, cercando di distogliere lo sguardo persino dal cibo, mentre alcuni pensieri e brutti ricordi avevano ricominciato a inseguirla dai suoi sogni, poco dopo essersi svegliata.
"Jade devi mangiare, non hai forze e il tuo corpo deve avere un sacco di energia per auto guarirsi, quindi ora mangia" ribadì Sirius con tono severo, ma preoccupato per la sua salute.
Jade lo guardò con sfida per qualche minuto ma dato lo sguardo inamovibile di lui, lei sbuffò arresa, tentando di sollevare le braccia piene di lividi, tremanti sotto il loro stesso peso.
Sirius le prese quindi le posate dalle mani, iniziando poi nell'aiutarla a prendere ciò che le serviva. Jade cercò come al solito di negare il bisogno di aiuto, ma la stanchezza sembrò avere la meglio sul suo orgoglio.
Passarono diversi minuti in completo silenzio, mentre i ragazzi osservavano una Jade intenta a mangiare in maniera sommessa, quando d'improvviso Peter esclamò "Avanti quando ti decidi a raccontarci della lotta?!" con tono impaziente ed esasperato.
Gli occhi di lei si spalancarono, mentre invece quelli dei ragazzi fulminarono Peter con lo sguardo da capo a piedi, con aria di rimprovero per l'unica richiesta infranta.
"Ma che ti dice il cervello?!" sbraitò Sirius.
"Come se voi non voleste saperlo..." commentò Peter sarcastico.
"Devo ammettere che anch'io sono curioso..." aggiunse James con discrezione "...e perfino tu saresti bugiardo ad ammettere il contrario Felpato, dopo il terrore che avevi in corpo ieri per averla vista in quello stato" concluse. Il cuore di Jade a quelle parole, saltò un battito e il suo sguardo non riuscì nemmeno a incrociare quello di Sirius, che invece stava fissando torvo James.
A quel punto Jade sospirò arresa "Va bene... ve lo racconto" disse, ma Sirius intervenne "Jade aspetta, non devi farlo se non te la senti, non stare ad ascoltare...".
"No..." lo interruppe lei " Va bene così, mi pare giusto" disse, conscia del fatto, che se non avesse acconsentito alla loro curiosità, i loro dubbi non si sarebbero mai placati. Iniziò dunque a raccontare di come fosse caduta nella trappola dei Mangiamorte e di come Danny l'avesse tentata, dettaglio che sembrò far agitare Sirius; "A quel punto ha liberato la manticora che mi è saltata incontro, ovviamente non potevo mostrare i miei poteri di fronte a Danny, quindi dopo vari schiantesimi e un'enorme ferita del suo pungiglione, sono riuscita a farla scappare, per poi terrorizzare Danny, facendo fuggire pure lui..." concluse Jade, mentendo interamente su gran parte della storia.
Le sopracciglia di Sirius si aggrottarono per qualche secondo, poi disse "Bene! Ora sappiamo che è successo, adesso andate a lezione prima che diventi tardi, e avvisate la professoressa McGranitt che sia io che Jade non stiamo molto bene, inventatevi qualcosa di credibile, va bene ragazzi?".
"Certo sono un maestro nel mentire, che credi?" si vantò James, per poi uscire dalla camera, seguito da Peter e infine Remus, che le augurò di rimettersi presto. Sirius chiuse quindi la porta alle loro spalle, poi si voltò verso Jade, che ancora non aveva sollevato lo sguardo da terra.
"Allora...avanti dimmi cosa è successo davvero"
"Non so cosa intendi Sir... vi ho già spiegato che.." cercò di incalzare Jade, con poca convinzione nella voce.
Sirius innalzò il sopracciglio con tono dubbioso ed accusatorio allo stesso tempo "Seriamente? Credi davvero che mi beva quella storia buttata lì senza un senso logico?" disse, iniziando ad avvicinarsi a lei con sguardo serio e un ghigno sul volto.
Jade arrossì per via di quel comportamento, ma cercò di mantenere il suo tono schivo "Ti ho già detto che..." iniziò a spiegare, ma si bloccò non appena Sirius si sedette accanto a lei sul letto, osservandola con un ghigno accusatorio di sfida.
"Ti conosco più di chiunque altro, credi sul serio di potermi mentire a lungo, quando nemmeno io ce la faccio con te?"
Jade sospirò in tono arreso "...no..." e dopo qualche secondo di riflessione aggiunse "...d'accordo...ora ti dirò la verità". Poco dopo iniziò a raccontare la vera versione dei fatti, di come Regulus l'avesse ingannata sul rapimento di Sirius, del modo in cui dopo il rifiuto alla seduzione di Danny, lui avesse liberato e imperiato la Manticora, scagliandogliela contro; fino a quando la voce di Jade sembrò bloccarsi al solo pensiero di rivivere quel preciso ricordo che stava per giungere. "Io ecco... mi sono trasformata, ero già avvelenata e non avevo alcun modo di scappare..." iniziò, spiegando il corso della lotta "...e dopo quell'assalto, mentre mi teneva a terra... io... ho perso il controllo..." aggiunse, mentre il suo respiro iniziava ad affaticarsi per l'ansia.
A quella visione, Sirius le prese delicatamente la mano, tenendola stretta tra le sue, per darle conforto "Continua, non preoccuparti...sono qui" disse.
Jade cercò di inspirare profondamente per regolarizzare il respiro, poi proseguì lottando contro le terrificanti visioni nella sua testa "Non avevo più il controllo del mio corpo, sembravo...un animale...una bestia inferocita a caccia della propria preda... avevo solo voglia di attaccare e ferire quella manticora... di distruggerla... di distruggere qualsiasi cosa...quelle voci...mi mostravano cose orribili... mi incitavano a seguire quell'istinto, a liberare la mia forza..." spiegò mentre il suo sguardo terrorizzato era rivolto verso il vuoto e il respiro non sembrava voler rallentare.
Non appena udì la parola "voci", Sirius sembrò allarmarsi ma cercò di mostrarsi calmo per non incrementare la paura di Jade; "Voci hai detto? Ti è successo altre volte?" chiese poi delicatamente.
"Si... Quando stavo lottando con tuo fratello Regulus, dicevano che lo avrei battuto senza problemi se solo avessi liberato il mio istinto naturale..." rispose Jade "A volte mi sembra che queste provengano dal medaglione... altre volte, penso che potrebbero essere i miei stessi pensieri... io...io non ci capisco più niente! E se lo volessi io?! Se fossi io a pensare quelle cose?!" esclamò, mentre un attacco di panico prese il sopravvento su di lei, che nuovamente si strinse le mani su capelli talmente forte da poterli strappare, mentre i suoi occhi erano spalancati.
Sirius la guardò colmo di preoccupazione, le afferrò quindi le braccia, allontanandole dalla sua testa per impedire il rischio che lei si facesse male, poi la portò a voltarsi verso di lui "No no no, Jade ascoltami! Tu non sei cattiva... non lo sei, ok? Sei la persona più buona che io conosca, sei dolce e altruista, non potresti mai pensare quelle cose, ne sono certo... ora respira..."
Jade riuscì ad ascoltare quelle parole, ma senza riuscire ancora a guardarlo, poi imitò il suo respiro per placare il proprio; dopo qualche secondo di silenzio aggiunse "Se credi che non c'entro io... questo vuol dire che... sta ricominciando... il medaglione cerca di consumarmi...".
"Non voglio di nuovo trasformarmi in quella... cosa..." continuò Jade, riferendosi a quel terrificante episodio durante il terzo anno, nell'ufficio dell'ossessionato professor Rooch, quando quelle "voci" si erano impadronite di lei, costringendola ad attaccare i propri amici, senza che lei avesse nessun controllo. "Non voglio che accada di nuovo, se facessi del male a qualcuno di voi, non riuscirei mai a perdonarmelo..." concluse.
"Non accadrà se te non ti lascerai consumare, hai i tuoi amici accanto, e soprattutto il sottoscritto, che per tua sfortuna, non ti perderà mai più di vista" disse Sirius scherzoso, poi la guardò con un sorriso, mentre i suoi occhi lucidi e arrossati mostravano altro; il solo pensiero di perderla quella notte, aveva scatenato in lui un misto di preoccupazioni e paure talmente potente e grande da nascondere, che oramai era sul punto di sopraffarlo. Cercando di mostrarsi sicuro e resistente, per poterla sostenere, soffocò quel peso mentale e aggiunse con voce quasi tremante "L'importante per me adesso, è sapere che tu stai bene".
Jade finalmente sollevò lo sguardo verso di lui, ma si pietrificò nel vederlo, aveva infranto la promessa che gli aveva fatto tempo fa, e ora di fronte a lei, si trovava la persona a cui teneva di più, trattenere le lacrime e tutta la pressione che si portava sulle spalle da chissà quanto tempo. Gli occhi di Jade si sbarrarono, e le proprie mani si serrarono di fronte alla propria bocca, fino a quando delle lacrime non iniziarono a rigarle il volto.
"No... è tutta colpa mia, Sir io... ti avevo promesso che non ti avrei fatto preoccupare mai più in questo modo e invece... per colpa mia tu stai soffrendo, tu soffri senza nemmeno poterlo mostrare... io non volevo farti questo" disse Jade, singhiozzando lievemente.
Sirius spalancò gli occhi, sorpreso, ricordando quando la prima volta lui l'aveva curata dopo quel pericoloso temporale, e di come le avesse chiesto quasi con le lacrime agli occhi, di non farlo preoccupare mai più a quel modo. Osservò quindi Jade con compassione, e la tirò a sé, stringendola fra le sue braccia, mentre i loro cuori battevano all'unisono. Jade rimase in silenzio.
"No, non è tua la colpa... se io ti avessi ascoltato, tutto questo non sarebbe successo, non saremmo usciti di nascosto, tu non ci avresti seguiti per aiutarci, e non avresti rischiato la vita al punto di essere ferita quasi mortalmente... se ti fosse capitato qualcosa, io..." a quell'ultima parola, Sirius sospirò, per poi stringerla sempre più a sé "Perdonami...".
Jade finalmente riuscì a calmarsi, mentre pensò a come volesse che quell'abbraccio, che quella sensazione non finisse mai.
Dopo svariati minuti, il loro abbraccio si sciolse, Sirius sembrò arrossire nuovamente non appena i loro sguardi s'incrociarono da vicino, mentre Jade stava ricominciando a cuocere. "Ehm... b..bene l'importante è che sia tutto risolto, ora ti lascio riposare".
"C..certo, grazie, ma non appena starò meglio, dovremo parlare col professor Silente, bisogna comunicargli ogni cosa, anche perché questa volta abbiamo delle prove... lui saprà che fare" spiegò Jade, con convinzione.
"Giusto hai ragione, ma ora torna a dormire, se vedo che provi ad alzarti t'incarcero al letto, intesi?" disse Sirius ridacchiando con finto tono severo.
"Intesi" rispose Jade con una piccola risata e poco dopo riuscì a ritrovare il suo sonno, sprofondando nel letto.
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