Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 50 -La resa dei conti-

Severus era in cima a una scaletta di legno, intento a rovistare tra alcune ampolle dalla forma particolare e vari barattoli di ogni grandezza con all'interno ingredienti dall'aspetto inquietante.

"Severus" disse Ingrid, sospirando sollevata.

Non appena sentì la sua voce, lui si voltò "Oh ciao Ingrid, sei... sei stupenda" aggiunse poi con un sorriso, ammirando il suo vestito rosso bordeaux.

"G...grazie" rispose Ingrid, arrossendo violentemente, "Che ci fai qui?" chiese poi, perplessa.

Severus si riprese di poco e rispose con tono indifferente "Sto cercando qualche ingrediente interessante per dei miei nuovi esperimenti, so che Lumacorno nasconde dell'Asfodelo e...".

"Sai bene che non intendevo questo... perché sei qui e non al ballo?" ripeté Ingrid con più chiarezza.

"Oh... beh e perché dovrei andarci? Non vado matto per questo genere di cose... tu invece dovresti tornarci... il tuo ragazzo ti starà aspettando, non credi?" disse Severus, tornando a frugare tra le varie erbe magiche essiccate del ripostiglio.

"Il mio ragazzo? Chi? Remus?" chiese Ingrid, scoppiando a ridere mentre Severus la guardava, stranito dalla reazione. "Che c'è da ridere?" le chiese.

Ingrid cercò di trattenere le risate "Remus non è il mio ragazzo, è mio amico, lo conosco fin da quando eravamo piccoli".

"C..cosa? Non è così?" chiese Severus e Ingrid annuì ridacchiando per poi tornare seria poco dopo "Sono andata al ballo con lui perché... ero convinta che a te non andasse, non pensavo che..." sussurrò, guardando in basso imbarazzata.

Severus sospirò, mentre un piccolo sorriso, ben celato, comparve sul suo volto, "Ti va di fare una passeggiata?" le disse, Ingrid lo guardò, sorridendo allegra e annuì.

Poco dopo, i due raggiunsero il Lago Nero, l'oscurità inondava i giardini, mentre l'unica luce proveniva dal castello. Ingrid e Severus continuarono a parlare e ridere insieme per parecchio tempo, seduti sulla riva del lago, quando d'un tratto le prime gocce iniziarono a cadere, poi una pioggia improvvisa e scrosciante si scatenò, costringendoli a rientrare.

Intanto, all'interno della Sala Grande, Danny si era appena riunito a Jade che, dopo i tanti calici di whisky iniziava a barcollare; mentre la sua mente era lucida, il suo corpo sembrava risentire di tutto l'alcol ingerito, facendo fatica perfino a stare in piedi.

Quando Jade rischiò di cadere, Danny la sostenne ridendo divertito, "Mi sa che ti serve un po' d'aria, tesoro" disse e prima che lei potesse rispondere, la portò fuori dalla sala, diretto ai giardini esterni del castello.

"Signor Black... cosa ci fa qui da solo? Se sta tramando qualcos'altro insieme al suo gruppo di Malandrini per rovinare un evento di tale importanza, le conviene tornare alla propria sala comune... prima che intervenga io stessa" disse all'improvviso la Professoressa McGranitt, apparsa alle spalle di Sirius.

Questi sussultò dallo spavento "No professoressa, mi stavo solo... godendo la serata" disse, cercando di sembrare convincente. A quanto pare però la tecnica fallì, la McGranitt lo squadrò con sospetto "Non mentire a me, signor Black, torna al tuo dormitorio, non voglio altri guai da te" esordì con tono severo.

"Non si preoccupi professoressa, Sirius non ha davvero cattive intenzioni, assicuro io per lui" intervenne all'improvviso Remus non appena li ebbe raggiunti, con un sorriso tranquillo.

"Mhm... cercherò di chiudere un occhio, vedete di non farmene pentire..." disse la professoressa, per poi avviarsi.

"Grazie Lunastorta, mi hai salvato" disse Sirius con un sospiro.

"Ah figurati, piuttosto... che ci fai ancora qui?" chiese Remus.

"Stavo controllando Jade e quel pezzo di... un attimo... dove si sono cacciati?!" esclamò Sirius una volta che, ponendo nuovamente lo sguardo sul punto in cui si trovavano poco fa Jade e Danny, non vide più nessuno.

"Per questo ero venuto da te, credo siano usciti da qualche minuto, non appena la professoressa è venuta a sgridarti".

"COSA?! Quello stronzo ha aspettato che fossi distratto... devo andare" disse Sirius per poi correre fuori dalla sala.

"Ti serviva proprio un po' d'aria fresca" disse Danny ridacchiando.

Jade annuì, appoggiata alla parete di una colonna, in uno dei giardini interni del castello "Già ma ora dovremmo rientrare, se non mi vede, Sir potrebbe preoccupar..." esordì lei con istinto, per poi bloccarsi non appena se ne rese conto, la testa invece continuava a girarle incessantemente.

Danny si avvicinò a lei di qualche passo "Oh lascialo perdere, ci sono io qui con te, no? Finalmente possiamo stare insieme, abbiamo ottenuto quello che volevamo..." disse con voce suadente, accarezzandole una ciocca di capelli.

"C...cosa? Che intendi?... Danny credo tu abbia frainteso... guarda che io non..." iniziò Jade, con tono gentile.

"Oh avanti, adoro la tua timidezza ma penso sia ora che tu ammetta a te stessa... che ti piaccio" dichiarò Danny, convinto.

"Che?!" esclamò Jade, ridendo divertita da quell'affermazione improvvisa e insensata, "Non voglio essere indelicata, ma non è così" disse, cercando di usare abbastanza tatto nelle sue parole.

Danny ignorò quelle piccole risate e si avvicinò ancora, bloccandola alla parete, a quel gesto Jade spalancò gli occhi e rimase immobile, ridendo dall'imbarazzo.

"So quel che dico, piccolina... e poi se non fosse stato per il piccolo consiglio che ho dato a quella ragazzina, a quest'ora non saremmo qui" disse Danny, con un ghigno divertito.

"Che vuoi dire? Che consiglio?" chiese lei, ridacchiando confusa.

"Beh sapevo che a quella Rita piaceva Black, quindi mi è sembrato giusto consigliarle nel far girare la voce falsa che fosse stata invitata da lui stesso, per farsi notare, così finalmente tu potevi stare con me, invece che con quell'idiota".

Le risate di Jade cessarono del tutto, la lucidità tornò d'un tratto, mentre lo sguardo imbarazzato di Jade si tramutò: gli occhi immobili, le pupille fremevano, la bocca era semi aperta mentre l'espressione era un misto di confusione e rabbia.

"Che hai fatto tu?..." chiese Jade con voce ferma e impassibile, mentre cercava di controllare la propria rabbia per evitare in ogni modo di trasformarsi e perdere il controllo.

"Non te la sarai presa, tesoro? Sappiamo entrambi che è la cosa migliore, quindi smettila di mettere il broncio, sei così adorabile" disse Danny schernendola e carezzandole la guancia.

Jade gli scansò la mano, ansimava dalla rabbia –Devo calmarmi... o rischio davvero di ucciderlo...- pensò, ma quando cercò di svicolare via da quella colonna, Danny le bloccò le uscite.

"Danny, fammi passare... non voglio rischiare di..." iniziò Jade con tono serio –rischiare di sbarnargli tutti gli arti?- completò la sua mente, ma lui non sembrò volersi spostare.

"Non credo proprio piccola..." disse Danny, afferrandole le spalle.

A quel gesto, Jade iniziò a dimenarsi, ringhiando leggermente; in circostanze normali le sarebbe bastata una spinta per scaraventarlo via, grazie alla forza caratteristica della sua specie; ma in questo caso l'alcol iniziava a dare i primi effetti di indebolimento, perciò gli sforzi furono vani.

"ALLONTANATI DA LEI, BASTARDO!" urlò all'improvviso Sirius con un ringhio rabbioso nella voce, apparso alle sue spalle, puntandogli la bacchetta contro.

Danny si voltò ridendo con arroganza "Bene bene... finalmente hai deciso di tirar fuori le palle, Black" disse, mentre Jade, approfittando di quel momento di distrazione, si allontanò da lui appoggiandosi alla parete opposta per cercare di regolare il respiro ed evitare di trasformarsi contro la sua volontà.

"Jade! Stai bene...?" le chiese Sirius preoccupato dalle sue condizioni, ma prima che potesse ricevere una risposta sentì esclamare "Everte Statim!", e un raggio di luce arancione lo scaraventò via di qualche metro.

Sirius si rialzò velocemente "Sei un vigliacco sleale, Felt..." disse e dopo essersi strofinato il sangue dal volto con la manica dell'abito, aggiunse ghignando "... ma amo i duelli...", dopo di che, fece scattare la sua bacchetta e in un gesto fulmineo urlò "Reducto!".

Danny fu scagliato contro una colonna e dopo che fu di nuovo in piedi, i due continuarono a duellare, incantesimi di ogni genere e potenza saettarono da tutte le parti.

Jade in preda ad un attacco, li guardò ansimando con fatica, "S...Smettetela..." disse a stento ma le sue parole furono coperte dai rumori del duello e le urla dei ragazzi, il dolore sulla testa e a ridosso dell'attaccatura delle ali iniziò ad aumentare.

All'improvviso iniziò a piovere intensamente; Jade cadde e si accasciò appoggiando la schiena alla parete e premendo una mano sul petto per calmare il respiro.

Non appena Sirius la intravide, posò il suo sguardo pieno di collera su Danny, "Mi hai stancato Felt... non avvicinarti mai più... Stupeficium!" esclamò e l'incantesimo si scagliò dritto sulla fronte di Danny, che venne scaraventato per poi, una volta a terra, perdere i sensi.

Sirius ansimò per la fatica, poi si voltò verso Jade e si avvicinò "Stai bene?" disse con tono gentile, tendendole la mano.

Jade si rialzò, tenendo lo sguardo basso, sussurrò "Sto bene...", ma non appena guardò verso di lui, notò che Sirius era pieno di graffi e lividi, provocati dal duello violento, la cosa più strana però era il suo sguardo, stava sorridendo in modo sereno.

"Sir... sei pieno di ferite... è tutta colpa mia, ti ho trattato davvero male, solo perché credevo che..." disse Jade a fatica, poi sospirò "Dovevo crederti... e invece ho creduto a lui... mi...mi dispiace".

Sirius ridacchiò dolcemente, poi le scompigliò i capelli con tenerezza come al suo solito "Che cosa sono tutte queste scuse? Ah se ti sentissero i ragazzi... " disse in modo scherzoso, "Non è niente, stiamo entrambi bene, no?" chiese poi con un sorriso.

Jade annuì ancora rattristata, la sua mente era fin troppo affollata e confusa, tante emozioni di cui non sapeva spiegare né l'origine, né il significato continuavano ad assillarla, "Coraggio... torniamo al dormitorio" disse infine, ma Sirius scosse la testa con dissenso e Jade lo guardò confusa "Perché?" chiese.

Sirius indietreggiò di qualche passo, al di fuori della tettoia in pietra, sotto la pioggia scrosciante "Beh perché tu mi devi ancora un ballo" disse con un ghigno scherzoso di sfida e la mano protesa verso di lei, per invitarla a seguirlo.

"Io non so ballare... e poi piove a dirotto..." disse Jade con un borbottio non molto convinto.

Sirius la guardò con un sorriso deciso "Non vedo proprio dove sia il problema" disse continuando a tenderle la mano.

Jade esitò per qualche secondo, poi sospirò con un piccolo sorriso e afferrò la sua mano. Pochi attimi dopo i due si ritrovarono a ballare sotto la pioggia; nonostante nessuno dei due sapesse come fare, i loro corpi si mossero in modo spontaneo, Sirius le pose una mano sul fianco mentre l'altra era stretta alla sua mano, insieme iniziarono a volteggiare intorno, ridendo divertiti.

Qualche secondo dopo Jade inciampò appoggiandosi a lui, ridendo, "Ti gira già la testa?" chiese Sirius ridacchiando.

"No sono questi stupidi affari, non li sopporto" rispose Jade e con un gesto spontaneo si scalzò via i tacchi, stando a piedi nudi sull'erba bagnata. Sirius rise e la imitò, levandosi le scarpe e i calzini, "Già hai ragione, ora va molto meglio" le disse poi.

I due continuarono a ballare per alcuni minuti, infine Jade appoggiò la testa sul suo petto, ridendo esausta "Non è così male ballare con te" disse divertita.

"Beh perché sono un professionista" rispose Sirius scherzoso, fingendo di vantarsi in modo teatrale.

"Certo certo... ma senza tacchi sembro di nuovo una nana in confronto a te, quando la smetti di crescere?" chiese Jade con un finto sguardo contrariato.

"Beh essersi alti ha i suoi vantaggi, per esempio..." iniziò Sirius e all'improvviso la sollevò da terra, per poi prenderla in braccio sostenendola da sotto le cosce, infine terminò la sua frase "... è più semplice fare questo", ridendo poi divertito.

Jade arrossì lievemente, lei e Sirius, come i loro vestiti d'altronde erano entrambi bagnati fradici; lui non staccò per nemmeno un secondo lo sguardo dai suoi occhi, scrutandola in silenzio.

"Cosa c'è?" chiese Jade confusa e imbarazzata da quello sguardo.

"Niente... non sono riuscito a dirtelo poco fa... davanti alla Sala Grande ma... sei...sei bellissima" disse Sirius con coraggio.

A quelle parole, nonostante la pioggia fredda, il volto di Jade sembrò infuocarsi e tuffò la testa sulla spalla di Sirius senza incrociare il suo sguardo, ridendo dall'imbarazzo "Eh smettila di prendermi in giro Sir, non sono nemmeno truccata, ho i capelli fradici e il vestito mezzo strappato è sporco di fango".

"Non alludevo a quello..." rispose Sirius con un lieve sorriso.

Jade sollevò la testa, incrociando il suo sguardo, i due si guardarono in silenzio per secondi che parvero interminabili, -Non so perché... ma mi sento bene... è come se volessi rimanere qui... così... per sempre... che...che mi prende?- pensò lei, mentre la confusione che prima la assaliva, ora sembrò intensificarsi.

"J...Jade?" disse d'un tratto Sirius, guardandola intensamente.

"Mhm?" disse Jade ancora dietro ai propri pensieri, mentre lui la riappoggiava delicatamente a terra.

"Volevo dirti che..." iniziò Sirius, cercando di trovare più coraggio possibile per continuare.

"Hey ragazzi! Che ci fate là sotto, vi rendete conto che sta piovendo da mezz'ora, vero?!" urlò James da sotto la tettoia.

Dopo che entrambi si voltarono verso di lui, Jade sospirò "Certo che Ramoso è il massimo della discretezza... Andiamo Sir... prima che lo sentano i professori..." disse.

Sirius sospirò con rammarico –Non posso crederci...- pensò, poi la seguì, raggiungendo entrambi al coperto.

"Che gli è successo?" chiese Peter, con una marea di dolciumi tra le mani, indicando un Danny privo di sensi lì vicino. "Ah diciamo solo che deve fare un ripasso di duello magico..." commentò Jade "Dove hai lasciato Lily, Ramoso?" chiese poi."Ha detto che era già tardi e se n'è andata a dormire" rispose James con un sorriso, dopo di che, tutti insieme si diressero al settimo piano.

Quando oltrepassarono il quadro, trovarono una sala comune ancora vuota, "Saranno ancora tutti al ballo o a dormire" commentò Remus, sedendosi di fronte al camino acceso insieme a James e Peter, per riscaldarsi dal freddo.

Jade afferrò il braccio di Sirius e lo portò ad uno dei tavoli in disparte, sedendosi di fronte a lui, che la guardò confuso.

Lei stese le braccia di Sirius sopra il tavolo e tese le proprie mani verso di lui, "Aspetta, che vuoi fare?" le chiese.

"Devo curarti quelle ferite, con i miei poteri faremo prima e andranno via del tutto" spiegò Jade con espressione seria.

"No no no... scordatelo, sai che ti succede se li usi..." disse Sirius, per poi afferrarle con decisione i polsi, per impedirle di usare i suoi poteri curativi su di lui, danneggiando se stessa.

"Sir con un semplice incantesimo, passeranno settimane prima che vadano via le ferite, in più quella rischia di rimanerti come cicatrice" disse Jade con serietà, indicando una grossa ferita che si trovava sulla spalla destra di Sirius.

"Vorrà dire che avrò un ricordo di questa serata... e del ballo sotto la pioggia" rispose Sirius ridacchiando.

Jade sospirò arresa, sapendo bene quanto potesse essere testardo, estrasse la bacchetta e puntandola su di lui, pronunciò l'incanto Epismendo, facendo sparire le ferite e i lividi più leggeri.

"Grazie..." disse Sirius, Jade invece non rispose, si alzò e senza incrociare il suo sguardo, mormorò "Buonanotte".

Sirius annuì con un lieve sorriso e non appena Jade salì le scale del dormitorio, lui andò a sedersi sul divano, accanto agli altri.

"Com'è andata?" gli chiese James con un sorrisetto.

"Il ballo migliore della mia vita..." rispose Sirius sorridendo, mentre guardava le fiamme incantevoli del camino.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro