Capitolo 45 -Giro Scolastico-
"Ci vediamo qui fra tre ore, se succede qualcosa, usate il bracciale, d'accordo?" chiese James, sollevando il braccio con indosso il bracciale d'oro che lui e Sirius, anni fa, avevano duplicato per ogni Malandrino, e incantato con un incantesimo di richiamo.
Quando tutti annuirono in un gesto di conferma, James e Peter si diressero in fretta verso il secondo piano.
"Bene, è meglio avviarsi prima che la Signora Grassa si svegli, sei pronta Jade?" chiese Sirius, la bacchetta emanava una luce fioca.
Jade fece un profondo respiro per darsi coraggio e dopo essersi concentrata a fondo, si trasformò lentamente; purtroppo il dolore aumentava insieme alla sua età, poiché i suoi arti da drago erano in continua crescita, e tutto ciò sarebbe persistito fino alla maggiore età. Sirius la osservò preoccupato, sostenendola mentre cercava di rialzarsi gradualmente.
Jade annuì con decisione "Ok andiamo", a quelle parole Sirius pronunciò l'incanto Nox e la bacchetta si spense, facendoli sprofondare entrambi nella completa oscurità. Non appena Jade riaprì gli occhi verticali, questi si adattarono perfettamente al buio, emanando una leggera luce blu e dandole la possibilità di focalizzare facilmente ogni elemento presente nei dintorni.
Sirius sembrò incapace di proferir parola, "Riesci a vedermi con questo buio?" chiese Jade.
"Mhm... non proprio, solo i tuoi...occhi" disse soffermandosi su queste ultime parole, Jade notò la sua bocca semi aperta e il suo sguardo perso che la guardava intensamente; prima che potesse farglielo notare, Sirius la precedette, riprendendosi di poco "Ma posso comunque percepirti... da quando sono diventato un Animagus, la mia forma canina mi ha donato un ottimo senso dell'olfatto... sento il tuo profumo" spiegò con un sussurro.
"Ma... io non metto mai profumi" rispose Jade con una risata divertita, cercando di non alzare troppo il volume della voce.
"Non intendevo quello" disse Sirius ridacchiando "I canidi usano vari odori per percepire sia pericoli, sia i legami verso altri simili... ognuno di noi ha un profumo più profondo che ci contraddistingue, ed io percepisco quello degli altri in base a ciò che..." spiegò, senza riuscire a concludere la frase.
"E sentiamo, io di cosa so?" chiese Jade, sorridendo incuriosita.
"Ehm..." iniziò Sirius colto alla sprovvista, chiuse quindi gli occhi e inspirò profondamente "Una fiamma... calda... che è emanata da una brace accogliente, mentre il suo fumo invitante ti scalda; delle rose...ma non quelle comuni... le rose di un colore blu intenso... rare da trovare, ma inebrianti per la loro freschezza, simile all'aria fresca della notte; e infine... una nota pungente, intensa... ma anche parecchio dolce" concluse, le parole sembravano uscire da sole, come se lui si trovasse in una sorta di trance momentanea.
Jade rimase immobile, stupita da quella descrizione, Sirius era ancora a occhi chiusi, con un leggero sorriso sul volto.
"C...capisco" rispose infine Jade, con un lieve rossore sul viso.
A quel punto Sirius scosse la testa ritornando in sé, e dopo essersi schiarito la voce, per cercare di recuperare un tono più serio, invitò Jade a proseguire, per iniziare la ricerca.
Dopo qualche minuto, raggiunsero entrambi il terzo piano del castello, Jade avanzava lentamente, scrutando l'ambiente intorno a loro con attenzione; mentre attraversavano i lunghi corridoi, si fermavano a piccoli tratti per disegnare tutto il percorso fatto, in modo da tracciare la mappa del castello pezzo dopo pezzo.
Passarono in rassegna tutte le stanze di quel piano, come l'Armeria, la Biblioteca, la Sala dei Trofei e l'aula di Incantesimi.
Arrivarono infine di fronte alla porta dell'aula di Difesa Contro le Arti Oscure. Jade si bloccò improvvisamente e Sirius, completamente accecato da quell'oscurità andò a sbatterle contro per errore, urtando la sua schiena e l'attaccatura delle ali.
Lei ringhiò per il dolore e si girò di scatto "Scusa scusa! Non volevo, so che lì ti fa male, io non..." iniziò Sirius, mortificato. Jade gli afferrò il polso con fermezza ma lo strinse delicatamente, poi sussurrò "Lo so, tranquillo, cerca solo di non farti sentire da tutta la scuola" aggiunse con una piccola risata e un sorriso divertito.
Lui annuì, riprendendo un tono calmo e fermo, "Comunque... perché ti sei bloccata, poco fa?" chiese poi confuso, mentre iniziò a tamponare il sangue che, come al solito, iniziava a colarle da dove gli arti da drago spuntavano.
Lei ebbe un leggero brivido al suo tocco, "Ehm... diciamo che l'ultimo anno non ho avuto una bella esperienza con quest'aula..." spiegò ricordando l'episodio notturno del Molliccio e dell'incontro poco piacevole col professor Rooch.
"Già, hai ragione in effetti, ma ci sono sempre stato io al tuo fianco... e non credere che io ti lasci da sola, intesi?" le rispose Sirius con fermezza, afferrandole entrambe le mani.
Jade sentì un calore improvviso invaderle l'intero corpo, la sua coda s'immobilizzò, e il respiro divenne più corto. Non sapeva che le stesse accadendo, non aveva mai sentito niente del genere prima d'ora; guardò Sirius negli occhi per pochi secondi che parvero infiniti e poco dopo si riprese.
"C...certo" rispose poi in un sussurro, poi si girò verso la porta ed entrambi entrarono nell'aula. Nella stanza, completamente vuota, regnava un silenzio quasi inquietante, "Il professor Bludvisk a quest'ora dovrebbe essere nel suo alloggio, possiamo cercare con calma" sussurrò Jade e Sirius annuì per poi pronunciare "Lumos", facendo così apparire una piccola luce dalla sua bacchetta.
I due iniziarono a cercare in ogni angolo della classe, per trovare qualche passaggio nascosto. "Niente di interessante... sei riuscita a disegnare la piantina?" disse Sirius, guardando in alto.
Jade stava sbattendo le ali ferma sul posto a parecchi metri d'altezza per vedere meglio la forma dell'aula da tracciare nella mappa, atterrò piano e annuì, ansimando per lo sforzo "Si, ci manca solo l'ufficio del professore e poi potremo..." iniziò ma venne interrotta all'improvviso da un rumore proveniente proprio dal luogo che mancava loro di esaminare.
I due si guardarono di scatto, "Dobbiamo uscire da qui" disse Sirius con una nota di nervosismo. "No... ci sentirebbe, c'è troppo silenzio, dobbiamo nasconderci invece, trasformati in cane e mettiti dentro quel baule" disse Jade indicando un baule di piccole dimensioni, in un angolo in fondo alla classe.
"Hey io non ti lascio sola, dove credi di nasconderti?" chiese Sirius impassibile; Jade sapeva quanto fosse protettivo nei suoi confronti ed era ben consapevole di non riuscire a ritrasformarsi in quel preciso momento, si guardò attorno ed infine il suo sguardo si rivolse verso l'alto.
"Il soffitto è abbastanza alto, posso aggrapparmi lassù e resistere finché non esce fuori" disse Jade, cercando di sembrare convinta.
"No, scordatelo, è pericoloso... sei in questa forma da ore, potresti ritrasformarti e cadere" rispose Sirius con tono fermo.
"Non è il momento per fare il protettivo, fidati di me... per favore" ribatté Jade, sperando di convincerlo. Sirius la guardò per qualche secondo, indeciso sul da farsi, poi sospirò e le scompigliò i capelli "Va bene... ma fa attenzione". Non appena lei annuì, Sirius si trasformò in cane e andò a nascondersi, Jade spalancò le ali e, cercando di non fare troppo rumore, raggiunse il soffitto, affondando i propri artigli nella pietra per rimanere aggrappata.
Poco dopo si sentì lo scricchiolio della porta aprirsi e dall'ufficio spuntò il Professor Vincent Bludvisk, si guardò attorno con circospezione e infine iniziò a scendere i gradini. In mano aveva diverse ampolle di varie dimensioni, nonostante l'oscurità, Jade notò che il liquido contenuto in esse era di un colore rosso intenso. Non appena il professore raggiunse il centro della stanza, a Jade iniziò a muoversi la coda, sbattendo piano sul soffitto in pietra –Cavoli...- pensò Jade nervosa; solitamente, se vi erano dei pericoli o qualcosa di sospetto, la sua coda iniziava a muoversi sempre più velocemente, era una reazione involontaria che lei purtroppo non era in grado di controllare, proprio come quella di un gatto innervosito, la sua non smetteva di agitarsi fino a quando il pericolo non era passato.
Dopo qualche altro colpo, la sua coda spaccò un piccolo pezzo di pietra che cadde vicino al professore, questo sussultò dallo spavento, facendo cadere due piccole fiale che si frantumarono al suolo. "Diamine..." sussurrò Vincent, guardando la macchia creatasi sul pavimento, alzò quindi lo sguardo per vedere da dove era caduta la pietra.
Sirius trattenne il respiro, tentato dal saltare fuori dal baule per distrarre il professore, ma prima che potesse prendere una qualsiasi decisione, notò che nel punto in cui Jade era andata ad aggrapparsi, non c'era più nessuno.
Il professore guardò confuso il soffitto vuoto, guardò le fiale rotte e sospirò "Pulirò quando verrò a prenderne altre..." disse, per poi uscire in fretta dalla stanza.
Sirius uscì velocemente dal baule, tornando nella sua forma umana e si guardò intorno "Jade... Jade! Dove ti sei cacciata?" esclamò con dei sussurri preoccupati.
"Sono qui Sir" le rispose Jade ridendo divertita, era in cima agli scalini, di fronte alla porta dell'ufficio del professore.
"Come diavolo...?!" chiese Sirius stupito.
"Quanta poca fiducia" continuò Jade ridendo "Non appena è caduto quel sasso, mentre era distratto, ho planato fino a qui senza il minimo rumore e mi sono nascosta" spiegò.
"Straordinaria..." disse Sirius con sguardo sorpreso, poi entrambi entrarono nell'ufficio. Nonostante l'aspetto sinistro della stanza, i due riuscirono a tracciarne velocemente il disegno; "Dobbiamo uscire da qui, fra poco tornerà" disse Sirius, lei annuì e insieme si diressero verso l'uscita, ma a metà stanza Jade si bloccò, guardando verso la macchia rossa a terra.
"Non senti uno strano odore?" chiese lei perplessa.
Sirius si accovacciò e prendendo un piccolo pezzo di vetro sporco di quel liquido, ne inspirò l'odore, improvvisamente i suoi occhi si spalancarono, inorriditi e la sua mano lasciò cadere di scatto il pezzo di vetro "S...Sangue".
"C...cosa?" chiese Jade incredula, "Questo... è sangue..." ripeté Sirius rimettendosi in piedi, poi afferrò il polso di Jade, con uno sguardo serio ma preoccupato "Andiamocene... adesso".
Jade lo guardò confusa, Sirius la tirò con sé fuori dall'aula e iniziarono a percorrere il corridoio a ritroso, diretti alla torre di Grifondoro. "Mi spieghi perché vai così di fretta?" chiese Jade, che cercava di tenere il suo passo, ancora affaticata.
"Quelle ampolle che teneva in mano... erano tutte piene di sangue, credo che lui..." iniziò Sirius, ma si interruppe, guardando Jade, anche lei immobile.
Stava guardando verso un punto ignoto del corridoio, con lo sguardo attento, la sua coda ricominciò ad agitarsi, "Sento qualcosa..." sussurrò Jade. Sirius si guardò attorno, individuò una statua di una vecchia strega orba e tirò Jade a sé, facendo nascondere entrambi dietro la scultura.
Si udirono dei passi, dal fondo del corridoio, il Professor Vincent stava tornando nell'aula. "Sir... non sento il suo calore" sussurrò Jade cercando di fare meno rumore possibile, mentre il professore si avvicinava "Che intendi?" chiese Sirius, perplesso.
"Ti ricordi quando vi ho spiegato che come i rettili, io posso percepire il calore corporeo di ogni essere vivente, anche se a distanza? Lui non emana alcun calore corporeo... è freddo come il ghiaccio... ma non può essere possibile, giusto?" chiese, insicura.
"È come sospettavo... Jade prova a togliere la trasformazione, sta arrivando qui" le disse Sirius con tono fermo e calmo.
Jade fece dei respiri profondi, con calma riuscì a far rientrare i propri arti, mordendosi il polso per soffocare i versi di dolore. Sirius continuava ad accarezzarle i capelli per darle conforto, cercando di sembrare calmo e deciso per non farla preoccupare.
Il professore passò davanti alla statua, ma dopo qualche passo si bloccò, annusando l'aria con uno sguardo perplesso.
Sirius guardò la scena, poi il suo sguardo si posò sulla schiena di Jade, il sangue le colava ancora dal punto in cui le ali erano scomparse, dovuto allo sforzo. Gli occhi di Sirius saettarono dal professore a Jade per qualche secondo, con un gesto impulsivo si gettò su Jade, abbracciandola da dietro e stringendo con forza.
Lei spalancò gli occhi, sorpresa, e arrossì di colpo senza accorgersene, il suo corpo s'immobilizzò, "C...cosa...?" iniziò a chiedere ma Sirius la interruppe "Shh...Sto coprendo l'odore del tuo sangue..." le disse, stringendola più forte, mentre guardava il professore, impassibile.
Passarono minuti che parvero interminabili, Jade rimase immobile, ma iniziò a sentire la stessa sensazione che aveva provato poco fa di fronte alla porta dell'aula; il suo respiro divenne più affannato, sapeva bene che per la sua specie, il proprio calore corporeo aveva una temperatura più alta rispetto agli umani, ma in quel momento avrebbe giurato di star andando a fuoco. Le sue mani tremavano leggermente, ma nonostante la situazione di pericolo attuale, sentiva dentro si sé una sensazione di pace e serenità che mai aveva provato fino ad allora.
Finalmente il professore scosse la testa e riprese a camminare, rientrando poi in classe e chiudendosi la porta alle spalle.
Sirius sospirò sollevato, poi guardò verso Jade, sciogliendo il loro abbraccio "S...stai bene?" chiese, impensierito. "S..si non p..preoccuparti" disse Jade, cercando di riprendersi, "Sarà meglio andare, prima che arrivi qualcun altro e..." iniziò ma si interruppe, guardando la statua dietro la quale si erano nascosti "N...non senti una sorta di spiffero?" chiese, iniziando a sfiorare la gobba della strega di pietra, "Dammi una mano, credo si possa aprire".
Sirius annuì con decisione, ed entrambi si misero a tirare, riuscendo a spalancare quella che sembrava una porta, appena questa si aprì, si ritrovarono di fronte ad un tunnel sotterraneo, da cui proveniva una leggera brezza.
"Sir... ne abbiamo trovato uno... abbiamo trovato un passaggio segreto!" esclamò Jade allegra, scuotendo la spalla di Sirius con energia. Anche lui rise entusiasta "Credo che conduca fuori, ormai però si è fatto tardi, torniamo indietro e raccontiamo tutto ai ragazzi", Jade annuì concorde e insieme tornarono indietro fino alla torre est, raggiunsero il quadro d'ingresso ed entrarono nella sala comune di Grifondoro.
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