Capitolo 37 -America-
"Per... l'America?" ripeté Jade, ancora sconvolta da quella notizia, "E perché proprio in America? È una specie di... vacanza?" chiese.
"Non esattamente" rispose Tina con una risata; a quelle parole, Newt estrasse la bacchetta puntandola verso una parete proprio dietro a Jade, questa iniziò ad aprirsi mostrando un particolare habitat all'interno di essa.
Jade cercò di scrutare cosa ci fosse dentro, uno strano silenzio si abbatté su di loro poi, all'improvviso, un'ombra uscì e con un balzo atterrò di fronte a lei, gli occhi di Jade brillarono.
"Ma è... un drago!" esordì felice.
"Un nero delle ebridi per l'esattezza" precisò Newt con un sorriso.
Il giovane drago iniziò a ispezionare Jade con attenzione, il suo muso dall'espressione minacciosa, continuava a cercare di percepire qualsiasi profumo provenisse da lei, dopodiché sembrò addolcirsi, lasciando che la mano di Jade accarezzasse con delicatezza il suo capo.
"A quanto pare gli piaci, percepisce qualcuno simile a lui" spiegò Newt sereno di poter rivedere un sorriso sul volto di sua nipote; Jade continuò a ridere mentre il drago nero si lasciò grattare il lungo collo ansimando come un cagnolino.
"Vedi piccola, lui è il motivo del nostro viaggio, sebbene sia molto diffuso nella Gran Bretagna il suo luogo d'origine è in America, in delle colonie specializzate nelle vallate e nei monti più distanti possibile dai centri urbani; è ancora piccolo nonostante la grande stazza, noi avremo il compito di portarlo fin laggiù indenne, dopo un permesso certificato dal MACUSA".
"Il Ma..cosa?" chiese Jade confusa.
"Il Magico Congresso degli Stati Uniti d'America, ossia il Ministero della Magia americano; tempo fa vi lavoravo come auror, e ho ancora abbastanza contatti per permetterci di arrivare fino a lì senza ripercussioni legali" spiegò Tina con orgoglio.
Jade rimase sorpresa nel conoscere tali nuove informazioni, guardò poi il giovane drago nero, i suoi occhi viola sembravano come brillare e fissavano Jade con curiosità; all'improvviso lei si rese conto che il piccolo drago che aveva di fronte era quasi del tutto identico a quello che il professor Rooch aveva mostrato alla classe lo scorso anno e al quale, poco dopo, egli stesso aveva privato la vita, conservandone la testa come un valoroso premio.
Quell'orribile flusso di pensieri e ricordi venne interrotto dalla voce dolce e serena di Newt "Allora piccola? Ci vuoi dare una mano in questa impresa?", chiese in modo teatrale.
"Certo che si!" rispose Jade con decisione.
Il giorno dopo, in mattinata, tutti e tre finirono di preparare le valigie necessarie per il viaggio e con l'auto babbana si avviarono verso l'aeroporto, dopo aver comprato i biglietti, si imbarcarono in un enorme aereo diretto a New York, il viaggio sarebbe durato ben 8 ore; nonostante la continua vigilanza nel controllare che la valigetta di suo zio fosse sempre ben serrata, il viaggio fu ugualmente gradevole; per la prima volta Jade poté provare un mezzo diverso dalle scope per vedere il mondo dall'alto, ma purtroppo la sensazione non era minimamente paragonabile a voli che lei stessa era in grado di fare con le proprie ali anche se, d'altro canto, gli aerei evitavano di provocarle dolore o cicatrici.
Una volta arrivati all'aeroporto di New York, dovettero passare attraverso la dogana, dove vennero ispezionati tutti i loro bagagli da cima a fondo; Jade rimase al quanto sorpresa quando la guardia, aprendo la valigetta di Newt, non vi trovò altro che vestiti da viaggio e vari oggetti personali, suo zio le spiegò solo dopo che quel piccolo trucco "anti-babbano" era stato creato e utilizzato da lui stesso parecchie volte, durante i suoi innumerevoli viaggi.
Una volta usciti, Newt spiegò le braccia prendendo un profondo respiro "Finalmente" disse con un sospiro. "Caro... credi che dovremmo passare da casa prima del..." iniziò Tina, Jade li guardò entrambi con uno sguardo perplesso.
"No, prima sarà meglio avere i permessi, e poi sai meglio di me quanto il MACUSA sia rigido sugli stranieri" le rispose Newt.
Tina annuì e i tre si avviarono verso il centro della città, fino ad arrivare davanti ad un immenso grattacielo; "Non ho mai visto palazzi tanto alti a Londra!" disse Jade con stupore.
Gli zii risero ma poco dopo lo sguardo di entrambi divenne più serio, Newt si rivolse verso Jade per attirare la sua attenzione.
"Allora Jade, adesso è molto importante che tu mi ascolta..." le disse Newt, Jade annuì perplessa, lui fece un sospiro e continuò.
"Vedi... da sempre in America... la specie dei Drakuman è stata considerata....illegale... tua madre ha quasi potuto provare di persona le conseguenze che il MACUSA infligge ai Drakuman che si introducono o vengono introdotti nel territorio americano... anche se quella volta... era mia la colpa..." aggiunse e il suo volto si incupì, Tina lo notò e gli carezzò le spalle con dolcezza, mentre Jade lo guardava confusa.
"Ad ogni modo... soltanto il Ministero della Magia britannico sa della tua esistenza, era stato richiesto di non rivelarla nei registri internazionali per i vari problemi razziali che circondano la tua specie... quindi, secondo i registri del MACUSA, la specie dei Drakuman si è estinta e tua madre era l'ultimo esemplare, il che vuol dire che tu per l'America non sei mai nata".
"Capisco" disse Jade ormai colma da tante informazioni, "Ma non hai detto che c'è una sottospecie di dogana magica per gli stranieri? Come faccio a passare se non posso utilizzare i miei documenti reali?" chiese.
"A questo ci ho pensato io" disse Tina con decisione e un sorriso sul volto, poi fece apparire una busta con all'interno vari documenti e un passaporto magico.
Jade li prese incuriosita e ne lesse le informazioni all'interno "Jade... Scamander?" scandì lentamente e con perplessità.
"Esatto piccola, per poter farti passare dobbiamo fingere che tu sia mia figlia, una mezzosangue senza specie o caratteristiche particolari; la dogana del Ministero si limita al controllo e la certificazione dei documenti, basterà mostrare questi, tenere il gioco ed è fatta" concluse Newt speranzoso e deciso.
Jade, sebbene fosse molto insicura sulla realizzazione di quell'idea, annuì con un mezzo sorriso e si avviò insieme ai suoi zii, all'ingresso dell'alto palazzo.
Una volta dentro, Jade ammirò con stupore il fascino e la magia di quel luogo: numerosi maghi e streghe sfrecciavano da una parte all'altra dell'immenso salone, mentre gufi e allocchi volavano in ogni angolo, ciascuno di loro con una lettera da consegnare.
"Eccolo... il controllo magico" sussurrò all'improvviso Newt all'orecchio di Jade che si bloccò per osservare meglio.
Davanti a loro, ai piedi delle scalinate per entrare nei vari ascensori e uffici, vi erano tre addetti in divisa, vicino a quello che sembrava una sottospecie di controllo bagagli, simile a quello babbano che Jade aveva effettuato nell'aeroporto di New York.
"Prego, siete voi i prossimi, venite pure" disse cordialmente uno dei tre addetti; a quelle parole, Jade e i suoi zii avanzarono fino a quando si ritrovarono di fronte ad uno strano macchinario, alle spalle degli addetti al controllo; lì infatti, si ergeva una specie di portale dorato e apparentemente vuoto, al suo fianco si trovava un bancone dove pile di documenti venivano timbrati e classificati in modo autonomo, senza che nessuno li guidasse.
"Favorisca i documenti, prego" disse un altro dei tre addetti, sulla sua divisa una piccola targa dorata ne mostrava il nome: Nathan.
Newt gli porse tutte le carte necessarie, con espressione apparentemente tranquilla; Nathan controllò con attenzione tutti i dati "Sembra che sia tutto regolare signor Scamander, sia sua moglie... che sua figlia..." disse, guardando attentamente verso Jade " sono in regola, il vostro è un viaggio..." aggiunse con tono interrogativo, ma la sua domanda venne interrotta.
"Per affari, signore" rispose Newt prontamente e con decisione.
"Capisco... molto bene allora" disse Nathan, Newt tese la mano per riavere indietro i documenti, ma questi ritirò la propria "Ora possiamo fare il controllo..." disse Nathan, dirigendosi verso il bancone e invitandoli a seguirlo.
"Il... controllo? Ma non era questo il..." iniziò Tina perplessa.
"Certo che no, o almeno lo era in parte... vede fino a qualche anno fa, ci limitavamo alla revisione accurata di ogni documento, ma dai dati riportati nel tempo, si è notato che più persone erano riuscite a modificare e alterare alcune informazioni per poter passare oltre le nostre ristrette ma più che necessarie leggi" spiegò Nathan.
Il voltò di Newt si incupì all'improvviso, ma cercò di nasconderlo con un finto ma convincente sorriso, "Capisco e.. ehm... in cosa consiste il nuovo controllo?" chiese in tono controllato.
"Beh non dovrete far altro che passare oltre questo portale, una volta passati, esso individuerà se ci sono anomalie"
"Che genere di anomalie?" chiese Tina preoccupata.
"Di qualsiasi tipo... se si è Metamorphomagus, Legiliments, Animagus, se appartenete ad una qualsiasi sorta di specie come Lupi mannari, Vampiri o altro... la macchina lo individuerà" spiegò Nathan con accuratezza.
Gli sguardi di Newt e Tina si incrociarono preoccupati, mentre il respiro di Jade iniziò ad accelerare sempre di più; la situazione era davvero tesa: Jade non poteva permettere che la macchina la analizzasse, ma se si fossero rifiutati di effettuare il controllo, gli addetti avrebbero sospettato qualcosa, loro tre non avevano altra scelta. Jade guardò verso suo zio Newt, ma con sua grande sorpresa vide che il suo volto era tranquillo, quasi sereno, un ampio e calmo sorriso guardava verso la guardia, persino Tina ne rimase stupita; Newt le fece un cenno di intesa, poi si diresse verso il portale "Molto bene, allora andiamo prima io e mia moglie, così a mia figlia passa la paura, non è mai stata in un Ministero..." disse come scusante, poi attraversò il portale che emise una luce dalle sfumature verdi, in seguito anche Tina fece la stessa cosa ed entrambi iniziarono ad appoggiare i propri bagagli sul bancone per il controllo.
"Tocca a te signorina" le disse Nathan indicandole il portale.
Jade deglutì cercando di non far trasparire il suo terrore verso cosa sarebbe successo, una volta attraversata quella macchina; il suo sguardo sfrecciò verso Newt che con un cenno del capo le confermò di poter attraversare senza paura.
Jade si incamminò lentamente e una volta trovatasi di fronte al portale fece un piccolo passo dopo l'altro, chiuse gli occhi ed iniziò ad attraversarlo; nell'esatto momento in cui il portale era sul punto di emettere un segnale di allarme per aver individuato delle anomalie, Tina puntò la bacchetta verso di esso e, senza farsi scoprire, lanciò un incantesimo; il portale si incrinò emettendo un forte scoppio, le grandi travi in ferro di cui era costituito si spezzarono, Jade spaventata chiuse gli occhi e si preparò al colpo cercando di proteggersi con le braccia, Newt lanciò un incantesimo Protego ed uno scudo di luce riuscì a proteggerla.
Gli addetti sconvolti, rimasero paralizzati, poi Nathan aiutò Newt a tirar via Jade dalle macerie, Tina assunse un finta espressione rabbiosa "Per la barba di Merlino! Che diamine è successo?!".
"Non lo sappiamo signora Scamander, non era accaduto niente del genere finora e..." iniziò Nathan imbarazzato dall'incidente.
"Non mi interessano le vostre spiegazioni! Mia figlia poteva farsi del male!" continuò Tina con uno sguardo agghiacciante.
"Ne sono costernato... se poteste aspettare qualche attimo, cercheremo di ripararla e di finire il controllo secondo le procedure imposte dal M.."
"Non penserà che allungheremo la nostra attesa per un vostro sbaglio?!" chiese Tina.
"Ma signora... sono le procedure, il direttore del reparto Sicurezza e Controlli vuole che ogni mago e strega debba essere analizzato..." disse Nathan ormai spaventato.
"Già... ma forse non è il caso che il vostro direttore sappia di questo spiacevole incidente, un incidente che stava per mettere in pericolo la vita di una strega, per giunta minorenne... giusto?" disse Newt con disinvoltura e un sorriso sereno.
Nathan deglutì, aveva il sudore freddo, fece un cenno agli altri due addetti "Molto bene... voi due, fate passare i signori Scamander... e la loro figlia" disse schiarendosi la voce.
Jade si avvicinò ai suoi zii, fece un sospiro di sollievo e li seguì; dopo aver ottenuto il permesso per la liberazione del piccolo drago, uscirono tutti e tre dal Ministero.
"Perfetto, domani ci dirigeremo verso la meta del nostro piccolo amico, ora però penso sia l'ora di mangiare qualcosa" disse Newt.
"Già... ma dove?" chiese Jade, anche lei affamata.
"Nello stesso posto dove alloggeremo, dalla zia Queenie e dallo zio Jacob" disse Tina sorridendo.
Jade assunse un'espressione entusiasta e si incamminò con loro.
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