Capitolo 36 -Un'estate burrascosa-
Come ogni estate, i giorni sembravano passare sempre più in fretta di quanto ci si aspettasse, i primi due mesi estivi in casa Jones erano volati, insieme alle svariate e incessanti punizioni subite da Jade.
Durante le tre scorse estati, la ragazza era riuscita ad ottenere un atteggiamento meno crudele da parte dei signori Jones, ciò era dovuto al timore che loro provavano nei suoi confronti, una paura su ciò che ella potesse fare e persino Jacob sembrò essere impaurito a tal punto da non rivolgerle nemmeno qualche battuta di scherno o facendole altri malefici scherzi; pur mantenendo un comportamento severo, la famiglia Jones cercò di evitare ogni contatto con la piccola, assegnando sempre meno lavori domestici e permettendole di incontrare suo zio Newt per farla uscire il più possibile dalla loro casa.
Da quest'anno però tutto sembrò tornare come prima per colpa di un avvenimento non indifferente; durante un caldo pomeriggio di giugno, infatti, scoppiò un intenso litigio tra Jade e Jacob, il suo fratellastro maggiore.
"Sei solo una strega! Un mostro! Proprio come i tuoi stupidi amichetti!" le urlò Jacob, ridendo divertito.
"Basta Jacob... smettila di chiamarli così..." rispose Jade cercando di controllare la propria rabbia, mentre era intenta a estirpare ogni singola erbaccia dall'orto.
"E perché? È la verità! Sono solo degli esseri mostruosi che vanno in giro con dei rami secchi a fare giochi di prestigio, quando in realtà non sono altro che degli..." continuò Jacob con prepotenza.
"Ho detto.... BASTA!" concluse Jade con un urlo e dopodiché iniziò a ringhiare con rabbia.
Sentendo il suo ringhio Jacob scoppiò a ridere, rotolandosi a terra divertito; Jade rimase ferma cercando di regolare il proprio respiro che iniziò già ad accelerare. Ad un certo punto le risate di Jacob si trasformarono in urletti di spavento, i suoi capelli neri iniziarono a cambiare colore, diventando verdi come i broccoli marci coltivati dalla signora Millicent Jones, mentre sulla sua pelle dei funghetti rossi stavano spuntando facendolo somigliare ad un tronco ormai avariato dal tempo e dall'umidità.
Jade cercò di trattenere le risate con enorme sforzo, decise poi di avvicinarsi al fratellastro terrorizzato per poterlo aiutare in qualche modo; nonostante l'odio reciproco che vi era tra i due, Jade non era in grado di negare un aiuto a chi ne aveva bisogno.
"Che diavolo hai fatto?! CHE HAI FATTO A MIO FIGLIO?!" urlò all'improvviso la matrigna, arrivando da dietro di lei e spingendola via da lui con forza; con la grande stazza che Millicent possedeva non le fu difficile scaraventare il corpo leggero di Jade contro il muro di casa. Mentre la matrigna cercava di capire come aiutare il figlio, totalmente ignara di come fare, Jade si rialzò da terra e guardò la scena perplessa dalla loro preoccupazione.
La matrigna controllò che la figliastra non cercasse nuovamente di avvicinarsi, Jade fece in modo cauto qualche passo "Posso aiutare, è solo una Fattura Funginea...." spiegò, nonostante sapesse che quei termini erano totalmente sconosciuti ai babbani.
All'improvviso sentì dei passi pesanti dietro di lei e si voltò di scatto, era suo padre Jones, anche se a lei era permesso chiamarlo solo come signor Jones.
"Può dire alla signora Jones che mi lasci aiutare Jacob? Io conosco il controincantesimo..." disse con sottomissione.
"Vai in cantina.... Ora..." rispose Jones con tono fermo e serio.
"Ma papà! Io posso aiut..." iniziò Jade per poi crollare a terra, il signor Jones le aveva appena tirato uno schiaffo talmente forte e improvviso sul volto, da farla cadere.
"Non osare mai più chiamarmi in quel modo... intesi?!" chiese il padre quasi impassibile ma dallo sguardo severo.
Jade annuì in silenzio mentre si massaggiava la guancia ormai rossa, poi si alzò lentamente, oltrepassò il padre e si diresse verso la botola, scendendo in cantina con delle lacrime che le rigavano il volto bruciante.
Quella sera stessa, un gufo arrivò in casa loro portando con sé una lettera da parte del Ministero della Magia, questa si rivelò un richiamo ufficiale per l'uso improprio della magia tra i minorenni; infatti, nonostante Jade non avesse avuto l'intenzione di lanciare una simile Fattura, questa fu sprigionata ugualmente dalla sua rabbia, e questo era da considerarsi un gesto ugualmente punibile, secondo il Ministero. Dopo aver capito che altre magie avventate sarebbero costate a Jade, mettendo a rischio la sua vita scolastica, la famiglia Jones ricominciò a trattarla come sempre.
Finalmente il mese di Luglio finì, e il primo di Agosto arrivò portando con sé delle buone notizie; quella mattina infatti Newt si presentò davanti alla porta della famiglia Jones, con un sorriso entusiasta sul volto.
La discussione tra lui e il signor Jones durò a lungo e Jade, che nel frattempo era occupata a lavare tutte le stoviglie, non riuscì a scorgerne nemmeno una singola parola. Infine Jones si fece da parte per far entrare Newt che si diresse con espressione seria verso sua nipote.
"Fai le valigie piccola" le disse con un ben celato occhiolino di intesa; Jade non se lo fece ripetere due volte e corse senza esitazione verso la cantina, Axel stava finendo di gustarsi gli avanzi di carne che la padroncina gli aveva portato subito dopo cena.
"Axel aspettami fuori, andiamo dallo zio Newt!" gli disse Jade entusiasta, mentre buttava dentro la propria valigetta tutti i vestiti che sua zia Tina le aveva regalato, il resto del suo materiale scolastico si trovava già a casa dei sui zii.
Dopo un saluto non ricambiato al resto della famiglia, Jade afferrò la mano di Newt ed uscì, entrambi diretti in un luogo dove ella poteva davvero sentirsi a casa.
"Allora, suppongo che questi due mesi siano stati abbastanza... pesanti, vero?" chiese Newt con tono delicato.
"Pesanti?! Stavo per... esplodere!" concluse Jade esasperata.
"Beh almeno hai potuto tenerti in contatto con i tuoi amici, no?" le chiese lo zio speranzoso. "Già" disse Jade calmandosi, mentre un piccolo sorriso andò a formarsi sul suo volto.
In effetti era vero, durante quei lunghi mesi tutti i suoi amici continuarono a spedirle varie lettere in cui raccontavano delle loro vacanze e alle quali Jade rispondeva con piacere. Il suo migliore amico James era sempre felice di raccontarle i viaggi con la propria famiglia.
Hey Squama Alata,
Spero che tu stia bene,
Devo dire che mi manca molto infastidirti ahahahah,
Io e i miei genitori siamo partiti per l'Irlanda, ho visto tantissimi Leprecauni, sono davvero strani sai? Ti lascio una foto così non ti scordi il mio magnifico volto.
Ho anche incontrato Lily qualche settimana fa, ti racconterò tutto a scuola, ho bisogno dei tuoi consigli.
Ci vediamo presto!
Ramoso
Insieme alla lettera vi era una foto animata: i signori Potter stavano ammirando i campi di quadrifogli, mentre James scappava con le tasche zeppe di monete magiche, da un leprecauno furioso.
Anche Remus le aveva scritto per parlare dei compiti estivi, mentre Peter mandò un'unica lettera di cortesia; Sirius e Ingrid invece le scrivevano quasi ogni giorno.
Hey Jade,
Ho ricevuto la tua lettera, non riesco a sopportare che ti trattino in quel modo... sono delle persone spregevoli,
Nemmeno io riesco a rimanere in questa casa un solo giorno in più... mi trattano come se non esistessi... quando mi va bene; altre volte invece, ricevo punizioni... ehm... pesanti...
Spero davvero che tu stia bene, non vedo l'ora di rivederti e se quel Jacob prova ancora a infastidirti, sappi che non esiterò un solo secondo a sferrargli un Diffindo dritto in faccia.
A presto!
Sirius
Sirius era sempre protettivo nei suoi confronti, da quando si erano conosciuti, non faceva altro che salvaguardarla da chiunque potesse darle fastidio o farle del male, quasi in maniera automatica; sebbene Jade gli avesse detto più volte che sapeva perfettamente badare a se stessa ed affrontare chiunque anche da sola, questo non riuscì a fermare le protezioni di Sirius, ben conosciuto per la sua testardaggine incontrastata.
Infine, anche la sua migliore amica Ingrid le scrisse e spedì un sacco di lettere, loro due arrivarono a sentirsi praticamente ogni giorno.
Ciao Jade!
Mi manchi davvero un sacco, ormai qui le giornate sono tutte uguali tra loro se non fosse per Remus.
Mio padre Leòn mi ha lasciato spesso andare a trovarlo, Rem dice che con la crescita, le sue trasformazioni iniziano a essere più pericolose e dolorose... so che tu più di tutti puoi capire.
Spero che non ti siano accadute altre trasformazioni improvvise, vorrei starti accanto... ma dobbiamo resistere, ormai manca poco a Settembre! Non vedo l'ora!
Ci vediamo
Ingrid
Fortunatamente per Ingrid, lei e il suo migliore amico Remus non abitavano molto lontani, questo permetteva loro di andare a trovarsi a vicenda con facilità, in questo modo Ingrid poteva fargli compagnia nella sua forma da licantropo, durante le notti di luna piena, stando attenta che non si mettesse nei guai.
Anche a Jade mancava un sacco passare il tempo con lei, l'unica persona con cui poteva confidarsi senza problemi e chiedere consigli in qualsiasi cosa, a differenza dei ragazzi che seppure ci mettessero dell'impegno, avevano una conoscenza sui problemi femminili e non, parecchio limitata.
Ma Ingrid non aveva motivo di preoccuparsi, d'altronde non si erano manifestate trasformazioni improvvise, ad eccezione di una; questa accadde qualche giorno dopo della fine della scuola quando, dopo che Newt andò a prendere Jade in stazione, i due tornarono alla casa dello zio dove lei avrebbe alloggiato solo per qualche giorno, giusto il tempo di portarsi avanti con i compiti estivi, poiché ciò non sarebbe stato possibile a casa dei Jones.
Quello stesso giorno, Jade raccontò a suo zio tutto ciò che era successo col professor Rooch, o meglio, i dettagli. Difatti subito dopo l'accaduto, Newt era stato convocato da Silente che, insieme al Ministro e alcuni auror, ne spiegò il resoconto; i dettagli però erano conosciuti solo da coloro che avevano assistito.
"...e a quel punto la luce del medaglione mi ha colpito" concluse Jade, erano passati già trenta minuti da quando lei aveva iniziato a raccontare la vicenda, suo zio Newt la guardava con sguardo attento e selettivo senza emettere alcun fiato, Jade quindi proseguì "Dopodiché tutto è diventato buio, non avevo più il controllo del mio corpo, non vedevo più nulla, era come se fossi bloccata all'interno della mia mente, e poi sono apparsi loro..."
"Loro?" chiese Newt ormai completamente immerso nelle sue parole, il suo sguardo preoccupato iniziò ad incupirsi.
"Si... erano... erano simili a me, della mia specie... hanno iniziato a parlarmi... senza dirmi chi fossero, mi hanno detto che io avrei avuto l'onore di essere il mezzo e il potere del loro ritorno... hanno parlato di un antica magia... il.."
"Prior Dorakun..." la interruppe Newt con tono serio, guardando verso il vuoto, sovrappensiero.
"Co...come fai a sapere del..?" chiese Jade stupita e confusa.
"Perché è la stessa cosa che è accaduta a tua madre molti anni fa..." le rispose Newt, con sguardo assente come se la sua mente fosse stata assalita da spiacevoli ricordi.
Jade voleva sapere di più, voleva scoprire la causa che provocò la morte di sua madre, e più riceveva informazioni, più questo desiderio cresceva col tempo; ma questa volta non osò chiedere dell'altro, il dolore negli occhi dello zio non le permisero di fare altre domande su sua madre.
"Loro torneranno... vero?" chiese Jade con tono malinconico e preoccupato, Newt annuì.
"Potrebbe accadere si, ma non finché tu terrai al sicuro quel medaglione, non finché avrai qualcuno affianco, pronto ad aiutarti" concluse Newt con un sorriso sincero.
Una volta raggiunta la casa dei suoi zii, Jade sistemò la valigia nella propria camera; quella sera, dopo cena, Newt fece accomodare Jade nel soggiorno, il suo sguardo divenne improvvisamente serio.
"Allora... due settimane fa, a Luglio, sono andato al Wizengamot per il processo... di Rooch" disse con cautela.
"Cosa?! E perché non mi hai detto niente?! Volevo venire con te!" esordì Jade con rabbia.
"Non avresti potuto comunque, anche se sei la vittima, il tuo caso è davvero delicato, oltre al Ministro e alcuni membri e auror fidati, nessuno è a conoscenza della tua natura, e penso tu sappia bene il perché" le spiegò con calma Newt.
Jade sospirò e annuì, "E come è andata...?" chiese, bramosa di sapere cosa era successo all'uomo che stava per mettere a rischio la sua vita e quella di molti altri.
Newt sospirò affranto, "Vedi... il Wizengamot aveva dichiarato che non vi erano abbastanza prove e che i testimoni potevano non essere attendibili, essendo tuoi amici e troppo giovani per testimoniare con delle basi certe...", a quelle parole il volto sconvolto di Jade si stava riempiendo di rabbia ma Newt continuò senza farci molto caso.
"Il tribunale stava per prosciogliere Rooch da tutte le accuse, se non fosse stato per Silente, anch'egli parte del Wizengamot, lui si è messo in tua difesa, ispezionando gli ultimi incantesimi scagliati dalla bacchetta di Rooch e mostrando parte dei suoi ricordi legati all'accaduto, dopo quelle prove e il discorso di Silente, la giuria ha deciso di spedirlo ad Azkaban ma..." disse Newt senza riuscire a concludere la frase.
"Ma....cosa?" chiese Jade ormai sulle spine.
"Ma... ci rimarrà solo per un anno..." concluse Newt con tono affranto. Jade si trasformò all'improvviso, mentre il sangue colava dalla testa e dalla schiena, lei guardò lo zio sconcertata con le lacrime che le rigavano il volto.
"UN SOLO ANNO?! QUELLO APPENA ESCE NON ESITERA' UN DANNATO SECONDO A CERCARMI!" urlò Jade disperata.
Newt cercò di calmarla, ma senza successo, Jade lo scansò e per paura di fargli del male, si alzò velocemente ed entrò nella piccola porta diretta alle stalle e gli habitat degli animali.
Newt sospirò e la seguì con calma, una volta scese le scale, cercò nelle varie aree di quel luogo, fino a quando non la trovò, intenta ad accarezzare un Nundu mezzo addormentato, ancora trasformata e con Axel appollaiato su una delle sue corna.
"Jade... mi spiace... davvero, volevo fare di più ma..."
"Non importa... dovrei ringraziarvi invece, per averci provato... ma ciò che è stato deciso non ha alcun senso..." disse Jade infastidita.
"Lo so ma per ora non pensarci, ci saranno sempre delle persone pronte a difenderti, non sei sola" la rassicurò Newt sorridendo.
A Jade spuntò un sorriso spontaneo "Va bene" rispose, la sua trasformazione sparì e lei abbracciò suo zio asciugandosi le lacrime dal viso.
"Hey tesoro! Jade è già arrivata? Oh ciao cucciola!" intervenne Tina che, dopo essere entrata nella stanza e aver intravisto sua nipote, andò ad abbracciarla, poi guardò suo marito.
"Allora, glielo hai già detto?" disse Tina con un sorriso entusiasta.
"Detto cosa?" chiese Jade confusa e incuriosita, voltandosi verso suo zio.
"Che domani partiamo tutti insieme" le disse Newt con un sorriso.
"Cosa? Davvero? E per dove?" chiese Jade stupita.
"Per l'America,piccola" rispose Newt.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro