57.
É mattina, il sole é ormai alto é arrivata anche Rebekah ad aiutare ma per ora non abbiamo ancora capito nulla...
<<Nicklaus.. posso parlarti?>> dice improvvisamente Rebekah <<da soli..>> aggiunge
<<Sapete che posso ascoltare, quindi meglio se restate qui.. no?>> affermo
<<Il fatto é che non ne ero sicura.. Peró ora credo di esserlo...>>
<Cosa sorella?>> chiede Klaus
<<Io credo di aver capito chi é Harper...>>
Rebekah dice questa frase e il tempo sembra fermarsi.
Sono davvero ad un passo dallo scoprire la verità?
Quella di Rebekah sarà davvero la verità?
E se così fosse sono pronta?
Se non dovesse piacermi?
<<Forza Rebekah, non abbiamo bisogno di altra suspence>> dice Klaus sedendosi sul divano del salone
<<Io ho letto il contenuto del diario e da subito mi è sembrato tutto troppo strano, troppo familiare. I dubbi in realtà sono iniziati quando ho letto il tuo nome in quella caverna, io... era come se avessi dimenticato quella parte della mia vita ma poi improvvisamente l'ho ricordato. Ho ricordato tutto, Kol.. mi sono ricordata di Kol e di.. di nostra madre.. di te Nicklaus...>> Rebekah comincia a raccontare ma improvvisamente un urlo e una folata di vento ci travolge.
Quell'urlo mi stordisce, così tanto che mi accascio a terra. Sento mancare il fiato, sento il mio corpo cedere, i muscoli si rilassano.
Nero.
Ancora nero.
Quella bambina.
Chissà se sono davvero io.
La vedo felice, saltella sul prato, sorride.
Poi vedo un bambino.
Mi sembra voglia avvicinarsi.
Poi nero.
Di nuovo nero.
Apro i miei occhi improvvisamente.
Mi guardo intorno: non sono più a casa.
Sono in una stanza cupa, scura. Sarà notte?
Tanti libri, una libreria enorme.
Fermi tutti. Sono su un tavolo.
Provo ad alzarmi.
<<Ferma>> una voce femminile urla
È una donna anziana, capelli quasi del tutto bianchi, non troppo magra
<<Chi sei? Cosa ci faccio qui? Come ci sono arrivata?>>
<<Troppe domande piccolina>> sospira la donna mentre comincia a cospargere il tavolo con una polvere strana
<<Che stai facendo?>> provo a muovermi ma improvvisamente sento i miei muscoli incapaci di contrarsi <<Che mi succede?>>
<<Calma, calma, abbiamo quasi finito>> dice la donna continuando a fare non so cosa
<<Ma abbiamo quasi finito cosa? Io non so cosa mi stai facendo! Smettila subito!>> nella mia testa sto provando a muovermi, sto agitando le braccia e le gambe ma in realtà no, sono ferma e immobile
Anche se la donna continua a cospargere cose io cerco sempre di muovermi.
Cosa vuole da me? Come sono finita qui? Non posso stare qui! Stavo per scoprire la verità sulla mia storia!
Improvvisamente uno scoppio.
Fumo.
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