Capitolo 94 - Il Ritorno di Demangelus
Harper
Cosa potrei fare? Qualcosa che non implichi delle morti ancor prima del tempo, almeno non finché non sono sicura al centro per cento, a costo di abbandonare la battaglia è correre verso l'Australia. Ad un tratto l'illuminazione. Cosa ci può essere di meglio che fare una bella cena tra amici? Ma ovviamente Harper deve per forza metterci il suo tocco. Il bello di essere Regina è che puoi avere tutto in un quantitativo di tempo nettamente inferiore, ad esempio una cena prelibata preparata in meno di mezz'ora. Ho inviato tutti coloro che mi sono stati più vicino e anche non, tranne i miei Consiglieri, Lucifer e Michele. Andras è a capo delle truppe, Nicole e Thoth sono con l'Arcangelo sulla terra e mio marito è nascosto nella stanza del Diamante. Ovviamente loro devono rimanere in queste posizioni. Quando tutti coloro che ho fatto chiamare arrivano di corsa, avendo inventando qualche scusa banale tipo che mi hanno accoltellata, rimangono imbambolati e storditi alla vista di me seduta a capotavola, quale è il posto di Lucifer, davanti a me una tavolata di cose che solo a guardarle fatto scendere la bava.
Damar:”Harper, che diamine sta succedendo?!”
Sbotta Damar, che da l'espressione si può dedurre che vuole ammazzarmi.
Davanti a me vi sono Apollion, Belial, Anna, Felixa, Dephana, Reox, Valila, Damar, Aamon, Abraxas, Fargas, Sebastiel, Lilith, Astaroth, Vassago e Raum.
Belial:”Penso che la tensione l'abbia fatta impazzire…”
Sussurra Belial all'orecchio della moglie, mentre lei mi guarda interdetta, annuendo leggermente, dando ragione al marito.
Mi alzo in piedi.
Harper:”Scusate la piccola bugia usata da me usata per farvi accorrere qui.”
Sorrido, vedendo i loro volti ancora più incazzati.
Harper:”Ammetto che dovremmo essere in allarme rosso e già alle nostre postazioni di attacco, ma volevo assaporare quelli che forse saranno gli ultimi istanti con voi. Prego, sedetevi e non dite una parola, odio quando interrompono i miei momenti profondi.”
Faccio con faccia innocente.
Tutti ubbidiscono senza fiatare, lasciandomi occhiate confuse.
Per la prima volta dopo tanto tempo vedo questa tavolata nuovamente piena.
Ognuno si apposta ai rispettivi posti, chi a destra e chi a sinistra. Io rimango ancora in piedi, aspettando che ognuno si accomodi a dovere.
Apollion:”Il mondo sta per finire e lei pensa a dedicarci una poesia…”
Sussurra Apollion contrariato.
Di tutta risposta gli tiro il tovagliolo in stoffa sul viso.
Harper:”Sono arrivata qui all'incirca 10 milioni di anni fa. Ovviamente non avevo la più pallida idea a cosa stessi andando incontro. Quando venni qui ero un mostro poi sono andata sulla Terra e ho rincontrato Lucifer. La storia poi la sapete tutti com'è andata e mai e dico mai mi sarei aspettata di incontrare persone come voi, per non parlare di voi Damar e Abraxas.”
Rivolgo un sorriso a loro due, loro ricambiano subito, annuendo leggermente.
Harper:”Poi c'è Belial… tu che sei così stanco di tutte le congetture e che con tutto te stesso hai lavorato per non essere più uno spietato carnefice, colui che portava terrore per tutti gli Inferi. Felixa, tua moglie, la quale ti somiglia tantissimo e che con i suoi abiti bianchi regala luce a questo posto. Un pensiero anche a Rudolf, vostro figlio, che ancora non riuscite a vivere come meritate.”
Il Demone mi regala un'occhiata sorpresa ma al contempo grata, evidentemente per le belle parole.
Harper:”Poi ci sei tu, Apollion.”
Assumo un'espressione seria, l'intera tavolata guarda il Consigliere in modo scettico, tranne che per i figli, preferiscono guardare il loro piatto.
Harper:”Tu sei il Portatore di Regole, ecco come ti ho sempre visto. Colui più fedele in assoluto, per il tuo Re, mio marito, doneresti anche il tuo unico lembo di vita, se solo te lo chiedesse. La lealtà verso questo posto non passa inosservata e ammetto che questo aspetto è quello che ti invidio di più. Nonostante tu abbia fatto questo errore, quello di pugnalarmi, scorda pure che dalla mia bocca esca l'ordine di condannarti per alto tradimento. Lucifer risponderà per le sue sorti, ma io sarò la prima a battermi. Ognuno di noi compie degli errori e per quanto gravi essi siano, bisogna sempre contare le condizioni, sempre e comunque. Dephana, Reox, Valila, state tranquilli, io non farò niente per far si che Apollion ci lasci le penne.”
Regalo un occhiolino, vedendoli sorridere grati.
Apollion:”Ti ringrazio, mia Regina.”
Anche Apollion abbozza ad un sorriso e questo mi basta e mi avanza.
Harper:”Adesso mangiamo. Oggi riscriveremo quella che è L’ultima Cena.”
Sorrido soddisfatta, accomodandomi sulla sedia.
Reox:”È per questo che lì c'è Leonardo da Vinci che sta dipingendo un quadro?”
Reox indica l'uomo barbuto posto in un angolo della stanza.
Harper:”Zitto e mangia.”
Sorrido come se nulla fosse.
Lo ammetto, sono una persona teatrale.
Belial:”Voglio proporre un brindisi.”
Afferma Belial, alzando il calice di sangue e portandolo verso l'alto, tutti noi lo seguiamo a ruota.
Belial:”Alla speranza di un nuovo mattino e, in caso contrario, all'abbraccio di questa morte, che essa possa preservare i nostri spiriti dannati, e che non si azzardi ad avere pietà di noi!”
Dice con enfasi, sorridendo persino.
Ognuno di noi urla “alla salute!” scolandoci quella che è la nostra ultima fonte di nutrimento.
Tra le risate e varie battute di che cosa ci aspetti veramente dopo la morte, una volta che Paradiso e Inferno siano caduti, sentiamo una scossa di terremoto. Tutta quella spensieratezza che si era appena creata scappare via come se non fosse mai esistita, il tentativo di accantonare le paure on un semplice metodo per distrarsi è stato vano. D'un tratto i volti di tutti assorbono il terrore e, nonostante nessuno urli o sbraiti, la stanza ha iniziato ad essere sommersa di disperazione, come se la nostra paura abbia preso essa stessa la voce e stia rimbombando nelle mie orecchie.
Belial:”È il momento.”
Il primo a riscuoterci è Belial, il quale si alza immediatamente dal tavolo.
Valila:”No… è troppo presto… che devo fare?!”
Valila pare essersi sciolta ad un attacco di panico improvviso. Nemmeno il tempo che Reox possa fare qualsiasi cosa che Damar è il primo a prenderla sottobraccio.
Damar:”Spaccare i culi, come ti ho insegnato. Va bene?”
E i due escono fuori dalla stanza.
Dephana:”Bene, mie care, è giunta l'ora a quanto pare.”
Dephana si alza con innata grazia dalla sedia.
Anna:”Penso proprio di sì. Spero che nessuno dei vostri visini di fata si scalfisca, mi mancherebbe sparlare di quanto siete nulle alla società Infernale.”
Commenta Anna con fare superiore.
Felixa:”Io invece spero che non sia il tuo culo a riportare ulteriori rotture.”
Felixa fa una smorfia verso Anna.
Quando le tre si riuniscono si guardano l'un l'altra, squadrandosi.
Anna:”Però pensandoci… siete le mie stronza preferite.”
Anna fa spallucce.
Dephana:”Per quanto i tuoi modi siano grezzi e poco opportuni, si, mi ritrovo a condividere il tuo pensiero.”
Dephana la guarda altezzosa.
Felixa:”Oh… venite qui!”
Felixa abbraccia le due donne, le quali dopo poco sciolgono l’abbraccio, schifate.
Non avevo mai notato questo rapporto tra di loro, non oso immaginare quante cose io mi sia persa in tutto questo tempo.
Belial:”Harper! Non stare lì imbambolata, andiamo a mettere l'Armatura, ti darò una mano ad indossarla.”
Belial accorre verso di me, mi scuote leggermente le spalle e senza che io dica niente mi scorta in una stanza, dove risiede l'oggetto regalatomi dagli Angeli.
Esattamente io non so come sia potuto mai accadere, ma mi son trovata in questa stanza dal nulla, come se mi fossi scordata come ci sia arrivata. L'adrenalina sale, Belial continua ed io non lo sento, indosso l'Armatura come se fossi un automa. Le mani tremano, tremano da morire, il cuore pian piano accelera e l'ansia sale incontrollata, ma tutto ciò rimane dentro di me, al di fuori sono io con un volto impassibile, le orecchie ovattate e gli occhi che si posano su colui che è Belial. Ad un tratto sento un formicolio sulla guancia, quando mi risveglio dal mio pseudo stato di shock vedo Belial che è intento ad urlare il mio nome.
Harper:”Eh?”
Riesco a dire, sentendo poi un leggero dolore sullo zigomo.
Belial:”Eccoti finalmente. Non farti prendere dal panico e scusa per lo schiaffo.”
Harper:”Oh… hai fatto bene. Perdonami… non ti sentivo nemmeno.”
Mi massaggio le tempie.
Era tempo ormai che non lo facevo.
Guardo la mano come se avessi ritrovato un oggetto perduto da secoli.
Belial:”Io ormai di guerre ne ho vissute, quella di Demangelus fu la più terribile. Harper, oggi se tutto andrà bene tu riscriverai la storia che ci appartiene.”
Mi guarda dritto negli occhi, i suoi occhi scuri e vecchi, nonostante il viso giovanissimo.
Harper:”Andiamo.”
Affermo decisa.
L'Armatura è abbastanza pesante, ma essa mi conferisce una forza nettamente superiore a quella che ho. Appena metto piede fuori dagli Inferi noto come l'aria attorno a noi sia pesante, come se essa puzzi di guerra.
Harper:”Proteggere gli Inferi!”
Urlo. Davanti a me non vi è nessuno, ma appena pronuncio queste parole miriadi di Demoni soldato escono fuori dalla fitta vegetazione.
Harper:”Che gli elementi ci assistano in modo tale che l'Inferno sia preservato e che il Diamante non smetta mai di bruciare!”
Dopo questa formula quello che è il cancello che porta agli Inferi scompare sotto terra, come se non fosse mai esistito, lasciando dietro di sé solo cespugli e alberi nuovi.
Scambio un'occhiata con Belial ed entrambi spicchiamo il volo. Fortunatamente l'Armatura ha i fori adatti a per far fuoriuscire le ali. Arrivati alla zona laddove vi è l'uovo che custodisce e dona forza a Demangelus, posso vedere come schiere e schiere di Angeli e Demoni siano attorno ad esso con le armi puntate, tutti in cerchio, a debita distanza. Chi è più vicino sono i Pilastri fondamentali dei Due Mondi. Tutti gli Arcangeli, tranne Michele, sono lì: Gabriel, Rafael, Metadron, Uriel, Albert, Anael, Sachiel e Cassiel. Mentre per gli Inferi ci sono Apollion, Aamon, Astaroth, Abraxas, Fargas, Vassago, Raum, Sebastiel e Damar. Ascendiamo da loro, e tutti quanti appena mi vedono tirano un sospiro di sollievo.
Uriel:”Regina Harper, tenevamo che vi foste ritirata all'ultimo.”
Harper:”Uriel caro, sono mesi che ci conosciamo, ora non è che perché sono Regina mi devi dare del voi.”
Sorrido falsamente verso l'Arcangelo non ho mai sopportato.
Cassiel:”E non è perché è diventata Regina non debba fare più ritardo.”
Sorride Cassiel, facendomi occhiolino.
Come invidio la loro spensieratezza anche in occasioni come queste.
Harper:”Mi siete mancati ragazzi, mi dispiace che i nostri visi si debbano incontrare proprio adesso che vi è una battaglia.”
Sorrido.
Rafael:”Ormai siamo rivali. I nostri vidi si incontreranno innumerevoli volte per codeste occasioni, sempre se il futuro ce lo permette.”
Rafael guarda l'uovo.
Ad un tratto un'altra scossa di terremoto. Dai rispettivi comandanti delle Milizie arrivano ordini su ordini.
Gabriel:”Qual è il piano?”
Domanda Gabriel.
Io, Apollion e Belial ci guardiamo come per dire: ”Ah… perché? C'era bisogno di un piano?”
Mi toccherà inventare, infondo sono colei che porta la corona. Dannazione.
Harper:”All'inizio Demangelus vorrà trovare sia Michele che Lucifer i quali però sono nascosti in posti assolutamente inaccessibili da lui al momento. Prenderò più tempo possibile iniziando a parlarci, da quel che ho capito ha una sorta di debole nei miei confronti, per quanto molesto possa essere da un certo lato, ma forse quella è la parte di Lucifer. Se attaccherà noi tutti attaccheremo con i nostri rispettivi poteri e… che Dio ce la mandi buona?”
Li guardo con un sorriso innocente.
Metadron:”Non hai un piano, non è vero?”
Afferma Metadron.
Harper:”Beh… si, ma ora ne ho appena inventato uno, quindi tutto ok, no?”
Continuo a sorridere.
Sachiel:”Bene, faremo così, sembra la cosa più sensata per ora.”
Afferma Sachiel, il quale va a riferire il tutto al sostituto di Michele, colui che per adesso è il nuovo Comandante.
Faccio cenno a Belial di andare ad avvertire Andras di questo schema e lui accorre subito.
Un'altra scossa.
Che qualcuno mi aiuti.
Emachiele:”Mi hai chiamato?”
Sento al mio orecchio d’un tratto.
Balzo come non ho mai balzato prima, urlando di paura.
Harper:”EMACHIELE MA IO TI… cos'hai in mano?!”
Sbotto sbalordita verso l’ibrido.
Guardandomi intorno vedo il tempo si è fermato, tutti e dico tutti sono fermi, immobili, chi con la bocca aperta perché stava parlando, chi persino, come Gabriel, con un espressione di paura sul volto data la scossa.
Emachiele:”Oh… questa? Un piccolo dono da parte di Michele. È provvisorio.”
Giocherella con l'oggetto.
Harper:”Non dirmi che…”
Mi avvicino incredula, indicandola e avvicinandomi poco a poco.
Emachiele:”È la stessa spada con la quale ha provocato la caduta di Lucifer. Già… essa può incamerare energia e rilasciarne in un quantitativo che rallenta l'indebolimento dall'essere che la maneggia. Avendo inoltre risvegliato la tua parte Angelica con il rituale compiuto da te per ristabilire l'equilibrio, quello in cui hai fatto si che Lucifer e Michele si risvegliassero, e avendola anche alimentata col mio sangue: Sei perfettamente idonea per possederla.”
Sorride in quel suo modo strano, prendendo la spada con due mani per poi porgermela.
Emachiele:”Con la Corona di Venere e questa, forse e dico forse, potremmo distruggere definitivamente Demangelus.”
Prendo l'oggetto dall'elsa fatta dell'argento più puro, sul manico c'è un intreccio che dona un aspetto molto elegante. Il resto è contornato da rubini e zaffiri, assieme formano forme e decorazioni meravigliose. Sulla lama, di lato, ecco che vi è una scritta. Appena la leggo mi vengono i brividi: Tollis peccata mundi era miserere nobis.
Togli i peccati dal mondo e abbi pietà di noi.
Alzo lo sguardo verso Emachiele, giocherella con la piuma nera che porta al collo e mi guarda come se mille preoccupazioni lo attanagliassero. Non pensandoci molto su, faccio una cosa che non mi sarei aspettata nemmeno da me stessa: lo abbraccio. Li per li sembra sorpreso, il corpo rigido ed il fiato mozzato.
Harper:”Mi dispiace per le ingiustizie che la tua stessa vita ti ha riservato e mi dispiace se io non posso ricambiare codesto amore. Nonostante il modo pessimo in cui ti ho sempre trattato, posso dire che ti voglio bene.”
I muscoli si rilassano, le sue braccia mi cingono la vita, strette.
Emachiele:”Ammazzami ora e con questa spada, fa che io possa fermare il tempo proprio qui.”
Harper:”Non tocca a me prendere la tua vita.”
Sussurro piano.
Emachiele:”Che la Morte abbia pietà di te.”
Un vento gelido mi attraversa, d’un tratto sento il vuoto tra le mie braccia, tanto che come una stupida cado.
Apollion:”Harper… cos'hai in mano?!”
Domanda Apollion, accorrendo subito a darmi una mano.
Il tempo ha iniziato a scorrere nuovamente e adesso tutti mi guardano sorpresi.
Metadron:”La salvezza.”
Sorride Metadron, guardando la spada.
Rafael:”Erano millenni che non la vedevo.”
A Rafael brillano gli occhi.
Apollion mi da una mano ad alzarmi.
Apollion:”L'Armatura, la spada, adesso manca solo che hai i capelli biondi e possiamo chiamarti Michela.”
Sbuffa, infastidito.
Metadron:”Avanti Apollion, il Paradiso adopera tutti i mezzi disponibili.”
Sorride Metadron.
Apollion:”Zitto tu.”
Lo guarda quasi male.
Metadron:”Oh per l'amor del Cielo! Sono finalmente in vacanza.”
Alza le mani, facendo un espressione liberatoria, per poi sciogliersi in una grossa risata guardando la mia espressione altamente offesa.
La terra vibra nuovamente, ma stavolta qualcosa sotto terra si muove. Tutti cambiano espressione in un batter d'occhio, guardiamo verso l'uovo che ha iniziato ad oscillare.
Respira.
Sul terreno si formano delle piccole crepe, che vanno in direzione di quel grande ovale che contiene l'essere più potente mai visto.
Tranquilla, respira.
Andras:”In posizione!”
Sento urlare da Andras.
Andrà tutto bene.
La terra continua a tremare inesorabile, aumentando, sempre di più, tanto che per non rischiare di cadere dobbiamo innalzarci in volo, ma anche il vento pare imbizzarrissi. Il cielo poi cattura la mia attenzione, nel suo rosso intenso, nuvole nello stesso colore del sangue iniziano a prendere una forma ad aspirale su se stesse, il centro indica dove risiede Demangelus.
Avanti… nervi saldi.
Il cuore batte fortissimo, tutto quasi sfoca davanti a me, la testa gira. Vorrei iniziare a piangere, far di che tutto ciò finisca, la paura di morire passa inesorabile tra le mie vene, la paura di morire senza riavere anche solo un momento con Lucifer.
Ad un tratto l'energia attorno a noi si fa talmente intensa che siamo tutti costretti ad indietreggiare. Il vento si è fatto talmente intenso che i miei capelli vanno da tutte le parti e le mie ali faticano a reggermi in aria con il dovuto equilibrio. Per darmi sicurezza stringo la spada: Avanti Harper, è giunto il momento.
Il vento comincia a restringersi verso l'uovo, mentre in cielo dei fulmini compaiono inesorabili. Il tutto accade molto velocemente: ad un tratto una forte scarica di energia si manifesta, un fulmine colpisce l'uovo e la sottostante ad esso si rialza di qualche centimetro, come se si stesse sgretolando verso il cielo. Un boato ed una leggera esplosione. Tutto tace. Tutti noi diamo per terra, caduti per mano della forte onda d'urto che si è creata. Guardo dove c'era l'uovo, ma ciò che vedo è tanto fumo e tanta polvere. I soldati prendono nuovamente i loro posti immediatamente, io pure. Mi innalzo nel cielo, impugnando la spada e avvicinandomi di poco al fumo, ma non così tanto. Quando esso diminuisce posso vedere una figura in piedi, che si guarda attorno. È completamente nudo e la cosa non gli preme minimamente. La paura c'è, ma non le faccio prendere il sopravvento. Mentre si guarda attorno con sguardo gelido, posso sentire quanta forza emette anche solo stando fermo. Lui è un essere imperfetto, lui è un essere che Dio non ha creato, un qualcosa nato per errore, un qualcosa che può solo distruggere. Perdo il fiato quando i suoi occhi puntano verso i miei. Un occhio nero e l'altro occhio fatto di luce, la chiara prova di quanto possa essere instabile.
Demangelus:”Ma ciao Angioletto. Ti sono mancato?”
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