Capitolo 86 - Il Bacio di Giuda
Harper
Con esattamente cinque Consiglieri e tra tutti coloro che vivono agli Inferi, proprio Apollion doveva entrare senza nemmeno bussare, trovandomi in questa situazione all'apparenza ingannevole, ma che non racchiudeva niente se non la mia intenzione di rafforzarmi. Anche se, vista da punto di vista di Emachiele, lui voleva semplicemente morire, aveva organizzato tutto.
Harper:”Polly… lasciami.”
Il Demone mi ha ancora tra le sue braccia, tenendomi in modo saldo.
Apollion:”No Harper… adesso basta.”
Ringhia al mio orecchio, facendomi sgranare gli occhi.
Ad un tratto sento qualcosa di freddo avvolgermi il polso, appena abbasso lo sguardo noto che sono delle manette fatte in oro.
Harper:”Ma che diamine?! Te le portavi appresso?!”
Sbotto.
Lui mi gira verso la sua direzione, trovandomi così vicino al suo viso come mai era successo. I suoi occhi neri sono fiamme, la fronte è cruciata e le labbra hanno assunto un'espressione di pieno disgusto. Ogni singolo poro del suo viso rilascia odio, un odio così profondo che dubito sia nato da poco.
Harper:”Polly…”
Sussurro, guardandolo confusa.
Apollion:”Sono mesi che sopporto le tue indiscrezioni; mesi che aspetto che ti venga in mente qualcosa o che semplicemente tu abbia la minima idea di cosa fare; mesi che ti guardo e vedo l'incapacità di una ragazzina a cui è stato regalato un razzo da pilotare sulla luna; sono mesi che penso se tutto questo non sia stata solo colpa tua, che se tu non fossi mai esistita tutti noi saremo potuti essere stati più pronti, e invece no, no! Perché Lucifer voleva dare la priorità a quel dannato matrimonio; Lucifer pensava a te e non al suo regno! Eppure come ha potuto sottovalutare un'entità talmente grande che viene da lui?! Come?! Tutto questo per colpa tua… IO NON HO PIÙ IL MIO RE PER COLPA TUA!”
D'un tratto, tra le sue urla, un forte schiaffo raggiunge il mio viso, facendomi balzare forte contro il muro dietro di me, rompendolo e creando un solco. Il dolore mi pervade, con queste manette sono così debole che anche solo una tirata di capelli mi provocherebbe dolore.
Emachiele:”Ferma… ti…”
Emachiele è ancora accasciato al suolo non accenna a migliorare, segno che poco prima mancavano pochi secondi alla sua morte.
Apollion:”Sai… lo sapevo che prima o poi, avresti fatto qualcosa di sbagliato… qualcosa per cui valeva la pena usare quelle.”
Indica le manette, mentre si avvicina a me, lentamente.
Lo guardo dall'alto, non riconoscendo più L’uomo pacato, attento alle regole e colui di cui più mi poter fidare. Adesso vedo solo un Demone che ha perso lentamente tutto ciò a cui aveva fatto più completo giuramento, colui che stima più chiunque altro e che se bastasse per soddisfare i suoi piaceri, ucciderebbe anche la sua stessa famiglia.
Harper:”Vuoi uccidermi, Polly?”
Faccio con un sorriso sfacciato, mentre combatto tra i dolori della mia schiena. Tossisco sangue, spuntandolo immediatamente.
Harper:”Vuoi uccidermi solo perché Lucifer ha finalmente provato cosa significa amare anziché rimanere fermo sulle sue drastiche idee?!”
Sbotto, sentendo un calcio ne l'addome subito dopo.
Apollion:”Ucciderti?! Oh… no, non farei mai questo torto al mio Re, non quando lui non ha mai alzato un dito contro la mia famiglia. Quello che hai appena fatto è abbastanza per condannarti all'alto tradimento nei confronti della Corona. Pensi che Lucifer te la faccia scampare se lo venisse a sapere?! Oh… che ingenua.”
E mentre mi lamento per il dolore, un sussulto mi assale.
Harper:”Questo è stato solo l'ennesimo tentativo di fare qualcosa per gli Inferi. Avendo bevuto il sangue di Emachiele sarò abbastanza forte da fronteggiare parzialmente Demangelus.”
Mi rialzo, mettendomi seduta.
Apollion:”Mossa astuta, ma l'ibrido da come ho sentito voleva solo morire tra le braccia della sua cotta dell'asilo. Che storia disgustosamente commovente.”
Lancia un'occhiataccia all'essere che è ancora tramortito per terra.
Apollion:”Peccato che non possa ucciderti, mi sarebbe piaciuto sfogarmi con qualcuno.”
Si rivolge ad Emachiele.
Tra tutti coloro che potevo avere contro, come nemici o qualsiasi altra cosa, proprio Apollion, il più intoccabile di tutti. Anche se dovessi liberarmi da una situazione del genere non potrei nemmeno torcergli un capello.
Harper:”Polly… ragiona. Lo so che non va come dovrebbe andare, anche io ho accusato un colpo grandissimo perdendo Lucifer, ma in questa situazione se ci mettiamo l’uno contro l'altro non combiniamo niente, rallentiamo tutto.”
Lo supplico tra l'affanno.
Apollion:”Tanto non servi a niente comunque. Equivale sfogarmi.”
Emachiele:”Pensi… sul serio… di combinare qualcosa?”
Emachiele tenta di rialzarsi, ma è ancora molto debole e cade subito per terra.
Emachiele:”Lei ha visto Lucifer. Quello vero.”
Apollion:”Cosa intende dire?!”
Sbotta verso di me.
Harper:”Intende dire che Lucifer è ancora vivo. Demangelus non ha preso la sua memoria ma lo ha represso, ingabbiandolo in se stesso. Quando può, al momento è successo solo due volte, incamera quel poco di energia per potersi connettere. Quando una settimana fa si è sentito male ed io pure, era perché Lucifer, quello vero, si è messo in contatto con me. Successe già una volta, ricordi?! Te ne parlai.”
Apollion:”Pensavo fosse stato un sogno.”
Sussurra, soprappensiero.
Harper:”Invece no, è realmente lui, ma ha davvero poco a disposizione per mostrarsi spesso.”
Apollion:”Tu vuoi farmi capire che Lucifer ha contattato te?”
Affila i suoi occhi su di me, trapassandomi.
Harper:”Si… ma…”
Non riesco nemmeno a finire di parlare che Apollion caccia un'arma benedetta dalla sua giacca, mi prende per i capelli e mi stende al centro della stanza, salendo su di me a cavalcioni e puntando la punta della lama sulla mia giugulare.
Apollion:”Anni… decenni… secoli… millenni che lo servo, che lo compiaccio, che ho sempre cercato di esaudire ogni suo capriccio. Milioni di anni passati a seguirlo, venerarlo, dandogli ogni cosa, famiglia compresa.”
Sputa veleno, assumendo un tono talmente rabbioso che non pensavo gli appartenesse.
Apollion:”Poi ha la possibilità di darci le dovute spiegazioni o le dovute indicazioni… e lui preferisce farsi una bella chiacchierata con te?! Oh Harper, non so cosa mi stia trattenendo da non tagliarti la gola adesso.”
Ha ragione. Ha dannatamente ragione. Lucifer avrebbe potuto contattare loro, dirgli ciò che dovevamo fare a loro, anziché giocare agli indovinelli con me. Invece ha preferito vedermi, scherzare, fare il geloso e il romantico, mentre qui siamo in una situazione in cui lo stesso Dio non può fare niente, ma che anzi, ci sta mettendo ancora di più i bastoni tra le ruote. Eppure Lucifer me lo ha detto in modo chiaro che gli importa più di me che di tutto questo, ed è negli occhi rabbiosi di Apollion che capisco quanto ci crede, quanto ci tiene, quanto ha sofferto e continua a soffrire. Già, perché gli Inferi sono una gabbia di discordia che se non sai gestire ti divora sin dentro le ossa. Eppure però… sono vicina, lo sento con tutta me stessa, io sono l’unica che può indossare la Corona di Venere, l’unica che può portare Lucifer e Michele al loro stato naturale e l'unica che può uccidere o rinchiudere Demangelus. Non posso permettere a Apollion di ammazzarmi, sarebbe come permettere la morte di ogni cosa, un peso sulla coscienza che non mi posso portare nemmeno nell'oltretomba. Ad un tratto, sento le forze circolare dentro di me, un potere che avevo già provato, ma che adesso ho la fortuna di saper gestire poiché distribuito in dosi minime.
Harper:”Mi dispiace Polly, vai da uno psicologo.”
Gli tiro un calcio talmente forte che finisce sulla libreria dall'altra parte della stanza, rompendola e facendosi sotterrare da essa, assieme a tutti i libri. Facendo poca leva sulle manette esse si spezzano e provvedo poi a rimuoverle del tutto.
Emachiele:”Vedo che il mio sangue ha finalmente iniziato a circolare.”
Sorride Emachiele, che anche lui piano piano sta guarendo da l'enorme solco che ha sul collo.
Apollion:”Cosa intendi dire…”
Sussurra Apollion, riemergendo dai libri.
Harper:”Queste manette annullano i poteri da Demone, non quello da Angelo, la mia parte Angelica è stata alimentata in modo tale da essere momentaneamente funzionante, questo grazie al sangue di quel masochista. Dopo dobbiamo fare i conti.”
All’ultima frase guardo male l'ibrido, che sospira.
Apollion:”Ma hai comunque la tua parte da Demone.”
Apollion mi guarda con una freddezza ed un distacco che non avevo mai e mai visto. Le spalle rilassate, lo sguardo assente: una disperazione lo pervade e nessuno se ne era mai accorto.
Harper:”Che c’entra?”
Domando, inclinando la testa.
Si avvicina con sguardo magnetico, lentamente, come se mi stesse studiando, come me stesse arrivando qui per baciarmi. Il bacio di Giuda, lo chiamerebbero i Cristiani, perché poco dopo sento qualcosa trapassare il mio addome ed una lacrime Apollion scendere. Sento solo la porta aprirsi, delle urla ed Emachiele che salta addosso al Demone, tutto il resto è buio.
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