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Capitolo 57 - Potere

Harper
Ed eccomi di nuovo davanti a questo stupido diamante, sto iniziando ad odiarlo, seriamente.
Inizio ad odiare tutta questa situazione, più di quanto non la odiassi prima, ovviamente.
Mi porta via un sacco di energie che potrebbero tornare utili in qualsiasi momento, ed invece, devo fare questa routine che mi devasta.
Se non fosse per Seraphine, che nonostante la sua gravidanza gemellare mi sostiene, sarei decisamente in depressione al momento, ma non mi scoraggio, non posso, devo lottare per far svegliare Lucifer, ma per ora non c'è ancora un modo per prosciugare un Serafino.
Mi accingo davanti al diamante, poso i palmi delle mani verso di lui, a mezz'aria, ed inizio a sprigionare i poteri da Regina di cui dispongo.
Ma piano piano, un piccolo giramento di testa si impossessa di me e boom, perdo i sensi.
Il tutto dura una piccola frazione di secondo, quando vedo qualcosa volare verso di me, ma che poco ci mancava a sfiorarmi.
X:”VI HO DETTO DI LASCIARMI IN PACE.”
Sento ringhiare.
Sono in una stanza ampia, ma molto antica, con un letto fatto d'oro ma col materasso di paglia a giudicare dall'odore, ci sono vari mobili e tappeti ma il tutto è molto… d'epoca?
Davanti a me però salta subito all'occhio di nuovo un giovane Lucifer, dagli occhi rossi.
A giudicare dagli occhi rossi e del fiatone che si ritrova, è al quanto infuriato.
Quando mi giro vedo un Apollion ed un Belial intimoriti e agitati, che cercano di calmare il giovane Re.
Apollion:”Sire vi prego, fatevi scortare nella stanza del diamante, cosicché voi possiate calmarvi.”
Balbetta Apollion spaventato.
Ancora una volta vedere i capelli lunghi di Apollion, il suo viso innocente con quelle guance abbastanza tonde, mi fa strano.
Lucifer:”Andate… via…”
Ringhia piano il giovane Lucifer, mentre è accasciato al suolo, sofferente.
Ma che cosa sta succedendo?!
Odio vederlo così mi causa una morsa al cuore non indescrivibile, di fatto corro immediatamente verso di lui, mi chino verso terra, ma appena tento di toccarlo, la mia mano passa attraverso di lui.
Mi faccio scappare un piccolo grido isterico, odio essere impotente.
Il Re continua ad urlare sul suolo su cui è steso e i consiglieri approfittando di questa momentanea debolezza, lo scortano nella stanza del diamante, che, oltre a contenere le ali angeliche di Lucifer e il cuore degli Inferi, ha anche il compito di sopprimere ogni potere di un demone.
Belial:”Lo avevo detto io che rimuovere le ali era una pessima idea.”
Borbotta Belial.
Apollion:”Glielo avevano detto tutti, che poi a niente è servito, ne sono cresciute altre.”
Sospira Apollion.
Nel mentre Lucifer fa una serie di gemiti di dolore.
Belial:”Che poi questa storia che vuole donare di nuovo le ali ai demoni non mi quadra, secondo me vuole dare inizio ad una guerra.”
Riflette Belial.
Apollion:”Oh si, non vedo l'ora.”
Ridacchia Apollion.
Nel mentre arriviamo alla stanza e i due scortano Lucifer dentro, per poi uscire velocemente, io invece riesco ad intrufolarmi, vedendo il ragazzo che piano piano inizia a respirare di nuovo in modo regolare.
Lucifer:”Luridi incapaci, mi lasciano qui a marcire da solo.”
Gattona debolmente verso un angolo, sedendosi per terra, con gli occhi chiusi.
Tutta la stanza è scura, ad illuminarla solo il diamine, che regala una leggera luce.
Lucifer:”Appena mi faranno uscire da qui devo farli frustare a quei due incapaci.”
Harper:”Certo che anche da ragazzino eri un rompi palle assurdo.”
Alzo gli occhi verso il cielo, sbuffando.
Sento Lucifer trasalire.
Lucifer:”Chi c'è?!”
Senza pensarci nemmeno per un secondo, mi nascondo in una parte buia della stanza, non illuminata dal diamante, approfittando del fatto che Lucifer non ha più la sua vista notturna qui dentro e purtroppo nemmeno io.
Harper:”Ehm… nessuno, stai solo delirando, sono… la tua coscienza.”
Balbetto insicura, sentendolo sbuffare.
Lucifer:”Non mi alzo e vengo a strappare i tuoi capelli da puttana solo perché sono debole, femmina, altrimenti eri già prosciugata.”
Ringhia parola per parola.
Harper respira… cerca di non uccidere il tuo debole e piccolo marito.
Harper:”Ma l'educazione papà non te l'ha insegnata?”
Lo so che si arrabbierà moltissimo, ma è stato più forte di me!
Lucifer:”Cosa?! Ma come osi?! Sei una demone? Non riesco a percepirti.”
Ringhia infuriato.
Harper:”Sono la tua coscienza, quindi si sono un demone. Avrei una domanda da farti, conosci Demangelus?”
Domando, sperando possa dirmi qualcosa su di lui.
Lucifer:”Non conosco nessun Demangelus, femmina. Come osi porti in questo tono barbaro col tuo Re e come hai fatto ad entrare qui dentro?!”
Sbotta nuovamente, ed io roteo gli occhi.
A quanto pare però Demangelus ancora deve manifestarsi, quindi non posso ricavare informazioni.
Harper:”Ma non ti si può dire proprio niente, sono la tua coscienza! Portami tu rispetto, che io sono una parte di te.”
Ridacchio, divertendomi a stuzzicarlo.
Lucifer:”Quindi sei la mia coscienza eh? Allora dimmi, perché mi riduco in queste condizioni?!”
Chiede con un tono quasi disperato.
Harper:”Perché sei troppo debole per sostenere tutte le fiamme dell'Inferno, ma vedi che tra non molto passerà, devi avere solo pazienza.”
Spiego lentamente.
Lucifer:”Troppo debole?! Io?! Io sono il primo essere creato, l'unico che poteva sostenere sul suo capo la leggendaria Corona Di Venere, colui che tutto poteva e tutto sapeva, tu, come osi dire queste idiozie!”
Sbotta, mostrando ogni singolo tratto di superbia che possiede.
Harper:”Oh… scusami Mr.Muscolo, mi sono dimenticata di dirti che era facile quando c'era Papino che dava energia al Paradiso e a te toccava solo far vedere quanto tu fossi bellissimo e idiota. Ebbene mio caro, eccoti il potere! Bello vero?”
Ma quanto mi mancava provocare così Lucifer?! Anche se non è il mio, è una goduria per me.
Lucifer:”Dimmi chi sei.”
Ordina, non domanda, dalla voce sembra veramente infuriato.
Harper:”Non sono nessuno…”
Ed inizia a girarmi la testa.
Harper:”…e penso anche che io ora debba andare.”
Apro gli occhi di colpo, alzandomi e trovandomi sul letto nella stanza reale.
Sento qualcuno e mi giro di scatto verso la mia destra, vedendo dei capelli biondi di spalle, intento a versare del tè in una tazzina.
Emachiele:”Ma ben sveglia!”
Si gira sorridente Emachiele, porgendomi la tazzina.
Emachiele:”Fatto un bel viaggetto eh?”
Prendo la tazza, facendo anche un sorso.
Harper:”Cosa è stato?”
Emachiele:”Te lo dissi no? Infiltrata nel male, infiltrata nel cuore, infiltrata nei ricordi. Stai solo facendo qualche salto nel passato del tuo adorabile Re.”
Sorride, sedendosi sul letto.
Come al solito Emachiele ha quei suoi modi di fare… strani. I sorrisi non sono mai, come dire, normali, ecco. Le movenze, un po' effemminate e alcuni cambi di umore insolito, segno dalla sua instabilità.
Harper:”Cosa significa?! Spiegatevi per una buona volta fra tutti! Sempre a dire le cose per metà, che fastidio.”
Sbotto.
L'ibrido fa uscire una piccola risatina dalemiana sue labbra carnose, ma, immediatamente cambia espressione, diventa duro e gelato, malizioso e furbo, la sua parte demoniaca è di nuovo uscita.
Purtroppo con questo cambio dell'equilibrio Emachiele stenta a far combaciare le sue due parti, da quanto ho capito.
Il problema è che l'una ora ragiona quasi… indistintamente, ecco.
Emachiele:”Il fattore pungente di tutta questa situazione è il Diamante, tutto ormai gira intorno a lui, che, essendo parte integrante degli Inferi e di Lucifer, ti teletrasporta nei ricordi del Re. Quella stupida pietra ha come una vita propria e forse sta cercando di darti dei piccoli indizi.”
Spiega, sembrando per lo più inquietante.
Harper:”Capisco. Ma un fattore che mi sfugge è: perché Lucifer non poteva né vedermi e nemmeno sentirmi, poi d'un tratto tutto cambia?”
Emachiele cambia nuovamente, rendendo il suo sguardo, puro.
Emachiele:”Semplice, ogni cosa o forma di livello soprannaturale, si annulla di conseguenza in quella stanza. Questo meccanismo è stato studiato da Lucifer appena ricevuto il Diamante e di fatto il suo regno, in primis per non permettere a nessuno di distruggerlo. L'unica forma di “magia”, se così vogliamo chiamarla, è concessa solo per fare dei benefici all'oggetto, come ad esempio ripristinarlo come fai tu ogni tre giorni, oppure per l'appunto per ripristinare l'equilibrio.”
Prende un sorso del suo tè, facendo un sorriso tra il candido e l'inquietante.
Harper:”Strano che tu ora mi stia dicendo tutte queste cose, di solito fai solo l'enigmatico.”
Ridacchio, prendendo un sorso di tè.
Emachiele:”Ovvio, tu non capisci un tubo ogni volta, è logico che ti devo spiegare le cose.”
Si alza, posando la tazzina di tè sul comò.
Emachiele:”Ora devo proprio andare. Ci vediamo.”
Ed esce, senza farmi spiccare parola.
La mia antipatia nei suoi confronti cresce sempre di più.
Mi alzo e vado verso la sala del trono e appena faccio il mio ingresso, Belial mi viene incontro.
Belial:”Harper ascoltami…”
Sussurra vicino a me. Lo guardo interrogativa.
Belial:”Tra non molto sarà il compleanno di mio figlio Rufus, volevo chiederti se gentilmente davi il permesso a me e a Felixa di andare a trovarlo.”
Harper:”Si certo, ma non più di due giorni, dobbiamo essere pronti e voi mi siete indispensabili.”
Lo guardo seria e lui annuisce.
Belial:”Grazie. Vai da Lucifer?”
Domanda ed io annuisco.
Belial:”Al dito mettigli questo.”
Mi porge l'anello con cui si tiene sotto controllo ogni parte degli Inferi.
Harper:”Come mai?”
Belial:”Almeno ovunque lui sia può tenerci d'occhio.”
Sorride, ma non sembra tanto convinto.
Harper:”Mi nascondi qualcosa.”
Lo guardo intensamente, affidando i miei occhi chiari.
Belial:”Oh…! Devo proprio andare, è arrivato Gredol il fratello gemello  di Belzebù a scortare me e Felixa da mio figlio, ci vediamo fra tre giorni!”
Si allontana velocemente.
Harper:”Due giorni Belial, due!”
Urlo, guardandolo male.
Belial:”Quattro!”
Risponde, allontanandosi.
Alzo gli occhi al cielo, ma ridacchio tra me e me, incamminandomi verso la stanza dove Lucifer è “ricoverato”.
Appena faccio il mio ingresso tutte le domestiche e infermiere escono fuori, ed io posso finalmente stare con mio marito.
Harper:”Ma ciao. Lo sai? Oggi ho incontrato di nuovo il piccolo te, non immagini quanto eri odioso.”
Sorrido accarezzandogli i capelli.
Harper:”Inoltre Belial mi ha detto di darti questo.”
Prendo la sua mano sinistra e infilo l'anello nel medio.
Stringo la mano e guardo Lucifer, sempre più sciupato, ma ugualmente bellissimo e perfetto.
Il suo petto si alza e si abbassa, ed è questo l'importante al momento.
Passo dell'altro tempo con lui, dove gli racconto i progressi e cosa sta succedendo, le scoperte e anche ciò che è successo nei suoi ricordi, tutto gli racconto, ogni cosa, ma nel mentre che parlo e parlo, mi addormento, dolcemente poggiata sul suo petto, che continua ad alzarsi… e continua ad abbassarsi e ripeto: questo è l'importante.

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