Capitolo 55 - New York
Harper
Harper:”…e questo è tutto. Consiglieri, sono abbastanza sicura che questo non sia stato un semplice sogno.”
Affermo avendo spiegato ciò che ho visto, questa notte, nella sala delle riunioni ai miei Consiglieri e a quelli di Lucifer.
Nicole:”Ha senso.”
La prima a proferire parola è Nicole.
Nicole:”Il Re ha parlato di forza vitale, probabile che in questo mese e mezzo lui ne abbia ingabbiato tanta da mettersi in contatto con Harper e metterla in guardia, ma non abbastanza da risvegliarsi.”
Constata, guardando tutti gli altri consiglieri in cerca di conferma, cosa che le danno annuendo.
Thoth:”Ormai sappiamo che per svegliare Lucifer dobbiamo ripristinare l'equilibrio. Non scordiamoci che nelle antiche scritture è spiegato in modo abbastanza accurato che il Re è il Comandante sono legati da un legame indissolubile. Molto probabilmente Lucifer avrebbe anche potuto svegliarsi, ma senza Michele non andiamo da nessuna parte.”
Spiega Thoth, facendoci annuire nuovamente.
Belial:”Beh, adesso più o meno sappiamo come fare, ma al momento è una missione impossibile. Lucifer ha detto bene, con il vincolo in atto, il sangue Reale non può trasgredire le regole, sennò chi ha firmato muore. Non scordiamoci che Harper ha il sangue di Lucifer stesso nelle vene, oltre alle fiamme attive degli Inferi, uccidere un Serafino sarebbe uno sgarro enorme.”
Spiega Belial preoccupato.
Harper:”E allora cosa possiamo fare?”
Domando io guardando tutti, che a loro volta si guardano a vicenda.
Apollion:”Propongo al momento di non fare niente, nemmeno dirlo agli Arcangeli. Al momento non sappiamo poi così molto di questa faccenda.”
Apollion guarda tutti deciso.
Belial:”Ma come possiamo? Tra non molto Demangelus farà il suo ritorno, chi lo sa, anche in questo preciso istante.”
Fa Belial con le sopracciglia aggrottate.
Apollion:”Comprendo la tua paura, ma per ora dobbiamo solo pregare le fiamme dell'Inferno purché tutto vada per il meglio.”
Sospira Apollion.
Tutti ci ritiriamo, ognuno a svolgere i propri compiti, io oggi dovrò andare ad ispezionare la terra insieme a Damar e Valila, andremo a New York, dato che per le demone è un luogo familiare.
Ah… finalmente abiti comodi, basta con quei vestiti lunghi, scollati, pizzati e chissà quale altra diavoleria, finalmente posso camminare come un normale essere da mesi.
Anche Valila sembra entusiasta di sfoggiare la sua nuova borsa che qui agli Inferi serve a ben poco, mentre Damar… beh… non saprei se la sua espressione trasmette noia oppure indifferenza.
Usando la porta apposita per raggiungere punti precisi del mondo, arriviamo in quel solito vicolo dove una macchina ci attende.
Valila:”Harper, hai lo sguardo perso.”
Valila mi scuote leggermente, preoccupata.
Harper:”Ricordi…”
Sussurro piano, sospirando.
Damar:”Come sempre d'altronde.”
Fa Damar sapendo perfettamente che non è la prima volta che mi perdo in certi flashback.
Harper:”Dove stiamo andando precisamente?”
Svio il discorso, non volendo il terzo grado di nessuno.
Valila:”A reclutare alleati. Qui a New York c’è una delle Community più vaste di demoni pentiti ed esiliati, ovviamente nessun paese arriverà al pari di Las Vegas, calcola che su cinquecento milioni di abitanti centocinquanta milioni sono demoni.”
Spiega Valila informatissima e con un pizzico di fierezza per le sue conoscenze.
Harper:”E perché sono tutti a Las Vegas?”
La guardo confusa.
Valila:”Ovvio. Non ti dice niente Città del peccato o Città del vizio? Praticamente il nostro habitat naturale.”
Ridacchia.
Harper:”E scusa, se li ce ne sono così tanti, perché siamo qui?”
Valila:”Cosa mai possiamo fare noi tre, tra centocinquanta milioni di demoni?! Hanno anche dei gradi di nobiltà e un loro “imperatore”, ci ammazzerebbero in poco tempo e non si abbasserebbero mai al nostro volere, o meglio, non così su due piedi, di fatto stiamo esaminando ogni documento segreto di Lucifer, lui sicuramente ha qualche “amico” tra la Corte, se così la vogliamo chiamare, ma ci vorrà del tempo.”
Damar:”Ma come fai a sapere tutte queste cose?!”
Domanda Damar irritato, probabilmente dalla parlantina della ragazza.
Valila:”Se tu forse ti presentassi alle lezioni che Lucifer ci assegnò per conoscere al meglio l'Inferno e tutti i suoi meccanismi dentro e fuori le sapresti anche tu, idiota.”
Le risponde Valila con un velo di irritazione e superiorità.
Damar:”Ho di meglio da fare.”
Risponde fermo Damar.
Valila:”Certo, come isolarti in posti remoti del castello e portarti a letto mezza corte.”
Valila adesso serra pugni e mascella, guardando fuori dal finestrino con espressione irritata, ma non posso far a meno che notare un velo di tristezza.
Alzo un sopracciglio verso di lei, cos'è tutto questo astio nelle azioni di Damar?
Questa storia sta iniziando a puzzarmi…
Damar:”E a te cosa interessa di quello che faccio?”
Domanda glaciale facendo quasi sussultare la figlia di Apollion.
Keodo:”Siamo arrivati, miei signori.”
Afferma l'autista, fermandoci davanti ad un grande Hotel.
Scendiamo e a primo impatto sembra un hotel di grande lusso. Dalle aure che si trovano dentro a questo hotel posso dedurre che è pieno zeppo di demoni, cioè solo demoni. La scritta in rosso in cima a questo hotel/grattacielo è imponente e subito alzo un sopracciglio.
Harper:”Hotel Of Fire? Scherziamo?”
Cerco di reprimere una risata.
Harper:”E questo me lo chiami non dare nell'occhio?!”
Valila:”Questo lo chiamo punto di ritrovo. Nei piani più alti si trovano gli appartamenti dei demoni più potenti, i quali vi abitano dentro, mentre al di sotto funziona come un normalissimo hotel solo che è per demoni. Ne arrivano da tutto il mondo per visitare o per far parte di eventuali clan. Qui a New York ce ne sono ben quattro. Il potente è quello dei Blueblood, si definiscono i più puri e se vogliamo vederla da una gerarchia di esiliati e pentiti, lo sono. Comandano in tutto lo stato e il capo risiede proprio in questo hotel, nell'attico più precisamente. Poi ci sono i Redblood, sono parte integrante della politica e fanno in modo che i demoni non vengano scoperti. I Greenblood invece sono più che altro giudici, avvocati, notai, insomma, tutto ciò che più conta. I Yellowblood anche se hanno meno potere ciò non vuol dire che sono meno importanti, stabiliscono un equilibrio in tutto il paese e sono a contatto con la Mafia. Ognuno ha il loro potere in pratica.”
Spiega ancora una volta Valila, stupendomi per come ne sappia così tante sul mondo esterno.
Damar:”Perché colori?”
Domanda Damar guardando il grande hotel.
Valila:”Beh, so solo che Blueblood significa “sangue blu”, penso sia per distinguere la nobiltà della famiglia.”
Risponde con semplicità.
Valila:”Ah, Harper!”
Scatta la ragazza verso di me, estraendo un piccolo cofanetto dalla tasca, porgendomelo.
Valila:”Lenti a contatto e abbassa la tua aura, meglio non far capire subito chi sei.”
Prendo l'oggetto e lo guardo.
Dopo aver fatto la piccola procedura con l'aiuto della ragazza, dato che Damar ha preferito starsene appoggiato ad una parete, entriamo e subito ci accoglie una demone.
X:”Prego, ditemi pure.”
Sorride la donna verso di noi.
Valila:”Vorremmo chiedere udienza a Raymond Blueblood.”
Annuncia Valila, non scomponendosi minimamente, con lo sguardo fermo e deciso.
Ecco che fuori esce la sua parte Apolliona!
X:”Avete un appuntamento?”
Lo sguardo della demone si fa più tagliente, come se avessimo detto chissà quale blasfemia.
Valila:”Si.”
Risponde la ragazza non facendosi intimorire dal suo sguardo.
X:”Parola d'ordine.”
Recita poi, con sguardo talmente affilato che la tensione sembra una signora presente, pronta a schiacciarci tutti.
Valila:”Pilota margarina.”
Ghigna impercettibilmente Valila, come se avesse vinto chissà quale partita di poker.
Il viso della donna si distende all'istante, rilassata. Riprende il sorriso abbandonato poco prima e distende il braccio verso la hall.
X:”Prego, seguitemi.”
Io e Damar, che ha alzato un sopracciglio verso Valila quasi voglia complimentarsi e la ragazza in questione seguiamo la donna verso un ascensore e dopo pochi minuti ecco che questo ci abbandona in una grande, quanto lussuosissima, anticamera tutta color ambra.
I pavimenti in marmo sono da invidiare per quanto esso riflettano la propria immagine, mentre una grande porta in legno ci si para davanti.
X:”Il capo è pronto a ricevervi.”
Annuncia la ragazza, dopodiché le porte dell'ascensore si chiudono e lei scompare.
Harper:”Bene, adesso prima che si faccia troppo tardi, c'è qualcosa che ancora non ci hai detto? Le lenti me le dai all'ultimo secondo, la parola d'ordine e l'appuntamento, non esistevano, dimmi Valila, ci nascondi anche un bambino ora che ci siamo? Se è così voglio che abbia il mio nome.”
Faccio seccata, facendo ridacchiare la ragazza in imbarazzo.
Valila:”Si lo so, ma adoro queste cose così in incognito.”
Sorride innocentemente.
Damar:”Non stiamo giocando.”
Proferisce parola Damar con tono duro.
Smettila di fare la ragazzina in botta di adrenalina e vai lì dentro a fare il culo a quel coglione viziato.”
E per quanto possa suonare un rimprovero, all'interno non posso fare a meno di sentire una nota di incoraggiamento.
Capisco…
In pratica Damar, con la sua malattia Luciferiana, a modo suo vuol far prendere coraggio a Valila, non che non ne abbia, ma i suoi battiti cardiaci sono impazziti.
Valila:”Che gentile.”
Gli fa la linguaccia, per poi andare verso la porta e bussare.
Dopo che il demone acconsente l'entrata, noi varchiamo la porta verso un lussuosissimo attico, tanto lussuoso che quasi mi si rivolta lo stomaco.
Un demone elegante e dal portamento perfetto è giusto a pochi metri da noi, mentre si versa in un bicchiere quello che posso riconoscere come Jack Daniel's.
Raymond, si volta lentamente verso di noi con un piccolo sorrisetto, gli occhi scuri ci squadrano attenti, mentre le sue fossetta si estendono con il suo sorriso.
Raymond:”Mai mi sarei aspettato che dei demoni nobili incaricati dall'Inferno, lo stesso Inferno che mi ha bandito, dopo seicento anni mi vengano a chiedere aiuto, sempre dopo che mi hanno esiliato brutalmente e ripudiato tra feccia di blasfemi umani.”
Modifica il suo sguardo in disprezzo.
Valila:”Penso che tu sappia in quali condizioni è l'Inferno e si sto parlando dello stesso Inferno che oltre ad esiliati ti ha dato ogni mezzo e permesso per creare un impero a tuo nome e farti avere ogni pregio qui sulla Terra e qui passiamo anche a Lucifer Tuo Signore e che eri uno dei suoi più fedeli demoni e nonostante tu lo abbia tradito ignobilmente dandolo quasi in pasto agli Angeli, lui intelligentemente ti ha dato così tanto potere sul piano terreno che sei quasi al suo piano, quindi adesso è tuo diritto darci una mano per sconfiggere questo nemico che per tua sfortuna abbiamo in comune, dato che dopo essersi appropriato dei Due Mondi e dell'equilibrio ecco che arriverà sulla Terra e distruggerà tutto ciò che incontra per poi creare un mondo tutto suo dove nemmeno tu ne farai parte. Ebbene Raymond, accetti?”
Guardo la ragazza ammirata, mai avrei potuto fare di meglio in confronto e vai così!
Il demone ora sembra in difficoltà, ma indurisce subito lo sguardo e sorride.
Raymond:”E la sua puttana ibrida non può fare niente? Adesso è la Regina al comando, ho sentito delle voci alquanto divertenti su di lei, sul serio, tempo fa giocava a far ammattire Lucifer coi suoi giochetti, prima angelo, poi demone. Una così l'avrei uccisa all'istante, che seccatura.”
Ridacchia ogni singola parola ed io non posso fare a meno che incazzarmi come non mai, faccio per partire verso di lui ma Damar mi prende per il polso, ammonendomi con un semplice sguardo.
Valila:”Dei fatti reali non te ne deve interessare assolutamente niente, siamo qui solo per reclutare demoni e se non vuoi collaborare, ce li prenderemo con la forza.”
Lo minaccia Valila con sguardo assassino, cosa che fa solo aumentare le risate di quell'idiota.
Raymond:”Fate pure, nessuno dei quattro clan si muove senza un mio preciso ordine, vi conviene tenermi buono.”
Harper:”No scusatemi ma non reggo.”
Sbotto, facendo letteralmente sbiancare Damar e la ragazza. Mi guardano terrorizzati.
Harper:”Ragazzi scusatemi, ma devo stare agli ordini di uno stupido pallone gonfiato come questo coso qui?! Sangue puro sta per di… non mi far essere volgare!”
Sbotto gesticolando.
Raymond:”Scusa e tu chi saresti, esuberante sangue misto. Dai tuoi comportamenti posso dedurre solo che la tua nobiltà di sangue è di quinto grado, se non di meno.”
Comincia lui schifato.
Harper:”Ah giusto.”
Sorrido.
Harper:”Sono la puttana ibrida, piacere, Harper.”
Tolgo le lenti a contatto e gli porgo la mano, senza perdere il sorriso.
Lui mi guarda interdetto per poi rifiutare categoricamente la mia mano, alzarsi e andare dritto verso Valila.
Raymond:”Ti avevo detto che non volevo nessuno della casata reale qui! Interferisce con i poteri di sangue che ho.”
Harper:”Ma allora sei fissato col sangue.”
Alzo gli occhi al cielo, andando verso di lui e abbracciandolo con un braccio, come se fosse un vecchio e caro amico.
Harper:”Comunque sia, parlando di sangue… ho sete e voglio il tuo.”
Sussurro al suo orecchio ridacchiando.
Raymond:”Cosa?! Mai! È severamente vietato.”
Harper:”Allora amico facciamo una cosa, o ci dai quello che vogliamo, oppure ti prosciugo cosicché io possa giostrarmi come più mi pare e piace il tuo corpo, i tuoi demoni, i tuoi clan e il tuo dannato e puzzolente sangue blu.”
Gli spiego, lentamente, come se lo stesso spiegando ad un bambino.
Valila:”Harper ma sei impazzita?!”
Non può fare a meno di scottare Valila su tutte le furie per aver mandato a monte chissà quale piano.
Harper:”Io?! Se tu mi consultassi prima di escogitare piani ignoti io potrei aiutare senza fare stupidi giri di parole. Comunque non penso tu sappia che i demoni di un certo livello acquisendo il sangue di chiunque possono prendere le loro sembianze.”
Raymond:”Molto interessante.”
Commenta il demone sprezzante.
Mi riscuoto.
Harper:”Allora ci stai?”
Lo guardo male.
Raymond:”Si, ma ad una sola condizione.”
Harper, Damar e Valila:”Sarebbe?”
Facciamo in coro.
Raymond:”Voglio passare una notte con la biondina.”
Ghigna, guardando Valila malizioso.
Eh?
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