Capitolo 50 - Riunioni
Canzone:
Skillet - Falling Inside The Black
Harper
E come ormai abbiamo deciso, ogni due settimane si svolge un Consiglio tra me, i miei Consiglieri, quelli di Lucifer e tutti gli Arcangeli maggiori, accompagnati da Metadron.
Ci troviamo nella Sala dell'Assemblea nel Paradiso, dato che ormai coperto da una fitta nebbia, che blocca la luce di Dio e coperti dal vincolo di tregua, noi Comandanti dell'Inferno possiamo starci senza problemi.
Uriel:"Abbiamo notizie di cosa è potuto accadere a Demangelus."
A parlare è Uriel.
Harper:"Cosa aspettate, dite."
Faccio io curiosa.
Rafael:"È tornato in circolazione molto prima del dovuto e aveva poco tempo, in pratica è tornato nel limbo."
Spiega Rafael e tutti noi demoni lo guardiamo confusi.
Belial:"Cosa intendi dire scusa? Che non tornerà più per i prossimi secoli?"
Domanda Belial confuso e Gabriel scuote il capo.
Gabriel:"No, vogliamo dire che non c'è un particolare momento definito di quando lui possa tornare, come potrebbe tornare tra due mesi oppure in questo momento stesso, non lo sappiamo, sappiamo solo che sarà recentemente e dobbiamo essere pronti."
Spiega lui, guardando tutti negli occhi.
Andras:"Le mie truppe saranno pronte."
Interviene Andras con risolutezza.
Anael:"Anche le truppe del Paradiso sono pronte ad unirsi a quelle degli Inferi, non temete."
Annuncia Anael.
Harper:"Qui parliamo di truppe, di modi di attaccare, ma oggi voglio affrontare un'altro discorso."
Affermo io, facendo ricadere l'attenzione su di me.
Metadron:"Prego Regina Harper, dica pure."
Sorride Metadron ed io lo ringrazio.
Harper:"Voglio sapere le condizioni di Michele e le vorrei sapere anche subito. Non faccio questo ordine come Regina, anche perché qui non ho nessun potere di parola, ma lo faccio come ex abitante del Paradiso e come migliore amica di quest'ultimo, fratelli, ditemi come sta."
Affermo decisa, facendo iniziare un'intensa gara di sguardi fra tutti. Poco dopo è Cassiel, che dopo un respiro profondo, si alza e si schiarisce la voce.
Cassiel:"Il Comandante, detto in poche parole, è ancora umano. Abbiamo dovuto allestire nella sua stanza dei tipici macchinari da umani per aiutarlo a respirare e ad idratarsi, come anche del cibo liquido che gli passa tra le vene..."
Sento la vergogna nella sua voce e questo mi fa stringere il cuore.
Harper:"Non vi vergognate di questa azione fatta contro le regole dell'Altissimo, amici miei. Senza quelle cose il nostro caro amico Michele non sarebbe sopravvissuto e penso che se il Padre potrebbe vedere cosa avete fatto e l'enorme sacrificio per farlo rimanere in vita, sia fiero di voi, non temete."
Sorrido io.
Harper:"A proposito, non si sa più niente di Lui?"
Domando aggrottando la fronte.
Metadron:"No, questa nebbia ci impedisce di sentire persino la Sua parola, stiamo barcollando nel buio al momento."
Risponde sconsolato Metadron ed io sbuffo.
Belial:"Qui ci stiamo ponendo problemi inutili, vi ricordo che con l'attacco di Demangelus l'equilibrio si è spezzato e meno della metà delle anime giungono a destinazione, in un giorno siamo arrivati a farne solo poche migliaia, cosa che accade solo in poco tempo, non oso immaginare voi qui."
Interviene Belial, tanto che lo guardo sorpresa.
Incredibile come i Consiglieri sappiano alternare le loro personalità in base alla situazione.
Albert:"Noi siamo quasi praticamente senza fare nulla, inoltre ci sono numerose anime che stanno vagando senza una meta precisa nel limbo nel piano astrale e non possiamo raggiungerle perché loro devono trovare la porta di dove andranno."
Spiega Albert sconsolato.
Harper:"Mi chiedo solo senza la Corona Di Venere e Lucifer come possiamo fare per sconfiggere Demangelus."
Sussurro sovrappensiero.
Metadron:"Troveremo un modo Harper."
Annuncia Metadron guardandomi negli occhi.
Il tutto finisce poco dopo e noi scendiamo nuovamente agli Inferi.
Ancora più pensieri mi assillano e l'insicurezza prende sempre più il sopravvento di me.
Saluto tutti e mi dirigo verso la stanza di Lucifer, adesso diventata la mia, quando qualcuno mi prende per la spalla per girarmi, lo faccio, ma non prima di aver steso quest'ultimo al suolo, bloccandolo, quando poi, vedo il volto di Seraphine davanti a me.
Harper:"Seraphine, mi spieghi per quale assurdo motivo mi prendi così alla sprovvista senza nemmeno farti riconoscere?!"
Sbotto lasciandola andare, vendendo il suo viso andare a fuoco.
Seraphine:"Ti ho chiamata per tutto il tragitto ma tu non mi hai sentita."
Confessa ed io sbuffo.
Harper:"Scusa ero immersa nei pensieri..."
Sussurro massaggiandomi le tempie, invitandola a seguirmi nella mia stanza.
Seraphine:"Ultimamente ti vedo molto diversa..."
Sussurra.
Harper:"Beh, mi pare anche normale. Ringrazia chi vuoi tu che non sono diventata pazza."
Sbuffo, sistemando la corona in uno scrigno di vetro.
Seraphine:"Sei più simile a Lucifer, quando ancora non c'eri tu voglio dire."
Confessa ed io roteo gli occhi.
Harper:"Seraphine sono mesi che mi ripetono questa cosa, ormai ci ho fatto l'abitudine."
Borbotto, sedendomi davanti allo scrittoio e iniziando a firmare e timbrare alcuni fogli che poi dovrò consegnare a Thoth.
Seraphine:"Harper intendo dire che non spicchi un'emozione nemmeno a trovarla."
Sbotta più decisa, facendomi bloccare, voltandomi verso di lei.
Vedo il suo viso oltraggiato e triste, come se volesse farmi capire l'impossibile.
Harper:"Sinceramente poco importo io in questo momento, con un regno per metà distrutto da governare e con un marito che ancora non sento il mio Re."
Sussurro abbassando leggermente il capo, mentre una piccola lacrime vorrebbe uscire.
Seraphine:"Io... inoltre... devo dirti una cosa."
La vedo agitarsi d'un tratto ed io la guardo torva.
Harper:"Cosa è successo?"
Domando subito, alzandomi in piedi.
Seraphine:"Niente, tranquilla, o almeno, niente di grave."
Balbetta.
Harper:"Mi spieghi cosa sta succedendo?"
Alzo un sopracciglio e la guardo male.
Seraphine:"Allora... ultimamente mi sono sentita male, ma sinceramente non ci ho fatto molto caso. Sai, continuo senso di vomito e fitte di dolore alla pancia, pensavo fosse lo stress della situazione e sono andata a farmi controllare dalla dottoressa che... ha detto che aspetto un bambino."
Dice tutto d'un fiato, facendomi sgranare gli occhi e bloccare la saliva in gola, che mi porta a tossire pesantemente, tanto che mi appoggio ad un mobile per sorreggermi.
Harper:"Tu mi stai dicendo che sei incinta?!"
Gracchio con voce roca.
Seraphine :"Beh... si."
Sussurra ed ecco che tramuta la sua faccia in panico.
Harper:"Ehi... che hai?"
Sussurro avvicinandomi a lei.
Seraphine:"E se Hayden non dovesse farcela? Come potrò crescere il bambino da sola...?!"
Va nel panico e iniziano a tremargli le mani, la prendo per le spalle e la faccio sedere delicatamente sul letto, io mi inginocchio davanti a lei e le sorrido, facendola calmare leggermente.
Harper:"Tranquilla... Hayden ha affrontato molte guerre e posso dirti che al momento sta bene, non ti preoccupare."
Faccio con voce calma e solare e lei a poco a poco si calma, ma la sua insicurezza non svanisce.
Seraphine:"E se lui non volesse il bambino?!"
Sbotta poi.
Harper:"Vi scambiate delle lettere no? Diglielo, credo che sarà felicissimo di saperlo."
Continuo ancora io sorridendo.
Harper:"E se proprio non lo vuole, ciò vuol dire che sarò io il padre del bambino."
Faccio con risolutezza, imitando lì una voce maschile, facendola leggermente ridacchiare.
Butto un'occhiata all'orologio, devo andare da lui.
Harper:"Tesoro, vado da Lucifer, ci vediamo stasera va bene?"
Le sorrido e lei annuisce, sospirando e toccandosi distrattamente la pancia.
Seraphine:"Ok."
Sorride poi.
Le do un bacio sulla guancia ed esco dalla stanza, avviandomi in un'ala del castello poco conosciuta, dove Lucifer risiede e dove tutti i giorni, infermiere demoni e anime umane schiave agli Inferi, si occupano di lui.
Busso alla porta e una di loro mi apre, facendomi entrare e loro si riuniscono tutte per uscire e aspettare fuori, come fanno sempre del resto, ormai hanno imparato.
Lo ritrovo lì, nella medesima posizione di sempre, a pancia in su, con gli occhi chiusi e sacche del mio sangue che gli passa endovena.
Mi si stringe il cuore ogni volta e avanzo di qualche passo, andando verso di lui e accarezzandogli la guancia, sedendomi al suo fianco e inizio così a raccontargli la mia giornata.
Harper:"...e quindi adesso stiamo aspettando Demangelus che dovrebbe ritornare dal limbo. Oh Lucifer... come vorrei che tu fossi insieme a me in questo momento, ormai è passato un mese e questa corona sembra pesare troppo sul mio capo da sola..."
Faccio con gli occhi umidi, accarezzandogli la guancia.
Harper:"Mi manchi..."
Sussurro chiudendo gli occhi e lasciando libere le lacrime.
Harper:"Non posso andare avanti così ancora per molto... ti prego... torna da me..."
Non so quanto tempo passa, so solo che qualcuno bussa alla porta e una guardia fa capolino nella stanza, inchinandosi a me e al suo Re.
X:"Mia Regina, un ospite è venuto a farle visita."
Afferma questo, rimanendo inchinato.
Harper:"Si raddrizzi guardia e mi dica il suo nome."
Faccio io ricomponendomi e guardandolo fisso negli occhi, cosa che lui non fa.
X:"Ha chiesto la sua segretezza, mia signora, è coperto da un cappuccio, le guardie lo stanno trattenendo fuori dagli Inferi."
Annuncia ed io annuisco.
Harper:"Ci vediamo domani, ti amo..."
Sussurro guardando Lucifer e regalandogli un piccolo e umido bacio sulle sue labbra, sentendole calde.
Mi alzo e mi avvio verso i cancelli, accompagnata da sei guardie che mi fanno da scorta.
👿Angolo Autrice👿
Spero vi piaccia.
Commentate e votate, grazie.
Baci Mary 😘
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