Capitolo 34 - Ritrovarsi
Canzone:
MAX - I'll Come Back For You
Harper
Persa in un limbo oscuro, cercavo in tutti i modi di tornare alla vita, alla realtà. Rimasi incosciente per un tempo che non saprei definire: sentivo voci, percepivo persone intorno a me e movimento; ma i miei occhi non voleva aprirsi e il mio corpo non voleva muoversi.
Lucifer:"Cazzo Astaroth. Come è potuto succedere? Dovevi tenerla d'occhio, credevo di essere stato chiaro. Avevi un'unica cosa da fare."
Era Lucifer e sembrava davvero incazzato.
Astaroth:"Era tutto sotto controllo. Mi fidavo di loro."
Lucifer:"Ah. Così giustifichi la tua incompetenza? Se lei muore la colpa sarà tua."
Persi di nuovo conoscenza e mi riaddormentai, un sogno profondo e senza fine.
Lucifer:"Voglio tutti riuniti. Hai capito Sebastiel? Li voglio tutti davanti a me, il primo e dico il primo che oserà mentirmi gli caverò le budella dalla gola. Mi hai capito? Li torturerò con le mie mani."
Sebastiel:"Si... Lucifer."
Una nuova oscurità calò su di me.
Mi svegliai con un tremendo mal di testa; la testa mi pulsava ed era pesante, il mio corpo non rispondeva a nessun comando. Aprì gli occhi, ma dovetti chiuderli, la luce mi infastidiva. Percepivo qualcuno poggiarmi sulla fronte, un panno bagnato.
Avevo sete, molta sete; l'arsura mi stava uccidendo.
Harper:"Acqua... qualcuno può darmi un po' d'acqua?"
Riuscì ad aprire gli occhi nuovamente e lui era lì, mi guardava in modo davvero angosciato.
Aveva delle profonde occhiaie viola, era tutto spettinato, portava una maglia nera che sembrava aver visto giorni migliori; la barba lunga di giorni; mai visto ridotto così male.
Lucifer:"Ben tornata."
Harper:"Ho sete e ho male ovunque."
Mi fece un sorriso tirato, io dal mio canto non riuscivo a fare nemmeno le cose più semplici, persino respirare mi causava dolori terribili.
Lucifer:"Devi stare ferma, hai una brutta ferita al fianco e alla testa."
Harper:"Che è successo?"
Lucifer:"Hanno tentato di ucciderti."
Harper:"Mi hanno ridotta proprio male vero?"
Lui si chinò su di me.
Lucifer:"Si... molto male e se non fossi intervenuto avrebbero terminato l'opera."
Cercai di sollevarmi ma fu del tutto inutile, il dolore mi paralizzava. Fu Lucifer ad appoggiarmi un bicchiere alle labbra e consentirmi di bere. Mi scostò una ciocca di capelli dal viso, ma ritrasse la mano come se si fosse scottato. Non aggiunse nulla di più se ne andò voltandomi le spalle, cercai di chiamarlo ma fu del tutto inutile.
Spossata e dolorante richiusi gli occhi e mi riaddormentai.
Mi permisero di bere un po' d'acqua qualche ora dopo, quando ritornai vagamente cosciente.
Calipso e anche Lilith mi controllavano ogni ora, non so chi mi avesse ricucito, ma i punti mi facevano un male terribile, erano gonfi e tiravano terribilmente. Astaroth venne a farmi visita.
Astaroth:"Posso dirti che stai uno schifo?"
Cercai di ridere, ma fu una pessima idea.
Harper:"Non farmi ridere. Tu invece hai passato momenti difficili."
Mi guardò senza capire.
Harper:"Ho sentito parte della vostra conversazione."
Astaroth:"Quella in cui era disperato o quella in cui mi ha minacciato di uccidermi se tu fossi morta?"
Harper:"La seconda, ma avrei preferito ascoltare la prima."
Si sedette vicino a me.
Astaroth:"È arrabbiato, c'è da capirlo."
Immaginavo.
Harper:"Bhe, se volevo attirare l'attenzione ci sono riuscita non credi?"
Astaroth:"Si a costo della tua vita, credi che ne valga il prezzo?"
Harper:"Qualunque cosa pur di riaverlo indietro. Ora ho sonno, voglio riposare."
Tagliai il discorso e Astaroth se ne andò.
Ero sprofondata in un sonno profondo, sognai ancora quella lama entrare nella carne, il freddo gelarmi le vene e quella voce o meglio quel sussurro.
Mi svegliai di soprassalto, la ferita pulsò ed emisi un gemito.
Lucifer:"Stai ferma."
Lucifer era li, seduto vicino al mio letto.
Harper:"Perchè sei qui?"
Si massaggiò il mento, notai che si era cambiato gli abiti e tagliato la barba.
Lucifer:"Per proteggerti."
Harper:"Per proteggermi? Difficile da credere."
Lucifer:"Io proteggo sempre ciò che mi appartiene."
Mi rimboccò le coperte senza guardarmi.
Lucifer:"Ora dormi."
Fece per andarsene, la mia voce uscì esitante, non tanto per ciò che dissi ma per il rifiuto che avrei potuto ricevere e che forse non avrei sopportato.
Harper:"Lucifer, puoi rimanere?"
Sembrò più una supplica che una richiesta e probabilmente lo era. Si voltò e i nostri occhi si incrociarono, non disse nulla, si tolse le scarpe e scostando le coperte di mise sotto al mio fianco.
Lucifer:"Tu mi farai impazzire. Lo sai vero?"
Non osai dire niente, troppe volte momenti come quelli erano stati interrotti. Mi addormentai tra le sue braccia e mi sentì al sicuro dopo molto tempo.
Apri gli occhi molte ore dopo, vagamente frastornata, ma riposata nonostante il dolore costante. Una tenue luce penetrava oltre le pesanti tende, mi voltai in cerca Lucifer ma non lo vidi, doveva essersene andato pensai ma mi ricredetti quando lo vidi uscire dal bagno. Ovviamente ero paralizzata a letto non mi sarei comunque potuta muovere, ma certo i miei occhi non potevano non notare ciò che avevano davanti. Quell'uomo che avrei dovuto odiare per il modo in cui più volte mi aveva trattata, per le parole dure e per i gesti, riusciva inevitabilmente a sconvolgere i miei pensieri e i miei sentimenti in meno di un secondo.
Di fronte a me si ergeva completamente nudo e sicuro di sè, mi fissava con quegli occhi di ghiaccio che tutto dicevano tranne che mi odiavano. E nonostante conoscessi il corpo e lo avessi visto e apprezzato i miei occhi non riuscivano ad abituarsi a q uel Dio e a quella bellezza immortale.
Dovetti chiudere gli occhi ed espirare un po' d'aria per concentrarmi.
Lucifer:"Ben svegliata. Come ti senti?"
Risposta difficile pensai mentre si aggirava per la stranza incurante della sua nudità o meglio ben sapendo l'effetto devastante che mi faceva.
Harper:"Vediamo... ho un terribile mal di testa, i punti tirano terribilmente, mi fanno male le braccia, le mani... persino le dita dei piedi."
Vidi l'angolo della sua bocca sollevarsi appena.
Lucifer:"Ti consiglio, un bel bagno, che ne dici? Rilassa i muscoli e spazza via un po' di tensione."
Lo guardai di traverso.
Harper:"Non sono nemmeno capace di alzarmi dal letto e poi non sono tesa."
Lui si avvicinò, gattonò sul letto, finché non si trovò a pochi centimetri dal mio volto.
Lucifer:"Sei tesa come una corda di violino Harper. Non mentirmi. Adesso ti aiuto ad alzarti e farai quel bagno."
Harper:"Non hai qualche amante con cui passare il tempo?"
I suoi occhi si accessero e non saprei dire se di rabbia o di divertimento.
Lucifer:"Harper cara, perché ti vuoi fare male da sola? Perché poni queste domande quando già conosci le risposte?"
Harper:"Perché sono pur sempre una donna e di natura curiosa. E ti odio quando vieni da me come se io cercassi le tue attenzioni per poi rifiutarmele quando ne ho davvero bisogno. Vai dalla tua amante a sollazzarti. Io non ho voglia di compiacerti."
Girai il volto per non guardarlo, perché faceva così male la verità. Mi prese il mento con le mani e mi costrinse a voltarmi verso di lui.
Lucifer:"Non voglio le tue attenzioni Harper. Non saresti in grado di soddisfarmi sono un'uomo esigente come ben sai. Sono qui solo per aiutarti. E smettila di comportarti come una bambina capricciosa."
Mi prese in braccio, senza che io potessi protestare e mi trasportò fino in bagno, aveva preparato tutto.
La vasca era stata riempita con petali di rosa, era leggermente tiepida per evitare che le ferite bruciassero; aveva anche messo una sedia lì vicino e mi ci mise seduta. Si inginocchiò al mio fianco e con modi meticolosi mi tolse i pantaloni e poi passò alla maglia, senza fretta tolse il resto e quando rimasi svestita un brivido mi percorse la schiena. Mi imbarazzava stare davanti a quell'uomo perfetto.
Lucifer:"Non dirmi che ti vergogni? Credevo che ormai ci fosse abbastanza confidenza tra noi."
Harper:"Forse da parte tua."
Lucifer:"Non sei la prima donna nuda che vedo. Anche se devo dire che la tua trasformazione ti ha reso un po' diversa."
Era vero, ero cambiata ma oltre a quello il mio corpo era percorso da lividi ed escoriazioni e da bende non era un bello spettacolo.
Lucifer:"Giuro che ammazzerò e squarterò chiunque sia stato a farti questo. Su vieni."
Mi adagiò nella vasca molto lentamente.
Chiusi gli occhi per assaporarmi il contatto con il mio corpo e il profumo di rose che mi invadeva le narici, sentivo ogni fibra del mio corpo sciogliersi.
Lui si immerse alle mie spalle, il mio corpo si irrigidì a contatto con il suo e lui se ne accorse ovviamente.
Lucifer:"Ora rilassati Harper, qui nessuno ti farà del male."
Il bagno fu davvero rilassante e Lucifer fu di parola non mi toccò, non mi derise, rimase in silenzio e io pure; mi godevo quella pace ritrovata e gli fui grata di non averla interrotta in alcun modo.
Rimase con me anche quella notte e per tutte le altre, sdraiato al mio fianco.
Di giorno Calipso e Astaroth passavano un po' di tempo con me, così come Lilith e Samael. La coppia mi piacque sin dal primo istante, lei saggia lui molto più diretto.
Di sera Lucifer puntualmente entrava aspettando la cena e così passavamo le serate. Per due settimane rimasi confinata a letto, senza potermi muovere e senza alcuna notizia del mondo esterno ma ero troppo avida di sapere.
Una sera decisi che era giunto il momento di tornare a essere me stessa, le ferite erano in parte guarite e anche io mi sentivo decisamente meglio.
Finito la cena colsi l'occasione per fare qualche domanda a Lucifer.
Harper:"Allora le cose dopo il mio quasi omicidio come vanno?"
Mi osservò a lungo prima di prendere parola.
Lucifer:"Un silenzio di tomba. Nessuno sa e nessuno ha visto. Ed era prevedibile, d'altronde nessuno pensava che saresti sopravvissuta."
Harper:"Già. Strano che Belzebù non sia venuto a farmi visita."
Lucifer:"A dire il vero si è presentato. Non ha il permesso ne di vederti ne di parlarti. Abbiamo nascosto la tua condizione in modo che almeno pensino che le tue condizioni siano gravi. Così li potremo smascherare."
Bhe almeno mi teneva quella serpe lontano pensai ma non era l'unica notizia che volevo.
Harper:"Tutte le sere vieni qui, Legione che ne pensa?"
Mi guardò in uno strano modo.
Lucifer:"Legione non ha niente da dire e anche se ne avesse, io faccio ciò che voglio. I suoi pensieri non mi riguardano, mi basta ciò che mi dà."
Risi.
Harper:"Però mi dicono che ve la intendiate bene. Dicono che lei abbia un certo ascendente su di te. Sarà per la sua esperienza."
Sbattè le mani sul tavolo prendendomi in contropiede.
Lucifer:"Mi stai provocando?"
Harper:"No... è una semplice constatazione. Lo sappiamo tutti che ami il sesso e Legione ti da esattamente ciò che ti serve senza complicazioni, senza sentimenti. È questo ciò che vuoi, ed è quello che hai sempre cercato vero? Anche quella notte che sei venuto da me."
Lucifer:"Smettila...! Tutte le volte che cominci il discorso Legione parli noi. Non è mai stata la stessa cosa. Ma a te piace pensarlo perchè ami farmi sentire il mostro senza cuore che sono. Ti piace rinvagare il fatto che non ti ho detto ti amo."
Harper:"Mi piace dici? Non mi piace ricordarlo eppure è successo, non lo si può negare. Non ti capirò mai abbastanza Lucifer. Perchè non vuoi parlare di noi? O di lei? Lei esiste. L'hai voluta con te, l'hai resa importante. E non importa come lei lo pensa, gli altri lo pensano."
Lucifer:"Tu... non mi capisci... sono io che non capisco te."
Harper:"Non ho voglia di litigare Lucifer... sono troppo stanca..."
Mi coricai a letto e gli girai le spalle ero troppo stanca di parlare di noi, di dire sempre le stesse cose. Lo sentì poco dopo mettersi a letto al mio fianco.
Lucifer:"Harper... lo so che non stai dormendo."
Si... aveva ragione non riuscivo a dormire, la sua prensenza quella notte era opprimente e quella discussione aveva riacceso ricordi che avrei voluto cancellare.
Harper:"Che vuoi...?"
Mi si accostò lentamente.
Lucifer:"Ho provato in tutti i modi a starti lontano...! Ho provato persino ad odiarti, ma non ci riesco."
Harper:"Ci riesci benissimo invece, mi ha cacciata... mi ha minacciata... mi hai fatto male in tutti i modi in cui si può fare male a una persona. Poi torno e tu sei già finito tra le braccia di un'altra... non sai cosa si prova... non sai cosa significa essere me. Non hai idea di quello che ho passato dopo che me sono caduta, la mia vita era distrutta, non potevo tornare da te ma non potevo essere nemmeno la vecchia me. Ero bloccata in un incubo. Ho fatto tanta strada e percorso ostacoli per essere qui e forse per essere la donna che volevi che fossi e non più una ragazzina ingenua. Ma con te io mi sbaglio sempre."
Mi strinse a sè.
Lucifer:"Credi che io non conosca la sofferenza? O il dolore? Tu pensi sempre che io sia un mostro perchè è ciò che tutti si aspettano. Non volevo che tu fossi come me, ti volevo pura e innocente come Dio ti aveva creata. Non mi sarei mai dovuto permettere di farti ciò che ti ho fatto. Ma io sono troppo egoista e tu troppo testarda. Ti volevo lontana da qui e da me. Ma ogni volta che ti caccio tu ritorni."
Ma come faceva a dire una cosa del genere.
Harper:"Non puoi dividere ciò che Dio ha unito. Lo ricordi? Lo hai detto tu."
Mi costrinse a girarmi.
Lucifer:"Ho fatto cose orribili nella mia vita. Ogni gesto o parola detta era per tenerti lontana, qui sei in pericolo. Dovresti abbandonarmi al mio destino. È ciò che merito."
Cominciarono a scendermi le lacrime.
Harper:"Questo è il mio posto, io voglio rimanere qui. Questa è la mia casa, tu sei la mia casa. Dio non mi ha creata per lasciarmi vivere sulla Terra. Io sono la tua compagna, lo sarò sempre anche se non mi vuoi. Anche se mi odi."
Lo abbracciai e mi strinsi forte a lui.
Lucifer:"Harper... fai l'amore con me."
Aveva un'odore meraviglioso.
Qualunque fosse stato mi saturava i sensi con qualcosa di primitivo che mi attirava ancora più vicino a lui, mentre probabilmente mi sarei dovuta allontanare.
Inspirai a fondo mentre lui allungava una mano verso di me, le dita mi sfioravano con tenerezza la guancia. Da quel semplice contatto si diffuse un pò di calore, che si riversò nel collo mentre lui allargava la mano sulla pelle sensibile sotto l'orecchio e dietro la nuca.
Non mi mossi quando sentì la bocca di Lucifer scivolare verso la mia.
Mi baciò le labbra in modo appassionato, un debole morso di bramosia.
Il suo sguardo aveva in sè una ferocia animalesca che mi inviò una sensazione di ansia su per la spina dorsale. Sentivo come se ogni senso fosse concentrato in lui. Come se al mondo esistessimo solo io, lui e quella passione ardente.
Alla fine cedetti e come poter rifiutare.
Tra quelle braccia mi sentivo viva.
👿Angolo Autrice👿
Spero vi piaccia.
Commentate e votate, grazie.
Baci Mary 😘
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