Capitolo 32 - Cuore e Minacce
Canzone:
James Arthur - Naked
Harper
Il mio affronto aveva avuto delle pesanti conseguenze a palazzo: molti nobili si rifiutarono di riconoscere il nascituro, Belzebù cominciò a perdere credibilità, Legione si ritirò in silenzio e in tutta fretta frose troppa; ma un'ombra aleggiava su tutti ed era quella di Lucifer.
Egli non si mostrò, non si schierò, si trincerò dietro un pesante silenzio.
Era il caos.
Con il Consiglio dalla mia parte le cose si fecero molto semplici, Fargas mi consigliò di tenere viva la fiamma della ribellione solo cosi avrei conquistato la fiducia di molti. Ma i nobili chiedevano delle teste e quelle sarebbero dovute cadere. Ma nulla potevano fare senza l'autorizzazione di Lucifer che ostinamente non era entrato in scena.
Mi dedicai a cose semplici, come riottenere la mia stanza, spedendo Legione in un'ala più confacente al suo status, degradando i suoi consiglieri e lecca piedi. Belzebù invece fu spedito a Dite dove pericolosi tumulti arrecavano danno alla sua autorità. Ovviamente il tutto orchestrato da Damar e piuttosto abilmente.
Così momentaneamente libera dal gioco di Belzebù optai per farmi nuovi alleati e quella mattina andai da colei che avrebbe potuto ottenere moltissimo, ma che probabilmente avrebbe tentato di uccidermi.
Judith era ancora convalescente, segretata nella sua stanza, piantonata
da due guardie fidate. Rifiutava il cibo che le veniva dato e chiedeva senza sosta di vedere Lucifer, ma senza speranza. La trovai nel grande letto, coperta fino alla vita, pallida come le lenzuola che adornavano il suo capezzale.
Judith:"Gradirei non vedere nessuno."
Mi guardò con malcelato odio.
Harper:"Subirai tuo malgrado la mia presenza, che ti piaccia o meno."
Judith:"Gia il fatto che respiri mi disturba."
Harper:"Vengo in pace Judith, proponendoti un'accordo. Garantisco un rifugio sicuro a te e a tuo figlio se ti presenterai davanti ai nobili e ammetterai che Seth è figlio di Belzebù, che rinunci al trono e alla Corona e a qualsiasi diritto su essa."
Judith:"No. Non rinuncerò mai a tutto questo."
Scossi la testa.
Harper:"Preferisci che tuo figlio diventi un mostro, allevato da quello psicopatico. Nessuna madre con buon senso lo permetterebbe."
Judith:"Questo trono mi è stato promesso molti anni fa. Ora è mio e mio rimarrà."
Harper:"Nulla qui è tuo Judith. E in questo momento sei inutile a Belzebù. Ancora meno lo sei per Lucifer che attendi da giorni. Nulla cambierà ciò e lo sai e se ti offro questa possibilità è perchè so perfettamente che Lucifer è meno magnanimo di me."
Lei distolse lo sguardo, vidi una piccola lacrima rigarle il volto, ma poi scomparve e ritornò la rabbia e il rancore.
Judith:"Avrei dovuto ucciderti quando avevo l'occasione di farlo. Quando eri una ragazzina ingenua. Sai quante volte ho pensato di piantarti un coltello nel cuore e strappartelo?"
Mi gelai sul posto. Davvero pensava questo?
Harper:"Va bene. Rammenta che quando sarà il momento di essere giudicata ricorderò le cose che mi hai detto."
Stanca della giornata, sconvolta per ciò che Judith mi aveva detto uscì dal castello e cercai un posto appartato dove meditare, possibilmente lontano da tutti.
Seduta su una panchina di cemento, davanti alla grande fontana osservavo il mio riflesso.
Lucifer:"Sapevo di trovarti qui."
Non l'avevo sentito arrivare, si sedette da parte a me.
Harper:"Tu sei sparito."
Lo osservai quella sera era avvolto da un pesante mantello bordato di pelliccia nera. Aveva la spada al fianco come se si aspettasse un'agguato.
Osservava il lago, vagamente assente.
Lucifer:"Avevo bisogno di pensare."
Già.
Lucifer:"Ma non mi sono perso i dettagli di ieri. Lì hai messi in riga. E ora cosa conti di fare?"
Harper:"Avere il tuo appoggio."
Lucifer:"No... non avrai il mio appoggio Harper. Cosa pretendi che facciamo? Non ci siamo distrutti abbastanza? Non hai visto già troppo sangue?"
Harper:"Non è quello che volevo."
Lucifer:"Ho pensato a lungo, noi siamo pedine su una grande scacchiera, nostro Padre sta muovendo il gioco a suo piacimento; tutte le nostre azioni sono state dettate dai desideri altrui, ogni cosa che abbiamo fatto l'abbiamo fatta o per dovere o come conseguenza degli innumerevoli cambiamenti a cui siamo stati costretti. Io ti desidero perché così deve essere. Non lo posso sopportare."
Harper:"Mi hai lasciata senza una risposta alle mille domande che affollano la mia mente."
Si toccò il viso esasperato.
Lucifer:"Dio ha creato gli Arcangeli. E così ha creato le loro compagne. Loro sono costretti ad amare una sola donna per il resto dell'eternità. Sono fatti della stessa sostanza, sono l'uno l'opposto dell'altra. Solo voi però avete la facoltà di scegliere. Eppure nonostante questo voi amate solo il vostro compagno, quello designato. Non è assurdo?"
Harper:"Da quanto lo sai?"
Mi guardò.
Lucifer:"Praticamente da sempre. Sai quante volte sono passato davanti alla tua cella? Sai quante volte ho pensato che eri tu in quella cella nelle sembianze di un mostro? Era evidente. Anche un cieco se ne sarebbe accorto, anche Olivia lo sapeva. Non voglio essere costretto ad amare qualcuno che mi è stato imposto."
Harper:"Ci autodistruggiamo quando tu cominci a parlare così. Quando per l'ennesima volta mi colpisci alle spalle."
Lucifer:"Harper è solo la verità. Se io non fossi tuo fratello non avresti mai saputo della mia esistenza. E la tua vita avrebbe proceduto come quella di qualsiasi altra ragazza."
Mi alzai di scatto.
Harper:"Ma io non sono una ragazza normale. Non lo sarò mai e non lo sono mai stata. Tu rinneghi tutto quello che c'è stato tra di noi... tu..."
Lucifer:"Eh no. Io non rinnego niente. Ricordo bene cosa c'è stato tra di noi. Il punto è che probabilmente a questo punto avresti dovuto accorgerti chi io sia davvero. Non ero l'uomo giusto ne per badare a te ne per essere un buon amante."
Flashback:
10 milioni di anni prima
Paradiso
Mi sveglio solo quando sento l'orologio a pendolo scoccare mezzogiorno.
Lucifer:"Stupido orologio..."
Harper:"Zitto, voglio dormire..."
Lo ammonisco veramente assonnata.
Poi inizio a fare due più due.
Caccio un urlo degno di lode e sobbalzo dal letto portando dietro tutte le coperte, ma ci inciampo sopra e rotolo sul pavimento.
Lucifer:"Che grazia..."
Dice sarcastico Lucifer mentre mi guarda riluttante.
Io sono ancora a terra e lo guardo con gli occhi sgranati.
Lucifer:"Oh, che bello! Finalmente ti sei mozzata quella lingua che ti ritrovi."
Mi prende in giro.
Cambio immediatamente la mia espressione e gli salto addosso nel vano tentativo di picchiarlo.
Harper:"Stupido, bastardo senza cuore..."
Urlo in lacrime mentre vorrei tirargli dei pugni sul petto, ma la mia debolezza fisica è evidente e lui mi blocca i polsi.
Harper:"Sei un mostro!"
Urlo ancora più disperata.
Inizio a scalciare e Lucifer mi blocca sia le braccia che le mani. Mi resta solo piangere e urlare imprecazioni su di lui, mentre nemmeno lo vedo, ho gli occhi chiusi e appannati dalle numerose lacrime.
Harper:"Non lo volevo fare! Ma tu sei talmente arrogante che non hai capito quanto io mi sentivo uno schifo!"
Urlo con il fiato mozzato.
Harper:"Ma tu adesso mi odi..."; singhiozzo.
Harper:"Mi odi..."
Ma non finisco nemmeno la frase.
Le calde labbra di Lucifer sono sopra le mie.
È un bacio forte e arrogante ma allo stesso tempo rude e passionale.
Insinua la sua lingua nella mia bocca e io non posso che essere trasportata da tutti questi gesti.
Lucifer:"Non piangere..."
Sussurra prendendomi il viso tra le mani, poggia la sua fronte sulla mia e mantiene gli occhi chiusi.
Lucifer:"Odio quando piangi. Non lo fare mai più... per favore..." continua a sussurrare.
Harper:"Ma tu..."
Inizio ma anche stavolta non riesco a finire.
Lucifer:"Io niente, non dare conto a me, io non conto niente... quando si tratta di te."
Tra una frase e l'altra, mi stampa dei forti e disperati baci sulla bocca.
Harper:"Lucifer..."
Lo guardo con gli occhi sgranati.
Lucifer:"Harper... dimmelo, dimmi quello che provi per me..." sussurra. "Ti prego..."
Harper:"Io... Lucifer... Io ti amo..."
Stringo gli occhi per trattenere altre lacrime.
Lucifer:"Assurdo..." sussurra.
Harper:"Cosa?"
Lo guardo torva, ma lui ha ancora gli occhi chiusi.
Lucifer:"Che io mi senta maledettamente bene quando me lo dici."
Inizia a baciarmi con più intensità di prima.
La mia mente è nella confusione più totale, anche quando lui mi toglie la camicia da notte con delicatezza. Io di tutta risposta gli tolgo la maglietta.
Le sue mani accarezzano ogni parte del mio corpo, mentre ci baciamo.
In tutta la stanza regnano i nostri respiri mozzati e gli schiocchi dei nostri numerosi baci.
Mi sento così bene... così vicina a lui.
Mi spoglia con la sua delicatezza disarmante, ed ora il mio corpo è nudo davanti al suo. Mi bacia il collo, le spalle e adesso persino il seno. Lo fa con un trasporto tale da farmi perdere ancora di più la poca ragione che mi è rimasta.
Si libera anche lui dei pochi indumenti che aveva e adesso siamo io e lui, come il Padre chi ha fatti, sotto un lenzuolo di seta grigio.
Lucifer:"Sicura...?"
Chiede quasi con timore.
Io lo guardo dritto negli occhi, così belli, così limpidi con quella leggera nota di speranza che lo solcano, come se attendesse chissà quale risposta.
Harper:"Si."
Sussurro, guardandolo intensamente negli occhi.
Lui si apre in un mezzo sorriso e preme nuovamente le sue labbra sulle mie, ed ora sono molto più passionali di qualsiasi altra cosa.
Con estrema lentezza, mi rende sua.
È una sensazione molto strana, piacevole oserei dire. Ma più continua nei suoi movimenti fluidi e sicuri, più io mi inebrio di lui e non è più piacevole, ma sublime.
La sensazione più bella mai sentita, una cosa senza eguali, soprattutto perché lui è Lucifer.
Non faccio a meno di conficcare le mie unghie nella sua schiena e fargli uscire involontariamente il sangue da essa,
Lucifer geme e inizia a aumentare i suoi movimenti, in modo che adesso siano più forti ed estremamente piacevoli.
Adesso sono io a gemere, mentre lui mi bacia il collo come se stesse marcando il suo territorio.
Si scansa poco dopo e io riacquisto la ragione, ma non mi interessa, sono felice di aver fatto l'amore con Lucifer.
I nostri respiri sono così affannati ed irregolari che non riusciamo nemmeno a parlare, ma Lucifer rimedia stringendomi fra le sue braccia in modo che io poggi la mia testa sul suo petto perfetto, che non smette di muoversi.
Lucifer:"Ce l'hai fatta finalmente."
Commenta di punto in bianco.
Harper:"Rovini sempre tutto."
Dico seccata, capendolo, tanto è Lucifer.
Lucifer:"Sei bellissima..."
Mi bacia teneramente la fronte.
Harper:"Ma poi sai rimediare..."
Faccio un sorriso da ebete.
Fine.
Harper:"Io non mi pento di niente. Di nessuna scelta che ho fatto nei tuoi confronti. Di essermi concessa a te non è stata una conseguenza, è stata una mia scelta. Anche quella di dirti che ti amavo. Non l'ho detto perché ero costretta, l'ho detto perché mi ero innamorata dell'uomo che eri. Sei arrivato come un'uragano nella mia vita e me l'hai sconvolta e mi piace pensare che io abbia sconvolto la tua."
Ci guardammo per attimi interminabili, la sua mano grande mi accarezzò il viso, mi scostò una ciocca di capelli.
Si scostò da me, io e lui arrivavamo sempre a un punto di rottura, venivamo costantemente traditi dai nostri corpi; loro si conoscevano, si comprendevano e anche quella era una battaglia persa in partenza, o il corpo o il cervello prima o poi uno dei due avrebbe dovuto capitolare e io avevo paura anche di quelle conseguenze.
Lucifer:"Non possiamo continuare così Harper. Hai scelto di venire qua, ti sei messa in pericolo. Io non merito niente e non voglio niente. Prendiamo una decisione Harper. Vattene da qui, volta le spalle e non tornare."
Prendere una decisione? Lui forse. Io certo no.
Harper:"Tu devi prendere una decisione, io la mia l'ho già fatta, sono venuta fin qui, ho attraversato l'Inferno per te, ho rinnegato la mia natura, ho voltato le spalle alla mia famiglia, io per te ho scelto la caduta. Decidi da che parte stare una buona volta. Vuoi dirmi che adesso preferisci Legione per i buoni servizi resi alla Corona? Oppure preferisci la sposa fantasma."
Si alzò in piedi.
Lucifer:"Tu la fai sempre semplice vero? Per te o è bianco o è nero."
Harper:"In realtà è molto semplice. Potresti scatena una guerra. Appoggia qualcuno dei vari leccapiedi, io invece porterò avanti la mia causa; sono pronta a muoverti battaglia se serve."
L'incantesimo si era spezzato per l'ennesima volta.
Lucifer:"Mi stai minacciando Harper?"
Harper:"Si... è una minaccia Lucifer. Non esiterò a scatenare una guerra e se sarà necessario mi farò appoggiare dagli angeli. Ma non vedi lo scontento dei tuoi sudditi? Non vedi che Legione ti usa per ottenere favori? Sei sparito per giorni, non ti sei fatto vedere, non hai voluto incontrare nessuno. Credi che i tuoi sudditi siano contenti? I nobili pretendono che cadano delle teste e nel senso materiale del termine. Tu te ne stai tutto tranquillo nel tuo studio, quando invece il tuo Regno è pronto ad esplodere. Pensa bene a quello che che fai."
Lo lasciai lì, con la mia minaccia che riecheggiava ancora nell'aria invernale.
👿Angolo Autrice 👿
Spero vi piaccia.
Commentate e votate, grazie.
Spero vi piaccia questo video che ho fatto con la mia voce su Lucifer e Harper.
Baci Mary 😘
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