Capitolo 27 - Giorni Infernali
Canzone:
Ellie Goulding - Love Me Like You Do
Harper
L'incontro con Lucifer mi aveva lasciato l'amaro in bocca e una gran confusione in testa. Eravamo finiti a cercare di ucciderci, quando prima almeno facevamo tutt'altro. Belzebù era riuscito nell'intento di dividerci e più passava il tempo e più avrei fatto fatica a convicerlo che non ero sua nemica, non lo ero mai stata e le mie scelte lo dimostravano.
Come mi aveva promesso ero rimasta nella mia stanza senza cena, non mi aspettavo nulla di meno dopo il nostro incontro. Avevo fatto a pezzi le lenzuola del letto, anzi le avevo scaraventate dalla finestra; segno di ribellione se volete. Mi disgustava dormire tra quelle lenzuola, tanto più che l'affronto era stato grave.
Cercai qualcosa nel grande armadio e trovai una coperta, dormì solo con quella, mi tolsi la veste nera per rimanere nuda su quel grande letto, con la finestra aperta.
Mi addormentai che ormai era notte fonda.
Il giorno successivo fu dura svegliarsi.
Mi alzai perchè il frastuono che proveniva dall'esterno era terribile; mi sporsi per osservare la scena e vidi almeno una cinquantina di demoni provenire dalla landa. Belzebù cavalcava verso di loro, perchè mi chiesi stesse radunando un'esercito?
Che immaginasse che l'intenzione degli angeli fosse quella di attaccare? Oppure voleva far rivoltare l'esercito? Chiusi la finestra con un colpo. Dovevo riuscire a informare gli angeli delle sue intenzioni. Usai lo spazioso bagno per farmi una doccia ristoratrice, per togliermi la fuliggine accumulata durante il mio viaggio.
Osservai il mio corpo nudo nello specchio per rendermi conto di quanto fossi cambiata; i muscoli più lunghi e tonici, la pelle talmente chiara e fredda. Dietro la schiena due fessure identiche nascondevano le mie ali.
Abbandonai la visione ossessiva del mio corpo e mi vestì con abiti semplici, un pantalone e una maglia rigorosamente neri, pochi secondi dopo qualcuno bussò alla porta. Andai ad aprire e una faccia amica mi sorrise.
Harper:"Astaroth."
Lo feci entrare e lo abbracciai cogliendolo di sorpresa.
Astaroth:"Perdonami per ieri. Ma non potevo esternare alcuna emozione. Mi sarei tradito altrimenti."
Harper:"Sei perdonato. Allora dimmi le cose sono così infauste?"
Lui annuì.
Astaroth:"Si. Hai visto no Lucifer? Dicono che il vostro incontro sia stato feroce."
Mi incupì.
Harper:"Feroce non è la parola appropriata. Siamo venuti alle mani. Ma dovevo immaginarlo. E i nobili come hanno appreso il mio ritorno?"
Astaroth:"C'è chi dice che il tuo spettro sia tornato per tormentare Lucifer. Altri invece hanno invocato il tradimento fatto a Belzebù che ti aveva condannata a morte. Non pensavo che ti avrebbero convinta a tornare Harper. Lucifer non è in sè, le minacce ci circondano in ogni dove e adesso arrivi tu. Forse voleva proteggerti non ci hai pensato?"
Harper:"Forse. Ma ti ricordo che la tentazione di uccidermi è stata forte."
Astaroth scosse la testa nuovamente.
Astaroth:"Sapete qual'è il vostro problema? È che pensate che l'altro possa sempre capirvi."
Harper:"Certo che lui dovrebbe capirmi."
Mi arrabbiai.
Astraroth:"Voi non fate non fate altro che arrabbiarvi. Quando eravate alleati eravate invicibili, ora siete vulnerabili. Nessuno di voi due si sforza di capire l'altro. Conosci quello che è successo dopo la tua caduta, ma vuoi che lui provi pena per te. Non lo farà Harper."
Sapevo che in fondo lui aveva ragione. Lucifer non mi odiava solo perchè pensava che l'avessi tradito, mi odiava perchè dopo tutto non riusciva a starmi lontano e non poteva farne a meno, amava la persona che più odiava.
Harper:"Sei tu la spia degli angeli, vero?"
Ci guardammo, e ci capimmo al volo.
Astaroth:"Si, ho fatto promettere che avrei cercato di far ragionare Lucifer e quando non ci sono riuscito sei arrivata tu."
Immaginavo.
Astaroth:"Hai scelto di rinunciare al Paradiso."
Harper:"Ci ho rinunciato tempo fa. Ma parliamo di altro, parlami dei protagonisti di questa tradegia di Shakespeare."
Lui trasse un bel respiro.
Astaroth:"Judith se ne stà nella sua stanza, pochissime volte esce e quelle poche volte è avvolta in abiti neri e veli che le coprono il viso. Belzebù le fa visita spesso ma nessuno è a conoscenza di cosa si dicano in quegli incontri. Belzebù controlla l'esercito ma sappiamo che i generali non sono contenti. Ma putroppo con il figlio di Judith in arrivo e per il fatto che diverrà Principe tutti sono costretti a inchinarsi ai capricci di quel cane. Che altro possono fare? Lucifer gli permette tutto."
Harper:"Nemici?"
Lui sorrise.
Astaroth:"Ovviamente Belzebù che è rimasto stupito della tua venuta. Credeva davvero che tu fossi morta. E ovviamente Legione. Stai attenta a quella strega, farebbe fuori sua madre se fosse un'ostacolo. Punta al trono e penso che potrebbe anche riuscirci."
Ero messa bene.
Harper:"Notizie positive?"
Comparve sul bel sorriso.
Astaroth:"Su insistenza del Consiglio mi è stato concesso il compito di addestrarti. Valutare le tue capacità."
Quelle erano belle notizie.
Harper:"Quando si comincia?"
Due ore dopo ero così distrutta che avrei voluto solamente un letto, Astaroth era grosso, molto abile e forte. Mi aveva sbatacchiata come un'uovo, nel giro di qualche ora eravamo passati al corpo libero, dove avevo sofferto al quanto, alle armi. Gli avevo dato filo da torcere, Michele mi aveva insegnato bene. Ma certo Astaroth non era un'avversario facile.
Astaroth:"Chi ti ha insegnato a batterti così?"
Ero lusingata.
Harper:"Michele...!"
Astaroth:"Ah... ecco... ti ha preparata bene."
Harper:"Credevi davvero che sarei venuta qui, completamente spaesata?"
Mi appoggiai alla grande spada per prendere fianto. Il nuovo corpo era difficile da gestire. Ero diventata agile, avevo una vista diversa ma dovevo calibrare il mio corpo. Spesso le mie capacità mi prendevano contro piede. Volevo nascondere ancora quelle che erano le mie vere capacità.
Legione:"Ma guardate... la bambina sa maneggiare la spada."
Mi girai in direzione di quella voce stridula, così insopportabile.
Lei era proprio li: Legione.
Con i suoi capelli biondi lunghi, lasciati sciolti sulle spalle, un abito corto e in parte trasparente sarebbe potuta anche sembrare bella, peccato davvero per le intenzioni. Mentre il suo sorriso mi ricordava quello di uno squalo.
Harper:"Non mi pare che qualcuno ti abbia interpellata."
Girava con una piccola corte di altre demoni, tutte fatali e bellissime e tutte succinte. Forse erano le altre concubine del bordello che Lucifer aveva messo in piedi. Un pensiero attraversò la mia mente. Mi sarebbe piaciuto andare a vedere quel parco di divertimenti sessuale, che pareva divertirlo tanto, mi ripromisi che sarei andata.
Legione:"Lingua un pò lunga per la donna più disprezzata. E pensare che qualcuno ha paura di te. Sei solo un povero agnellino indifeso."
Harper:"No mia cara, non sono un'agnellino. Vedrai un demone se me ne darai l'occasione."
Se ne andarono ridendo, ignorando l'avvertimento."
Astaroth:"Harper... cosa non capisci del stare attenta a quella donna?"
Sospirai rassegnata, ero sopraggiunta nel momento peggiore, Lucifer era attaccato su più fronti e pareva che avesse rinunciato alla salvezza. E io... dovevo essere di nuovo Giovanna D'Arco? Buttarmi nel fuoco? E chi mi avrebbe salvata?
Mi buttai sull'erba e Astaroth mi imitò, tanto non ci avrebbe visto nessuno.
Harper:"La odio...!! La odio così tanto che vorrei ucciderla...!"
Astaroth:"Lo so e so anche che non hai pazienza."
Si, aveva ragione.
Harper:"Ma come fa a stare con quella?"
Astaroth era molto serio.
Astaroth:"Non è questa la questione, lei non chiede niente che Lucifer non possa darle; non provano amore l'uno per l'altro. Si soddisfano a vicenda e tanto basta e se lei sarà brava e obbidiente non è da escludere che potrebbe salire al trono. Loro due Harper sono simili. Alle volte credo che uno completi la crudeltà dell'altro. Per lui è una valvola di sfogo. Lei lo osseconda e lo farà sempre."
Mi si rivoltava lo stomaco.
Astaroth:"Quando sei caduta, per la prima volta vidi sul volto di Lucifer qualcosa. Dopo molti secoli fece l'errore di cercarti di nuovo. Andò contro ogni proposito e venne sulla Terra a cercarti."
Harper:"Si... però prima di me è venuta Judith...!! Cosa vuoi che provi un'uomo del genere? Ora ha persino Legione che differenza che faccia io."
Astraroth:"Vedi... non capisci! Judith era proprio come Legione, con la differenza che non era pronta per un'uomo come lui. Ma con te non si comporta come con loro non è vero? Lui ti rispetta. Questo dovrebbe dirti molto."
Aveva ragione.
Astaroth:"Pensaci bene Harper. Dagli tempo di fidarsi di nuovo di te. Poi potrai dirgli la verità."
Astaroth mi lasciò sola a pensare alle sue parole; giuste o sbagliete che fossero.
Qualche minuto dopo un demone mi venne a cercare.
X:"Mia signora, Sua Maestà richede la sua presenza per la cena."
La mia presenza per la cena...?
Lucifer aveva voglia di spettacolo, gli avrei dato lo spettacolo.
Ci sarebbe stato da divertirsi.
👿Angolo Autrice👿
Spero vi piaccia.
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Baci Mary 😘
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