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Capitolo 22 - Lungo Cammino

Canzone:
Destiny's Child - Survivor
Harper
Esternamente il mio aspetto poteva essere mutato, ma dentro ero la stessa; non mi sentivo meno angelo o meno me stessa. Ero Harper, una diversa, immortale ma pur sempre io.
Fissavo intensamente la scala, lunga e tortuosa, un'altro passo per arrivare a Lui.
Non conoscevo l'Inferno, avevo vissuto per secoli in una cella per controllare la trasformazione, ma non potevo immaginare che posto fosse l'Inferno. Ripensai alle varie nozioni apprese nel tempo che ero stata sulla Terra, libri e documenti di persone che scrivevano di quel posto spaventoso, colmo di anime disperate, destinate alla tortura fino alla fine dei tempi. Era ovvio che non mi sarei potuta affidare nemmeno a quelle, solo io avrei saputo la verità.
Cominciai a salire i gradini, la scala scavata nella nera roccia era particolarmente rovinata e tortuosa. Impiegai quasi un'ora per raggiungere la sommità, più salivo e più l'aria si faceva tersa e una pesante nube nera mascherava la mia vista.
Alla fine quasi nel panico scorsi un'apertura nella parete: l'ingresso formato da due colonne rette, presubilmente da due demoni, sull'architrave invece si poteva leggete a chiare lettere "traditori".
La mia permanenza cominciava bene pensai; se Lucifer era partito proprio da li era da immaginarsi perchè avesse posto i traditori così in basso.
Attraversai il passaggio, un'aria gelida mi investì facendomi arrestare. Mi accorsi di trovarmi sulle rive di un lago completamente ghiacciato, in vari punti spuntavano teste e gambe umane. Un silenzio di tomba permeava in quel luogo, gli sguardi erano vitrei, i volti bluastri.
I demoni che giravano avevano la pelle completamente bianca, gli occhi neri come la notte.
Nessuno si accorse della mia presenza, camminai lentamente tra i corpi, aspettai di provare un sentimento di inquietudine, forse tristezza invece non provai nulla. Ero priva di emozione e un pensiero mi attraversò la mente: queste anime avevano tradito nella loro vita, mai una volta avevano chiesto perdono, si meritavano ogni pena che stavano vivendo. Ero crudele? No, ognuno viveva la propria vita come voleva, alla fine tutti avrebbero dovuto fare i conti con la morte.
Proseguì a passo svelto, per uscire dal girone ma non avevo ancora fatto i conti con le due guardie che sorvegliavano l'ingresso.
X:"Ferma. Non potete passare. Chi ti ha dato il permesso di venire qua giù?"
Harper:"Io non ho bisogno del permesso. State parlando con Harper. La sorella del vostro Sovrano."
I due mi guardarono sbigottiti, e increduli.
X:"Sei una bugiarda. Harper è morta."
Harper:"Perchè dovrei dirvi una bugia? Sono qui davanti a voi e non sono morta questo è piuttosto evidente. Ora voi mi lascerete passare."
I due si guardarono nuovamente. Uno di loro si inginocchiò ai miei piedi invocando il mio perdono; l'altro invece no.
X:"Non mi inginocchierò mai ai piedi di colei che ha tradito il nostro Sovrano."
Harper:"Meglio un fratello tradito che vederlo nelle mani di Belzebù. Egli dovrebbe marcire qui insieme a tutte queste anime."
Il demone mi guardò sospettoso.
X:"Perchè siete tornata? Belzebù vi farà decapitare e porterà la vostra testa come trofeo."
Harper:"Dici?"
X:"Si... dico."
Gli sorrisi.
Harper:"Fidati vedrai la mia furia spazzare via questo Regno, e quando mi riprenderò ciò che è mio sarò io che porterò la sua testa e quella di tutti i traditori come trofeo."
Feci alzare il demone che era rimasto inginocchiato, si fecero comunque da parte e mi lasciarono proseguire il cammino.
La via era lunga e dovevo affrettarmi, uscì dal tunnel per ritrovarmi dinanzi un'altra scala, questa attraversava un cratere molto profondo di cui non vedevo la fine.
La percorsi di fretta per ritrovarmi davanti un'altro passaggio, sull'architrave un'altra scritta: "maleborge".
Il vero orrore dovevo ancora vederlo, e mi si parò davanti, quando urla assordanti arrivarono al mio orecchio.
Faceva terribilmente caldo e il fumo mi bruciava la vista, i capelli mi si appiccicavano alla fronte; il fiume di ghiaccio, era stato sostituito da un solco di lava rovente, grosse bolle emergevano per scoppiare in tanti zampilli.
C'era una terribile puzza di zolfo, carne bruciata e tanto altro.
I peccatori subivano qualsiasi tipo di punizione: lebbrosi, febbricitanti che si contorcevano a terra, alcuni erano avvolti dalle fiamme e correvano urlando; un branco di demoni stava lacerando dei corpi a colpi di spada, altri venivano frustati; alcuni camminavano con la testa girata nel verso opposto, altri si trasformavano in rettili e venivano pestati dai demoni, attraversai il passaggio e uscì.
Mi accasciai contro la roccia per prendere respiro, il caldo era stato sostituito da una brezza leggera, l'odore di zolfo da muffa e cenere.
Quando riuscì a mettere a fuoco, ero in una landa desolata. Sopra la mia testa grigio, nebbia e dinanzi una città con alte mura, tutto intorno vedevo un fossato ma da quella distanza non distinguevo i particolari.
Camminai per la landa finchè non arrivai al fiume, ma quella che scorreva davanti a me non era acqua era sangue, sangue di migliaia di cadaveri che galleggiavano.
Quasi mi venne da vomitare ma tenni duro e mentre cercavo un modo per attraversare, una barca si materializzò. Era implicito che sarei dovuta salire, non c'erano molte possibilità. Feci attenzione a non sbilanciarmi troppo, e attraversai il fiume di sangue.
Vicino alle mura delle tombe con croci rovesciate adornavano il tutto.
Cercai l'ingresso della città ma due demoni mi raggiunsero.
X:"Siete pregata di venire con noi, questo non è un posto sicuro."
Avvenne tutto velocemente.
Mi scortarono a un manipolo di altre guardie, un cavallo era sellato, mi feci quasi prendere dal panico, la mia passeggiata agli inferi avrebbe dovuto essere tranquilla e io sarei dovuta passare inosservata, ma così non avvenne.
Harper:"Aspettate... come facevate a sapere del mio arrivo...?"
X:"Noi sappiamo sempre di un nuovo arrivo, ci hanno avvertito che eravate voi."
Mi diedero uno spesso mantello nero.
X:"Mettetevelo, non sappiamo se qualcuno possa riconoscervi."
Salimmo a cavallo e procedemmo a passo spedito tra le vie della città.
Harper:"Non sapevo di avere così tanti fedeli...!"
Il demone che pareva il loro capitano si teneva accostato a me, e insieme ad altri demoni entrammo nella città.
X:"Voi vi sottovalutate, tantissimi di noi vi sono grati, per aver salvato il nostro Sovrano. E non crediamo a una sola parola di quello che dice Belzebù."
Continuavo a non capire.
Harper:"Dove ci troviamo?"
X:"Siete nella Città di Dite, una delle città che Lucifer fece sprofondare nella terra. Qui noi la chiamiamo la città dei violenti, vi risiedono coloro che furono violenti verso il prossimo, i suicidi, gli scialaquatori, i bestemmiatori, i sodomiti e gli usurai; ne abbiamo per tutti i gusti. Se avete dei nemici, li trovete tutti qui... questo era il girone di Belzebù!"
Musica per le mie orecchie.

👿Angolo Autrice👿
Spero vi piaccia
Commentate e votate, grazie.
SCRIVETE COSA VI ASPETTATE NEL PROSSIMO CAPITOLO.
Baci Mary 😘

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