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Capitolo 101 - Corona di Venere

Harper
Sbarro gli occhi non appena la mia mente assume un minimo di lucidità. Mi ritrovo sdraiata sul suolo, dell'acqua non vi è più nessuna traccia e quando alzo lo sguardo noto le schiere e schiere di Angeli e di Demoni sdraiati per terra, tutti l'uno di fianco a l'altro, come se fosse stati poggiati con ordine e meticolosità da qualcuno.
C’è chi si sveglia, chi invece pare avere la pelle talmente chiara che capisci da subito che la vita lo ha abbonato già da qualche ora.
Mi alzo in piedi e dopo che ho intercettato Apollion in lontananza, corro da lui.
È in piedi e guarda in basso, solo dopo posso realizzare chi sta fissando. Felixa stringe a lei i cuori del rispettivo marito, piangendo.
Mi porto una mano sulle labbra dinnanzi a quel dolore, il suo volto crucciato dalla disperazione e dalla tristezza, hanno un impatto devastante sui piccoli granelli de mio cuore rimasti ancora intatti. Cado in ginocchio, di fronte ad Anna e solo ora posso notare Damar di fianco a lei, con un braccio attorno alla sua schiena e la testa poggiata sulla spalla, mentre osserva quel muscolo appartenente a quello che era il nostro migliore amico.
Dephana:”Polly!”
Dephana in una corsa cinge tra le sue braccia la figura dell'ultimo Consigliere rimasto. Il volto sporco di terra e sangue non celano l'evidente shock nei suoi occhi, sgranati e rossi per via delle lacrime.
Apollion:”Sono rimasto solo.”
Sussurra piano, tra i capelli della sussurro amata.
Harper:”No!”
Sbotto io con rabbia, sentendo il petto divenire più pesante, non reggendo tutto ciò. Mi alzo in piedi e mi asciugo le lacrime, guardo Anna e Felixa con aria decisa.
Harper:”Lo farò tornare in vita… non so come, a costo di sfondare la porta di Dio!”
Sbraito senza ragionare.
Rafael:”Harper!”
Rafael accorre davanti a me.
Rafael:”Abbiamo trovato Demangelus ed è incosciente.”
Harper:”Oh bene… trovate la mia spada e il cadavere del Consigliere rimasto ucciso.”
Rafael:”Ma… Harper…”
Mi guarda interdetto ed io gli lancio un’occhiataccia che non perdona.
Harper:”Mi hai sentita.”
Ringhio e lui torna da dove è venuto, comunicando i miei ordini ad alcuni Angeli.
Torno a guarda Anna e Felixa l'una seduta di fianco all'altra.
Harper:”Mi avete capita?”
Felixa:”Non darmi false… Speranze…”
Singhiozza Felixa, guardandomi con rabbia.
Non può essere tutto perduto, no che non può.
L'inferno, Lucifer, Apollion e io non saremmo più gli stessi senza di lui tra i piedi. Belial che amava girovagare silenzioso tra i corridoi, il quale da poco ha trovato nuovamente la felicità con sua moglie, dopo essere stati divisi per un millennio e mezzo. Che con il suo sguardo dolce, la figura minuta e il coraggio di mostrare sempre quello che pensava, risultando anche fuori luogo, ma così vecchio e così stanco di tutto quel male si era finalmente lasciato andare, non pensando più alla sua apparenza, ma dedicandosi unicamente alla stessa donna che sta piangendo sul suo cuore senza vita.
Chiudo gli occhi e abbasso la testa, lasciandomi andare a ricordi dolorosi… tanto perché di dolore evidentemente non ne ho vissuto abbastanza.
Beli… piccolo e dolce Beli, il meno Demone tra tutti, perché se ne fregava e… Dio… amava i gatti, amava l'amore e quando era più opportuno parlava e… diamine… se era giusto quello che diceva.
E per coronare tale disastro ecco che Metadron ed Emachiele hanno sacrificato la vita per me, per fare in modo che ce la facessi.
Un dolore atroce mi sovrasta pensando al volto duro, ma estremamente amorevole, dell'uomo che è stato come un padre per me. Non scorderò mai gli insegnamenti, i sacrifici e la pazienza. Lui è stato tutto il mio mondo, assieme a Michele, quando abitavo in Paradiso.
Emachiele… condannato a vivere una vita orribile, gli fu data una speranza di amore, gli fu data nei miei confronti, ma essa è stata strappata via dalle sue viscere e non oso immaginare, nemmeno per un istante, a quanto dolore ha potuto provare. Mi innervosiva così tanto… tutto era dettato dal contrasto che lo stesso Divino ci ha imposto.
Oh… che voi possiate riposare in pace, per ora, perché vi verrò a prendere.
Rafael:”Harper… abbiamo trovato tutto.”
Afferma Rafael con sguardo deciso, tra le mani ha la mia spada.
Harper:”Per favore, scorta Anna, Felixa e Apollion da Belial. Dammi questa e… dove si trova Demangelus?”
Ringhio l'ultima frase con rabbia, anche solo pronunciare il suo nome mi ripugna.
Rafael:”Prosegui verso Ovest… Gabriel ti aspetta lì.”
Dopo aver salutato le donne, che non ricambiano minimamente, vado dove mi è stato indicato, trovandomi dopo poco davanti a quello che è il corpo di Demangelus a terra, mentre un alone di fumo lo circonda e con esso moltitudine di Demoni e di Angeli che lo guardano curiosi e timorosi. 
Gabriel:”Oh eccoti Harper! Vieni… spostatevi, la Regina sta passando!”
Gabriel mi poggia una mano dietro alla schiena e mi esorta a proseguire, facendo spostare gli altri esseri che mi guardano in modo strano.
Demangelus è lì, inerme, potrei farne quello che voglio.
Harper:”Che schifo di errore.”
Sibilo tra i denti.
Con forza alzo la spada e lo trafiggo dritto al cuore, appena la alzo la ferita si rimargina senza alcuna difficoltà.
Harper:”Mh… e va bene.”
Increspo le labbra. Alzo nuovamente la spada e stavolta colpisco la sua spalla, trafiggendolo, dopodiché faccio più forza, in modo tale da fissarlo al suolo.
X:”Regina… e adesso? Se si dovesse svegliare moriremo tutti, siamo meno della metà e lui è incontrastabile.”
Un soldato si fa avanti. Il volto segnato di guerra, sul viso la nota evidente che ha combattuto con valore, guardando però moltitudine di compagni morire.
Harper:”Se si dovesse svegliare scappate immediatamente, rifugiatevi negli Inferi. Angeli, lo stesso vale per voi.”
Affermo risoluta.
Gabriel:”Harper, noi Angeli restiamo in nome dell'Opera di Dio e in nome del Paradiso. Ci dispiace ma non asseconderemo tale richiesta.”
Gabriel mi guarda con petto gonfio e fiero, così come gli altri Angeli.
Andras:”Stessa cosa vale per gli Inferi, tranne per il fatto che noi di tutto quello che ha detto lui non ci interessa. Combattiamo per le Corone e non ci arrendiamo, mai.”
Andras, seguito da Hayden, mi sorride, fiero.
Per fortuna sono vivi.
Harper:”Bene. Io vado a prendere una certa cosetta, speriamo che sia la chiave giusta.”
Sorrido.
Spiego le mie nuove e grandissime ali. Gabriel nel vederle da vicino rimane incantato, chissà quanti ricordi stanno percorrendo la sua mente.
Spicco il volo verso quello che è il Paradiso. Essendo un Demone dovrei soffrire le pene della luce che irradia Dio, ma con queste meraviglie dietro la schiena ho in me l'essenza di Lucifer ai tempi da Serafino, cosa che mi crea un adattamento stupendo, non impedendomi di volare tra i Cori del Paradiso e sempre più in alto.
Nel mio cuore porto Emachiele, Metadron e Belial, il loro solenne ricordo ed il loro sacrificio.
Sorpassato il Coro dei Serafini ecco che mi dirigo laddove la luce è molto più forte, dove nemmeno gli Angeli hanno il permesso di arrivare, fermandosi sempre ad una barriera che li blocca. Io la oltrepasso, andando sempre più in alto, entrando nella forte luce e arrivando davanti ad un cancello, sopra alle nuvole.
Atterro e il cancello si apre. Non vedo cosa c’è oltre, la luce è troppo forte, ma quando faccio il primo passo ecco che mi ritrovo in quella che è la Dimora di Dio.
Una grande e immensa stanza, chiarissima con tanti pilastri al suo interno. Davanti a me quello che sembra un grande trono fatto di marmo, su di esso una potente luce mi impedisce di guardare chi vi è seduto.
Dio:”Sei arrivata, figlia mia.”
La Sua voce è come se sciogliesse ogni dolore che porto dentro, non facendomi però abbandonare la consapevolezza che ho di esso.
Harper:”Metadron… Emachiele… Belial… Cosa ti ho fatto, esattamente, per meritarmi tutto questo? Ah… per non dimenticare la memoria di Lucifer.”
Guardo verso la luce con aria addolorata misto delusa.
Dio:”Demangelus è un essere nato nell'ignoto. Io non ho mai potuto deciderlo. Miliardi e miliardi di destini sono stravolti a causa della sua comparsa.”
Spiega in modo semplice e benevolo, ma sul mio volto compare una nota di disprezzo.
Harper:”Li rivoglio in vita, tutti.”
Sbotto.
Dio:”La presunzione non ha mai portato a niente di buono, figlia Mia. D'altro canto sai che questo è impossibile per due individui, mentre che per l'altro… beh… sai già cosa fare, io non posso interferire.”
Harper:”Cosa?! Io non so un bel niente! Come sarebbe a dire poi che due si e uno no?!”
Alzo un sopracciglio.
Dio:”Quelle sono anime che appartengono a Me. Emachiele aveva un destino segnato, al posto suo però c’è stato un altro nato, la quale sorgerà con i poteri del Primo Ibrido ad essere stato concepito, cosicché lei possa portare avanti quello che era il suo ruolo. Metadron invece ha sacrificato la sua vita in nome del Tutto e di Me. La sua anima è già tra i Beatissimi, il suo posto verrà preso da Sandalphon, suo gemello.”
Sandalphon… Erano secoli che non sentivo più pronunciare il suo nome. Fratello di Metadron era anch'esso un umano, proprio come colui che si è sacrificato, quando l'Altissimo decise di renderli Angeli li divise. Metadron divenne Serafino e il gemello pure, ma quest'ultimo fu nascosto in attesa del suo turno. Maggiore operaio di Dio è sempre sulla Terra, girovaga nel Velo Divino, celato a tutti e chiunque, talvolta usciva allo scoperto, ma nessuno conosce il vero motivo.
Ad un tratto le mura della Dimora di Dio tremano e devo stare attenta a non cadere per terra.
Harper:”Come… Come è possibile?!”
Sbotto guardando verso la luce incredula.
Dio:”Il tempo che rimane all'umanità sta per scadere, figlia mia. Avremo tempo di parlare se la tua e la mia vita procederanno nei loro rispettivi corsi. Fino ad allora voglio regalarti un addio.”
Per la prima volta, da quando ci ho parlato, alla sua voce appare seriamente preoccupata. Dio non può decidere sulle sorti di Demangelus, io si.
Prego solo affinché tutto non sia completamente inutile.
Harper:”Dammi la Corona Di Venere, Padre, sono la nuova custode.”
Affilo il mio sguardo, gonfiando il petto e alzando le grandi e maestose ali.
Dio:”Confido in te… Harper.”
Sento una pressione sul mio capo, un grande calore ed una grande forza mi invadono, sono improvvisamente potente, carica e piena di un qualcosa a cui non so dare nome. Questo è il grande e maestoso potere della Corona di Venere, portata solo da Lucifer, il quale possedeva un potere immenso, oltre ogni limite. Adesso questo potere lo posseggo io e con esso distruggerò Demangelus.
A noi due.

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