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Capitolo 8

Una smorfia si creò sul mio viso

-Cosa vuoi?- dissi spinosa

-Non fai entrare prima tuo padre?-ghignò

-Tu non sei mio padre- annui soffocando la parola 'padre'

-Biologicamente si-sogghignò scrollando le spalle

-Entra- feci una smorfia disgustata

-Perchè sei venuto?-domandai lasciando chiudere la porta alle mie spalle

-Per tua sorella,ho saputo tutto-calò il tono acido che aveva usato fino ad allora

-Guarda è meglio che te ne vai,anche se è in coma non credo che gradisca la tua presenza-dissi acidamente

-Shenly senti so che ho sbagliato tutto con tua madre e sopratutto con te e tua sorella ma sono pur sempre suo padre e credimi,buono o  meno che io sia, a nessun padre piacerebbe sapere  la figlia in quelle condizioni-

per la prima volta qualcosa di buono in lui,mi colpì più di quelle cose cattive che facevano la sua personalità.

-Ah- sospirai sorpresa

Amber's Pov

Quella sera, mai come altre la mia coscienza cominciò a martellarmi così decisi di andarmi a fare un giro per le strade deserte di Colus. Ero sola e pensosa e mentre facevo passetti lenti e brevi l'uno dopo l'altro guardando l'asfalto che si oscurava col sovrapporsi della mia ombra sformata, mi ritrovai dinanzi lo steccato della casa di Luke.

Come se non avessi controllo sulle mie scelte il mio istinto trasportò il mio indice della mando destra sul campanello di casa Hood. Sentii passi veloci farsi sempre più vicini al legno di ciliegio che componeva la maestosta porta

-Amber- sorrise sorpreso Luke

-Ciao Luke,posso?-sorrisi timidamente sistemandomi la maglia poggiata sui fianchi

-Certo- fece segno di entrare in quella enorme casa -Scusa il disordine- continuò chiudendo la porta

-Ah non preoccuparti-accennai una lieve risata

-Qual buon vento?-prese la mia mano indirizzandomi verso il divano stile anni 60' color bordó

-Ho bisogno di parlare con qualcuno-mi sedetti al suo fianco

-Ah e quel qualcuno sono io?-ghignò -Credevo che dopo la vicenda della scorsa festa non volessi più rivolgermi parola-annuì

-Si quel qualcuno sei tu,perchè sei l'unico di cui mi fido-strinsi un lieve sorriso quasi a provocarlo 

ricambiò

Shenly's Pov

Il mattino seguente portai Joseph da Cloe,dopotutto con quelle parole mi aveva colpita abbastanza da meritare una visita a sua figlia

-Rachel- Entrò in punta di  piedi nella sala

-Joseph- non avevo mai visto  tanta sorpresa sul volto di mia madre

-Sono venuta per Cloe non preoccuparti- alzò le mani Joseph dirigendosi lentamente verso il corpo in stato vegetale di sua figlia

-Non mi preoccupo fai pure- mi guardò incredula Rachel

Mi diressi fuori la porta per lasciarli da soli

-Shenly tu vai a scuola- uscì mia madre

-Ma mamma proprio oggi?-inplorai

-Si tesoro,dato che c'è tuo padre avrei bisogno di stare un po' sola con lui-inplicò Rachel

-Ma devo andarci da sola?-feci una smorfia disperata

-Chiama Ash e fattici accompagnare- sogghignò

-Si,perchè poi lui è così gentile da farmi da taxi- dissi alludendo un mezzo sorriso malizioso

-Lui è pazzo di te,sei solo troppo presa da te stessa da non capirlo- ghignò

-Okay ho capito vado da sola- presi le mie cose dal pavimento -Ciao mamma-lasciandomela alle spalle con una smorfia

Lui era pazzo di me?Ma cosa?Io davvero non capivo cosa era che non andava nelle teste delle persone,come potevano scambiare un'amicizia per amore?

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Le prime due ore di scuola che precedevano l'intervallo si  fecero pesanti e un qualcosa nella mia testa e nelle mie viscere non andava, sentivo di scoppiare ma dovetti resistere almeno fino al suono di quella mia amata campanella.

L'ultimo quarto d'ora all'inizio dell' intervallo passò al pari di una gara clandestina tra lumaca e tartaruga,ma non appena i miei pensieri disturbati si interruppero per quel suono tanto atteso corsi nel primo spazio chiuso da una porta al riparo da tutto e tutti.

Un dolore lancinante mi salì su per la bocca dello stomaco, e senza chiedere il permesso le lacrime comincarono a solcare la sponda delle mie orbite irritate,d'un tratto i singhiozzi si fecero più forti dei miei pensieri e tutto il resto intorno a me scomparve ma mentre ero sommersa in un pianto profondo udii due tocchi battere sulla porta

-Ehi,chi c'è qui?-una voce dal timbro maschile sibilò attraverso la spessa porta in legno bianco

trattenni le lacrime e stoppai per un attimo la mia voce di pianto -Nessuno-singhiozzai non resistendo al forte istinto di piangere

-Shenly- sentii sfumare

all'udire del mio nome mi alzai di scatto e asciugandomi col dorso della mano le ultime due lacrime scese l'una dietro l'altra aprii la porta

-Liam-mi si inlluminò il viso

un grosso sorriso spuntò sulle sue labbra umide -Come stai?-mi abbracciò entrando in quello spazio che doveva essere di qualche metro quadrato

-Male-lo strinsi forte a me chiudendogli la porta alle spalle

-Ho saputo- mi guardò dritta negl'occhi asciugando le tracce del mascara ormai liquidificato sul mio volto sconvolto

-Mi sei mancato- in quel momento le parole mi uscirono di bocca senza che me ne rendessi conto,forse era il fatto di averlo cosi vicino o forse era semplicemente il fatto che in quel momento come mai avevo bisogno di qualcuno e quel qualcuno era lui

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Quello sfogo mi aveva fatta star meglio,dopotutto erano giorni che le mie emozioni stavano soffocando ed io le stavo ancor più opprimendo.quindi un po d'aria non le avrebbero fatto affatto del male.

Con Liam tornai poi all'ospedale

-Grazie- gli sorrisi all'entrata dell'edificio biancastro

-Di niente-annui sorridendo -Qualsiasi cosa chiamami,io ci sono-mi si avvicinò alludendo una smorfia

-Certo- sorrisi indietreggiando

Ad un tratto vidi le sue iridi color nocciola oltrepassare le mie del quasi uguale colore,per poi chiudere le palpebre e lasciando un umido bacio nelle vicinanze delle mie labbra tremolanti.

Una volta lasciato andar via entrai dell'edificio, per poi salire rapidamente le scale,scontrandomi presso l'ultimo gradino prima del corridoio interessato

-Shenly-mi guardò perplesso

-Ah ciao Ash-annuii sfiorandogli lo sguardo

-Come è andata a scuola?-chiese intrattenendomi

-Ah bene, ho fatto pace con Liam- sorrisi

-Liam?Quello con cui mi sono picchiato?-le sue orbite si allargarono

-Si lui,ora se non ti dispiace- feci cenno con la testa verso la direzione che portava alla camera di Cloe

-Ah okay-sentii sfumare le sue  parole quando lo lasciai alle mie spalle

Feci passetti veloci fino ad arrivare alla camera

-Shenly lo sai chi sono venuti?-disse entusiata Rachel

-Chi mamma?-replicaii

-Amber e Luke il biondino-annuii con aria soddisfatta

-Luke?-rimasi perplessa

-Si,se cosi si chiama-soffocò una risata

-Ah-alzai le sopraciglia -Ma Joseph?-continuai guardandomi intorno

-Tuo padre è andato a prendere qualcosa da mangiare-affermò Rachel -Io comunque vado a parlare con il dottore rimani un po tu qui con tua sorella- continuò abbandonandomi alle sue spalle

-Va bene-

Per la prima volta dalla sera dell'incidente rimanevo sola con mia sorella, per la prima volta potevo parlarle col cuore e non solo con la voce,con le parole e con dei suoni fatti per essere uditi dagl'altri ma per la prima volta eravamo io e lei,il mio cuore e il suo che fino a quel momento batteva regolarmente.

Confessarle tutto in quel modo era stata una liberazione,e mentre esprimevo quello che provavo ad occhi chiusi un respiro forzato ruppe il suono dei miei pensieri

-Cloe-

 

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