Capitolo 20
La testa mi si fece pesante,sentivo quei 40-45 gradi di gradazione alcolica circolarmi nelle vene come un ignizione piacevole ma allo stesso tempo dolorosa.
-Obbligo!-squittì Lexi,sembrava si stesse divertendo
-Okay allora,-sospirò Zayn -Bacia Ash-marcò il tono che arrivò leggermente soffocato ai miei timpani
Vidi Zayn guardarmi con un ghigno,non gli diedi peso per poi posare gli occhi lievemente socchiusi verso quelle due sagome che lentamente deponevano le loro labbra l'una sull'altra
-Io vado-biascicai tenendo la presa sulla bottiglia di vetro fredda che mi aveva tenuto compagnia per l'intera serata
schiusi la bocca arrancando verso la porta,sentivo dei brontolii che avevano un suono ovattato accompagnarmi sino alla grande porta bianca,come la speranza che in me si era spenta
-Shenly-udii un tono familiare lasciarsi scagliare la porta alle spalle
-Cosa c'è?-mugolai facendo un giro su me stessa
Ash
-Perché te ne vai?-biasciò progredendo verso il mio corpo che era lì,freddo e immobile come la mia anima pietrificata
aggrottai la fronte arrancando all'indietro
-È perché ho baciato Lexi?-deglutì passandosi il palmo della mano sul diaframma -Shenly-continuò schiudendo le labbra
aveva gli occhi mori o almeno quello era la sfaccettatura,che i vetri spessi che erano pigiati sull'arco nasale,gli davano
-Shenly se solo mi dessi una possibilità- sospirò afferrando con la sua mano gelida la mia che era stretta in un pugno,aveva la forma del mio cuore,chiuso,ovale,freddo,troppo duro per trasparire emozioni -Io ti aspetterei per tutta la vita,-ampliò le labbra rosee in due angoli che si aprivano su due leggere fossette -sono morto ogni giorno aspettando te,ti ho amato per mille anni e ti amerò per altri mille,se tu lo vuoi-strinse la mia mano chiusa in un pugno con la sua come se fosse un guscio
-Ash,-trassi la mano portandomi quella bottiglia al petto dove poteva udire i battiti,quelli di pietra,risuonarmi nella gabbia toracica -io amo Liam-conclusi schiudendo le labbra per poi voltargli le spalle
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Sfregai le suole vecchie e sporche sullo zerbino per poi rigirare la chiave lunga e di acciaio nella serratura.Feci un passo all'interno per poi lasciarmi la porta scagliarsi alle spalle,gettai le chiavi nel piattino all'ingresso udendo il tintinnio risuonare per qualche secondo. Feci per ascendere verso le scale ma fui fermata da uno strano rumore che poteva sembrare un dolersi fioco e sottile come l'anima di colei che piangeva
-Barbie e Kan stanno insieme Cloe-piagnucolò la biondina -Smettila di portarlo con te nella culla,-soffiò -lui sta con Barbie-concluse arrancando verso la culla dove ridacchiava la mora
le strappò la bambola dalle piccole e fredde mani quando udii un suono dileguato provenire dalla stanza di fianco
-Che cos'è?-domandò la mora sfregandosi le palpebre stanche e schiuse
-Aspetta vado a vedere-biasciò la biondina facendo passi brevi
schiuse le labbra per poi precipitarsi verso quella donna che era immobile sul letto,con la testa bassa invasa dai suoi demoni
-Mamma perché piangi?-sospirò la bimba torcendo il capo
-Non è niente piccolina mia-
la donna singhiozzava a testa bassa,in lei c'era l'oscurità,c'era quello che quell'uomo le aveva procurato,male.
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-Shenly-
una voce roca mi oltrepasso i timpani,la testa contro il lavello gelido si era sgravato grazie alle tante fragranze alcoliche che avevano circolato nel mio organismo durante tutta la notte,io non stavo bene per niente.
-Shenly-gridò quel tono che si accompagnò con forti colpi alla porta che separava il bagno,in cui stavo morendo dentro,e la mia cameretta -Apri Shenly-continuò -sono Liam,-sospirò quasi come se non avesse più abbastanza aria nei polmoni -Apri-gridò ancora
trascinai il braccio senza vita sul pomello freddo che mi diede una scossa per poi premerci su
-Shenly ma cosa?-strabuzzò le
orbite per poi afferrarmi in una presa ferrea -Shenly tu hai bisogno di essere salvata- biasciò portando il mio corpo trucidato sul letto ancora disfatto
-Non voglio-sospirai schiudendo le palpebre -Voglio morire,da sola-conclusi con tono flebile
Ed era vero,io volevo morire ma non realmente,io volevo morire metaforicamente. Volevo toccare il fondo senza più risalire e per farlo avevo bisogno di un'ancora che mi tenesse ben salda nel mio fondale.
Quell'ancora era l'alcol
-Ma che cazzo dici Shenly-sentenziò Liam coprendo la parte bassa al mio bacino col lenzuolo candido-Se non la smetti ti faccio morire io- disse atono schiudendo le labbra carnose
-Liam,-biascicai alzando il corpo lasso premendo le mani sul materasso troppo morbido per una persona così fredda e dura come me -Tu non capisci- aggrottai la fronte -Tu non sai cosa vuol dire essere me,essere Shenly Olsen-spostai i ciuffi leggermente più chiari della tonalità scura dei miei lunghi capelli dietro le orecchie -Ti senti così inutile,stupida -deglutii -Ti senti di morire tutti i giorni,senza però che nessuno lo sappia- respirai ancora cercando di sottrarre più aria dai polmoni -Io sono così,un danno,sono come il Titanic,all'apparenza la nave più grande e bella del mondo ma che sostanzialmente affondò contro un iceberg - uno strato liquido si creò contro le mie orbite,stavo per crollare - e la mia vita è un iceberg,io ci vado a finire contro ogni giorno,affondando ogni giorno,ma mi sta bene così perché a nessuno importa realmente- delle gocce amare cominciarono a precipitare lungo le mie guance bianche come un foglio
quello della mia esistenza,vuoto.
-Shenly,-iniziò Liam schiarendosi il timbro leggermente roco -Hai bisogno di riposare- concluse spazzando via quelle lacrime che mi avevano solcato il viso spento -Io vado-spinse le piante dei piedi sulla mochette per poi arrancare verso la porta
In quel momento capii che Liam era la mia ancora e che mi stava portando verso gli abissi dove neanche la luce riesce a filtrare
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Il tempo mi era passato sopra come un treno ad alta velocità,senza che nemmeno me ne rendessi conto si stava avvicinando il Natale e di Liam non ne vedevo ombra da quel giorno in cui gli narrai del Titanic e di come gli iceberg mi urtavano continuamente
-Shenly dai aiutaci a fare l'albero-squittì Rachel mostrandomi una pallina rossa con piccole decorazioni dorate sul centro
-Non ne ho voglia-biascicai portando le gambe pesanti sul divano in pelle
-Sei proprio una scansafatiche-sogghignò Rachel
DA LIAM:
"Shenly ti devo parlare,
Vediamoci al Kol tra 10 minuti"
-Mamma io esco-farfugliai con un lieve sorriso sulle labbra
-Ah adesso però ti alzi dal divano eh?-piagnucolò Cloe appendendo qualche decorazione
-Vado-ampliai gli angoli della bocca in un largo sorriso per poi infilare il cappotto
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Fissavo le auto trafficare al mio fianco,non avevo mai visto Colus tanto movimentata.
Il Kol quel giorno era pieno.
Notai la figura possente di Liam intinta nell'aria fredda della città fare passi longilinei verso di me
-Liam-sospirai portandomi i lunghi capelli sulle spalle
-Ciao-biascicò fermandosi a distanza calcolabile dal mio viso,dalle sue labbra schiuse e stranamente secche usciva del fumo,quello che il freddo creava
-Dimmi-schiusi le palpebre serrando le labbra che qualche istante prima erano aperte in un lineare sorriso
-Shenly-deglutì nascosto da una ponderosa sciarpa in cotone blu -Mi dispiace così tanto- socchiuse le palpebre stringendosi nel suo cappotto che se solo avessi voluto avrebbe potuto contenere entrambe le nostre emozioni -Ti amo-concluse voltandomi le spalle
-Liam-corrugai la fronte tendendo la mano calda fuori dalla tasca che mi toccava i fianchi -Aspetta-schiusi le labbra
La mia ancora era stata trascinata fuori dall'oscurità mentre io ero lì a morire,da sola
NOBODY SAID IT WAS EASY
Ciao bellissime,come state?
Questo capitolo è un pochino più decente va,lo spero tanto ew
Anyway grazie a tutti coloro che mi sopportano sempre e mi cagano sempre sappiate che io vvb💕
Commentate per farmi sapere che ne pensate ed il prossimo lo pubblico dopo Natale a 15-20 voti e 10 commenti i love u
Buon Natale ed Enjoy!🌸🎄🎅
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