Capitolo 13
-Ma cosa?-gridai corrugando la fronte
-Domani è il tuo compleanno-enfatizzò Cloe venendomi in contro creando sul suo volto,accentuato con un filo di trucco,un sorrisone sgargiante
-Eh appunto è domani-sminuii l'entusiasmo che tirava nell'aria
-Eh noi vogliamo farti gli auguri del diciassettesimo compleanno questa sera a mezzanotte-gridò riaccendendo nelle iridi degl'ospiti che sembravano mummificati
-Ah-bloccai il respiro corrugando le sopracciglia in disordine
-Grazie-sprofondai in una grassa risata
riuscii a percepire qualche sospiro prima di essere poi sommerso dalle urla di quella gente,alcuni dei quali non conoscevo neppure volto,che si dava alla pazza gioia
-Zayn-gli corsi in contro alludendo un mezzo sorriso
-Shenly-si grattò la nuca nervosamente
-Ti odio-gli mollai un ceffone su uno dei suoi zigomi scolpiti
-Ma dai l'ho fatto per te-ridacchiò palpandosi la parte colpita
-La prossima volta però almeno dimmi 'ci vediamo nel Kol' così almeno rimango ad aspettarti al caldo,idiota-sogghignai lasciando poi che il mio sguardo cadesse su Rachel che serviva ai tavoli
-Scusami-accompagnai Zayn delicatamente fuori dalla mia vista per poi raggiungere Rachel
-Mamma-gridai
-Tesoro-mi sorrise abbandonando quel lavoro che le impiegava tanto impegno
-Oh mamma sei tornata-la strinsi forte a me
-Si e questa volta rimango qui-mi guardò dritta nelle iridi che luccicavano
-Che vuoi dire?-quella sera Rachel aveva un buon odore,più del solito
-Che sono in malattia fino alla fine delle feste natalizie-biasciò
-Cosa?-sputai prima di gridare entusiasta
-Si tesoro finalmente sarò un po' a casa con voi-mi strinse forte a se per poi mollare la presa interrotta da una voce calda ma alquanto familiare
-Signora posso rubarle un secondo sua figlia?-allargò un dolce e lineare sorriso Liam
-Ma certo-ghignò mia madre lasciandomi andare con una smorfia maliziosa
-Ti devo parlare Shenly vieni?-chiese cortese Liam per poi afferrare il mio polso dove era possibile percepire le vene pulsare
-Va bene-annuii senza obbiettare
-Devi credermi adesso,Shenly-disse trasportandomi dalla parte opposta della sala invasa da individui in preda alla pubertà -Di quella ragazza non so nemmeno il nome-deglutì rapidamente -Stavo solo dandole l'invito per la tua festa-poggiò il palmo della sua calda e ruvida mano sul mio viso gelido
-E perché ci ridevi e scherzavi amichevolmente?-biasciai
-Ma era per invitarla a venire,faceva tutto parte del piano ed io te l'ho lasciato credere-mi si avvicinò lasciando che il mio viso si riscaldasse col suo sospiro -A me di quella non me ne può importare di meno,sei tu quella di cui m'importa-deglutì lasciando un lieve sospiro-Io voglio te Shenly,solo te-le sue iridi color nocciola cominciarono a fondersi con le mie che erano esattamente dello stesso colore
-Sicuro?-deglutii corrugando la fronte -Ceh lei è più bella di me e non ci vuole tanto a capirlo-ritirai lo sguardo ormai perso a vagare nell'immensità di quegl'occhi nocciolati
-Ma a me non importa quanto sia più alta di te o di quanto sia più bella,io voglio te Shenly- riuscivo a sentire le sue labbra umide farsi sempre più vicine alle mie -Voglio solo te-mormorò appannando i suoi occhioni,per poi lasciare che quelle sue umide labbra toccassero le mie
Cloe's Pow
La festa stava procedendo bene,almeno per gli altri.In realtà per me era tutto piuttosto indifferente dato chi in quel baccano l'unica cosa che m'interessava era quel Calum. Quel ragazzo era davvero strano e anche abbastanza asociale,ma a me piaceva così com'era. Avevo una cotta per lui dal primo giorno alla KTG school,da subito mi aveva attratta col suo sguardo così perso e vuoto. Non so il perché ma io avevo il desiderio di capirlo e di aiutarlo anche se lui non me lo lasciava fare.
-Cloe-la raffica di miei pensieri fu interrotta dalla voce squillante di Amber
-Ah Amber-scossi la testa
-Non lo guardare troppo che lo consumi-sogghignò
-Cosa-sospirai sorpresa
-Dai Cloe smettila,si vede lontano miglia che sei cotta di lui-fece spallucce Amber
-Ma che dici-chinai il capo -Tu piuttosto con Luke?-corrugai le sopracciglia cambiando frettolosamente discorso
-Ah niente,la sorella di Winnie the Pooh è venuta alla festa ed anche se lui non la sta calcolando io comunque non ho intenzione di chiarire-manifestò una smorfia disperata
-Perché ,lui non si è proprio avvicinato a te?-chiesi perplessa da tale espressione
-Certo-sospirò -Però adesso gliela devo prima far pagare-ghignò alzando il sopracciglio
-Ah-sbarrai gli occhi
-Comunque provaci-si alzò di scatto ponendo la sua attenzione su Calum il quale era seduto da solo a confortarsi con un bicchiere stracolmo d'alcol
annui lasciando che i miei pensieri prendessero nuovamente il sopravvento. Forse davvero dovevo provarci,almeno a rivolgergli parola. Forse aveva bisogno di qualcuno in quel momento dato che era solo,o forse era solo perché voleva restarci.
Rimasi dunque un cinque minuti a rifletterci su,quando finalmente decisi controvoglia di alzarmi e raggiungerlo,dovevo farlo se volevo avere almeno un minimo di speranza. Appena fatto il primo passo mi travolse una forte fitta allo stomaco,le mie gambe minute cominciarono a tremare e il mio deglutire si fece molto più rapido. I passi si facevano sempre più pesanti ma nonostante ciò mi avvicinavo sempre più a quel ragazzo dai capelli corvini. Mancava poco a raggiungerlo ma non appena presi coraggio nel fare l'ultimo passo,questi si alzò dirigendosi verso il bancone delle bibite.
-Ma cazzo-gemetti tra me e me lasciandomi andare
Shenly's Pow
Quella mattina fui svegliata dall'odore dei pancake di Rachel,la quale per fortuna ci aveva concesso la possibilità di non andare all'odiato edificio grigiastro. Decisi quindi di trascorrere almeno un cinque minuti,prima di alzarmi dal mio comodo e caldo letto,distesa con lo sguardo incentrato al soffitto che era delle stesso colore delle pareti forse un po' più consumato e contornato da semplici crepe. Una raffica di bei pensieri cominciarono ad accavallarsi,dopotutto la sera prima i miei amici mi avevano organizzato una bellissima festa a sorpresa ed io avevo chiarito con Liam,ma nonostante ciò continuavo a sentire un vuoto proprio al centro del torace che tirava forte quasi a farmi mancare il respiro già da un paio di giorni. Forse quel vuoto era dovuto alla stanchezza o forse al fatto che era un bel po' che io ed Ash non parlavamo.
La valanga di pensieri che continuavano a far casino nella mia mente fu interrotta poi dal suono del campanello che rituonò su per le scale
-Vado io-gridò Rachel esasperata
percepii i suoi passi avvicinarsi alla porta per poi aprirla dolcemente,chi poteva essere a quell'ora?
-Indovinate chi è tornata?-squittì un timbro familiare
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