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②① Mi dispiace

Katsuki's POV

Faceva caldo. Avvertivo delle continue pulsazioni alla tempia, seguite da un forte dolore alle spalle. Faceva caldo, tanto da farmi vedere sfocato.

Compresi di aver perso la concezione dello spazio e del tempo per un bel po'. Non ricordavo nulla, se non la voce di All Might che strepitava il suo motto, come fosse in TV.

Mi sentivo esausto e avevo gli occhi stanchi. A malapena riuscivo a tenerli aperti. L'unica cosa percepibile al mio udito fu la voce dolce di Ochako. Era vicina. Cos'è che aveva detto?
«Non oggi

"Non oggi... Non oggi."

«Devi resistere!» stava dicendo.
Non sapevo quanto fosse passato dalla sua prima frase a quest'ultima. Forse ore, forse minuti.

Udivo un eco.
«Recovery Girl ti curerà!» esclamò la voce di Uraraka.
Avvertivo pressione sulle braccia e sulle spalle. Mi stava sorreggendo.

«Portiamolo via!» disse una voce maschile in lontananza, che però non riconobbi.
A fatica riuscivo a reggermi sulle gambe a causa dei tremori e del bruciore dietro la schiena. Cazzo, se era insopportabile quel dolore. Non lo reggevo più.

Uraraka però era salva. Solo questo contava per me. Quella idiota d'una faccia tonda poteva farsi uccidere, accidenti! Giurai di darle fuoco ai capelli, qualora mi fossi ripreso.

Le voci si affievolirono e io venni catapultato in uno spazio bianco, vuoto e freddo. Era come il sogno che avevo fatto qualche giorno prima, quello in cui avevo incontrato quel nerd di merda.

Ero sveglio, o almeno lo credetti. Davanti a me il vuoto. Poi apparve un omino rinsecchito e con un paio di code bionde scompigliate sulla testa.

«All... All Might?» mormorai.
L'omino malconcio si voltò lentamente. «Giovane Bakugou.»
Deglutii a fatica.
«Hai corso un bel rischio. Non è questo ciò che fa un eroe.» continuò.
«Tsk, come se già non lo sapessi.» replicai seccato. «Uraraka sta bene. Il resto non conta.»

«Un eroe non si mette nei guai e non li cerca neanche.»
«Lei è quella che è partita in quarta!» allargai le braccia.
«Ma tu volevi affrontare il super cattivo tutto da solo, arrivando perfino a minacciare la giovane Uraraka.»

Serrai i pugni. «Le ho detto così per proteggerla!» afferrai il collo della mia maglietta nera e lo strinsi più forte che potevo. «Cosa dovevo fare, portarla con me?! Poteva succederle qualcosa!»
«È comunque avvenuta una catastrofe, o sbaglio?»

Feci un verso di scherno. «L'HO SALVATA! QUESTO BASTA!»
«Ho notato che entrambi non siete qualificati ad essere degli eroi. Vi siete fatti prendere dalla competizione e dalla foga di dimostrare l'una all'altro di essere migliore e di saper badare a sé.»

Fece una pausa, abbassando lo sguardo. «Essere un eroe non è una gara. Un eroe deve salvare vite, sconfiggere cattivi e consegnarli alla giustizia, facendo sì che il mondo possa vivere in pace e armonia.»

Sgranai gli occhi.
«Tu hai compiuto un gesto irresponsabile; sacrificarti per impedirle di attraversare il portale.»

«Lo so!» esclamai. «Mi dici cose che già so, All Might! Cos'altro avrei dovuto fare, eh?!» gli andai incontro e lo presi per il collo della maglietta, sollevandolo da terra. «DIMMI COSA AVREI DOVUTO FARE?! AH?! ALLORA?!» sbraitai. «I-io non... non posso... non posso vivere senza di lei, capito?!»

I miei occhi iniziarono a pizzicarmi.

"No, non devo lasciarmi andare. Non devo piangere."

«Figliolo, tu sai cosa avresti dovuto fare, fin dall'inizio.» disse calmo All Might.

"Sì, so cosa avrei dovuto fare..." Pensai, lasciando che le lacrime sgorgassero dai miei occhi rossi.

«N-non... non avrei mai dovuto innamorarmi di lei.» singhiozzai, lasciandolo andare e facendolo adagiare al suolo.

Il mio stomaco si contrasse. Caddi in ginocchio avanti ad All Might e mi portai una mano allo stomaco, stringendo più forte che potevo.

"Sono così patetico, sono caduto così in basso."

«Giovane Bakugou, devi capire da solo cosa sia giusto.» All Might mi posò una mano sulla spalla. «E con questo non intendo dire che tu debba dimenticarla o lasciarla andare.»

Alzai lo sguardo, con un briciolo di speranza negli occhi. All Might sorrise. «Devi capire cosa sia giusto, senza mai scordare che tu sei già il massimo per Uraraka, e lo stesso vale per lei. Falla sentire speciale come merita, perché credo che finora lei abbia sempre avuto paura di non essere alla tua altezza.»

«Alla mia...?» esclamai incredulo. «Lei è perfetta! Non ha bisogno di essere forte quanto me o altro per essere perfetta, per me!»
«Dimostraglielo.» quest'ultima frase di All Might sembro volar via come vento.
Il suo corpo rinsecchito cominciò a disperdersi, diventando cenere leggera e delicata. Io mi alzai di scatto,  tornando ad osservare uno sfondo bianco, vuoto e freddo.

Uraraka's POV

«La situazione è abbastanza stabile, se non fosse che per un bel po' non potrà usare il suo quirk.» disse Recovery Girl, scrivendo il resoconto su un foglio.

Io mi accostai verso il letto, senza staccare gli occhi dal volto dolorante di Katsuki. Era sdraiato a pancia su, la flebo nel braccio e bende in ogni dove.

Recovery Girl aveva svolto un lavoro eccellente; aveva fatto rimarginare il grosso taglio sul braccio di Bakugou e aveva applicato una pomata e delle bende dietro la sua schiena, subito dopo il bacino per la cura.

«La bruciatura dietro di lui è stata più difficile del previsto da curare, ma sono sicura che tra qualche settimana non sentirà più dolore.» aveva detto. «Solo che... non potrà usare il quirk per un po', in quanto, se la sua temperatura corporea e la sua sudorazione dovessero incontrare anche solo una parte della sua bruciatura, potrebbe infettarsi di più. Inoltre, farà fatica a muoversi, come ad esempio piegare indietro le braccia o fare salti.»

Io ero rimasta al suo fianco durante tutta la terapia, dopo che Recovery Girl aveva curato anche me. Il mio polso ustionato era fasciato e avevo un cerotto sulla guancia destra.

«Quando crede che si sveglierà?» domandai impaziente, prima che uscisse dalla stanza.
«Beh, mia cara, non prima di domani, temo.» mi rispose, chiudendosi poi la porta alle spalle e lasciandomi sola con Katsuki.

Izuku era venuto a farci visita assieme a Iida, Kirishima, Tsuyu e Todoroki. Anche lui era messo maluccio: il suo braccio era slogato e una delle sue gambe era stata schiacciata da un pezzo di legno, durante il combattimento con Toga.

"È stata tutta colpa mia." Pensai, iniziando a piangere.

«Mi dispiace, Katsuki.» singhiozzai, tenendogli la mano. «S-se io... se io non fossi stata così testarda, a quest'ora non sarebbe successo niente!»

Strinsi i denti e poggiai la fronte sulle nostre mani unite. «Mi dispiace! Il fatto è che ho sempre paura di non essere mai alla tua altezza. Ho il timore che tu meriti di meglio. F-forse non sono la ragazza adatta a te. Sono un disastro!»

Avevo il respiro irregolare e il cuore che batteva come un tamburo. Mi maledissi tanto, troppo. Non avrei mai dovuto essere così avventata. Ripensai al mostro di legno, a Dabi e ai villain che erano ancora ostinati a voler convincere Bakugou ad unirsi a loro.

A riportarmi sulla terra ferma fu la presa sulla mia mano, stretta a quella di Katsuki, che si fece più salda. Trasalii, udendo una voce bassa e un po' roca dire: «Un vero eroe non chiede scusa, faccia tonda

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