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②⑤ Intenso

Katsuki's POV

«Ho parlato con All Might.» cominciò a dire Ochako. «Ha detto che discuterà con Ayzawa e lo farà ricredere, togliendoci la sospensione.»
Mi morsi l'interno della guancia. «Ho paura per lui. Voglio dire, Ayzawa è più ostinato di me, certe volte.»

«Credo che se la caverà.» annuì lei, andando poi a toccarmi una spalla. «Mi dispiace davvero.» sussurrò, abbassando gli occhi.
Le presi la mano. «Non dispiacerti. Come ho già detto, è stata colpa mia. Piuttosto, come sta tuo padre?»

Ad Uraraka brillarono gli occhi. «Ah, già. Non ho più avuto notizie di lui! Spero davvero che si sia ripreso.» ammise rattristita.

Ochako si portò l'altra mano al petto e strinse il suo maglioncino grigio. «Non sanno neanche del nostro incidente coi villain, ma francamente credo sia meglio così. Non voglio farli preoccupare ulteriormente.»

Sospirai. «Ma stai bene; è questo che conta. Glielo dirai quando faranno uscire tuo padre dall'ospedale per farlo tornare a...» mi interruppi, ricordandomi che non avevano più una casa.
Mi maledii in silenzio. Avrei voluto sparire dalla circolazione!

«Perdonami.» borbottai.
Uraraka agitò le mani, sorridendo. «Non preoccuparti.»
«Se è necessario, ti aiuterò con eventuali spese o... o altro, insomma!» esclamai. «Ti... ti presto dei soldi e intanto puoi continuare a stare da me e...»
«Katsuki.» mi interruppe lei.

Ripresi fiato. «È il minimo che possa fare, insomma...»
«Katsuki, va bene.» disse, prendendomi il volto tra le mani. «Tu... tu già stai facendo tantissimo per me e va bene così, davvero. Ho solo bisogno che tu mi stia vicino.»

Guardai altrove, un po' imbarazzato. «S-sì, io... io ti proteggerò da chiunque si azzardi a romperti le palle!»
Ochako rise divertita. Quanto potevo adorare la sua risata? Mi rassicurava più di quanto pensavo e ogni volta mi veniva voglia di stringerla a me, mandando a fanculo chiunque avesse avuto il coraggio di dire qualcosa su di lei o su di noi.

Strinsi i pugni sopra alle mie gambe e saettai ovunque lo sguardo. «S-sono troppo impulsivo e me ne rendo conto, ma ogni potenziale minaccia contro di te mi da ai nervi e...» esitai.
«In altre parole, sei iperprotettivo.» cantilenò Uraraka.

«Tsk.»
Lei mise le sue mani sopra alle mie, sporgendosi un poco. «Sei adorabile quando fai così.»
«N-non sono adorabile.» avevo la faccia in fiamme.
«Invece sì!»
«Taci.»
«Invece sì, invece sì, invece sì!»

Al terzo "invece sì", le presi il volto e la feci tacere con un bacio parecchio frenetico e colmo di foga. Stare con lei mi mandava il cervello in pappa; qualunque cosa di Ochako mi rendeva vulnerabile, ma colmo d'energia. La pressione e l'adrenalina che avvertivo nel petto e nello stomaco superavano qualunque scontro eroico.

Quando capii che Uraraka non stava opponendo resistenza, la spinsi contro il divano, facendola adagiare con la testa sul bracciolo e premetto più forte le mie labbra contro le sue, ricercandola come fosse ossigeno.

Uraraka's POV

Dovevo ammettere, tra me e me, che i suoi baci inaspettati erano qualcosa di magico; ogni volta che mi coglieva alla sprovvista, il mio cuore faceva un balzo assurdo.

La pressione delle sue labbra si fece più intensa, a tal punto che mi costrinse a socchiudere la bocca per concedergli di esplorarla con la sua lingua. Come pensavo, colse subito l'opportunità.

Passai le mie mani calde sui suoi addominali, mentre lo stomaco mi si contorceva. Lui in risposta mi sfiorò i fianchi, per poi salire alle spalle col suo tocco delicato.

Quando ci staccammo, Katsuki passò la sua lingua sotto al mio mento, scendendo lungo il collo e rilasciando dei dolci baci a destra e manca. Gli misi una mano tra i capelli spettinati e biondi, massaggiandoglieli.

Evitai di accarezzarlo lungo la schiena, per evitare di fargli male, così lo lasciai fare. Rimasi immobile, senza alzare un dito, ad osservarlo.

«Tutto okay?» chiese timoroso, sollevandosi con le mani sopra al divano, ai lati della mia testa.
«Sì, perché?»
«Sei rigida.»
«Oh, beh... non voglio farti male.» risposi.
«Questo dovrei dirlo io!» commentò con malizia.
«Idiota!» esclamai, ridendo. «Intendevo dire che non voglio urtarti dove già ti fa male, dietro la schiena.»

Katsuki in risposta si mise a sedere, dandomi le spalle, e si sfilò lentamente la maglietta nera, restando a torso nudo. Arrossii e il mio respiro di fece pesante, notando poi che aveva delle bende bianche, leggermente tinte di rosso al centro. Erano avvolte attorno alla schiena, terminando al punto vita. Stetti a guardarle.

«Non sono messo tanto male.» commentò, ridacchiando.
«N-no, cioè sì!» replicai. «Devi starci attento: potrebbero infettarsi.»
«Pff, non succederà.» rispose, tornando a guardarmi.

I miei occhi erano di nuovo fissi sui suoi pettorali avvolti nelle fasce bianche.

"È divino."

Mi venne da ridere per quel pensiero così poco maturo. Ma, ehi: in fondo, era la verità!

Bakugou mi prese la mano sinistra e se la portò al petto. «Qui non mi fa mica male. Anche fosse, una scottatura del cazzo non mi impedirà di farmi abbracciare da te.»

"Da quando è così sdolcinatamente adorabile?" chiesi tra me e me.

Mi coprii la bocca e gli accarezzai delicatamente il busto di marmo. Avevo lo stomaco sottosopra e, molto probabilmente, gli occhi a cuore.

Katsuki mi scostò una ciocca di capelli dal viso, guardandomi con aria serena e rassicurante. Mi sporsi per tornare sulle sue labbra, massaggiandogli la folta chioma bionda e facendo combaciare i nostri corpi, come i pezzi di un puzzle.

Quel momento così intenso fu interrotto dal rumore di qualcosa appena caduto. Io e Bakugou voltammo la testa all'unisono, scorgendo un All Might intento a zampettare via dalla sala, con la faccia rossa come un pomodoro e gocce di sudore sulla fronte, senza farsi notare da noi. Beh, aveva fallito miseramente.

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