Un bacio a capodanno?
«Sei pronto Sho-chan?» chiese Hanta fuori nel giardino dell'ospedale dove il pomeriggio avevano incontrato la madre del minore.
«Sì, arrivo.» rispose rivolgendo un ultimo saluto alla madre che gli sorrise e gli accarezzò i capelli contenta.
«Hai trovato un bravo ragazzo, spero che siate felici.» disse Rei felice, prima di salutare il corvino che rispose con un inchino.
«Sono felice, grazie mamma.» e con quelle parole si congedò dalla donna per tornare dal maggiore che gli afferrò la mano dolcemente stringendola e ricevendo come risposta un tenero sorriso, bellissimo su quel viso solitamente serio.
«Sei pronto per andare a mangiare?» chiese Hanta incamminandosi con il compagno al fianco, «Oppure preferisci camminare ancora un po'?»
«Non saprei.» rispose Shoto fissandosi attorno, le vie illuminate dalle luci natalizie mostravano una serie di negozi, ancora aperti nonostante fossero le otto passate e i ristoranti già affollati di clienti, «C'è parecchia gente qui intorno.»
«Ti vergogni a farti vedere per mano con me?» e nel dirlo gli lasciò la mano per afferrarlo per la vita e stringerselo contro, scoccandogli un bacio sulla tempia.
«Ma che dici.» rise il minore, «Solo che non mi sembra che ci siano locali liberi per mangiare.»
«Non ho prenotato qui per cena, è un ristorante etnico.» disse il corvino indicando con il capo un locale meno affollato, «Volevo farti provare qualcosa di nuovo.»
«Etnico? Cioè cucina straniera?» e sembrò dubbioso.
«Ho osato troppo? Preferivi qualcosa di più tradizionale?» e si rabbuiò nel vederlo ritornare serio come il solito.
«No, solo che non so se...io non ho mai mangiato nulla che non fosse.» provò a dire ma sentiva di aver sbagliato.
«Non ti preoccupare, posso sempre disdire e andare in un altro posto.» ed estrasse il cellulare, già pronto a telefonare.
«Per favore, no. Voglio provare, però mi devi dire tu se è buono. Non voglio farti vergognare.» e si sospinse per afferrare il polso di Hanta che stava per premere il pulsante di inoltro della chiamata, «È che i cibi tanto speziati non li ho mai mangiati.»
«Ma perché dovresti farmi vergognare, se non ti piace basta che me lo dici e ti farò assaggiare qualcos'altro.» disse il maggiore rimettendo il cellulare in tasca per avere le mani libere, pronte per afferrare il volto del bicolore e sollevarglielo in modo che i loro sguardi s'incrociassero, «Ti farò provare un'esperienza nuova e se non ti piacerà, potremmo dire: Ci abbiamo provata, ma non è andata bene, pronti per la prossima esperienza.»
Shoto annuì incoraggiato dalle sue parole e si lasciò stringere in uno degli abbraccia ventosa in cui il corvino era solito avvolgerlo, facendolo sentire bene e in pace.
«Grazie.» sussurrò il minore, il volto posato sulla spalla di lui.
«Te lo avevo detto quel giorno in cui ci siamo avvicinati, ti farò provare cose nuove e mai provate. Condivideremo belle e brutte esperienze, ma lo faremo insieme.» il sorriso di Hanta scaldò il bicolore che arrossì al pensiero di alcune esperienze che avrebbe voluto provare con lui, ma di cui s'imbarazzava ancora per parlargliene.
Un tenue risata scosse il petto del maggiore, tanto che Shoto si staccò un poco per vedere cosa lo avesse fatto ridere.
«E non ti preoccupare per quello, verrà la sua ora.» e per dirgli quelle parole, gli si avvicinò all'orecchio, sussurrandolo appena e scatenando una serie di brividi.
«Hanta.» protestò il minore, le guance in fiamme come se si fosse scottato.
«Scusa, scusa.» disse non trattenendo più le risa e prendendo per mano l'altro ragazzo, lo portò in quel ristorante in cui aveva prenotato.
La cena alla fine era andata bene e Shoto aveva mangiato tutto stupendosi di quanto fosse buono tutto ciò che Hanta aveva ordinato per lui.
«Grazie Hanta.» disse ad un tratto il bicolore.
Si erano spostati dalle via trafficate del centro e si erano spostati su uno dei parchi giochi per bambini, dove si andarono a sedere su una panchina, situata sotto le fronde di un albero.
Mancava poco a mezzanotte e la gente si era tutta spostata, alcuni per andare nelle piazze, altri per andare in alcuni punti di ritrovo, sempre affollati.
«Per cosa?» chiese il corvino posando un braccio sulle spalle del minore.
«Per tutto.» rispose il bicolore e si sospinse in avanti per posare le proprie labbra su quelle di lui, un bacio dolce e caldo, in contrasto con il clima freddo e la neve che iniziò a cadere leggera in quel momento.
I fuochi d'artificio scoppiarono e il nuovo anno iniziò con un bacio che li avrebbe uniti per i giorni avvenire.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro