Toy Boy (Lukas Podolski)
Sono in discoteca, la musica assordante che rimbomba nelle mie orecchie sta iniziando a farmi male.
Ho bevuto. Troppo. Ma non sono ancora completamente ubriaco.
La pista da ballo è piena di gente e ci sono un paio di ragazze che si strusciano sul mio corpo sudato ed affaticato. Una delle due mi afferra per un braccio e mi porta nel bagno delle femmine. Ci chiudiamo in uno di essi e lei inizia a slacciarmi la cintura dei pantaloni, non voglio scopare con una tipa sconosciuta di cui non so neanche il nome.
Le dico di allontanarsi ed esco dal bagno. Vado a sbattere contro una ragazza e le rovescio il drink sulla magliettina attillata che mette in evidenza il seno prosperoso. Non mi scuso e vado avanti tanto non credo che sia abbastanza lucida per importargliene di qualcosa.
Mi siedo davanti al bancone ed ordino un Cuba Libre. Bevo il mio drink in un sorso e ne ordino altri.
Una ragazza - o meglio dire donna - si avvicina a me.
"È libero questo posto?" Domanda stringendo le braccia in modo da mettere in evidenza il suo seno.
"Sì." Rispondo secco io, ho voglia solo di bere il più possibile per dimenticare la mia schifosa vita da ventiduenne.
La donna si siede vicino a me ed ordina anche lei un Cuba Libre.
"Come ti chiami piccolino?" Mi domanda sorseggiando il drink in modo malizioso.
"Lukas." Rispondo senza troppi convenevoli.
"Nervosetto eh?" Domanda alzando un sopracciglio.
"Sì, è per questo che sto cercando di ubriacarmi. Cosa vuoi da me?"
"Parlare. Ho visto che stavi ballando con una ragazza che poi ti ha portato in bagno ma sei uscito subito." Spiega giocando con una ciocca di capelli marroni chiari.
"Mi stai spiando?" Adesso sono io ad alzare un sopracciglio.
"No. Sarò schietta con te, sono una donna arrapata di trentacinque anni e tu mi ecciti parecchio."
"Fantastico." Rispondo con sarcasmo.
"Vuoi venire a casa mia?" Chiede morsicandosi il labbro rosso.
"Quando sarò ubriaco potrei anche dirti di sì."
"Okay Lukas, ti offro qualcos'altro da bere perché tanto scommetto che cederai facilmente."
"La convinzione fotte - come hai detto che ti chiami?"
"Non l'ho detto. Comunque mi chiamo Beatrice ma visto che sei tu, puoi chiamarmi gattona sexy."
"Sai benissimo che non lo farò." Sorrido.
"Dai piccolo Luk, rilassati." Mi guarda negli occhi che con piacere scopro essere azzurri, come i miei.
"Il mio nome è Lukas." Dico scandendo bene le parole.
"Visto? Sei troppo nervosetto." Dice e poi grida al barman: "Giulio, portagli un altro drink!"
Giulio risponde che va bene.
"Okay Lukas, perché ti vuoi ubriacare?" Adesso porta l'attenzione su di me.
"Sono cavoli miei." Sbotto.
"Dai, non fare il timido." Cerca di toccarmi un braccio che sposto subito dalla sua portata.
"Non è questione di essere timidi o no, è solo che non ho voglia di raccontare la mia vita di merda ad una sconosciuta." Dico schietto.
"Sei proprio sicuro di non conoscermi?" Chiede con malizia.
"No, sono più che sicuro." Poi penso che non sia una cattiva idea sfogare i miei sentimenti repressi con lei, infondo è più grande di me e potrebbe darmi qualche consiglio utile. "Senti Beatrice, se proprio vuoi ti racconto il mio problema."
"Dai Lukas, ti ascolto tesoro." Allunga una mano in cerca della mia e io cedo facendo intrecciare le nostre dita.
"Ho lasciato la mia fidanzata perché è incinta ma io sono più che sicuro che il figlio non sia mio perché sono sterile dall'età di cinque anni. Sono anche sicuro che la zoccoletta se la sia fatta con il mio migliore amico Michael." Dichiaro senza staccare le nostre mani.
"Oh, mi dispiace tantissimo. Se vuoi posso farti dimenticare di quella troietta." Dice ammiccando.
"Va bene Beatrice, portami a casa tua." Alla fine accetto ed esco dalla discoteca con lei.
FINE.
dedicato a bea_paroli
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