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Killer Game (Christoph Kramer)

"Allora, stasera facciamo quella cosa di cui mi hai parlato?" Domando a Christoph che è appoggiato al mio armadietto.
"Sì, Claudia. Ci troviamo nel bosco vicino alla chiesa, verso mezzanotte." Dice e sparisce dalla mia visuale. La campanella suona e mi affretto a prendere i libri per la lezione di inglese.

Il resto della giornata passa tra ore noiose di scuola, mille compiti e con la mia famiglia che rompe le palle.

Verso le dieci dico a mia madre che vado a dormire e mi metto seduta vicino alla finestra di camera mia ed aspetto. Non so se sia una buona idea quello che sto per fare, di sicuro è contro a tutto quello che mi hanno insegnato i miei genitori. Però voglio - sento il desiderio - di fare quello che mi ha proposto Christoph.
Lui è così trasgressivo e fuori controllo. A scuola tutti lo temono, tutti hanno paura di lui. Christoph Kramer è il tipico ragazzo biondo a cui tutte le ragazze cadono ai piedi, però lui a scelto me: la sua amica di infanzia. Praticamente l'ho visto crescere solo che da quando abbiamo iniziato le medie non mi frequenta più e fino a qualche settimana fa mi ignorava completamente.
Poi un giorno, durante l'ora di pranzo, si è seduto davanti a me. Io ero sola perché le mie amiche Keira e Kamila stavano tardando.
"Ciao Claudia." Mi ha detto lui ammiccando.
"Hey Christoph, è da un po' che non ci parliamo." Ho risposto io sfacciatamente.
"Già. Sono venuto qui per proporti una cosa, oggi pomeriggio vieni a casa mia."
Non ho avuto tempo di rispondere.
"Chris!" L'hanno chiamato i suoi amici che sono tutti o drogati o come minimo fumano 5 pacchetti di sigarette al giorno; lui si è alzato ed è andato da loro. Non mi ha neanche salutata.
Christoph non era così, lui era un bambino dolcissimo. Giocavamo sempre insieme e mi regalava le sue caramelle. Eravamo inseparabili ma poi in prima media lui ha fatto amicizia con un ragazzo, Max Kruse, che l'ha portato sulla cattiva strada e da allora non ci siamo più parlati, fino a qualche settimana fa.
Il pomeriggio sono andata a casa Kramer. Come al solito i suoi genitori non c'erano e lui ne ha approfittato per invitare qualche sua amichetta. Infatti mi ha aperto la porta ed una vampata di fumo e di odore di marijuana mi ha colpito in faccia. Aveva le pupille dilatate ed i suoi occhi marroni chiari erano nascosti. Christoph indossava un paio di skinny jeans neri e non aveva la maglietta. Aveva il collo ricoperto di lividi violacei ed ho subito capito che era in compagnia prima che arrivassi io.
"Ciao Claudia." Ha biascicato lui.
Io non ho risposto, mi sono limitata a spingerlo di lato ed entrare in casa. Lui ha chiuso la porta e mi ha detto: "Ti prego tesoro, non fare così."
"Cosa vuoi da me Kramer?" Ho sbottato impaziente.
"Voglio te." Si è morso il labbro portando il piccolo anellino nero che aveva in bocca. Il piercing lo rendeva ancora più sexy.
"Hai evidentemente fumato Christoph." Gli ho detto con nonchalance.
"Sì ho fumato, però ti voglio lo stesso. Sai Claudia, non ti ho mai persa di vista in questi anni."
"Mi dispiace ma no. Quando avevamo 12 anni hai deciso di abbandonarmi per andare con quei ragazzi più grandi che ti hanno solo rovinato e poi adesso che ne abbiamo 19 vuoi tornare ad essere mio amico? Mi hai ferita. Eri come un fratello per me."
"Lo so, ho sbagliato."
"Non basta per ricucire il legame che avevamo prima."
"Ti prego Claudia. Ho bisogno di te." Si avvicinò pericolosamente a me. Fece sfiorare le nostre labbra ed io rimasi paralizzata.
"Vuoi essere la mia amica con benefici?"

Io accettai, non so per quale motivo ma accettai, e infatti adesso mi trovo qui, davanti alla finestra ad aspettare la mezzanotte per poi trovarmi con Christoph.

Verso le 23.30 mi cambio e, su sua richiesta, mi vesto di completamente di nero. Poi mi calo dalla finestra che fortunatamente si trova solo al primo piano. La mia casa è una piccola villetta a due piani. Le luci del soggiorno sono accese e con molta attenzione cerco di non farmi vedere dai miei genitori. Corro lungo la strada che porta alla chiesa e dopo cinque minuti arrivo davanti ad essa. Christoph è già li che mi aspetta. Lo osservo in tutta la sua bellezza. Indossa un paio di pantaloni della tuta aderenti ed una maglietta a maniche lunghe dello stesso colore.
Non ci salutiamo. È una delle sue regole: parlare il meno possibile e solo se è indispensabile. L'altra è che lo posso toccare solo se stiamo facendo sesso. Niente smancerie ma solo sesso. A me non dispiace la sua compagnia anche se è solo per soddisfare i suoi bisogni.
Si avvicina a me e appoggia le labbra sulle mie. Mi bacia selvaggiamente e sussurra: "Prima faremo quello che ti ho detto e prima potrò farti godere come una cagna in calore."
Gemo in risposta. Lui si stacca da me ed estrae un coltello dalla tasca dei pantaloni. Se lo rigira tra le mani e guarda la lama con una strana luce negli occhi. "Adesso vieni, dobbiamo andare a casa di Max." Dice ed io annuisco.
Inizia a camminare e lo seguo. Camminiamo per minuti interminabile e finalmente raggiungiamo la casa di Kruse - forse è uno dei ragazzi che odio più al mondo. Lui mi ha portato via il mio vecchio Christoph. Purtroppo l'ho sempre amato.
"Hai portato la videocamera?" Mi chiede. Annuisco e gliela porgo.
"Perfetto. Tu registri, sarò io ad uccidere Max." Mi ridà la videocamera e la accendo.
Tira fuori dalla tasca un mazzo di chiavi e, dopo averne scelta accuratamente una, la infila nella toppa ed apre la porta. Entriamo senza far rumore e lui, come se conoscesse a memoria la casa, si dirige al piano superiore. Lo seguo in silenzio. Sorpassiamo alcune porte e finalmente lui si ferma davanti ad una che con molta attenzione apre senza far rumore. Max è sdraiato sul suo letto e dorme beatamente, sta pure russando. Christoph gli si avvicina con il coltello in mano ma all'improvviso si muove. Christoph si immobilizza subito e quando si è accertato che stia dormendo riinizia ad avvicinarsi al letto. Io rimango sulla soglia della camera con in mano la videocamera.
Christoph alza la mano con il coltello e con un colpo secco lo infilza nel collo candido di Max.
Urla di dolore e lo colpisce più volte. Il sangue inizia ad uscirgli dalle ferite e si riversa sulla sua maglietta bianca. Delle lacrime calde iniziano a rigarmi il viso e lascio cadere in terra l'aggeggio elettronico che ho in mano. Corro fuori dalla casa di Max, corro lontano da Christoph che è solo un assassino. Nella mia mente continuo a vedere il sangue di Max che cola lentamente sulla sua maglietta. Mi nascondo ed inizio a piangere. Non so cosa mi abbia spinta a fare quello che mi ha chiesto Kramer. Odio quello che mi ha appena fatto fare: registrare la morte di una persone che conoscevo solo di vista. Chiudo gli occhi cercando di cancellare della mia mente l'immagine di Kruse. Delle mani si appoggiano sulle mie spalle ed iniziano a strattonarmi.
"Claudia... ti prego non lasciarmi." Dice Christoph. Mi alzo e mi giro verso di lui. "Io-io non volevo. Non so perché ho deciso di uccidere Max. Ti prego non andartene."
"Christoph, tu sei un assassino. Non ti voglio più vedere!" Gli urlo contro.
"Non puoi abbandonarmi adesso. Ho appena iniziato il mio gioco con te. Sangue e sesso, ecco cosa ti aspetta."
"Io non voglio fare questo. Non voglio uccidere altre persone."
"Claudia. Ormai tu fai parte del mio Killer Game e non puoi più tirarti indietro."

FINE.

dedicato a ClaudiaCastelli

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