3. Latte, Mr Evans?
Hunter è dovuto partire di nuovo. Ho messo il broncio come una mocciosa viziata e ho sbattuto i piedi, ma capisco.
È dura stare lontano da lui per settimane intere, ma penso che l'assenza renda solo il mio cuore più affezionato a lui, non che io non lo ami già, ma rende i momenti che trascorriamo insieme, ancora più speciali e da apprezzare.
Ogni volta che appare un messaggio sul mio telefono, un enorme sorriso prende il sopravvento sul mio viso, ma nelle rare occasioni in cui ripongo le mie speranze, scopro che è Tara o Candice.
Sophie mi scrive ogni tanto e sono grata che andiamo tutti d'accordo.
Tara ha già organizzato una chat di gruppo per l'organizzazione del matrimonio che finora ha solo suoi messaggi. A differenza di mia zia Karen, non ho fretta.
Voglio prendermi il tempo e godermi il fidanzamento per un po'
(10:32) Hunter:
Sto solo pensando a te e a quanto ti amo. Mi manchi già.
Il mio cuore batte forte mentre leggo il suo messaggio, è così fottutamente carino. Mi chiedo come sono stata così fortunata. Cosa ho fatto per meritarmi quest'uomo?
(10:34) Io:
Mi manchi anche tu. Ti voglio a casa. Tua sorella è implacabile con i link dei diversi siti di matrimoni, penso che potrei strangolarla. Saresti disposto a sposare la donna che ha ucciso tua sorella?
Passano pochi minuti in silenzio. Lo immagino correre in campo mentre suona il fischietto d'argento che gli ho regalato quando ha ottenuto il suo nuovo lavoro che implica dare ordini alle persone.
È così sexy quando è prepotente.
In realtà, è sempre sexy, ma soprattutto quando è tutto autorevole ed esigente.
(10:39) Hunter:
Ti sposerò comunque...Vorrei essere lì con te.
Accompagna il testo con un'emoji di una faccia triste e mi da un'idea...Ci vorrà un grande sforzo, ma spero, con l'aiuto divino, di riuscirci.
Decido di pensarci e tirargli su il morale nel modo migliore che conosco.
Il sexting funziona sempre.
(10:41) Io:
Anche io. Sono eccitata.
(10:42) Hunter:
Sei sempre eccitata. Non ti biasimo, se fossi in te, anche io sarei eccitato da me stesso.
Alzo gli occhi al cielo al suo enorme ego, decidendo di ignorare quel messaggio per il momento. Apro google e cerco un hotel.
Apro messenger e invio un SMS di gruppo.
(10:53) Io:
Qualcuno ha intenzione di fare un viaggio a New York? Hunter ed io abbiamo bisogno di una festa di fidanzamento.
Allego al testo un link degli hotel in zona.
In poco tempo, Candice, Tara, Devon e Sophie rispondono tutti d'accordo.
(10:53) CandyCane:
Conta su di me.
La sua risposta è seguita da un pollice in su.
(10:54) Tara:
Perché mi mandi link di hotel? Devon ed io staremo con Soph. Ora prepara il culo per andare a fare shopping!
(10:55) Devon:
Suona bene.
Apro di nuovo il messaggio di Hunter e rispondo con un sorriso.
(10:56) Io:
Te l'ho mai detto che la modestia è ciò che più amo di te? Tua sorella deve andare a fare shopping oggi. Sarà divertente. Ti scrivo dopo. Ti amo.
La sua risposta arriva veloce e diretta.
(10:56) Hunter:
Anch'io ti amo.
Digito velocemente un ultimo SMS sul gruppo.
(10:57) Io:
A proposito, state zitti. Hunter pensa di essere l'unico bravo con le sorprese.
* * *
POV Hunter:
Non sono mai stato il tipo di ragazzo che può lavorare dalle nove alle cinque in ufficio facendo scartoffie noiose e prendendo telefonate e merda simile...Insomma mi sembra giusto, se fossi il capo e ne prendessi tutti i benefici allora non sarebbe un problema, ma visto che non lo sono, e visto che non ho qualche qualifica al di fuori di quella dell'esercito, sono bloccato a insegnare football al liceo ad un gruppo di piccoli stronzi che pensano di essere dei.
Lavoro in una scuola privata, per ragazzi ricchi, viziati e presuntuosi. Certo anche io ho avuto alcuni vantaggi crescendo ma avevo morale e rispetto per assecondarli. Questi stronzi pensano di poter fare quello che vogliono quando vogliono e i soldi di papà li tireranno fuori dai guai.
Mi manca casa.
Mi mancano i miei amici.
E soprattutto mi manca Emily.
Ad essere onesti, le uniche persone con cui lavoro che mi piacciono sono Jim, un uomo di cinquantanove anni che insegna inglese e Jessica, una stagista di diciannove anni, sono entrambi persone con cui si va facilmente d'accordo e sono di buona compagnia, ma preferirei comunque essere a casa.
Dal lavoro, di solito, torno direttamente nell'appartamento che ho affittato da uno degli amici di Declyn e chiamo Emily, parliamo al telefono per circa un'ora prima di andare a letto e sognare di essere a casa.
Sono uscito con mio fratello una o due volte e Sophie mi ha invitato a cena in parecchie occasioni, ma ho sempre rifiutato l'offerta.
Sono infelice qui.
La realtà dei fatti è che il padre di Emily è malato e stiamo pagando le sue cure, Emily in questo momento non lavora e il mio fondo fiduciario è quasi esaurito. Devo mantenere questo lavoro.
Emily merita il mondo e questo lavoro può parzialmente darglielo. Voglio che abbia tutto ciò che ha sempre desiderato, tutto ciò che ha sempre sognato. La paga qui è abbastanza buona da poterle dare tutte quelle cose e anche soldi extra da poter mettere da parte.
Entro nella grande mensa riservata agli insegnanti, dirigendomi verso la macchinetta del caffè come se avessi il pilota automatico.
Premo il pulsante per il latte, ma quando quella stupida macchinetta inizia a fare un cappuccino la colpisco. Si sente un forte botto che mi fa guadagnare l'attenzione dagli altri membri della facoltà. "Dannazione!"
"Cosa ti ha fatto la macchinetta?" Jim mi interroga, spingendo i suoi grandi occhiali rotondi sul naso. "Se non stai attento ti verranno le rughe prima del tempo."
Rido forzatamente. "Per una scuola che costa settantacinquemila dollari all'anno per ogni studente, potrebbero anche permettersi una macchinetta del caffè che funzioni davvero."
"Jessica in soccorso" la voce femminile fluttua nella stanza e mi giro per vedere la stagista che attraversa la porta. "Latte, signor Evans?" mi porge una tazza da asporto con un sorriso prima di continuare a distribuirne un altro paio agli insegnanti.
"Grazie" mormoro mentre mi siedo ad uno dei tavoli rotondi con Jim seduto alla mia destra.
"Devi uscire di più" dice Jessica mentre si unisce a noi. "Stasera vado a bere qualcosa con qualche persona, dovresti assolutamente venire."
Devo ammettere che Jess non ha diciannove anni. è molto matura e indossa abiti troppo da adulta per la sua età. Sì, sono consapevole di sembrare un vecchio per i miei pensieri.
"Anche tu Jim" aggiunge "Potremmo fare festa come se fossero gli anni ottanta"
"Negli anni ottanta avevo già il doppio della tua età, ma grazie per l'offerta."
Jess alza le spalle mentre sorseggio il mio latte. "Tu ci sei, giusto Hunter?"
"Non credo" dico scuotendo la testa.
Prima di tutto, uscire con un'altra ragazza mentre ho una fidanzata a casa è totalmente sbagliato. E poi probabilmente, peggiorerei l'umore di tutti.
"Non lamentarti quando saremo tutti fuori a divertirci e tu invece sarai un ragazzo solitario in un piccolo appartamento."
"Non lo farò. Grazie però, apprezzo l'invito."
"No, non è vero, altrimenti avresti accettato" lei afferma chiaramente.
"Un paio di drink non faranno male Hunter. Esci con la ragazza, divertiti un po'" Jim aggiunge "Si è giovani una volta sola."
Sono tentato dall'offerta, forse una bella serata fuori è ciò di cui ho bisogno, ma Emily mi taglierebbe le palle per essere uscito con un'altra ragazza, anche se ci sono altre persone. Jess è una ragazza adorabile, ma è chiaro come il sole che le piaccio, e per mettere a repentaglio la mia relazione con Em dovranno prima passare sul mio cadavere.
"Mi dispiace, non posso" dico e Jess fa spallucce prima di iniziare a fare due chiacchiere con Jim riguardo il meteo.
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