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28. "He'll know you're here"

"Mi dispiace tanto Emily" Tara mi stringe forte contro il suo petto. "Mi dispiace tanto" ripete mentre mi strofina una mano lentamente sulla schiena.

Mi sento intorpidita, e completamente spaesata.

"Andrà tutto bene Emily, te lo prometto" dice Devon, ma non riesco a credergli.

Ogni volta che vengono pronunciate quelle parole, succede sempre qualcosa di brutto.

"Stai bene?" Tara aggiunge mentre mi allontano lentamente da lei.

Non lo so, onestamente. Come posso stare bene?

Mio padre ha avuto un ictus. È grave e sono stata avvertita dai medici che molto probabilmente non ce la farà a superare la notte.

"Sono stanca"

"Dovresti andare a casa e riposare" suggerisce zia Karen, ma scuoto la testa, non vado da nessuna parte.

"Rimango qui. Non lo lascio da solo mentre..."

Inizio a singhiozzare, le mie parole si perdono tra le lacrime.

Mio padre sta morendo. Prima della mattina, molto probabilmente non lo avrò più qui. Passerò più tempo possibile con lui.

"Rimaniamo con te, se vuoi?" Tara si offre e io annuisco con gratitudine.

Non so cosa fare, il mio corpo agisce da solo ormai. Avrei davvero bisogno del conforto di Hunter in questo momento.

"Dovresti andare a casa, a stare con Rachel." dico a zia Karen. "Zio Stephens probabilmente starà bruciando un'insalata mentre parliamo"

"Probabilmente hai ragione" Dice "ma non voglio lasciarti Emily, starai bene?"

"Starò bene, ti chiamerò se non torni prima che succeda qualcosa."

"Ci prenderemo cura di lei" dice Devon strofinandomi il braccio e gli sorrido calorosamente.

Per quanto tutto sia una merda, sono contenta di avere i miei amici che mi aiutano.

"Ok" zia Karen cede. "Non starò via più di un'ora, tesoro, te lo prometto."

Mi bacia sulla guancia e mi tira in un abbraccio stretto prima di correre lungo il corridoio dell'ospedale.

"Vado a trovare mio padre, qualcuno può far sapere ad Hunter cosa sta succedendo?"

"Ho appena parlato con lui, ha detto che ti chiamerà" mi informa Devon e faccio un cenno del capo.

"Grazie" dico prima di andare nella stanza di mio padre.

La vista davanti a me mi spezza il cuore, mio padre, il mio migliore amico, l'uomo che mi ha insegnato a fare una pasta italiana orrenda e battute terribili, giace lì, tra fili e tubi collegati a quasi ogni parte del suo viso e del suo corpo.

I medici mi hanno detto che probabilmente non si sveglierà, ma anche se lo farà sarà per pochi secondi e non capirà nulla di ciò che è intorno a lui.

Probabilmente è un bene, non riesco a immaginare come sarebbe realizzare che stai per morire.

L'unica volta che mi sono sentita vicina ad una sensazione simile è stato al ballo di fine anno e in qualche modo, l'ho superata. Mi sono detta che sarebbe andato tutto bene e, sorprendentemente, ci ho creduto.

Questa volta, però, non è così semplice. Nessuna quantità di auto-incoraggiamento o parole cambierà l'esito di questa situazione. Mio padre sta per morire.

Mi siedo sulla sedia accanto al suo letto e gli tengo la mano, fa un po' freddo quindi ci copro entrambe le mani con le lenzuola. Strofino il pollice in dei cerchi, sperando che sappia che sono qui.

"Emily" la voce di mia madre esce strozzata dalla porta, ma non la guardo nemmeno. "Sono venuta appena ho saputo".

Faccio un cenno ma rimango in silenzio. Voglio urlarle che non ha il diritto di essere qui, voglio dirle che non può venire qui fingendo di preoccuparsi dopo tutto questo tempo, ma non lo faccio. Lo so, nonostante tutto, mio padre la vorrebbe qui.

Mia madre era l'unica donna che abbia mai amato, fino alla fine. Anche quando ci ha abbandonato, lui ha sempre creduto che sarebbe tornata.

Mia madre si siede sulla sedia di fronte alla mia e fissa mio padre, è pallido e così vulnerabile.

"Quanto tempo-"

"Non pensano che supererà la notte" Le dico e sento un grido teso scappare da lei.

La guardo per la prima volta da quando è entrata e mi rendo conto di quanto sembri rotta. Sembra che non abbia smesso di piangere per giorni.

"Sa che sei qui" mento. So che non dovrei volerla confortare, ma nonostante tutto quello che ha fatto, non importa quanto mi abbia ferita, è ancora mia madre.

Questo sembra portarle una sorta di conforto e un piccolo sorriso abbellisce il suo viso, quindi torno a ignorarla e mi concentro su mio padre.

Il mio telefono ronza dal mio reggiseno e lo recupero immediatamente, desiderosa di qualsiasi tipo di contatto con Hunter.

(21:23) Hunter:

Mi dispiace tanto tesoro, sarò a casa il prima possibile. Ti amo.

Sono un po' delusa che non abbia chiamato, ma probabilmente sta già arrivando qui se conosco Hunter come penso.

Tutta la mia vita è un grande dramma.

Sono stanca di essere arrabbiata e preoccupata, mi sono appena fidanzata con l'amore della mia vita, dovrei godermelo, vivere con il mio fidanzato piuttosto che in diversi fottuti stati e non dovrei preoccuparmi di quale grande cosa cercherà di abbattermi dopo.

Sono molto consapevole di sembrare una stronza egoista, ma è vero, forse sono molto più simile a mia madre di quanto pensassi.

Sento un piccolo grugnito da mio padre e mi alzo immediatamente, il mio cuore corre un milione di miglia all'ora. "Papà, riesci a sentirmi? Sono Emily" Gli dico con speranza, ma lui non risponde.

So cosa hanno detto i medici ma devo dirgli come mi sento. Ho bisogno che lo sappia, anche se non lo sente.

"Ti amo così tanto papà."

Respiro profondamente prima di continuare, ben consapevole della donna che mi guarda attentamente dall'altra parte del letto, con le lacrime che cadono silenziosamente.

"Voglio che tu sappia che sei il mio eroe e che non importa cosa, starò bene, hai cresciuto una donna forte". Una lacrima mi scivola sulla guancia destra ma la spazzo via. "Sei stato fantastico in questi ultimi anni, tutto era una lotta per te, ma sei andato avanti, anche quando potevo pensare che volessi arrenderti".

Respiro profondamente preparandomi affinché le prossime parole lascino le mie labbra. "Puoi andare ora papà, sii felice e in pace".

Questo è tutto ciò che posso desiderare. Non voglio che sia più dolorante, confuso o spaventato. Voglio che sia libero e in pace da questa vita di merda e da questa terribile malattia che lo ha preso.

"Ti amo papà, sempre." Viene a malapena fuori come un sussurro, ma rimango forte, baciandolo sulla fronte e sedendomi di nuovo.

🥀🥀🥀

Vi ringrazio per il proseguimento della lettura di questa storia. Vorrei chiedervi il piccolo favore di lasciare un VOTO e se vi va anche un commento per aiutarmi a farla crescere e conoscere il più possibile. Ci vuole un secondo a cliccare su quella stellina, vi sarei davvero grata se lo faceste!⭐️

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