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La ragazza sedette al tavolo, incrociando lo sguardo ambrato con quello chiaro ma spento dell'altro.
Era la stagione autunnale, gli alberi si coloravano di arancione, le fronde erano piegate verso il basso, gravate dal peso che con il cadere delle foglie si estingueva pian piano, pronti a dar spazio al breve ma freddo inverno che caratterizzava Liyue, città famosa per la sua quasi permanente primavera.

-prendi questo, e poi vedi di raccontarmi tutto- allungò verso di lui un bicchiere di the freddo, anzi, ghiacciato, come piaceva a lui.

-grazie, Xiangling- le sue labbra, un tono più chiare del solito, composero quelle poche parole.

La ragazza sorrise, il volto rotondo tra le mani piccole ma curate, gli occhi vivaci venati di preoccupazione, ma, al contempo, curiosità.

-si tratta di  Xingqiu...- borbottò, il the ben saldo tra le mani, come quando i bimbi tengono stretti i loro palloncini nuovi, per paura che volino via.

Chongyun, così si chiamava, in realtà non era tanto diverso da un bambino.

Un bimbo che in passato aveva bucato tanti di quei palloncini... e altrettanti gli erano volati via, diversi di loro gli erano stati rubati.

Quindi a Chongyun i palloncini non piacevano più molto.

Quando li vedeva da lontano, portati ben legati al polso  dei bimbi per impedir loro di volare, sentiva nel corpo tanta tanta invidia, perchè a lui sfuggivano sempre.

Volavano via.

Sempre più distanti.

Li vedeva allontanarsi.

Come sabbia tra le dita, amore ed amicizia scivolavano, e neanche quella volta sembrava essere successo.

Sbuffò. Certo che Xingqiu era volato via più veloce di tutti quanti.

Eppure lo stava tenendo saldamente, ne era certo.

-Ultimamente esce sempre con quella ragazza... la porta in biblioteca, poi al cafè letterario e in altri posti come questo, perchè anche lei ama leggere. Porta sempre i capelli legati in due trecce bionde, e lui ogni tanto le porta qualche ciocca dietro l'orecchio. Li ho visti leggere sotto il nostro albero. lui non guardava il libro, guardava lei leggere e sorrideva. Aveva le guance leggermente rosse. Il suo sguardo calmo sembrava in subbuglio, il caldo dei suoi begl' occhi nel verde di quelli di lei, e mi sento uno schifo a dire che ci cascava alla perfezione. Era totalmente perso. Io... ero davanti a loro, e non mi ha visto. Non mi vede mai, ultimamente. Qualcuno è passato in classifica sopra i libri in fatto di importanza, a quanto pare- rise malinconico, le lacrime che si iniziavano a formare agli angoli dei suoi occhi.

Xiangling gli portò una mano sulla spalla, cosa che su di lui sembrò non aver alcun effetto.

Continuava a stringere il drink, le nocche ormai bianche per sforzo, gli occhi tanto lucidi da risultare vitrei.

-vorrei solo- una voce un po' nasale, che sembrava non appartenere a lui. -che qualche volta ci avesse invitato me, in biblioteca.... che almeno una cazzo di volta avesse alzato lo sguardo da quel libro per guardarmi, o che mi avesse offerto la mano mentre caminavamo- il caldo salato delle sue lacrime si unì a quello freddo zuccherato della bibita, che continuava ad accogliere quei frutti di tristezza e rancore accumulati da tempo.

Si voltò, l'avambraccio posato sugli occhi. L'ultima cosa che voleva era farsi vedere così da una ragazza, ma Xiangling non era della stessa idea.

-Sono... sono sicura che si sistemerà tutto!- mormorò, un sorriso incoraggiante in volto, precipitandosi da lui per scostargli piano il braccio dal volto.

L'impertutbabile Chongyun... aveva il volto rigato dalle lacrime, gli occhi azzurri erano un cielo devastato dalla tempesta.
Persino i suoi capelli arruffati quel giorno sembravano tristi, andavano verso il basso, privi di quel disordine che li caratterizzava. Si ritrovò presto tra le sue braccia, posando il mento sulla sua spalla, le mani di lei che provavano a rassicurarlo.

Non era brava in quelle cose, Xiangling, però stava provando a fare del suo meglio, e quanto pare questo bastò a far tranquillizzare il ragazzo, infatti il suo cuore aveva ripreso a battere normalmente.

-se vuoi possiamo rimanere così un altro po'- sossurrò lei, visto che, dopo un tentato allontanamento il respiro del ragazzo era tornato irregolare. Lui aveva annuito, sorridendo febbrilmente e ringraziandola.

Dopo il tintinnio di una campanella, un ragazzo con un taglio un po' strambo fece capolino nella taverna, la mano non distante da quella di una ragazza, al suo fianco. Parlottavano tra di loro mentre si addentravano nel locale.

Chongyun dava le spalle alla porta, ma Xiangling lo riconobbe subito. L'unico e solo Xingqiu, insieme a colei che era fonte di tanto male per Chongyun.

La osservò. Sì, era carina... ma non aveva mai visto un volto tanto anonimo.

Con ancora l'amico tra le braccia, si ritrovò addosso il caldo sguardo di Xingqiu, che aveva leggermente deviato la direzione per andare da loro.

-Come va Xiangling? Oh, ciao anche a te Chongyun... ti stai dando da fare vedo!- esclamò allegramente il ragazzo, senza cattiveria nella voce, anzi, quella incredibile dolcezza non lo lasciava mai.

Avrebbe riconociuto la sua voce ovunque. Tra mille, l'avrebbe trovata.

Anche tra un milione.

Le lacrime ripresero a scorrere.

"Dando da fare"? quella fu la goccia che fece traboccare il vaso.

Quello sì fece esplodere il mite Chongyun, che realizzò due cose.
Primo, di essere anche lui, a sua volta, un palloncino, e secondo, che a quanto pare ci vuole davvero poco ad essere scoppiati dalle persone.

Si girò verso Xingqiu, che subito cambiò espressione. -scusa io non...- iniziò, ma fu interrotto.

-hai finito di farmi male? Non ce la faccio più- lo fermò una voce rotta, velata dal pianto. Debole e supplichevole. Patetica, avrebbe detto qualcuno.

Nient'altro che patetico, così avrebbe descritto Chongyun la sua corsa fuori dalla locanda, rischiando di inciampare più volte.

Continuava a descriversi così, mentre sentiva il suo nome urlato da Xingqiu, che lo stava inseguendo, il tono discperato e disorientato.

-cazzo- lo sentì imprecare, mentre si sfilava gli stivali per corrergli dietro più velocemene.

Oh, e lo sapete quando Chongyun si sentì ancora, ancora e ancora più patetico?

Quando terminò la sua corsa sedendosi su di una panchina, il fiato corto e gli occhi velati dal pianto, ben consapevole che Xingqiu l'avrebbe trovato, troppo disperato per non ricorrere a questo solo per ricevere un po' di attenzione e affetto.

D'altronde ve l'ho detto, no? Era un bambino, e i bambini per quanto indipendenti possano essere hanno bisogno di attenzioni ogni tanto.

Ma lui era dell'opinione che quel tanto stava diventando troppo.

Sì, desiderava attenzioni. Le SUE attenzioni. Non il saldo abbraccio di Xiangling, ma l'impacciato incontrarsi di corpi con lui, le braccia insicure sulla sua schiena, il respiro leggero sul collo.

-Eccoti qui- lo raggiunse Xingqiu, le mani posate sulle ginocchia nude mentre cercava di riprendere fiato, le guance arrossate. Faceva ancora troppo caldo perchè il suo respiro corto si condensasse a contatto con l'aria, eppure Chongyun lo sentiva estremamente vivo e vicino, come se lo avesse sul collo.

Se lo ritrovò davanti, piegato sulle ginocchia per guardarlo negli occhi, le mani sottili che stringevano le sue spalle, gli occhi ambrati nei suoi di ghiaccio, che sembravano scioglierlo solo posandosi su di lui.

Chongyun lo guardò, con gli occhi bagnati e il naso rosso che colava leggermente.

-Cosa è successo?- domandò Xingqiu, avvicinando la mano alla sua guancia, con il pollice gli asciugò una lacrima. L'altro cercò di rimanere imperturbabile sotto il suo tocco, ma come fare? Si fece forza e scansò la sua mano da lì. Era arrabbiato, dopotutto... ma quell'espressione ferita sul volto del ragazzo lo stava facendo sentire in colpa. D'altronde Xingqiu non aveva fatto nulla di male.
Era lui a provare un amore innaturale, non si erano mai detti niente di serio, lui non gli aveva mai rivolto uno sguardo come quelli che rivolgeva a quella ragazza, non alzava gli occhi dai libri per guardarlo.

Però Chongyun sapeva di poter amarlo meglio di lei, soprattutto perchè era certo che lei non lo amasse.
Infatti Xingqiu era troppo innamorato per notare quanto gli occhi della ragazza fossero spenti, si illumiavano solo quando dopo pranzo il ragazzo prendeva il portafogli.
Eppure era un ragazzo intelligente, l'amore lo accecava così tanto da non fargli capire che a lei interessavano solo i suoi Mora?
Ci avrebbe solo perso.

Perchè non capiva che a lei non interessava davvero di Lancillotto e Ginevra?
O delle avventure di Robin Hood?
Non si curava neanche dei pensieri di Platone, probabilmente, Chongyun l'aveva vista alzare gli occhi al cielo mentre Xingqiu parlava delle sue opinioni in proposito.

L'aveva fatto anche con lui, un paio di volte, e non aveva ci capito una parola. Però sarebbe stato ore a sentirlo parlare del tutto e del niente.

-è bella e gentile... probabilmente hai le farfalle nello stomaco- sussurrò, rotto, uno sguardo fulmineo al ventre del ragazzo per poi tornare ai suoi occhi ambrati. -così tanto da essere così cieco... però mi va bene, spero tu sia felice, e sono egoista ma spero anche che lo sarai meno di quanto lo saresti stato con me- borbottò, inciampando nelle sue stesse parole.

Gli occhi di miele si spalancarono, troppe informazioni nello stesso momento. "cieco"? "saresti stato con me"? cosa voleva dirgli? Riuscì solo a sossurrare il suo nome, non sapeva che fare.

Da un lato voleva stringerlo a sè, sembrava disperato ed odiava vederlo piangere, ma era al contempo spavenato da quella situazione che non sapeva come gestire.

Minuti di attesa separarono il momento in cui Chongyun riaprì bocca, alzandosi rassegnato.

-Sapevo non avresti capito, ultimamente sembri non capire nulla. Lo capirai da solo, vai, torna da lei. Però tranquillo, non sono più arrabbiato, e nulla cambierà quel che provo per te- mormorò, gli occhi ormai asciutti ma ancora più vuoti.

Gli lasiò un bacio arido sulla guancia morbida, per poi fare di nuovo quel che gli riusciva meglio: scappare.

Solo che questa volta non aveva nessuno a corrergli dietro.





È finita così? Chi lo sa.
Avrà un seguito? Boh.
In caso finirà bene? Chi lo sa.
So solo che adoro questa ship, quindi morivo dalla voglia di scrivere qualcosa.
(non temete, il continuo se ci sarà uscirà a breve, fremo anche io)

So che questa storia farà ben poche letture, quindi se state leggendo grazie del supporto <3

baci, Giugiu

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