Capitolo 2: un amicizia inaspettata
"Scusami, ti ho spaventato?"
Goshiki guardò il ragazzo biondo di fronte a lui dritto negli occhi, la cui mano era tesa davanti alla faccia del dominatore del fuoco. Dopo attimi di esitazione, Goshiki afferrò la mano del ragazzo e si fece aiutare ad alzarsi in piedi.
Una volta sù, Goshiki notò che il ragazzo gli stava sorridendo amichevolmente, tenendogli ancora la mano. "Non ti ho colpito vero?" chiese il ragazzo preoccupato
Goshiki scosse lentamente la testa, non riuscendo a capire perché non aveva ancora scagliato un colpo infuocato contro il dominatore della Terra. "Meno male, comunque io sono Koganegawa Kanji, non ti ho mai visto da queste parti"
Goshiki continuò a guardarlo e solo dopo un pò riuscì finalmente a parlare "Tu sei... un dominatore della Terra!", Koganegawa annuì "Già, mi stavo allenando nel mio dominio". "Non sai che è proibito usare il dominio della Terra qui? se i soldati della nazione del fuoco ti vedono ti deporteranno nelle prigioni della Nazione del Fuoco!"
Koganegawa lo guardò sorpreso "Davvero?, ma io non ho mai visto nessun soldato". Goshiki non ci credeva "Impossibile, fanno quotidianamente la ronda qui intorno!". Koganegawa alzò e spalle "Forse non passano da qui... aspetta vieni con me, usciamo da questi cespugli, mi stanno pizzicando". il ragazzo biondo, che aveva ancora la presa sulla mano di Goshiki, tirò gentilmente verso di lui il dominatore del fuoco, conducendolo fuori dai cespugli.
Goshiki lo seguì senza obbiettare. Una volta usciti Koganegawa sospirò felice "D'accordo credo che sia ora di una pausa, vuoi farmi compagnia?, ci possiamo sedere all'ombra di quell'albero a riposarci". Goshiki annuì lentamente, questa poteva essere un opportunità per raccogliere informazioni sul nemico, anche se a dirla tutta, questo ragazzo gli sembrava un pò ingenuo e sempliciotto.
i 2 si sedettero all'ombra del grande albero, Goshiki con le ginocchia vicine al petto mentre Koganegawa aveva la schiena contro l'albero, godendosi la leggera brezza estiva.
"Hey, sono sicuro che tu sia della nazione del fuoco, ma non mi sembri un soldato anche se indossi una sorta di armatura", Goshiki sorrise fieramente "Heh... non sono un comune soldato, sarò un generale e guiderò le truppe della nazione del fuoco". Koganegawa lo guardò meravigliato, un pizzico di curiosità. "Wow, allora sei una persona importante". Goshiki sogghigno fiero "Certo, mi sto allenando duramente per questo, anche perché... in realtà ho scoperto di essere un dominatore solo a 14 anni, ma ciò non mi ha fermato e in soli 2 anni sono riuscito a superare un sacco di ragazzi che si allenavano da molti più anni di me". Koganegawa sorrise "Che figo, anchi'io ho scoperto a 14 anni di essere un dominatore, però non sono ancora riuscito a superare i miei compagni".
Goshiki sentì nascere una scintilla di simpatia per il ragazzo, sapendo di condividere qualcosa di così importante con lui. Alla menzione dei suoi compagni però, Goshiki si ricordò che la riunione stava per finire e che se non si fosse fatto trovare all'avamposto, lo avrebbero rinchiuso per sempre. Si alzò di scatto, facendo preoccupare Koganegawa. "qualcosa non va?". Goshiki scosse il capo "No... però devo andare altrimenti i miei maestri si arrabbieranno... sono uscito a loro insaputa". Koganegawa a quel punto si alzò e sorrise a Goshiki "Allora e meglio che tu vada, anche se è un peccato, mi stai molto simpatico".
Goshiki sorrise dolcemente, forse Koganegawa non se ne era reso conto, ma non si sarebbero sicuramente più rivisti, se non sul campo di battaglia, l'uno contro l'altro. Ma il ragazzo biondo sembrava avere altri piani. "Domani tornerai?" e senza neanche avere una risposta aggiunse "Ti aspetterò qui allo stesso orario, spero tu riesca a venire, sempre che i tuoi maestri non ti rinchiudano a vita". Goshiki lo guardò scioccato, non si era reso conto che erano di 2 fazioni nemiche? perché questo ragazzo voleva passare tempo con lui? non aveva paura di essere attaccato o di essere denunciato?. I pensieri di Goshiki però non combaciavano con ciò che il ragazzo fece uscire dalla sua bocca "Ci proverò".
Goshiki si girò, pronto ad andarsene, ma Koganegawa lo fermò "Aspetta, non mi hai detto il tuo nome".
Goshiki sobalzò, si girò lentamente e guardò il ragazzo negli occhi prima di annunciare fieramente "Goshiki Tsutomu". Koganegawa sorrise " E' un bel nome... ci vediamo domani, Goshiki". Goshiki continuò a guardarlo senza rendersene conto, poi tornò in sé e aggiunse "Però non devi dire a nessuno di questo incontro, ed io non dirò niente ai soldati, d'accordo?". Koganegawa annuì e salutò Goshiki sorridendo "Certo!, mi raccomando a domani". Goshiki salutò anche lui timidamente Koganegawa prima di sparire nella foresta.
"Hey ti è passato il male al pancino?" chiese Shirabu con tono beffardo con lo scopo di imitare Goshiki che rispose con un debole "Sta zitto". il ragazzo infatti non riusciva a togliersi dalla testa l'incontro di oggi, non riusciva a comprendere perché non l'avesse attaccato, perché non aveva avuto coraggio? e se non aveva avuto il coraggio in quella situazione come avrebbe fatto a guidare l'esercito in battaglia... o forse non l'aveva attaccato perché sapeva che Koganegawa non era sulla difensiva e quindi non sarebbe stato uno scontro alla pari?
Tendou si rese conto che la testa di Goshiki non era sicuramente concentrata sull'insalata che aveva di fronte e decise di destare il ragazzo dai suoi ragionamenti "A cosa stai pensando di così importante che non riesci neanche a rispondere alle provocazioni di Shirabu?". Goshiki sussultò e subito si ricompose "Nulla!... sono solo stanco... infatti vorrei andare a dormine se non vi dispiace ".
Semi lo guardò preoccupato "Sei sicuro? devi mangiare qualcosa, non hai toccato nulla... e poi non hai dormito tutto il pomeriggio?". Goshiki cercò di mascherare la sua bugia abbassando lo sguardo "si è vero, ma sono ancora molto stanco, e poi non ce la faccio a mangiare, sento che se ingerisco anche solo un altro boccone finirò per vomitare".
Tendou alzò le spalle tornando a mangiare "Se ti senti stanco allora credo che sia meglio che tu ti vada a riposare, spero che domani mattina ti sentirai meglio". Goshiki annuì e lo ringraziò "Grazie mille, buonanotte a tutti". Tutti risposero augurandogli una buona notte a loro volta e Goshiki si avviò nella sua stanza.
Dopo essersi lavato e cambiato, il ragazzo si stese sul letto, ma non riusciva a prendere sonno. Era ancora combattuto, non sapeva se cercare di andare a trovare Koganegawa domani, oppure rimanere nell'avamposto e non rischiare di farsi scoprire.
'Ahhhhh... perchè ci sto anche pensando? è ovvio che non devo andarci, non posso rischiare di farmi scoprire dai miei compagni e rovinare tutto ciò per cui ho lavorato finora... sarebbe stupido...e poi Koganegawa è un nemico... a che scopo andarlo a trovare?...'. Eppure sembrava che il suo cuore avesse altri piani, ed il giorno successivo, questo prevalse sulla razionalità del cervello.
Stessa strategia del giorno prima, Goshiki finse un dolore e con la scusa di andarsi a riposare senza essere disturbato, salì di nuovo sulla torre e si calò dall'albero, attraversando di nuovo la foresta, questa volta a passo svelto.
Non sapeva perché avesse così tanta fretta, ancora non sapeva perché stava facendo tutto questo, ma nonostante ciò, come prestabilito, Koganegawa, proprio come il giorno prima, si stava allenando creando montagne di rocce. Goshiki si fece strada tra i cespugli silenziosamente con lo scopo di osservare il dominatore della terra. Koganegawa si fece scappare una risata senza neanche voltarsi.
"Alla fine sei tornato, i tuoi maestri non ti hanno rinchiuso". Goshiki lo guardò meravigliato, "Come facevi a sapere che ero qui, ho cercato di muovermi il più silenziosamente possibile". Koganegawa rimise al suo posto la montagnetta di roccia che aveva creato e inizio a ridere. "Posso sentire le vibrazioni nel terreno, attraverso i miei piedi..., quindi sapevo anche che tu ti stavi avvicinando".
Goshiki continuò a guardarlo impressionato "Wow, che figata". Koganegawa sorrise sicuro di sé, adorava quando gli facevano i complimenti. "Heh, me l'ha insegnata Aone, un mio compagno. Lui è un dominatore davvero eccezionale e spero di diventare come lui" Goshki annuì e si andò a sedere di nuovo sotto l'albero, questa volta con la schiena contro l'albero, non sentendo la necessità di sedersi in una posizione più difensiva
Koganegawa lo raggiunse subito e gli si sedette vicino. Di nuovo ci fu silenzio, ma nessuno dei due lo trovava davvero imbarazzante, anzi, era rassicurante.
Il silenzio durò finché Koganegawa non lo interruppe con la sua voce squillante. "Quanti anni hai?", Goshiki si girò a guardarlo prima di rispondere, "16". "Ma dai anche io!, allora siamo coetanei". Goshiki alzò le spalle, poggiando la testa sul tronco e chiudendo gli occhi.
"Qual'è il tuo cibo preferito?","La platessa bollita".
"E il tuo colore preferito?", "Il viola".
"Cosa fai oltre ad allenarti?", "Perché tutte queste domande personali?"
Koganegawa gli sorrise "Perché voglio conoscerti meglio, non ho mai avuto un amico della mia età, e poi i miei unici amici sono anche i miei compagni... siamo tutti orfani e abbiamo formato una famiglia, abbiamo scelto il nome di Dateko... però loro sono la mia famiglia... volevo amici che venissero da altre realtà... e adesso ho trovato te che vieni addirittura dalla nazione del fuoco... voglio essere tuo amico!".
Goshiki arrossì leggermente, valeva lo stesso per lui, non aveva mai avuto un vero amico ed anche lui considerava i suoi compagni come la sua famiglia. "Wow, certo che abbiamo davvero tante cose in comune..." disse Goshiki sospirando.
Koganegawa sorrise "Quindi siamo amici?". Goshiki si girò verso di lui per guardarlo, ma prima che potesse rispondere, una grossa pietra venne scagliato contro di loro. Koganegawa fu veloce a reagire, rompendo la pietra in pezzi più piccoli che volarono ai lati dei 2 ragazzi.
Goshiki si alzò di scatto prendendo una posizione difensiva. Di fronte a loro, due ragazzi molto alti, ma che sembravano in fondo avere la loro età, sembravano pronti a combattere. Uno era davvero alto con i capelli bianchi, mentre l'altro sembrava essere la stessa altezza di Goshiki con i capelli marroni.
"Futakuchi, Aone aspettate!" urlò Koganegawa ai 2. I ragazzi aveva uno sguardo infuriato ed il ragazzo moro mostrava anche preoccupazione sul suo volto. "Kogane allontanati da lui!, è un soldato della Nazione del Fuoco"
Goshiki era pronto a combattere, ma Koganegawa allungò il braccio di fronte a lui, e il dominatore non sapeva come interpretare il gesto, Koganegawa lo stava trattenendo dal combattere... o lo stava proteggendo?.
"Futakuchi lui non è un nemico, non ha cattive intenzioni, è mio amico". "Futakuchi sogghigno "Certo, vai a prendere in giro qualcun altro". Un'altra pietra venne scagliata contro i 2 ragazzi che stavolta per difendersi la schivarono, venendo divisi.
A quel punto Futakuchi cominciò a tirare una raffica di rocce contro Goshiki che si impegnava a schivarle e a cercare di controbattere con il fuoco. "Futakuchi fermati!". Koganegawa cercò di interferire nella lotta, ma Aone alzò un muro, cominciando a scagliare contro di lui rocce e cercando di intrappolare Koganegawa in una morsa per impedirgli di interferire.
Goshiki nel frattempo era sempre più in ritardo nello schivare i colpi sempre più veloci e precisi di Futakuchi. Ormai infatti il ragazzo sembrava non essere più in grado di stare al passo e Futakuchi ne volle approfittare. Prese una grossa roccia e la scaraventò con tutta la forza che aveva contro Goshiki che ormai non poteva più schivare.
Goshiki deglutì e chiuse gli occhi, d'istinto mise le mani avanti come per fermare la roccia. Il momento dell'impatto però non arrivò mai e quando Goshiki riaprì gli occhi, di fronte a lui non c'era più niente, la roccia giaceva divisa in 2 ai suoi lati.
Futakuchi strabuzzò gli occhi non riuscendo a credere a ciò che aveva visto... il ragazzo aveva distrutto la roccia? come era possibile?...
Futakuchi a quel punto doveva togliersi ogni dubbio. "Aone, Kogane, avete per caso rotto voi la roccia?". i 2 ragazzi si fermarono richiamati dalla voce di Futakuchi e si guardarono l'un l'altro prima di scuotere la testa.
Futakuchi a quel punto non aveva più dubbi, si girò con gli occhi ancora increduli verso Goshiki. "Ma tu... sei l'avatar!"
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Ho deciso che publicherò un nuovo capitolo ogni mercoledì o giovedì quindi rimanete sintonizzati
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