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capitolo 1: un incontro voluto dal destino

"Bravo Goshiki, continua così". 

Era una piacevole giornata estiva, l'aria non era così afosa come lo era stata per tutta la settimana ed il cielo era di un blu vivace che trasmetteva un senso di allegria. 

Goshiki si stava allenando con Semi, provando una nuova mossa che prevedeva creare uno schizzo di fuoco dai piedi per sbilanciare l'avversario in uno scontro. 

Mentre i 2 si allenavano, Shirabu e Tendou si stavano godendo la bella giornata, seduti all'ombra del porticato sulle scalinate che portavano dentro la fortezza. Tendou ammirava soddisfatto il suo allievo, mentre Shirabu lo guardava con menefreghismo. 

Erano ormai quasi 2 anni che i trovavano nelle colonie del Regno della Terra. Shirabu e Tendou, 2 tra i più forti generali della Nazione del Fuoco, avevanoricevuto inaspettatamente l'incarico di addestrare Goshiki. Il ragazzo aveva scoperto tardi il suo dominio, ed Il signore del fuoco aveva ordinato ad entrambi di allenarlo al meglio perché fiducioso che sarebbe stato un elemento essenziale per vincere la guerra. 

Ai 2 si era unito Semi, un abile dominatore del fuoco ma che, secondo Il signore del Fuoco, non aveva la stoffa giusta per diventare generale, dando quella promozione a Shirabu, considerato il miglior stratega della Nazione nonostante non possedesse il dominio. 

in realtà era stato Semi ad allenare Goshiki per la maggior parte del tempo, mentre i 2 generali si occupavano di amministrare le colonie del regno della terra e di controllare le operazioni militari.

Goshiki in soli 2 anni era riuscito a padroneggiare tutte le tecniche base e molte serie avanzate ed erano tutti molto fieri di lui. Si poteva dire che i 4 si sentissero come parte di una famiglia; tecnicamente lo erano, tutti parte della Shiratorizawa, ma non avevano tra loro relazioni di sangue. La Shiratorizawa era una delle 2 "famiglie" che comandavano la nazione e si veniva scelti tra tanti abili bambini per farne parte. 

Goshiki, dopo un paio di tentativi, riuscì a creare un impetuoso getto di fuoco dai piedi che per poco non fece perdere l'equilibrio a Semi. Tendou allora si alzò applaudendo contento "Wow, sono impressionato Tsutomu". Goshiki arrossì, ma la sua espressione si riempì d'orgoglio "bè non era così difficile dopotutto, ovvio che io ci sia riuscito dopo pochi tentativi". Si sentirono le risate di Shirabu provenire dal porticato "Oh mio Dio, sei davvero un ragazzino viziato con il taglio a scodella più brutto della storia". Goshiki si fece rosso in volto "parla per te che ti sei tagliato storto la frangetta, almeno la mia è dritta". Shirabu si alzò con uno sguardo assassino in volto, pronto a farla pagare al ragazzo che si era messo sulla difensiva. 

A quel punto Tendou interruppe la loro 'amichevole' conversazione. "andiamo ragazzi, sono sicuro che avrete il tempo di litigare più tardi, adesso è arrivato il momento di festeggiare il sedicesimo compleanno di un certo dominatore prodigio".

il voltò di Goshiki si illuminò di nuovo, era vero, quel giorno Goshiki avrebbe compiuto sedici anni e avrebbe potuto iniziare la sua carriera militare. il ragazzo non vedeva l'ora di diventare proprio come il suo idolo Ushijima Wakatoshi, il dominatore del fuoco più forte in circolazione

Tendou ridacchiò alla vista dell'espressione eccitata di Goshiki e fece un gesto d'intesa ad un servitore sull'uscio della porta. Dopo poco lo stesso servitore tornò in giardino portando una grande torta ai mirtilli con su 16 candeline. Goshiki era estasiato, non aveva mai visto una torta così grande. Quando la torta fu posata sul tavolino, Tendou accese le candele con il dominio e tutti si voltarono verso Goshiki. il ragazzo a quel punto si mise in posizione e con un solo movimento di polso tutte le candeline si spensero. 

"Haha buon compleanno Tsutomu"canticchio Tendou entusiasta, mentre Shirabu e Semi applaudivano. "quindiiiii, cosa desideri per questo tuo importantissimo traguardo?"

Goshiki ci aveva pensato tutta la notte a cosa chiedere anche se in fondo lo sapeva già, era ciò che desiderava da quando erano giunti lì. "voglio uscire dall'avamposto ed esplorare i dintorni". 

A quella richiesta l'espressione di Tendou si rattristo "Tsutomu, lo sai che non possiamo farti uscire, ordini del signore del fuoco". Goshiki cominciò a pregare "Ti prego, sono 2 anni che sono rinchiuso qui dentro, se voglio diventare un abile condottiero devo pur interagire con le nostre colonie e vedere i soldati far rispettare l'ordine ai cittadini del regno della Terra", Tendou a quel punto sospirò "Tsutomu, mi dispiace ma non posso farlo... però oggi potrai partecipare alla tua prima riunione di guerra, non sei emozionato?" aggiunse con l'intento di dissuadere il dominatore.

Goshiki provò a mascherare la sua delusione "credo di si...". A quel punto il servitore tagliò la torta e tutti si abbuffarono. Goshiki ne mangiò una quantità enorme, dopotutto era la sua torta. Shirabu ridacchiò " Guarda che così rischi di farti venire il mal di pancia". Goshiki si girò verso di lui con la bocca piena e uno sguardo irritato, stava per controbattere, ma un idea gli balenò in testa. Con la scusa dello stare male... non avrebbe partecipato alla riunione... e avrebbe potuto tentare di sgattaiolare fuori dato che tutti sarebbero stati chiusi nella stanza del Consiglio di Guerra. Era un'idea che poteva funzionare.

Dopo che tutti ebbero finito di mangiare si avviarono verso la sala del Consiglio. Quando arrivarono di fronte la porta Goshiki diede sfogo alle sue doti recitative, si abbracciò lo stomaco e iniziò a barcollare "hey ragazzi, credo di non sentirmi tanto bene". Tutti e 3 si girarono e Shirabu sbuffò "che ti avevo detto?, perché non mi dai mai retta Goshiki, sei davvero un bambino viziato" e detto questo entrò nella sala.

Tendou scosse il capo e poggiò una mano sulla spalla di Goshiki "Va tutto bene, vai a riposarti, ti manderemo un servitore con le medicine". Goshiki annuì, ma rispose fingendo di essere stanco "grazie, ma credo che mi serva solo un pò di riposo... senza interruzioni". 

Tendou lo guardò indeciso se credere o no a quelle parole ma alla fine alzò le spalle "ok, se hai bisogno di qualcosa, chiama un servitore e fatti aiutare, credo che la riunione durerà 2 ore o poco più.

Goshiki annuì e aspettò che i 3 entrassero nella stanza, chiudendo le porte dietro di loro. A quel punto fece finta di incamminarsi verso la sua stanza. Aveva già pianificato in precedenza vie per sgattaiolare fuori, ma non aveva mai avuta la determinazione per disobbedire agli ordini dei suoi maestri. Quel giorno però sembrava quasi che il destino lo volesse portare fuori dall'avamposto e nella foresta. Il solo pensiero, finalmente, di poter vedere un paesaggio diverso da quello spoglio e brullo della Nazione del fuoco, diede il coraggio a Goshiki di tentare il suo piano.

C'erano delle torri ai margini dell'avamposto, e un ramo di un albero era cresciuto fino quasi ad entrarvici. Goshiki aveva in mente di aggrapparsi a quello per poi dondolarsi e saltare giù fuori dalla fortezza. L'unico ostacolo era la guardia che presidiava quella torre, doveva trovare un diversivo e una volta distratta doveva fare tutto alla svelta. 

Quando si affaciò però non vide nessuna guardia. "Strano" pensò "vabbè meglio per me".  Goshiki si posizionò sui margini della torre e con un saltò afferrò il ramo. Fortunatamente il ragazzo si era allenato ed il suo corpo tonico lo provava. Riuscì a darsi lo slanciò  e ad atterare con una capriola sull'erba. Quando si rialzò Goshiki sentì il cuore uscirgli dal petto: era fuori dall'avamposto.

Si alzò e si allontanò velocemente prima che qualcuno potesse vederlo e riportarlo dentro, chissà quanto si sarebbero infuriati, lo avrebbero rinchiuso nella sua stanza a vita. 

Un raggio di sole che si infiltrava fra i fitti rami degli alberi catturò l'attenzione del giovane dominatore che dimenticò tutti i suoi pensieri negativi in un attimo e si guardò attorno. 

La foresta era formata da alti alberi con foglie dorate, per terra ce ne erano alcune che scricchiolavano sotto i piedi del ragazzo. il dorato delle foglie si sposava bene con i raggi solari e il colore marrone della terra dava l'illusione di star camminando su un tappeto d'oro. Si sentivano gli uccellini cantare e Goshiki poteva giurare di sentire persino un fiumicello scorrere in lontananza.

Improvvisamente sentì un tremolio sotto i piedi ed un rumore simile ad una frana ad un centinaio di metri da lui. incuriosito ma cautamente si fece strada fra gli alberi e i cespugli cercando la fonte di quel rumore. Si ritrovò in poco tempo in una sorta di piazzale che sembrava quasi la palestra che avevano all'avamposto, ma questo era decadente, con rovine sullo sfondo che dovevano essere appartenute ad un tempio. 

Goshiki rimase nascosto nei cespugli per osservare la situazione. Adesso riusciva a sentire il tremore della Terra come se fosse al centro di un terremoto. il suo sguardò viaggiò fino a posarsi su un ragazzo biondo, alto e con indosso i vestiti del regno della Terra. Costui stava muovendo le rocce, scagliandole in diversi punti della piazza

Goshiki era scioccato, il dominio della Terra era vietato nelle colonie... ma allo stesso tempo era incantato, non aveva mai visto gli altri 3 domini. il ragazzo alzava massi più grandi di lui con una facilità che li faceva apparire leggeri come una piuma. Goshiki non si spiegava come fosse possibile. "chissà cosa si prova a poter alzare massi 10 volte il tuo peso con quella facilità".

i suoi pensieri però furono interrati da un movimento d'aria, un masso era stato scagliato proprio nella sua direzione. Goshiki velocemente si scansò per schivarlo, ma facendo ciò cadde all'indietro. Dalla sorpresa un urlo scappò dalle sue labbra.

il dominatore della Terra, preoccupato di aver ferito qualcuno, corse a vedere e quando scostò i cespugli, i suoi occhi incontrarono quelli di uno spaventato Goshiki. il dominatore del fuoco non riusciva a muoversi, bloccato sia dalla paura, ma anche dall'ammirazione per quel ragazzo biondo. Ora che lo aveva di fronte, poteva notare delle strane ciocche di capelli neri rizzati sulla sua fronte, che a goshiki sembravano piume. i suoi occhi erano di un giallo ocra, simili al colore della terra sulla quale Goshiki aveva passeggiato fino a quel momento. sul viso del ragazzo c'era un espressione preoccupata, ma proprio come Goshiki, il ragazzo sembrava ipnotizzato dagli occhi dell'altro. 

Goshiki ci mise un pò a riprendersi, rendendosi conto di star fissando l'altro ragazzo intensamente, ma il suo corpo non ne voleva sapere di reagire. "andiamo Goshiki, devi attaccarlo prima che ti schiacci con un masso, perché non ti muovi, cos'hai che non va?" 

i suoi pensieri però furono interrotti quando una mano apparì di fronte a lui. il ragazzo biondo gliela stava porgendo con un sorriso in volto "scusami, ti ho spaventato?"

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