CAPITOLO XXVIII.
- Benvenuti alla festa di Halloween di Hogwarts!- esclamò Ittetsu, aprendo le porte della sala grande.
Avevano deciso di fare una piccola festa, e quel giorno, Shimada e Takinoue si erano trovati a dover portare i ragazzi a Hogsmeade per comprare dei costumi.
Per cui, al momento si trovavano di fronte tutti i ragazzi della scuola vestiti con costumi di vari animali... Si erano organizzati per squadra, quindi c'erano un po' di corvi, gatti, colombe, aquile, due gufi, volpi, due serpenti, due leoni e... Dei pesci.
- Grazie mille- disse Daichi con un sorriso mentre tutti i ragazzi entravano nella stanza, che ovviamente era stata decorata a tema.
Visto che ci sarebbe stata una grande festa, i tavoli erano stati uniti in modo che tutti i ragazzi potessero sedersi insieme.
Si accomodarono tutti quanti e Ukai si portò davanti al seggio; tanto ormai sapeva di dover essere lui a fare quel genere di discorsi...
- Benvenuti a tutti: è un onore avervi qui alla prima festa di Halloween di Hogwarts. Vi siete impegnati tutti molto in questo periodo, siete anche riusciti a passare in poco tempo l'esame di Smaterializzazione, per cui questa sera pensate a divertirvi e godervi il banchetto, ve lo meritate!- dichiarò.
- Grazie mille, Sensei- risposero i ragazzi, mentre vari cibi comparivano sulla tavola.
Visto che i professori stavano iniziando a mangiare senza problemi, i ragazzi fecero lo stesso e si avventarono sul cibo.
- Quanto è buono!- esclamò Satori con un sorriso: amava davvero il cibo... Soprattutto i dolci!
- Cerca di non abbuffarti, c'è tutto il cibo del mondo a disposizione- affermò Wakatoshi, passandogli un bicchiere d'acqua.
- Grazie mille!- il ragazzo gli regalò un sorriso e gli diede un bacio sulla guancia, prima di tornare a concentrarsi sul cibo.
- Tsk, pare che alla fine tu abbia trovato qualcuno in grado di sopportarti, eh?- commentò Toru; visto che quasi tutte le altre squadre si erano trovate a fare comunella, era finito per sedersi di fronte a Ushijima, e la cosa lo innervosiva parecchio.
Ushijima portò lo sguardo su di lui.
- Si, sono stato molto fortunato- dichiarò - e tu?-.
- Io ho Iwa-chan- dichiarò Toru con un sorriso.
- Mh? State insieme?-. Iwaizumi per poco non si strozzò con il cibo, mentre Oikawa cercò di rimanere impassibile.
- Non si riconduce mica tutto al sesso- affermò Toru - adesso non parlarmi più, voglio passare una cena tranquilla-.
- Mi hai parlato tu- fece notare Wakatoshi, ma il castano lo ignorò e riprese a mangiare.
La parte del tavolo alla sua destra era la più tranquilla. Vicino a lui e Iwaizumi, c'era il resto della Seijoh; Watari mangiava tranquillamente mentre parlava con Yahaba e Kindaichi, ovviamente tenuti d'occhio da Kyotani, in mezzo a Watari e al suo fidanzato, e mentre Kindaichi teneva d'occhio Kunimi, che non amava particolarmente le feste, e ancora meno dover indossare un vestito a tema e sperava solo di andarsene presto...
Di fronte a loro, c'erano Semi, Shirabu, Reon e Taichi, che parlavano tranquillamente tra di loro; l'unico membro della Shiratorizawa separato dai suoi amici era Goshiki, seduto a destra di Ushijima, che si era trovato improvvisamente Koganegawa di fianco.
- Allora?! Ti stai divertendo?! Ti piacciono queste feste?!- chiese Kanji con un sorriso.
- Mi piacerebbero di più se riuscissi a mangiare in pace- borbottò Tsutomu.
- Ops scusami! Cercherò di stare zitto!- rise Kanji - Ma sono felice di poter partecipare a una festa con te! Sai che sei davvero carino con questo vestito?!-.
Il moro arrossì.
- Idiota...-.
- Ma lo sei tanto! Veramente molto! Ti sta molto bene il...- il biondo non fece in tempo a finire la frase che trovò le labbra del ragazzo sulle sue. Sbarró gli occhi.
- Taci un po'- mormorò Tsutomu, totalmente rosso, prima di voltarsi per riprendere a mangiare.
Il biondo annuì, ancora leggermente in trance, e iniziò a mangiare.
- Però, pare che finalmente Koganegawa ci sia riuscito... E si è anche zittito- rise Kenji, e Aone annuì, un piccolo sorriso in volto, felice per l'amico.
- Non prendetelo in giro- sospirò Kaname, prima di tornare a parlare con Kita e Aran; di fianco ai due, Suna aveva deciso di sedersi direttamente in braccio a Osamu e stavano alternando il cibo alle loro labbra.
- Siete indecenti- borbottó Atsumu.
- Sei solo invidioso perché il tuo amato non è qui- dichiaró Osamu.
- Antipatici- il biondo lanciò uno sguardo vicino a lui, dove si trovavano Inuoka, Shibayama, Lev... E Hinata, che stavano conversando animatamente.
Si alzò, avvicinandosi a Hinata.
- Di che parlate? Posso partecipare anche io?- chiese con un sorriso.
- Certo!- rispose il ragazzo. Atsumu sorrise e alzò lo sguardo su Kageyama, dall'altra parte del tavolo, che si voltò.
Il biondo trattenne una risata: sí, poteva decisamente trovare altri modi per divertirsi...
- Quello lì non mi convince- borbottó Taketora - è da inizio anno che ho una pessima sensazione su di lui...-.
- Parli di Atsumu?- Ryunosuke gli lanciò un'occhiata - In effetti...-.
- Cerchiamo di non partire prevenuti- mormorò Chikara, seduto tra il ragazzo e Kinnoshita e Narita.
- Non è solo quello, mi dà una brutta sensazione quando gira intorno a Hinata... Noyassan, tu cosa ne pensi?- chiese, attirando l'attenzione del ragazzo, che stava parlando con Asahi.
Nishinoya portò lo sguardo sulla situazione di fronte a lui e assottigliò gli occhi.
- Teniamolo d'occhio, e lontano da Shoyo- disse; i due annuirono, più che d'accordo.
- Hanno preso il piano di protezione molto sul serio- commentò Asahi.
- Anche troppo- sospirò Daichi - almeno sono seri...-. Asahi annuì.
- Senti... Con Suga come va?- gli chiese.
- Gli piace qualcuno- mormorò Daichi - ma ho deciso che mi dichiarerò a fine scuola, prima nessuno di noi due ha tempo per pensarci. Ciò che accadrà accadrà- affermò. Per il momento... Voleva solo pensare a tenerli tutti al sicuro; poi si sarebbe occupato di quella questione.
Lanciò uno sguardo al ragazzo, da cui era stato separato, visto che tra di loro si erano piazzate le ragazze, insieme anche a Terushima, Daisho, Tsukishima, Yamaguchi, Kageyama e Yaku.
- Allora Yaku, come mai questa fretta di separarti da Lev?- chiese Koushi.
- Tu capisci fin troppe cose- borbottó il ragazzo - io sono solo... Molto confuso. Quel ragazzo riesce a provocare in me reazioni che nessun altro mi provoca, qualcosa di diverso; ma non so se sia solo per la sua allegria e insistenza o se ci sia qualcosa di più-.
- Kageyama, se sei interessato a cosa ne penso puoi avvicinarti anche tu- dichiarò Koushi; il minore arrossì appena, in imbarazzo per essere stato scoperto, e si avvicinò appena.
- Io penso... Che i sentimenti siano diversi per tutti, quindi per me è impossibile dirvi se voi due siate innamorati o meno, ma proprio perché sono diversi non vanno per forza definiti. L'importante non è tanto che sentimenti siano, ma dove vi portano: se vi fanno pensare di voler stare con loro... Nulla vi impedisce di provare, no?- commentò.
Kageyama si voltò verso Hinata; quel ragazzo gli faceva venire voglia di provare molte cose... E si stata ritrovando fin troppo spesso a immaginarsi come sarebbe stato tra le sue braccia, o a pensare che fosse bellissimo, anche con quel costume da corvo addoss.. O a essere parecchio geloso per il fatto che qualcuno, specificatamente Miya Atsumu, gli fosse vicino.
Avrebbe voluto esserci lui, vicino a quel ragazzo.
- Grazie Suga, hai ragione- affermò Yaku; in fondo, anche se non era certo di cosa esattamente provasse... Non c'era nulla di male a... Pensare di lasciarsi andare no?
- Ci penserò-.
- Fai bene. Ma intanto... Sai cosa sia successo a Kuroo e Kenma? Sono silenziosi, anche Kuroo- commentò Koushi, sporgendosi appena a guardare i due ragazzi.
- Hey Bro! Che hai che non va?- anche Koutaro si era accorto del silenzio dell'amico, nonostante ci fossero Akashi e Kenma in mezzo a loro.
Akashi lanciò uno sguardo al biondo: gli pareva parecchio giù...
- Eh?- Tetsuro si voltò verso l'amico - Niente- mormoró.
- Non penserai mica al fatto che ultimamente durante gli allenamenti riesco sempre a superarti, eh?- commentò Koutaro.
No, veramente il moro stava pensando che nonostante tutti loro avessero scelto vestiti che li facevano sembrare troppo cresciuti, Kenma con quel costume da gatto stava davvero benissimo...
Ma non poteva certo dirlo.
- Guarda che posso batterti quando voglio! E tra poco anche Tsukki potrà farlo, e sarà merito nei miei insegnamenti! Vero Tsukki?- Testsuro fece passare un braccio attorno alle spalle del ragazzo.
- Scollati- borbottò lui.
Kuroo rise leggermente, ma sentì un movimento di fianco a lui. Si voltò e vide Kenma alzarsi.
- Vado a riposare- dichiarò, prima di allontanarsi.
- Koutaro, fammi andare a...- Keiji fece per alzarsi per andare a vedere come stesse l'amico, ma Kuroo fu più veloce e si alzò velocemente, dirigendosi fuori dalla stanza.
- No, nulla- mormorò Keiji, tornando seduto; sperava che quella volta riuscissero definitivamente a chiarirsi...
- Gattino- Tetsuro provò a richiamare il ragazzo, che però lo ignorò e continuò a camminare; non era mai stato così veloce in vita sua.
- Kenma, ti prego, cosa c'è che non va?-.
- Niente; sai che non mi piacciono le feste- ribattè il ragazzo.
- Sí, ma so anche che tu piace passare il tempo con i tuoi amici più di quanto fai credere. C'era lì anche Hinata, non hai nemmeno provato a parlargli...- fece notare Tetsuro; non avrebbe voluto tirare fuori il minore, ma aveva poca scelta al momento.
- Shoyo aspettava che Kageyama andasse a parlargli, non io- ribattè il ragazzo.
- È per questo che stai così? Per lui?- Tessuto riuscì a superare il ragazzo e piazzarsi di fronte a lui - Perché Hinata è innamorato di Kageyama?-.
Kenma aggrottò le sopracciglia.
- Ma di cosa parli?- mormorò.
- Ti... Piace Hinata no?- sussurró il moro. Kenma sbarró gli occhi: non aveva capito niente...
- No che non mi piace Shoyo!- sbuffò - Te l'avrei detto, tuo contrario-. Si morse appena il labbro inferiore: non avrebbe dovuto aggiungere l'ultima parte, sperava che Kuroo non ci facesse caso...
- Mio contrario? A me non piace Hinata- mormorò il moro, confuso.
- No ma... Ti piace Tsukishima- sussurró Kenma; era il momento di scoprire le carte... Almeno, se ne avesse avuto la conferma forse sarebbe riuscito ad affrontare meglio la cosa.
Kuroo lo fissò per un attimo: era stato quello il problema...?
- Gattino, guardarmi- Tetsuro si avvicinò a lui e gli posò le mani sui fianchi; Kenma alzò di scatto la testa, sorpreso - non mi piace Tsukishima, va bene? Mi diverto a stuzzicarlo e vorrei vederlo migliorare e impegnarsi davvero, ma non è nulla più di questo, anzi vorrei dargli una mano con il suo amichetto perché è palese che da soli non ce la fanno. Ma non potrei mai innamorarmi di lui- affermò.
- Dici davvero?- mormorò Kenma, sorpreso: aveva frainteso per tutto quel tempo?
- Dico davvero- Tetsuro allungò una mano e gli scostò una ciocca di capelli da davanti al volto; gli riusciva diffiicile parlarci tranquillamente visto com'era vestito il minore, ma doveva trattenersi.
- Perché la cosa ti faceva stare tanto male?- sussurró Tetsuro - Anche se fosse stato come hai detto tu... Noi siamo insieme da sempre gattino, sei troppo importante per me per pensare di abbandonarti per qualcun altro. Anzi, mi dispiace se ultimamente sono stato un po' appiccicoso ma... Avevo paura che così tante persone nuove potessero portarti via da me-.
- Sai che non potrebbe mai accadere- mormorò Kenma - in fondo noi... Siamo sempre stati insieme-.
- Esatto. Quindi perché avevi così paura?- sussurró il maggiore. Kenma si morse appena il labbro inferiore e Kuroo temette di poter impazzire: non poteva fare così...
Kenma lo fissò: era il momento di dirglielo? Se anche Kuroo aveva avuto le sue paure, forse...
Lo osservò per un attimo: stava... Fissando le sue labbra?
Si avvicinò leggermente a lui e lo vide deglutire appena; non è che...
- Perché tra tutti i costumi hai voluto che mettessi questo?- sussurró.
- Perché ti rende ancora più sexy del solito- mormorò il moro; non sapeva quanto a lungo ancora avrebbe resistito.
Con sua grande sorpresa, Kenma gli allacciò le braccia attorno al collo.
- Allora... Perché non ne approfitti?- sussurró.
Kuroo non riuscì più a resistere e si chinò in avanti, unendo le loro labbra.
Kenma chiuse gli occhi e si strinse a lui, il cuore che batteva a mille: lo stava baciando davvero... Kuroo stava baciando lui; non qualcun altro, lui.
Il moro alzò la mano, affondandola tra i capelli del ragazzo e tirandolo ancora di più verso di sé, approfondendo il bacio.
Insinuò delicatamente la lingua tra le sue labbra e Kenma non esitò ad accoglierla mentre il moro lo stringeva leggermente di più a sé, continuando a saggiare le sue labbra con foga.
Furono costretti a staccarsi per riprendere fiato e si fissarono negli occhi. Kuroo si morse il labbro inferiore: Kenma, arrossato dai suoi baci, era ancora più bello...
- Tieniti forte- sussurró, e il biondo si strinse di più a lui mentre Kuroo si smaterializzava per ricomparire in camera del minore.
Rimasero un attimo immobili, per lasciare passare i postumi dell'incantesimo, prima di tornare a guardarsi.
- Gattino, sappilo, mi sta facendo impazzire; vederti con questo costume... Se vuoi fermarmi, fallo adesso- sussurró Tetsuro.
- Non ho mai voluto fermarti- affermò Kenma - anche quando non ero convinto di qualcosa, sei sempre riuscito a trovare un modo per farmi amare tutto ciò che facevamo insieme. Per cui... Non ti trattenere più-.
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Kuroo non se lo fece ripetere due volte; si avventò di nuovo sulle sue labbra mentre lo sollevava, dirigendosi verso il letto. Vi fece sdraiare sopra il minore, portando una mano alla sua schiena e afferrando la cerniera per poterlo liberare dal costume.
Kenma allungò una mano, bloccando il suo movimento.
- Non ti piaceva questo costume?- sussurró.
Kuroo fece un piccolo sorriso.
- Amo il tuo corpo, gattino: mi sei sempre piaciuto, per cui non essere così insicuro. Sono io in fondo, no?-.
Kenma esitò per un attimo, poi annuì: gli lasciò una mano e permise al ragazzo di liberarlo dal costume, facendolo rimanere in boxer.
Era leggermente nervoso, non si era mai spogliati in quel modo davanti a nessuno, anche se Kuroo l'aveva visto cambiarsi spesso.
- Ti sentirai più tranquillo se lo faccio anch'io?- sussurró Tetsuro.
- Oh certo, paragoniamo il tuo fisico perfetto al mio scheletro- borbottó Kenma, poi sospirò - però... Mi piacerebbe- mormorò.
- Come ho detto, a me piace parecchio il tuo corpo- Tetsuro si chinò verso il petto del ragazzo; iniziò a lasciargli una serie di baci e Kenma sbarró gli occhi mentre avvertiva il suo corpo venire scosso da piccoli brividi di piacere.
Kuroo prese delicatamente uno dei suoi capezzoli tra le labbra, iniziando a succhiarlo appena, e al minore sfuggì un gemito: era una sensazione totalmente nuova, e decisamente piacevole... E sapere che era Kuroo a starlo facendo rendeva tutor ancora migliore...
Kuroo si portò velocemente le mani ai vestiti, iniziando a spogliarsi, fino a rimanere anche lui in boxer.
Si tirò su, portandosi una mano ai capelli per tirarseli leggermente indietro e osservare meglio Kenma.
- Così è abbastanza?- sussurró, fissandolo.
Kenma squadrò il suo corpo: Kuroo aveva veramente un fisico da paura, non si stupiva che riuscisse a trasportarlo in braccio senza problemi. E pensare che quegli addominali e quei pettorali fossero tutti a sua disposizione...
Avvertì il suo corpo fremere appena mentre il suo sguardo scendeva sui boxer del ragazzo, da cui si intravedeva già un rialzo parecchio grosso. Per qualche motivo, dentro di lui sentì crescere l'impulso di ricordare a Kuroo chi fosse il motivo di quell'eccitazione.
In fondo, quel ragazzo si era sempre preso cura di lui... Non c'era niente di male a fare il contrario, no?
Si tirò su; Kuroo lo osservò per un attimo, confuso, mentre Kenma si chinava a quattro zampe di fronte a lui.
- Gattino, tu vuoi farmi davvero impazzire...- sussurró; voleva farlo davvero?
- Così almeno... Sarò sicuro che non penserai mai a nessuno altro- Kenma posò le mani sui suoi boxer e glieli abbassò leggermente.
Deglutì appena nel trovarsi di fronte l'erezione di Kuroo, già dura e apparentemente più che pronta... E decisamente grande.
Si chinò leggermente in avanti, iniziando a leccare lentamente la punta della cappella del ragazzo; aveva un sapore strano, ma sentire lo sguardo di Kuroo addosso gli stava facendo dimenticare di ogni stranezza.
Anzi, si sentiva ancora più eccitato...
Aprì appena la bocca e scese leggermente, prendendo tra le labbra l'erezione del ragazzo e iniziando a farla scivolare lentamente nella sua bocca.
Kuroo si morse con forza il labbro inferiore: avere le labbra del ragazzo intorno al suo cazzo in quel modo, contando tra l'altro la posizione del minore e il fatto che l'avesse fatto volontariamente... Lo stava facendo impazzire.
- Gattino, posso fare una cosa?- sussurró. Kenma alzò lo sguardo e annuì appena, mentre iniziava a fare passare la lingua sull'erezione del ragazzo.
Sotto lo sguardo del minore, Kuroo si portò le dita alle labbra, iniziando a succhiarsele appena in modo da lubrificarle il più possibile, mentre con l'altra mano abbassava i boxer del minore.
Kenma continuò a fissarlo: possibile che quel ragazzo fosse sexy anche mentre faceva una cosa simile?
Si chinò di più in avanti, avvertendo il membro di Kuroo riempirgli ancora di più la bocca; il maggiore ringhiò appena e si sfilò le dita dalla bocca, portandole vicino all'entrata del biondo.
Vi posò sopra l'indice, iniziando a stimolarla delicatamente; a Kenma sfuggì un gemito e si sfilò il membro del ragazzo dalla bocca, bisognoso di gemere più forte.
- Vieni qui- sussurró Tetsuro, allargando appena il braccio libero; Kenma si tirò su, posandosi al suo petto e lasciandosi stringere leggermente.
- Dimmi se ti faccio male, va bene?- mormorò Tetsuro, mentre faceva scivolare un dito dentro di lui.
Kenma annuì e si strinse leggermente al ragazzo: per adesso non gli faceva così male, era solo una sensazione strana.
Kuroo notò che era più rilassato di quanto sembrasse, così inserì anche un secondo dito; il biondo si strinse con più forza a lui, ansimando: avvertiva il suo corpo sempre più in fiamme, e di sicuro la vicinanza con Kuroo non aiutava per niente...
Kuroo inserì anche un terzo dito e un gemito più forte sfuggì alle labbra del biondo.
- Kuroo...- si lamentó - lo sai che non mi piace quando le cose vanno per le lunghe...-. Kuroo rise leggermente.
- Non preoccuparti gattino, voglio solo evitare di farti del male; resisti ancora un attimo- Tetsuro spinse le dita più a fondo e Kenma gli circondò il collo con le braccia, unendo con forza le loro labbra.
Kuroo lo tirò di più contro di lui, spingendosi ancora più a fondo; avvertiva i gemiti di Kenma praticamente nella sua bocca, come se si stessero diffondendo in tutti il suo corpo... Era una sensazione a dir poco incredibile.
Lentamente, lo fece sdraiare sul letto; gli sembrava di essere riuscito ad allargarlo abbastanza, e se non avesse fatto in fretta Kenma l'avrebbe ucciso.
- Ti senti pronto?- sussurró, e il minore annuì. Kuroo sfilò le dita da dentro di lui e Kenma lasciò appena la presa, in modo da lasciarlo libero di agire.
- Aggrappati a me, va bene?- sussurró Tetsuro, alzandogli appena il bacino; Kenma annuì e lasciò che il ragazzo si allineasse alla sua entrata, per poi circondargli la vita con le gambe.
Kuroo allungò la mano, carezzandogli appena il volto.
- Ho sempre voluto vederti in questa situazione, sai?- commentò.
- Pervertito- borbottò Kenma, e il maggiore rise leggermente.
- Ma ti piace che lo sia, no?- sussurró Tetsuro, iniziando a spingersi delicatamente dentro di lui.
Kenma gettò la testa all'indietro, trattenendo il fiato: cavolo, era veramente... Grande... E decisamente piacevole...
- Ti ho sempre voluto stringere in questo modo, poterti baciare, segnare il tuo corpo... Non hai idea di quanto abbia aspettato questo momento- sussurró Tetsuro.
- Perché non l'hai fatto prima, idiota?- borbottò Kenma.
- Perché non volevo imprigionarti; hai passato la vita a fare molte cose perché volevi farle con me e... Volevo che fossi libero di esprimere i tuoi sentimenti. Non pensavo... Che fossero rivolti a me- ammise il moro.
- Idiota- Kenma, con il fiato ansimante, lo strinse con più forza a sé - non avrei mai potuto... Provare questi sentimenti per nessun altro. Per cui ora... Vedi di mostrarmeli tutti-.
Kuroo sorrise.
- Lo farò più che volentieri- sussurró, spingendosi completamente dentro di lui. Kenma inarcò appena la schiena, gemendo di piacere, e Kuroo lo strinse leggermente a sé.
- VIeto che non ti piace impiegarci molto... Non andrò leggero- sussurró Tetsuro, uscendo appena da dentro di lui prima di rientrare.
Iniziò subito a muoversi velocemente dentro il minore; affondare dentro di lui era una sensazione così bella che non n avrebbe mai avuto abbastanza, anzi... Avrebbe potuto continuare a farlo per sempre.
Kenma rimase stretto a lui, abbandonandosi totalmente a quei movimenti: lasciò che fossero i suoi gemiti a esprimere quanto gli stesse piace di quella situazione e si limitò a rimanere stretto a Kuroo, affidando totalmente a lui il suo corpo e il suo cuore.
E il maggiore non esitò a prendersene cura, continuando a provocare a tutti il suo corpo un piacere sempre maggiore mentre lo accarezzava dolcemente con le labbra, trattandolo con una forza e allo stesso tempo una premura che Kenma sapeva che solo lui avrebbe potuto dargli.
Si ritrovò a venire quasi senza accorgersene, ormai totalmente immerso in un mondo in cui era diventato un tutt'uno con il ragazzo che in quel momento si stava riversando dentro di lui, riempiendolo di tutto il suo piacere e del suo amore.
Kuroo continuò a tenerlo stretto a sé mentre usciva da dentro di lui.
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- Ti porto a fare un bagno, così non rimani sudato: so che lo odi- sussurró Tetsuro, lasciandogli un bacio tra i capelli.
Kenma annuì e si strinse leggermente più forte a lui.
- Sei un idiota... Avresti potuto dirmi prima dei tuoi sentimenti...- borbottò; si sarebbero risparmiati entrambi tanta sofferenza...
- Mi dispiace, adesso che so come ti sentivi me ne pento anche io- Tetsuro gli lasciò un bacio sulla fronte - ma non preoccuparti: d'ora in poi, passerò ogni giorno della mia vita a mostrarteli-.
Kenma fece un piccolo sorriso e si strinse con più forza al ragazzo: anche lui... Ci avrebbe messo tutto sé stesso per mostrargli quanto lo amasse, e quanto fosse felice che l'avesse trascinato in quel mondo.
Grazie a lui, e con lui... Avrebbe potuto trovare il suo modo per essere felice.
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