CAPITOLO XXVII.
- Complimenti: avete passato tutti l'esame di Smaterializzazione- affermò Kiyoomi, osservando i ragazzi di fronte a lui.
Erano tutti riusciti a farcela in un mese... Erano più in gamba di quanto avesse pensato all'inizio.
In quel mese, si era svolto tutto abbastanza come al solito: i ragazzi erano andati a lezione, poi a giorni alterni si esercitavano nella Smaterializzazione o nel Patronus, prima di andare ad allenarsi nel Quidditch.
Se nel Patronus alcuni di loro ancora avevano delle difficoltà, per fortuna nella smaterializzazione ormai erano diventati tutti bravi, e anche i più insicuri avevano imparato a padroneggiarla al meglio.
Sakusa ne era rassicurato, almeno loro potevano stare più tranquilli e lui non sarebbe dovuto più andare lì... Anche se ormai quasi si stava abituando, ad andare a vedere gli allenamenti di una certa persona; che in quel momento lo stava fissando...
- Complimenti a tutti; adesso potete andare agli allenamenti. Visto che d'ora in poi non ci sarà più il corso di smaterializzazione, chi vuole approfittare di questo orario per esercitarsi di più con il patronus insieme ai professori può farlo- affermò Keishin mentre i ragazzi, dopo aver ringraziato per la lezione, uscivano dall'aula.
Ukai si voltò verso Sakusa e Komori.
- Vi ringrazio ancora per essere venuti qui a fargli da insegnanti- affermò.
- Si figuri, è stato un piacere! Ci faccia sapere se ha bisogno d'altro!- esclamò Motoya con un sorriso.
- Lo farò, grazie; se volete rimanere a cenare al castello oggi, siete i benvenuti-.
- La ringrazio- disse Kiyoomi; Ukai annuì e uscì dalla stanza.
- Allora... Io vado a farmi un giro. Buoni allenamenti!- esclamò Motoya, uscendo velocemente dalla stanza prima che il moro potesse ribattere.
Sakusa sbuffò: quel ragazzo... Se si metteva in testa qualcosa non gli passava più, e ultimamente si era messo in testa un'idea pericolosa.
Scosse la testa e uscì dalla stanza, deciso ad andare a recuperarlo per tornare a casa, ma venne bloccato da una voce ormai familiare.
- Così dopo oggi dovrei trovare una buona scusa per venirmi a trovare, eh?- commentò Atsumu.
- Non ti verrò a trovare- dichiarò Kyoomi.
- Vuoi tornare alla noiosa vita che avevi prima di incontrarmi?-. Sakusa assottigliò appena lo sguardo.
- Visto che non sai nulla della mia vita, non dovresti parlare in questo modo- dichiarò.
- È vero, non so molto della tua vita ma...- Atsumu si voltò, dandogli le spalle - so che ti piace il Quidditch- dichiarò, prima di iniziare a camminare.
Sakusa serrò le labbra: non avrebbe dovuto abboccare all'amo, lo sapeva bene, eppure...
- Vengo solo perché è l'ultimo giorno- affermò, seguendo il ragazzo, che sorrise.
I due raggiunsero il loro campo d'allenamento, dove si trovava il resto dell'Inarizaki.
- Io davvero non capisco come faccia qualcuno a essere attratto da Atsumu- borbottò Rintarou.
- Ha la mia stessa faccia- gli fece notare Osamu.
- Si ma lui è più irritante-. Osamu scrollò le spalle.
- Tsumu ha un modo di vedere la vita che può essere molto divertente, quando non hai altro modo per essere chi vuoi- dichiarò.
- Meno male che io ho te allora- mormorò il moro, facendogli sfuggire un sorriso.
- Ciao Sakusa; oggi ti unisci agli allenamenti?- chiese Shinsuke, mentre i due ragazzi li raggiungevano.
- Oggi sí- affermò il moro, lasciando gli altri leggermente sorpresi.
- Alla fine lo hai convinto- commento Aran, guardando Atsumu.
- Sai che nessuno può resistermi- affermò il biondo, facendo alzare gli occhi al cielo a tutti tranne che Kita.
- Forza, iniziamo- disse il ragazzo, che aveva già la Pluffa sottobraccio - facciamo un paio di passaggi-.
Gli altri annuirono e si allontanarono leggermente con le scope; Kita lanciò la Pluffa e per un attimo fecero dei normali passaggi.
Atsumu la passò a Sakusa, che in un attimo scattò in avanti.
- Proviamo a bloccarlo- ordinò Shinsuke, intuendo cosa il ragazzo volesse fare.
Seguendo le istruzioni di Atsumu, i ragazzi si disposero in posizione per provare a bloccare Sakusa, ma il moro li schivò senza troppa fatica e riuscì a fare passare la Pluffa nell'anello centrale.
Si voltò verso Atsumu.
- Ti conviene stare attento quando vuoi fare giocare qualcuno più bravo di te- affermò, prima di voltarsi per tornare in posizione.
Un enorme sorriso comparve sul volto di Atsumu: quel ragazzo era assolutamente perfetto per lui... Non se lo sarebbe lasciato sfuggire, per nessun motivo al mondo.
- Per nessun motivo al mondo andrò a invitare quel ragazzo a uscire!- esclamò Tsutomu - Senpai, perché sei così insistente?!-.
Tendou si sporse appena dalla sua scopa e posò una mano sulla spalla del ragazzo.
- Perché siete super carini!- esclamò, e Tsutomu sbarró gli occhi.
- Non posso uscire con lui solo per questo!-.
- Perché no?!-.
- Tendou, dovresti smettere di insistere tanto- fece notare Reon.
- Altrimenti finirai per farglielo odiare- dichiarò Taichi.
- Non voglio che ci mettano quanto loro due!- si giustificò Satori, indicando Semi e Shirabu.
- Ci abbiamo messo il tempo che ci serviva- borbottò il minore - e anche meno di te-.
- E poi, dovresti almeno assicurarti che gli piaccia- fece notare Eita.
- Se non gli piacesse non sarebbe così felice ogni volta che gli sta vicino- affermò Satori, voltandosi verso Goshiki, che arrossì appena.
- Ecco, è molto allegro e sto bene in sua compagnia, quello è vero- mormorò - però non so se...-.
- Bè, ma è molto importante che tu ti senta bene con una persona! Non devi lasciarti sfuggire qualcuno che ti accetta per come sei e che ci tiene a renderti felice! Vero, Wakatoshi?- il maggior si voltò verso Ushijima, che annuì.
- È vero, è importante- confermò.
- Adesso che stanno insieme fa l'esperto... Fino a poco fa non aveva idea di cosa fosse una relazione- rise Eita.
- Bè, ognuno ha il suo momento- mormorò Kenjiro.
- Ti lascio a rifletterci!- esclamò Satori - Così intanto possiamo allenarci- si allontanò da Goshiki, che rimase immobile ancora per un attimo.
In effetti, di sicuro Koganegawa pareva non avere problemi neanche con i lati più orgogliosi del suo carattere, e aveva mostrato la sua voglia di stargli vicino. Però lui non ne sapeva molto di quelle cose... Forse avrebbe dovuto semplicemente lasciarsi andare?
Scosse appena la testa: adesso doveva concentrarsi sugli allenamenti, ci avrebbe pensato più avanti.
Lanciò uno sguardo verso il campo della Dateko: chissà però cosa stava facendo il ragazzo in quel momento...
- Avete visto senpai?! Sono diventato più veloce!- esclamò Kanji, mostrando il boccino che aveva appena recuperato.
- Sei stato bravo, ti sei velocizzato parecchio- dichiarò Kaname - cerca però di rimanere concentrato, continui a distrarti e guardarti intorno-.
- Lo farò!- esclamò il minore con un sorriso.
- Sta migliorando parecchio, eh?- commentò Kenji, voltandosi verso Aone - Probabilmente, se non fossimo stati contro squadre così tanto forti avremmo spaccato molto di più-.
Aone alzò un sopracciglio.
- Non preoccuparti, non sto certo dicendo che mi arrenderò: quelli intorno a noi sono forti, ma gli daremo parecchio filo da torcere!- dichiarò il castano con un sorriso.
Aone annuì, ma gli pareva che ultimamente Futakuchi fosse più preoccupato del solito. Era vero, si erano ritrovati a essere la squadra più debole, ma di solito il ragazzo non si buttava giù così facilmente, anzi, gli piaceva molto di più buttare giù gli altri...
L'avrebbe tenuto d'occhio: se non fosse stato bene, avrebbe cercato di fare di tutto per aiutarlo; in fondo, quel ragazzo era sempre rimasto al suo fianco, era giusto che anche lui facesse lo stesso.
- Vuoi utilizzare lo stesso schema?- chiese Hajime, leggermente confuso - pensavo volessi cambiarlo-.
- Bè, è un po' difficile prevedere la crescita di Tobio-chan, soprattutto adesso che il piccoletto si sta allenando con altre persone... Naturalmente creeremo nuovi schemi, ma voglio partire con quello che avevamo già utilizzato- affermò Toru, osservando la squadra di fronte a lui - a questo giro, sconfiggeremo sia la Karasuno che la Shiratorizawa, e dopo di loro tutte le altre squadre-.
I ragazzi annuirono con convinzione
- Bene: riprendiamo pure l'allenamento, questa volta dedichiamoci alle tattiche. Yahaba, perché non provi un attimo a fare da battitore?- chiese, e il ragazzo sbarró gli occhi.
- Io?!-.
- Vuoi giocare no? Ultimamente stai aiutando spesso gli altri, per cui sono certo che tu abbia iniziato a migliorare anche in ruoli diversi dal Cercatore... Più persone abbiamo con qualche abilità, meglio potremo riuscire a battere tutti gli altri. E poi, sono curioso di vederti giocare con il tuo cagnolino rabbioso- dichiarò Toru.
- La smetti di chiamarmi così?- sbuffò Kentaro.
- No, è divertente. Kindaichi, prestagli per un pochino la mazza: voglio farti esercitare di più a tirare- disse Toru.
- Va bene- rispose il ragazzo, avvicinandosi all'amico per passargli la mazza.
- Andate pure tutti in posizione-. I ragazzi annuirono e salirono sulle scope, dirigendosi alle loro postazioni.
- Stai cercando di variare un po' i ruoli?- chiese Issei.
- Esatto; siamo in nove, quindi abbiamo la possibilità di fare dei cambi. Cogliendo di sorpresa l'avversario, riusciremo a fare ancora più punti e arrivare alla vittoria- dichiarò Toru con un sorriso.
- Come al solito, il tuo sadismo non ha confini- rise Takahiro - forza Matsu, andiamo ad allenarci prima che decida di farci fare i Portieri- disse, allontanandosi insieme al moro.
- Guarda che potrei farlo, sono il tuo capitano- gli urlò Toru.
- Idioti- borbottó Hajime - a proposito... Quando vuoi agire per quella cosa?-.
- Abbiamo ancora tempo: per il momento, non avverto nulla di diverso dal solito... Voglio aspettare che la situazione sia peggiore- dichiarò Toru.
Iwaizumi annuì.
- Vedi di non fare mosse affrettate o ti prendo a pugni- affermò, prima di salire sulla scopa per andare anche lui ad allenarsi.
- Sei proprio cattivo Iwa-chan- si lamentò Toru, seguendolo.
- Mi chiedo come faccia Iwaizumi a sopportare quel montato- borbottó Kenjiro. Yahaba alzò un sopracciglio.
- Metà delle persone mi chiede la stessa cosa- fece notare.
- Io non sono montato, ho solo dei problemi con la mia rabbia- ribattè il ragazzo.
- L'abbiamo notato...- mormorò Shigeru. Kyotani lo fissò per un attimo.
- Sei felice al pensiero di giocare?- gli chiese.
- Un po' nervoso- mormoró il ragazzo - forse dovrei chiedere a Kindaichi qualche consiglio...-.
- Ti aiuto io- affermò Kentaro; il ragazzo alzò gli occhi al cielo, divertito.
- Va che è fidanzato-.
- Ti dò una mano io-.
- Gelosone...-.
- Sì- borbottó Kentaro.
Yahaba gli si avvicinò e gli lasciò un bacio sulla guancia, per poi dirigersi verso gli anelli dove si trovava Watari.
- Mi sento perennemente lo sguardo omicida si Kyotani addosso- mormorò Yutaro.
- Hai fatto amicizia con il suo ragazzo, te la sei cercata- affermò Akira, scrollando le spalle.
- Si ma sono innamorato di te mica di lui!-.
- Non è a me che devi dirlo... Bè, anche- mormorò il più basso - ma a me lo dici abbastanza. Vuoi una mano con l'allenamento? Anche se abbiamo degli stili diversi posso darti qualche consiglio-.
Kindaichi fece un piccolo sorriso.
- Volentieri-.
- Pare che siano tutti parecchio concentrati sugli allenamenti- commentò Suguro, osservando i ragazzi da dentro la struttura.
- Ti manca giocare?- gli chiese Mika.
- Un pochino, ma senza la mia squadra sarebbe dura per me- affermò il ragazzo - avevamo il nostro stile e ci divertivamo con quello-.
- Me lo ricordo- ridacchiò la ragazza - eravate un po' contro le regole, eh? Ma eravate bravi a non farvi vedere-.
Il ragazzo arrossì appena.
- Bè... Ci trovavamo bene così- mormorò - oggi non stai con la tua amica?-.
- È andata a vedere come se la cavano Kyoko e Yachi... E voglio lasciarla un po' con Terushima-.
- Sono davvero felice che tu mi abbia chiesto di venire con te, Hana-chan!- esclamò Yuji con un sorriso.
- In questi giorni stavi studiando più del solito, mi sembrava giusto che ti prendessi una pausa- affermò la ragazza con un sorriso.
- Mi sto impegnando al massimo!- dichiarò lui.
- Lo sto notando- sussurró Hana - mi fa piacere-.
- Sai che certe cose non sono neanche così male da imparare?- commentò Yuji - Mi fanno sentire più intelligente!-.
Misaki lo fissò per un attimo: non sembrava starlo dicendo solo per farle piacere... Pareva che lo pensasse davvero.
Fece un piccolo sorriso.
- Ne sono davvero felice- sussurró, fermandosi poco prima del campo della Karasuno - eccoci qui... Ormai dovrebbero avere finito l'allenamento di gruppo, probabilmente si stanno per dividere per quelli individuali-.
- Ok ragazzi, dividiamoci per gli allenamenti individuali- disse Daichi, osservando la squadra - Sapete tutti cosa fare?-.
Gli altri annuirono.
- Bene: andate pure-.
- Ci vediamo dopo- salutò Shoyo, iniziando ad allontanarsi. Lanciò un'occhiata a Kageyama, che però si voltò di scatto, e anche il più basso si girò subito: da quando aveva avuto quel discorso con Tanaka, si sentiva strano insieme a Kageyama. Iniziava a pensare che davvero...
Scosse appena la testa: ora doveva concentrarsi sul suo allenamento. Anche perché, Kageyama non aveva mai mostrato interesse per lui... Era meglio che non si facesse illusioni.
- Buon allenamento, Tsukki- disse Tadashi al ragazzo.
- Grazie- mormorò lui, prima di allontanarsi. Yamaguchi lo fissò, leggermente preoccupato: ultimamente, Tsukishima gli sembrava più pensieroso del solito. Chissà se andava tutto bene...
- Yamaguchi-. Si voltò e vide Shimada andargli incontro.
- Buongiorno, professore- lo salutò.
- Buongiorno; sei pronto per iniziare?- gli chiese il moro, e Yamaguchi annuì: ce l'avrebbe messa tutta.
- Pare che Yamaguchi ultimamente sia più che deciso a impegnarsi- commentò Daichi.
- Già, ma non è l'unico- Koushi lanciò uno sguardo a Kinnoshita, che stava provando la stessa tecnica di Yamaguchi, aiutato da Narita: non era ancora al livello del minore ma... Stava migliorando velocemente.
- Quei due di sicuro non si risparmiano- mormorò Daichi, osservando Asahi e Nishinoya, come sempre di fronte agli anelli.
- Sei pronto per iniziare Asahi-san?!- chiese Yu con un sorriso.
- Certo!- dichiarò il maggiore con decisione.
- Così ti voglio! Se fai il bravo, stasera ti ricompenso- affermò Yu, facendogli l'occhiolino.
- Darò del mio meglio!- dichiarò Asahi, con un'espressione seria che contestava il fatto che il ragazzo fosse diventato leggermente rosso.
- Viene voglia di chiedersi chi sia il maggiore tra di loro- borbottó Daichi, facendo ridere Sugawara.
- Bè, però Asahi sta migliorando da quando sono insieme- commentò Koushi - gli ha fatto acquisire parecchia sicurezza-.
- Già... Spero accada anche con Ennoshita, ha bisogno di un po' di sicurezza in sé stesso- mormorò Daichi, lanciando uno sguardo al ragazzo, che stava facendo dei passaggi con Tanaka.
- La tua precisione è aumentata- commentò Chikara.
- Mi sono allenato parecchio- rise Ryunosuke - anche tu ultimamente ti stai allenando più del solito, no?-. Ennoshita annuì.
- Tutta la squadra si sta impegnando, non posso certo essere da meno- dichiarò - direi che già per troppo tempo ho fatto poco-.
All'inizio, per paura di non essere all'altezza, si era limitato a rimanere in disparte e aveva fatto molto poco... Adesso, era decisamente il momento di rimediare a quel periodo.
- Però adesso ti stai impegnando tantissimo, no?- Ryunosuke sorrise - Tu sei sempre stato anche un grande aiuto per me e Noyassan, per cui non pensare a ciò che è stato e impegniamoci adesso!-.
Ennoshita fece un piccolo sorriso: quel ragazzo riusciva sempre a dirgli la cosa giusta per farlo stare meglio... Era davvero incredibile.
- Si, direi che anche loro stanno parecchio migliorando... Oltre a starsi unendo- rise Koushi.
- A proposito, come va con... Quel ragazzo di cui mi hai parlato?- chiese Daichi, fingendo una certa indifferenza.
- Come ti ho detto, al momento mi sto concentrando su altro ma... Sta andando tutto normale- affermò Koushi.
Prima che il ragazzo potesse rispondere, Kyoko li raggiunse.
- Ho i dati: possiamo iniziare- affermò; i due ragazzi annuirono, per poi raggiungere gli altri per iniziare.
- Iniziamo anche noi?- chiese Hitoka, notando che Kageyama sembrava sovrappensiero.
- Eh? Sì- mormorò il ragazzo - Iniziamo-. Non riusciva a smettere di pensare a Hinata, in ogni momento la sua mente andava a quel ragazzo... Anche ora non riusciva a fare a meno di chiedersi come stesse, se stesse sorridendo come al solito, e se... Stesse ridendo con qualcun altro.
Iniziava a mancargli fin troppo... Doveva assolutamente fare qualcosa, parlarne con qualcuno, prima di ritrovarsi a fare qualche pazzia per lui.
- Solo un pazzo non si renderebbe conto di quanto piaci a Lev!- esclamò Taketora, mentre insieme a Yaku, Inuoka e Shibayama si allontanavano verso gli anelli a destra del campo, lasciando agli altri quelli di sinistra.
- Non è qualcosa di cui voglio parlare, d'accordo?- sbuffò Yaku.
- Non ti piace Lev, Yaku-senpai? Mi sembrava che ultimamente steste andando d'accordo- commentò So.
Yaku serrò appena le labbra.
- Non è tanto questione di piacermi...- mormorò; iniziava anche a trovarsi bene con quel ragazzo, solo che non sapeva se fosse il genere di bene che legava alcuni dei suoi amici o meno..
- So che siete usciti insieme qualche volta- disse Yuki.
- Obbligato- borbottò Yaku, poi sospirò - sentite, non mi va tanto di parlarne; iniziamo ad allenarci, va bene?- propose, e i tre ragazzi annuirono.
Yaku si diresse verso gli anelli: doveva assolutamente parlare con Suga, o rischiava di pensare di essere veramente innamorato di quel ragazzo... Gli serviva un po' di obiettività per non trovarsi a sclerare completamente.
Era vero, Lev sembrava interessato a lui, ma non voleva dare per scontato che lo fosse romanticamente o simili. Non era neanche alla ricerca... Però...
Si voltò a osservare il ragazzo, che stava per iniziare il suo allenamento con Kuroo, Bokuto, Akashi, Hinata e Tsukishima.
Chissà come sarebbe andata...
- Pronti per un nuovo super allenamento?!- chiese Koutaro con un sorriso.
- Sempre!- esclamò Shoyo.
- Bene! Perché oggi proveremo a uccidere il gufastro- affermò Testuto - io e Hinata gli lanceremo contro i bolidi mentre lui, guidato dal suo caro Akashi, punta alla porta. Tsukki, Lev, voi dovete tenerlo al sicuro-.
Hinata non era il tipo di Battitore che puntava solo a respingere Bolidi, si muoveva molto di più nel campo, mentre Tsukishima al contrario era fisso sul suo compito... E bè, Lev aveva ancora tanto da imparare.
Voleva vedere come se la sarebbero cavata.
- Ricordate cosa vi ho detto, vero?- Tetsuro portò lo sguardo su Tsukishima - Precisione e forza, non servono grandi movimenti, la vostra mazza basta perfettamente per il bersaglio-.
I due annuirono appena, poi Kuroo e Hinata si allontanarono leggermente.
Akashi passò la Pluffa a Bokuto e liberò i Bolidi, prima di tornare vicino al maggiore per dargli le indicazioni per attaccare.
Bokuto iniziò a sfrecciare in campo. Tsukishima sbarró gli occhi: stava totalmente ignorando i bolidi... E Kuroo era parecchio bravo a indirizzarli.
Si fiondò in avanti, parlandone uno che si stava avvicinando troppo al ragazzo; storse appena la bocca: aveva quasi intralciato i movimenti del ragazzo, e non l'aveva respinta benissimo... Doveva stare attento.
Vide Kuroo colpire nuovamente il bolide e si lanciò ancora in avanti. Non aveva voglia, era stanco, sarebbe voluto andare a riposare: però...
Gli venne in mente Yamaguchi: nonostante non fosse neanche un titolare, ce la stava mettendo tutta per trovare la sua arma e poter rimanere in campo. Mentre lui non stava facendo nulla.
Serrò appena le labbra: almeno per lui... Doveva impegnarsi; almeno per quel ragazzo, doveva cercare di fare qualcosa.
Lasciò appena la presa sulla mazza e si concentrò sul bolide; se stava arrivando da quella direzione, significava...
Scattò in avanti, colpendolo quando era ancora distante da Bokuto, e con un colpo semplice lo spedí lontano da Kuroo, lasciando il tempo al Cacciatore di fare passare la Pluffa nell'anello centrale.
- Evviva! Sono il migliore! Hey Hey Hey!- esclamò il ragazzo.
- Guarda che non c'era neanche un Portiere- borbottò Tetsuro, prima di raggiungere Tsukishima - Allora? I miei consigli ti sono stati utili?- chiese. Tsukishima lo fissò per un attimo: in effetti...
- Attento, tra poco diventerò più bravo di te- affermò, prima di allontanarsi; il moro rimase per un attimo sorpreso, poi scoppiò a ridere.
- Non vedo l'ora- commentò. Notò in quel momento con la coda dell'occhio una figura che li osserva: Kenma sapeva che non sarebbe dovuto andare a vedere gli allenamenti, ma Hinata gli parlava sempre di quanto stesse migliorando... Ed era curioso.
Aveva fatto bene a non andare fino a quel momento. Era abituato a vedere Kuroo divertirsi con altre persone, soprattutto quando si trattava di Quidditch accadeva spesso, eppure gli sembrava che con quel ragazzo...
Serrò le labbra mentre si allontanava lungo il corridoio: probabilmente, a Kuroo piaceva quel ragazzo... Sapeva che prima o poi sarebbe accaduto, ma quasi sperava che...
- Hey gattino-. Si voltò e vide Kuroo andargli incontro sulla sua scopa, un sorriso in volto.
- Non mi aspettavo di trovarti qui- commentò il moro.
- Sono venuto a vedere Shoyo, visto che mi ha detto che stava migliorando molto- mormorò Kenma, distogliendo lo sguardo; aveva bisogno di un po' di tempo per metabolizzare la cosa.
- Capisco- mormorò il moro; quindi... - ti piace proprio guardare Hinata giocare, eh?-.
Kenma riportò lo sguardo su di lui e annuì appena.
- Noto che... Ti stai trovando bene con Tsukishima- mormorò.
- Si, come avevo previsto è interessante... A furia di stuzzicarlo inizia a migliorare, anche se penso abbia bisogno di una motivazione finale- dichiarò Tetsuro.
- Puoi dargliela tu- mormorò Kenma - con me ci sei riuscito-. Kuroo aggrottò la fronte.
- Tu sei un caso a parte, gattino- fece notare.
- Lo so- mormoró il biondo, voltandosi - buon continuo di allenamento; vado a letto, non ho voglia di cenare-.
- Tutto bene?- gli chiese il moro, preoccupato.
- Sì- rispose Kenma, prima di allontanarsi.
Kuroo lo fissò per un attimo: era chiaro che qualcosa non andasse... Ma cosa poteva essere? Forse era stato il suo comportamento troppo appiccicoso? Eppure Kenma non era tipo da tacere su quelle cose...
Doveva cercare di parlarci e capire.
- Oh, guarda un po', un gatto su una scopa-. Kuroo si voltò e vide Daisho andargli incontro.
- Guarda che impiego un attimo a farti tornare in infermeria- borbottó Tetsuro - che vuoi?-.
- Solo informarti; pare che per Halloween... I professori abbiano intenzione di organizzare una bella festa-.
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