Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

CAPITOLO XV.

- Oggi iniziano gli esami...- mormorò Ittetsu, osservando fuori dalla finestra della sua camera da letto.

- Sei preoccupato?- gli chiese Keishin, avvicinandosi a lui e circondandogli la vita con le braccia.

- Leggermente- ammise il moro - i professori sono molto severi, e i ragazzi sono anche molto presi dal torneo...-.

- Non vogliono rischiare di non partecipare, quindi faranno i bravi, non temere- dichiarò Keishin - ci vestiamo e andiamo giù a fare colazione?-.

Takaeda annuì a si voltò; Ukai si chinò, unendo le labbra con le sue per qualche secondo, prima di staccarsi in modo che entrambi potessero andare a vestirsi e scendere.

Quella mattina l'aria era parecchio tesa, ma era normale visto che tutti si sarebbero dovuti sottoporre agli esami; alcuni ragazzi si erano persino portati i libri per riuscire a fare un ultimo ripasso prima di iniziare.

Quando il preside Whasijio si alzò, tutti si voltarono verso di lui, sperando non avesse altre notizie tragiche... O magari che dicesse che era solo uno scherzo e non ci sarebbe stato alcun esame.

- Finita la colazione, avrete mezz'ora per andare a prendere il materiale necessario al vostro primo esame. Dureranno un'ora, a meno che il professore non decida di sua volontà di aumentare il tempo, in caso sia lui ad averne bisogno per le valutazioni. Avete un'ora di tempo tra i vari esami, che dureranno tre giorni: la sera del terzo giorno avrete subito i risultati, chi non sarà passato non potrà partecipare al torneo di Quidditch. È tutto: potete andare a prepararvi- dichiarò.

I ragazzi, terrorizzati dall'ultima frase, si alzarono all'improvviso e quasi corsero fuori dalla stanza per andare a prendere tutto il necessario per il primo esame e dirigersi verso le aule.

- Sono super nervoso...- mormorò Asahi.

- Andiamo Asahi-san, vedrai che andrà tutto bene!- esclamò Yu, dandogli una pacca sulla spalla e sorridendogli - Ti sei allenato tanto e sei molto forte, li supererai senza problemi!- dichiarò.

Asahi si voltò verso il minore: lo vedeva raramente così in ansia, eppure stava facendo coraggio a lui...

- Io ce la metterò tutta, ma tu devi promettermi che non andrai in panico: abbiamo bisogno di te in campo. E poi, devo finire di insegnarti come fare l'Amortencia no?-.

Il minore rimase per un attimo sorpreso, poi sorrise.

- Ce la metterò tutta! Andiamo Ryu, la nostra aula è di qua!- dichiarò, voltandosi e allontanandosi velocemente: avrebbe superato quegli esami a ogni costo.

- La mia aula è di là; ci vediamo dopo- affermò Eita, e Shirabu annuì.

- Vedi di non farmi brutti scherzi- si mise in punta di piedi e gli lasciò un veloce bacio sulle labbra, facendolo sorridere.

- Dopo averli passati, usciremo a mangiare qualcosa solo noi due- affermò; il minore annuì, prima di allontanarsi verso la sua aula.

- La mia aula è da questa parte... Grazie per essere venuta a farmi gli auguri- disse Hitoka, leggermente imbarazzata - sono sicura che tu li supererai senza problemi-.

- Andrai benissimo anche tu, Hitoka-chan: non andare in panico che sei brava. Ci vediamo dopo, va bene?- disse Kyoko. La minore annuí, ancora leggermente imbarazzata.

- Buona fortuna- mormorò, prima di allontanarsi velocemente.

Kyoko fece un sorriso: era davvero dolce...

Si voltò per aspettare Misaki, che era stata catturata da Terushima.

- Hana-chan! Se faccio il bravo e li passo uscirai con me?!- chiese il ragazzo con un sorriso.

- Sai che non dovresti passarli per questo vero?- sospirò lei; però, sembrava sperarci molto... - ma va bene, se li passi tutti questa estate verrò a un appuntamento con te-.

Gli occhi del ragazzo si illuminarono.

- Vedrai che allora li passerò sicuramente!-.

- Secondo te passerò gli esami Yaku-san?! Sono super nervoso!- si lamentó Lev.

- Non puoi di sicuro passarli se non vai verso la tua aula- borbottò il maggiore - non dovresti venire di qui-.

- Ci tenevo a farti gli auguri, Yaku-san! Anche se tu li supererai decisamente più facilmente di me- rise il minore.

Yaku sospirò appena.

- Ascolta- si voltò verso il ragazzo - mi hai fatto vedere ciò che sai fare, e sei bravo, quindi impegnati che ci servi in campo, capito?-.

Gli occhi di Lev si illuminarono.

- Capito! Lo farò di sicuro! A presto Yaku-san!- esclamò il ragazzo, prima di correre via.

Yaku sospirò: quel ragazzo era davvero particolare...

- Voi ci siete?- chiese, voltandosi verso Kuroo e Bokuto, che stavano finendo di parlare con Kenma e Akashi - non arriverò tardi per colpa vostra-.

- Arriviamo- dichiarò Tetsuro, prima di voltarsi nuovamente - tu hai tutto gattino? Sei tranquillo?-.

- Sono esami- mormorò Kenma - spero solo non mi chiedano di fare cose troppo faticose davanti agli altri...-.

- Sono certo che sarai più che in grado di affrontarle- dichiarò Tetsuro; il ragazzo annuì.

- In bocca al lupo- mormorò; anche se Kuroo era intelligente, sicuramente se la sarebbe cavata.

- Anche a te- rispose il maggiore, prima di lanciare un'occhiata a Bokuto per cercare di capire a che punto fosse.

- Capito, Bokuto-san? Rimani concentrato su una cosa alla volta, e poi pensi al resto. Se qualcosa ti manda in panico, passa a quella dopo, d'accordo?- si raccomandò Keiji.

- E se mi mandasse tutto in panico?- si lamentó Koutaro.

- Ricordi ciò che ti ho insegnato?- gli chiese il minore.

- Certo Aghashi, io ti ascolto sempre!- esclamò il maggiore con orgoglio.

- Allora andrà bene. E ricordati: se vuoi giocare, rimani concentrato-. Sul volto di Bokuto comparve un'espressione decisa.

- Rimarrò super concentrato! Andiamo Bro!- esclamò il ragazzo - ci vediamo Aghashi! Distruggi quegli esami!-.

- Tu rimani concentrato- gli urlò Keiji, mentre il ragazzo si allontanava - speriamo bene...-.

- Andiamo?- gli chiese Kenma; il ragazzo annuì e i due si diressero verso l'aula del secondo anno, fuori dalla quale c'erano i loro compagni, in attesa di iniziare l'esame.

- Ma dobbiamo proprio farlo?- si lamentó Ryunosuke - Non possono vedere quanto andiamo bene alle lezioni?!-.

- Sono d'accordo- sbuffò Taketora.

- Se riuscite a fare queste cose a lezione, potete farle anche qui: guardate, pure Nishinoya è in piena concentrazione- Chikara indicò con un cenno del capo il ragazzo, che li stava a malapena ascoltando - potete farlo anche voi-.

- Ma Noyassan è più in gamba di me!-.

- E tu ti sei allenato molto insieme a me: sei riuscito a capire tutto no? Vedrai che andrai bene- affermò Chikara.

- Lo spero... Se andrà tutto bene, questa estate ti darò io un premio per l'aiuto! Ti porto a festeggiare da qualche parte!- esclamò Ryunosuke con un sorriso.

Ennoshita arrossì appena.

- Prima passiamoli- mormorò.

- Certo!-.

- Spero mi chiedano chi piace a Ennoshita, prenderei di sicuro il massimo- borbottó Hisashi, e Narita rise leggermente.

- Non ce la caviamo male, ci riusciremo- affermò, e Kinnoshita annuì.

Erano sempre rimasti nella media, né meno né di più, ma per questo erano abbastanza tranquilli: forse non con il massimo dei voti, ma ci sarebbero di sicuro riusciti.

- Quanto scommettete che prendo il massimo dei voti?- affermò Atsumu, un sorriso sfrontato in volto.

- Quanto scommetti che sei un montato?- borbottò Rintarou.

- Oh, quella è facile: lo è dalla nascita- dichiarò Osamu.

- Hey! Prendo sempre voti più alti di voi!-.

- L'ultima volta ti ho battuto- dichiarò Osamu.

- Solo l'ultima!-.

- Anche tre volte fa-.

- Quella non valeva-.

- Perché se vinci tu vale e se vinco io no?-.

- Certo che non sembrano per niente nervosi- commentò Shinji.

- Io sto per ucciderli- sbuffò Kentaro.

- Meglio che ci concentriamo sui nostri esami, non su di loro- fece notare Shigeru.

- Se li ammazzo mi concentro meglio sugli esami-. Yahaba alzò gli occhi al cielo, poi gli posò le mani sulle spalle e lo tirò appena verso di lui, unendo le loro labbra per qualche secondo.

- Concentrati sugli esami e basta- sussurró, e il ragazzo annuì, senza dire altro.

- Mi sembra un'ottima tattica per calmare le persone- commentò Kenji; Aone annuì e il ragazzo si voltò verso di lui.

- Tu non sei nervoso?- chiese; Aone scosse la testa.

- Dovevo immaginarmelo- rise il castano.

- Ma lui non parla mai?- gli chiese Taichi, che si trovava con Shirabu a poca distanza da loro.

- Solo nei momenti in cui è davvero necessario- dichiarò il castano - ma è più divertente così-.

- Guardate, stanno aprendo l'aula- esclamò Yuji, mentre la porta dell'aula si apriva e compareva la professoressa Ono.

- Entrate e preparatevi: sta per iniziare l'esame di storia della magia- affermò.

- Non invidio affatto il secondo anno che parte con storia della magia...- mormorò Aran.

- Almeno si liberano subito di una delle professoresse più ostiche. Anche se pure partire con Pozioni ci toglierà un po' di ansia- affermò Shinsuke; il moro annuì.

- Già, non sarà per niente semplice...- mormorò - anche se c'è gente che mi sembra fin troppo calma- lanciò un'occhiata alle sue spalle.

Oikawa, nonostante fosse nervoso, sembrava più che pronto alla battaglia: se ne stava con la schiena poggiata contro il muro, un lieve sorriso in volto, quasi sicuro che avrebbe passato l'esame a pieni voti.

- Oi- Hajime lo raggiunse - sai che non è Ushijima il tuo nemico al momento vero? Vedi di non concentrarti sulla cosa sbagliata-.

- Non temere Iwa-chan, sono più che concentrato- affermò il castano, voltandosi - Makki, Matsukawa, voi vi sentite pronti?-.

- Ovvio, con tutto quello che ci hai fatto studiare- sospirò Hanamaki.

- Ci hai messo sotto più del solito- commentò Issei.

- È normale, di solito essendo di scuole diverse non abbiamo gli stessi esami, ma adesso...- Toru tornò a guafdare Ushijima - gli farò capire... Che non deve sottovalutarci, perché questa volta lo batteremo su tutti i fronti-.

- Sento un po' di occhi su di noi- mormorò Reon.

- Mi fa sentire importante così- ridacchiò Satori - tu non ti senti sotto pressione, Wakatoshi -kun?-.

- No- rispose il ragazzo - ognuno deve dare il meglio indipendentemente dalle altre persone- affermò.

- Proprio tipico di te- rise Satori - anche se non saranno esami semplici da superare-.

Ushijima si voltò verso di lui.

- Hai qualche dubbio?- gli chiese; Tendou scosse la testa.

- Semplicemente non mi piacciono gli esami- rise - ma intendo giocare a tutti i costi, per cui li passeremo tutti! Mi raccomando, non rimanete indietro- disse, facendogli una piccola linguaccia.

Ushijima fece un lieve sorriso.

- Non lo farò- dichiarò.

- Come fanno a essere così tranquilli?- mormorò Koushi.

- Piuttosto, perché tu sei così nervoso... Hai messo sotto me e Asahi per un mese e mezzo- borbottò Daichi - non sono mai arrivato così pronto-.

- Lo so bene, so di essere pronto- mormorò Koushi, facendo un respiro profondo - è un po' di ansia generale, ma mi passerà-.

Gli veniva anche quando entrava in campo, si sentiva sempre le mani fredde e il cuore che batteva a mille ma... Sapeva bene cosa dovesse fare, una volta che fosse stato lì avrebbe cercato di svolgere il suo compito con calma, come aveva sempre fatto.

Sarebbe andato tutto bene.

- Mi sembri fiducioso del fatto che andrà bene- commentò Mika, osservando Daisho; Misaki e Kyoko stavano cercando di concentrarsi, per cui si era avvicinata al ragazzo per vedere se lui stesse bene.

- Bè, sono abituato a fare gli esami con la pressione delle partite... Adesso che ho anche avuto più tempo per studiare, non ho motivo per essere più nervoso del solito. Anche se non mi perderò la partita di quei gattacci- affermò, lanciando un'occhiata a Kuroo e Yaku.

La ragazza rise appena.

- Sono felice che tu sia tranquillo- affermò.

- Stanno aprendo- mormorò Kaname, notando che la porta dell'aula si stava aprendo.

I ragazzi si zittirono, preparandosi per entrare in aula per il loro primo esame.

- Spero che l'esame duri poco, non voglio tornare in stanza troppo tardi- mormorò Akira; già non aveva voglia di essere lì...

- Trattandosi di Incantesimi, e dovendolo fare uno alla volta, potrebbe durare un po' di più, ma almeno puoi riposarti mentre lo fanno gli altri- dichiarò Yutaro.

- Vero- mormorò Akira - tu ti senti a posto? Ultimamente hai studiato tanto, la sera venivi a letto molto tardi-.

- Bè... Ho qualche difficoltà più di te nello studio- mormorò Yutaro - ma sono sicura di farcela, non posso certo rischiare di non passarli-.

Kunimi lo fissò per un attimo.

- Sai che agli esami puoi tranquillamente battere Kageyama vero?- commentò.

- Tsk, quello è un idiota, mi chiedo come sia finito in Corvonero... Probabilmente solo per il Quidditch- borbottó Yutaro - o il suo desiderio di non finire in Serpeverde-.

- Di sicuro- Akira lanciò uno sguardo a Kageyama - non per la sua bravura agli esami-.

- Ok, quanto ci vuole per superarli?- chiese Shoyo, con aria seria.

- Perché lo chiedi a me?! Io non ne ho idea!- sbuffò Tobio.

- Sei inutile- si lamentó il ragazzo.

- Taci Bokè!- sbuffò Tobio - Tu non sei da meno! Vedi più che altro di passarli, con quanto ci siamo allenati non puoi permetterti di non giocare!-.

- Io giocherò Baka!- ribattè Shoyo - Piuttosto, vedi di farlo anche tu!-.

- Naturale-.

- Facciamo a gara a chi prende i voti più alti?-.

- È ovvio che ti batterò Boke!-.

- La vera sfida per loro sarebbe chi prende i voti più bassi- borbottó Kei - quei due sono totalmente incapaci a scuola. Mi chiedo ancora se potranno davvero giocare...-.

- Però sono migliorati molto da quando hanno scoperto che altrimenti non avrebbero potuto partecipare no?- fece notare Tadashi - So che Yachi li ha aiutati con le cose più difficili, e anche i senpai-.

- Bè, visto che io mi sono categoricamente rifiutato... Col cavolo che dò una mano a due esaltati incapaci come loro- borbottò Kei.

- Immaginavo- ridacchiò Tadashi - però ti ringrazio per aver aiutato me-.

- Tu sei una questione diversa. Vedi di non andare in panico, sei bravo- dichiarò Kei.

Yamaguchi lo fissò per un attimo, sorpreso, poi sorrise: quell'incoraggiamento per lui valeva più di tutto lo studio che aveva affrontato... Ce l'avrebbe messa tutta a ogni costo!

- Ti senti nervoso?- chiese So, notando che Shibayama stava continuando a fare respiri profondi per calmarsi.

- È il mio primo esame dopo le medie... E tra l'altro ci troviamo a Hogwarts...- mormorò il ragazzo - spero che vada tutto bene...-.

- Andrà tutto bene!- esclamò So - Abbiamo seguito attentamente le lezioni, e quasi tutti i professori sono super gentili, per cui possiamo farcela entrambi!-.

Shibayama fece un piccolo sorriso.

- Hai ragione: ce la metterò tutta!-.

- Pare che ci sia un po' di gente ansiosa oggi...- mormorò Tsutomu, prima di voltarsi verso Koganegawa - ma non mi aspettavo fossi tra queste- commentò.

- Ovvio che lo sono! Futakuchi-senpai mi ammazzerà se non supererò gli esami!- si lamentó Kanji - E tu mi reputerai un idiota e non vorrai più essere mio amico!-.

- Ma io già non voglio esserlo- sbuffò Tsutomu.

- Non fare il cattivo! So che mi vuoi bene- dichiarò il biondo.

- E chi mai te l'avrebbe detto?- borbottó Tsutomu.

- Lo so di mio! Andiamo, non mi dici nulla per incoraggiarmi?!- esclamò Kanji.

Goshiki sospirò: quel ragazzo... Era un vero idiota, ma in fondo era una brava persona, e sembrava veramente in crisi in quel momento...

- Senti, durante le lezioni ti ho fatto stare attento, e anche se sei un po' svampito le cose le sai, per cui non deprimerti e pensa a ciò che verrà dopo gli esami- gli disse.

Koganegawa lo fissò per un attimo, poi sorrise.

- Sei super gentile Tsutomu! Questa estate ti vengo a trovare, così ci divertiamo un po' insieme!- dichiarò con un sorriso.

Goshiki sbarró gli occhi.

- Non provare a...-. La porta dell'aula di Incantesimi si aprì e il ragazzo si zittí di colpo.

Erano ufficialmente iniziati gli esami.

...

- Oggi ci saranno i primi esami di Hogwarts eh?! Tuo padre non li vuole controllare?- chiese Motoya, sdraiato sul letto del cugino con un manga in mano.

- Li registreranno di base anche loro, guarderà poi le registrazioni- dichiarò Kyoomi, seduto alla sua scrivania a studiare - ma dubito che vogliano lasciare che i loro studenti barino-.

- Capisco. Ultimamente ti ha mandato un po' di volte a controllarli- commentò Motoya.

Sakusa annuì.

- È naturale, visto che è una nuova scuola aperta. Le scuole di magia vanno tenute d'occhio, i ragazzi a questa età pensano di poter fare qualunque cosa-.

E lui aveva in mente una persona specifica, un ragazzo dai capelli biondi... Non sapeva se chiedersi prima cosa volesse fare quel ragazzo, o come mai avesse deciso di dargli indirettamente una mano.

- Vero- rise Motoya - sai che avresti potuto andarci anche tu? Non sei curioso?-.

- Lo dici perché saresti voluto venire con me?- chiese Kiyoomi.

- Bè, non mi sarebbe dispiaciuto- rise il castano - ma anche studiare da privatista con mio cugino non è niente male-.

- Sai che odio la gente, preferisco stare qui a casa a studiare- mormorò il moro - quei ragazzi sono troppo allegri, non penso che mi sarei trovato bene-.

E di sicuro avrebbe visto di più quel biondo... Era sicuramente una brutta cosa; una brutta cosa, che però lo incuriosiva.

- Però, mi eri sembrato... Emozionato, di essere andato- affermò Motoya. Il moro alzò un sopracciglio.

- Se dici così mi sembra quasi che tu non mi conosca- commentò, e Komori rise leggermente.

- Proprio perché ti conosco... È successo qualcosa di emozionante?- chiese il castano.

- No-.

- Hai risposto un po' troppo velocemente-.

- Lasciami studiare, ti ricordo che anche se da privatisti pure noi abbiamo gli esami settimana prossima- ribattè Kiyoomi.

Il ragazzo fece un sorriso furbo.

- Quindi qualcosa è successo eh?-.

- Komori-.

- Okok, sto zitto. Andiamo però alla partita di Quidditch?! È l'unica cosa che mi manca della scuola pubblica!- esclamò il castano.

Sakusa per un attimo non rispose: se fossero andati, di sicuro quel ragazzo avrebbe pensato che fosse lì per lui... Cosa che non era vera, non ci teneva a rivederlo.

Ma era curioso di sapere cosa volesse fare...

Però, in fondo anche a lui un po' mancavano le partite, e di sicuro suo padre avrebbe voluto avere lì qualcuno...

- Se fai il bravo agli esami- affermò, tornando a studiare.

- Evviva!- esclamò Tomoya, lasciando giù il manga per andare a prendere i suoi libri e fare un ultimo ripasso per gli esami.

- Questi esami stanno distruggendo anche me- sospirò Makoto - e per ora ho fatto solo il secondo anno...-.

- Perché sei così in ansia?- gli chiede Yusuke, sedendosi sul letto di fianco a lui - non sei mica tu a dover fare gli esami- commentò.

- No, ma ho paura di sbagliare qualcosa- mormorò il moro - è il nostro primo anno in fondo-.

- Vedrai che andrà tutto bene, anche perché quei ragazzi sono in gamba, nessuno si stupirà se passano tutti gli esami- affermò il biondo.

- Lo spero...-. Sentirono bussare alla porta e Shimada si alzò per andare ad aprire, trovandosi di fronte Takaeda.

- Ciao; non eri a guardare le registrazioni?- chiese, spostandosi per farlo entrare.

- Abbiamo appena finito ma... Keishin voleva parlare con suo nonno- rispose il moro.

- Non ora Keishin- disse l'uomo, continuando a camminare per il corridoio.

- Devo solo dirti una cosa- sbuffò il ragazzo - c'è qualcosa di strano qui nonno-.

- So già cosa mi vuoi dire- affermò Ikkei, continuando a camminare.

- Non sarebbe un motivo in più per fermarti e ascoltarmi?- ribattè il ragazzo.

- No- Ikkei si fermò e si voltò verso di lui - concentrati sulla tua squadra Keishin, tra una settimana avete il torneo. Lascia che noi anziani pensiamo al resto e goditi la gioventù- disse, prima di aprire la porta di fronte a lui ed entrare nella stanza, lasciandolo fuori.

- Tsk, vecchiaccio del cavolo- sbuffò Keishin; era preoccupato, ma sapeva che da solo poteva fare ben poco...

Ed era vero, adesso doveva pensare ai suoi ragazzi.

- Come se non sapessi che anche tu continui a divertirti alla tua età- borbottò, prima di voltarsi per allontanarsi.

- Lo hai mandato via malamente?- commentò Yasufumi, seduto su una delle poltrone al centro del piccolo soggiorno; non molto distante da lui, c'erano le scale che conducevano al piano di sopra.

- Come sempre- dichiarò Keishin con un sorriso, andando a sedersi sulla poltrona di fronte a lui - quel ragazzo è un vero ficcanaso... Di solito non è così intelligente, ma essendoci già cose che non lo convincevano di questo posto, sta tenendo la guardia alta-.

Nekomata rise leggermente.

- È diventato un ragazzo sveglio eh? Anche mio nipote ogni tanto storce un po' il naso, ma è più concentrato sul suo ruolo da insegnante- affermò.

- Più che sveglio, ficcanaso- borbottó Ikkei.

- Però ha ragione... C'è una presenza maligna, qui in giro. Abbiamo controllato il castello e sappiamo che non ci sono i pericoli della leggenda ma...-.

Ukai annuì.

- Qualcosa c'è, probabilmente portato dagli studenti: ma è qualcuno di bravo, non si sta facendo scoprire- affermò.

- In quel caso lo fermeresti?- gli chiese Yasufumi.

- Non saprei, dipende cos'ha in mente. Di sicuro, se fosse un pericolo di vita per gli altri si ma... I ragazzi devono anche imparare a cavarsela in situazioni impreviste- dichiarò Ikkei.

- Hai ragione, vedremo come andrà- Yasufumi mosse la bacchetta, facendo avvicinare a loro una bottiglia e due bicchieri - qualcosa da bere?-.

- Certo- rispose Ikkei. Mentre l'uomo versava da bere, Ukai si voltò a guardare fuori dalla finestra: chissà... Che cosa sarebbe successo durante quel torneo...

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro