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CAPITOLO XLVII.

La sala da pranzo era ancora nel bel mezzo dei festeggiamenti quando Daichi, Suga e Kageyama rientrarono; anche Iwaizumi e Oikawa erano già tornati dentro, ignorando le domande dei loro amici e continuando a godersi la festa.

Kageyama si diresse velocemente verso Yamaguchi, anche lui appena rientrato con Tsukishima, per chiedergli di andare a vedere come stesse Hinata.

- Yamaguchi- Tobio si avvicinò al ragazzo, che si voltò verso di lui - Hinata non è ancora tornato, potresti...-.

Non fece in tempo a finire la frase che avvertí qualcosa; anzi, tutti lo avvertirono.

Una potente ondata di magia negativa, proveniente da un punto nel castello, che in un attimo fece calare il silenzio nella stanza e immobilizzò tutti quanti.

- Merda... Hinata!- Tobio fece per fiondarsi in avanti, ma le porte della sala da pranzo vennero improvvisamente chiuse.

Il ragazzo sbarró gli occhi e si voltò di scatto verso il preside, che aveva ancora la bacchetta puntata in avanti.

- Non posso lasciare che tutti i ragazzi si gettino verso una fonte di magia pericolosa. Professor Ukai- si voltò verso Keishin - scegli pochi ragazzi che verranno con voi. Vai con tuo nonno, Nekomata e Takaeda a vedere cosa stia succedendo. Gli altri si riuniranno con me nel cortile per capire come agire- dichiarò l'uomo.

Un certo nervosismo iniziò a serpeggiare tra i ragazzi: sarebbero voluti andare tutti, ma sapevano bene che sarebbe stato pericoloso, visto che non avevano idea di a cosa andassero incontro.

Ukai serrò le labbra: doveva scegliere in fretta... Gente che fosse in grado di affrontare quelle situazioni con calma e sangue freddo e fosse abbastanza potente da aiutarli in caso di imprevisto.

- Oikawa. Ushijima. Kita. Akashi. Kuroo-. Avrebbe dovuto portare qualche altro stratega? No, meglio non lasciare gli altri totalmente sguarniti.

- Osamu-. Il suo gemello non c'era. Doveva stare attento. E infine...

- Kageyama. Ti porterò con me solo se Sugawara accetterà di venire e di tenerti d'occhio: dovrai ascoltarlo e non farti prendere dal panico; se non pensi di potercela fare, o se Sugawara non pensa di poterti tenere, porterò Sawamura- dichiarò. Asahi era molto potente ma insicuro, e sentiva la voglia di Nishinoya e Tanaka di andare ma erano troppo impulsivi... Gli serviva qualcuno di più saldo.

I due ragazzi si scambiarono uno sguardo e annuirono.

- Veniamo- dichiarò Koushi; forse non aveva lo stesso sangue freddo e la stessa prontezza di riflessi degli altri, ma non si sarebbe lasciato spaventare dalla situazione.

- Bene- Keishin lanciò un'occhiata a Sakusa - non sei un alunno, non posso obbligarti a venire, ma immagino lo farai-.

- Sí; Motoya, rimani con gli altri e cerca di contattare mio padre- ordinò il ragazzo.

- Va bene- rispose il castano.

- Bene: muoviamoci- ordinò Keishin, quasi lanciandosi fuori dalla porta, seguito dai ragazzi e dai professori nominati.

Subito venne affiancato da suo nonno.

- Buona idea non usare la Smaterializzazione- affermò; se fossero arrivati lì e si fossero trovati davanti un pericolo, contando gli effetti della smaterializzazione avrebbero potuto venire battuti in un attimo.

- Si sta ancora avvicinando- affermò Keishin: qualsiasi cosa fosse quella magia nera, non era ancora totalmente arrivata... Avevano tempo, sarebbero arrivati prima che accadesse l'irreparabile.

Man mano che si avvicinavano, quella magia oscura si fece sempre più forte. I ragazzi erano un po' preoccupati, non avevano idea di cosa potesse essere a scatenare un effetto simile, ma di sicuro non era nulla di buono.

In poco tempo, arrivarono ai bagni delle ragazze al secondo piano.

- Fate attenzione, se vi sentite male allontanatevi- ordinò Ikkei, mentre Keishin entrava per primo nella stanza, seguito da tutti gli altri.

Davanti a loro si palesò un'immagine macabra: Hinata, ancora sotto l'effetto di Petrificus Totalus, era immobile, un rivolo di sangue che gli scendeva dal braccio, a fissare non molto distante Atsumu, un libro in mano, circondato da una specie di nebbia verde.

- Ma cosa...- mormorò Ittetsu. Kageyama si lanciò in avanti e avvolse delicatamente Hinata tra le braccia, in modo da poterlo tirare fuori da lì.

- Non preoccuparti piccolo, adesso ci penso io- sussurró; avrebbe voluto ammazzare Atsumu con le sue mani per ciò che gli aveva fatto, ma al momento sapeva che gesti avventati non sarebbero stati una buona idea... E inoltre, prima doveva occuparsi di Hinata.

Lo portò leggermente dietro gli altri e Sugawara si avvicinò velocemente a lui; posò la punta della bacchetta sul taglio.

- Espimendo- sussurró, e il taglio iniziò pian piano a rimarginarsi. L'effetto di Petrificus Totalus intanto stava svanendo; Hinata avvertí le due gambe tremare e si accasciò tra le braccia di Kageyama.

- Stai bene piccolo?- sussurró il moro, stringendolo appena a sé e accarezzandogli appena i capelli.

- Sí- mormorò Shoyo, prima di voltarsi - li sta evocando tutti quanti-.

- Evocando?- mormorò Keishin, lanciandogli un'occhiata: cosa intendeva con evocando?

- Come immaginavo... Sta tirando fuori i personaggi del libro della leggenda- sussurró Ikkei - è un incantesimo che hanno tentato alcuni maghi, ma nessuno ci è mai riuscito. Adesso però si spiega come mai siano sparite proprio cose collegate alla leggenda... E come mai sentissimo quella presenza costante-.

- Sí, mi ci è voluto un po' per riuscire a perfezionare questo incantesimo... Non è stato semplice, soprattutto visto che doveva nascondere tutti quanti nella camera dei segreti ogni volta che qualcuno cercava di avvicinarsi. Ma alla fine ne è valsa la pena- Atsumu si voltò e portò lo sguardo su Sakusa, un sorriso in volto - ho fatto qualcosa di interessante, vero?-.

Il moro non rispose, continuando a osservare ciò che c'era intorno al ragazzo: in effetti, era sorprendente...

- Atsumu. Cosa pensi di fare con questo incantesimo?- Shinsuke fissò il ragazzo: non ci credeva, era davvero lui a stare facendo tutto quello...

- Solo mostrare tutta la mia potenza- dichiarò il biondo.

- E pensi che...-.

- Kita, non avvicinarti a lui- ordinò Osamu - mio fratello è riuscito a fare qualcosa di incredibile, e intende dimostrarlo-. Sapeva che era quello che aveva in mente: portare in vita la leggenda, dominare la leggenda... In pochi sarebbero potuti riuscire in una simile impresa.

- Bè, sorprendente è sorprendente ma... Anche parecchio pericoloso- mormorò Tetsuro. Oikawa annuì.

- I Dissennatori al torneo sono usciti perché lui non è riuscito a controllare le sue emozioni; ma se non riuscisse di nuovo...- mormorò.

- Dobbiamo prepararci a proteggerci- dichiarò Keiji.

- E avvisare quelli all'esterno- affermò Wakatoshi.

- Oh non preoccupatevi, presto lo sapranno tutti; ho intenzione di fare una bella entrata in scena- Atsumu lanciò uno sguardo alla finestra alle due spalle, poi tornò a guardare i ragazzi di fronte a lui - quindi, gradirei che tornaste degli altri. Bellatrix, puoi convincerli per favore?-.

Davanti agli occhi sorpresi di tutti quanti comparve improvvisamente una donna con indosso un vestito nero, i capelli crespi dello stesso colore e un sorriso piuttosto sadico in volto.

Alzò la bacchetta contro il gruppo; Ikkei e Nekomata si pararono di fronte agli altri.

- Portali via Keishin- ordinò il primo, mentre entrambi attivavano Protego.

- Venite tutti qui!- Keishin si spostò dietro insieme a Takaeda mentre tutti i ragazzi si univano tra di loro; si assicurò che ci fossero tutti prima di smaterializzarsi verso il giardino, dove si trovavano tutti gli altri, parecchio preoccupati.

- Se ha fatto qualcosa a Shoyo, lo ammazzo- dichiarò Yu, stringendo la bacchetta.

- Sono d'accordo- dichiarò Ryunosuke.

- Cercate di rimanere calmi- mormorò Asahi, lanciando uno sguardo preoccupato a Daichi.

Il moro sapeva benissimo quanto Suga fosse forte, ed era felice che non si fosse lasciato spaventare, però... Non si sentiva sicuro, a saperlo così vicino al pericolo.

- Cercate di rimanere concentrati- mormorò Chikara, lanciando un'occhiata anche a Kinnoshita, Narita, Tsukishima e Yamaguchi. Poco distanti da loro c'erano Kyoko e Yachi, le bacchette strette in mano.

Doveva dare una mano a gestire quelli più insicuri e impauriti, dovevano cercare di mantenere il sangue freddo.

- Calma e sangue freddo. Andrá tutto bene- mormorò Tsutomu.

- Tranquillo, ci sono io a proteggerti!- dichiarò Kanji con un sorriso.

- Siamo a posto- rise Kenji, poco distante da loro con Aone e Moniwa.

- Sono più preoccupato per Ushijima-san- mormorò Goshiki.

- Wakatoshi sta benissimo, non preoccuparti!- esclamò Satori con un piccolo sorriso; Semi, Shirabu, Reon e Taichi gli lanciarono un'occhiata preoccupata, ma non dissero nulla.

In fondo, sapevano tutti quanto valesse Ushijima: non si sarebbe lasciato battere facilmente, anzi di sicuro avrebbe cercato di fare qualcosa per loro.

- Spero che quell'idiota non faccia mosse avventate- mormorò Kenma, lo guardò fisso sul castello.

- Kuroo sta bene, non preoccuparti; sa che rischia la vita se non fa il bravo- dichiarò Yaku, lanciando un'occhiata a Lev, che stava aiutando Yamamoto a tenere d'occhio Inuoka e Shibayama.

- Sii, figuriamoci se quel gattaccio si fa battere tanto facilmente- borbottò Suguro, davanti a Mika.

- Ti sta proprio simpatico- rise Yuji, vicino a loro con Misaki.

- Taci-.

- Non preoccuparti Kenma, è con Aghashi! Andrà tutto bene!- esclamò Koutaro; non sarebbe stato così semplice battere quel ragazzo, e neanche Kuroo. E poi, Akashi non lo avrebbe mai lasciato in quel modo, lo sapeva bene.

- Già...- mormorò Kenma; doveva andare tutto bene.

- Suna- Aran si voltò verso il ragazzo - rispondimi sinceramente. È Atsumu che sta facendo casini?- chiese.

- Perché dovrei saperlo io?- commentò Rintarou, scrollando appena le spalle; in fondo, non aveva idea di cosa effettivamente stesse facendo. Ma dalle reazioni di Osamu...

- Sì, è lui: Oikawa lo sospetta da tempo- affermò Hajime, a pochi passi da loro con il resto della Seijoh.

- Complimenti- disse semplicemente Rintarou - e ha aspettato a dirlo per...?-.

- Perché non sapeva cosa stesse facendo e perché ogni volta che provava a usare incantesimi o pozioni per avvicinarsi qualcuno cancellava le tracce... E non era Atsumu- affermò Hajime.

- Ma aveva la sua stessa faccia- affermò Takahiro con una piccola risata.

Aran si voltò di scatto verso Suna.

- Tu li hai coperti?-. Kita probabilmente in quel momento lo aveva già scoperto. Ne sarebbe stato distrutto...

- Non ho fatto nulla- dichiarò il ragazzo - non sapevo cosa stessero facendo, mi sono limitato a non dire niente-.

Aran serrò le labbra, ma decise di non dire nulla e aspettare di scoprire cos'avesse fatto quel ragazzo.

Iwaizumi lanciò loro un'ultima occhiata, prima di voltarsi nuovamente verso il castello: sperava che Oikawa non si mettesse a fare mosse avventate per risolvere la situazione da solo...

Non appena concluse quel pensiero, i ragazzi che erano andati a recuperare Hinata si materializzarono di fronte a loro. Osamu escluso, non si era unito al gruppo.

- Shoyo! Stai bene?!- Yu e Ryu si lanciarono verso l'amico, ancora tra le braccia di Kageyama.

- Sí- mormorò lui, prima di voltarsi - sta arrivando-.

Sentirono un rumore di vetri e la finestra del bagno si ruppe all'improvviso; un attimo dopo, comparve Atsumu... Che volava in aria, senza alcuna scopa.

Alcuni Dissennatori erano intorno a lui, mentre si suoi lati si trovavano le figure di Voldemort e Bellatrix, con dietro di loro alcuni Mangiamorte.

- Dov'è tuo nonno?- mormorò Ittetsu.

- Quel vecchio non si lascia sconfiggere tanto facilmente... Atsumu, cosa stai facendo?!- urlò Keishin.

- Ve l'ho detto no?! Di questi tempi, tutti vogliono fare qualcosa di grandioso... Ma io non mi accontento di essere primo in un torneo scolastico, o di essere il migliore agli esami- lanciò un'occhiata a Oikawa, che era tornato di fianco a Iwaizumi - entrerò nella storia a modo mio-.

- Fare del male ai tuoi compagni non è un buon metodo per farti conoscere, Atsumu- affermò Ittetsu.

- Non preoccuparti, non morirà nessuno... Prenderò semplicemente il possesso di questo castello per un po' e lo adatterò al mio stile- dichiarò il ragazzo - se qualcuno vuole aiutarmi, è il benvenuto- abbassò lo sguardo su Sakusa, che non stava mostrando alcuna emozione per ciò che stava accadendo.

- Perché lo sta facendo?- mormorò Shinsuke. Aran gli lanciò un'occhiata: stava provando a rimanere tranquillo, ma si vedeva che era sconvolto...

- Perché gli piace avere attenzione- mormorò Rintarou - anche quando eccelli in qualcosa, non sarai mai il migliore per sempre per cui... Sta facendo qualcosa di nuovo a modo suo- lanciò uno sguardo a Osamu, che si intravedeva appena nella stanza dietro al biondo.

Il ragazzo non abbassò lo sguardo e continuò a osservare il gemello: sembrava euforico per quello che aveva fatto, ma pareva anche parecchio stanco...

- Quindi? Cosa intendi fare adesso?- commentò il preside, fissando il ragazzo - Quelle sono solo apparizioni, possiamo sconfiggervi in un attimo-.

- Dimenticate un particolare: per riuscire a evocare la più potente, ho usato il sangue del piccoletto- Atsumu lanciò un'occhiata a Hinata , che Kageyama strinse di più a sé, come se non volesse neanche farglielo vedere - non posso garantire che colpendolo non farete del male anche a lui-.

- E se colpissimo direttamente te?- ringhiò Yu, stringendo più forte la bacchetta.

- Ho un piccolo esercito a proteggermi, nel caso non l'avessi notato; finché avrò questo libro, potrò evocarli quante volte vorrò, ormai è tutto attivo- dichiarò il biondo con un sorriso - per cui, perché non iniziamo a...-.

- Tsumu attento!- urlò Osamu alle sue spalle, lanciandosi in avanti.

- Avada Kedavra!-. Atsumu sbarrò gli occhi mentre si sentiva colpire dall'incantesimo; perse all'improvviso tutte le sue forze e sentí il libro venirgli strappato dalle mani mentre iniziava a cadere.

- Dannato ragazzino, pensava davvero di poter controllare il Signore Oscuro?- Voldemort afferrò il libro, osservandolo per un attimo.

Sakusa approfittò della sua curiosità verso l'oggetto per lanciarsi verso Atsumu; usò Vingardoum Leviosa per evitargli una brutta caduta e lo fece sdraiare poco distante, allontanandolo dal centro dell'azione.

Gli posò una mano sul petto: respirava ancora... Per fortuna, probabilmente essendo un'evocazione la magia di Voldemort era più debole e non era riuscito a ucciderlo.

- Idiota... Di sicuro mi hai sorpreso...- mormorò, mentre iniziava a usare vari incantesimi di guarigione sul corpo del ragazzo.

Vide qualcuno mettersi di fronte a loro e alzò lo sguardo.

- Vi proteggiamo noi, guariscilo- ordinò Shinsuke, tirando fuori la bacchetta, imitato da Aran e Suna.

Il ragazzo annuì e tornò a concentrarsi su Atsumu; anche il professor Kurosu lo affiancò per dargli una mano.

Suna puntò lo sguardo su Osamu, ancora immobile; era parecchio preoccupato per il fratello, ma sapeva che una mossa azzardata in quel momento non sarebbe stata per nulla una buona idea... Doveva trovare un modo per andarsene da lì.

Vide Bellatrix voltarsi verso di lui, un sorriso in volto e la bacchetta sollevata.

- Grazie per averci portati qui ma... Ora non ci servi più-. Prima che l'incantesimo potesse colpire Osamu, il ragazzo si sentì afferrare dal professor Ikkei Ukai, che con la mano stretta in quella di Nekomata si smaterializzò dove si trovavano gli altri.

- Tsk, sono potenti... Anche se non al massimo della loro forza- affermò Ikkei.

- Dobbiamo sconfiggerli ora- dichiarò Yasufumi.

- Ma come facciamo per Voldemort? Se veramente anche Hinata verrà ferito...- mormorò Ittetsu.

- Quelle evocazioni sono nate dalla magia di mio fratello, ma se Voldemort prende il controllo e riesce ad aumentarla potrà continuare ad andare avanti all'infinito... Dobbiamo batterlo prima- affermò Osamu, prima di allontanarsi per dirigersi verso il gemello e gli altri.

Quell'idiota... Avrebbe dovuto chiedergli aiuto, con la magia di entrambi di sicuro non sarebbero stati sopraffatti.

- Stai bene?- gli chiese Rintarou, mentre Osamu li affiancava. Lanciò uno sguardo al gemello, che stava ancora ricevendo le cure di Sakusa e del professore.

- Sì, ho voglia di prenderli a calci- affermò; Suna annuì.

- Se ha il mio sangue... Basta che lo sconfigga io no?- Shoyo si voltò verso gli altri.

- Non dire follie piccolo, potresti farti male!- esclamò Tobio.

- Però, anche nella leggenda c'era una questione simile, no?- fece notare Shoyo. Il moro non rispose: era vero, ma non poteva lasciare che si facesse del male in quel modo...

- Professore, crede che potrebbe funzionare?- chiese Daichi, voltandosi verso Ukai.

- Con un colpo secco, dovrebbe riuscire a sconfiggerlo senza alcuna ripercussione... Almeno in teoria- dichiarò l'uomo - ma prima dobbiamo arrivare da lui...-.

- Ci pensiamo noi: Hinata, i membri della Karasuno ti proteggeranno mentre ti dirigi verso Voldemort- dichiarò Daichi.

- La mia squadra si occuperà di quella Bellatrix... Sono abituato a fare cadere le donne ai miei piedi- dichiarò Toru con un sorriso.

- Quindi a noi toccano tutti i Mangiamorte e i Dissennatori, eh?- commentò Tetsuro, scrocchiandosi leggermente il collo.

- Sarà super divertente! Per una volta lascerò che sia il mio kohai ad avere la meglio!- esclamò Koutaro.

- Tendou, ti senti pronto?- chiese Wakatoshi, voltandosi verso il ragazzo.

- Super pronto!- esclamò Satori con un sorriso.

- Immagino che a questo punto non ci sia molto da fare...- mormorò Kaname; non era entusiasta all'idea, ma la sua squadra non si sarebbe certo tirata indietro.

- Spero che stavolta non vogliano escluderci perché non abbiamo una squadra- borbottò Suguro.

- Combatteremo al massimo!- esclamò Yuji.

- Bene: andiamo!- urlò Daichi, voltandosi. E iniziando a correre verso i nemici, seguiti dagli altri.

- Ehm... Mi sento un po' inutile- mormorò Keishin; quei ragazzi si erano messi d'accordo tra loro senza alcun problema e senza lasciarli parlare...

- Ti capisco... Sono ragazzi davvero in gamba- dichiarò Ittetsu con un piccolo sorriso.

Decine di scope stavano volando per tutta la radura, richiamate con Accio, e i ragazzi le stavano utilizzando per avvicinarsi ai loro nemici; vari incantesimi stavano iniziando a invadere il cortile, e per adesso i ragazzi sembravano starsela cavando alla grande.

- Rimanetegli vicino a fargli da scorta, ma finché sono così sicuri e organizzati non intervenite se non in caso di pericolo- ordinò il preside. I professori annuirono e richiamarono a loro volta le scope, in modo da poter andare a fare da supporto ai ragazzi.

- Quella donna a cui ci dobbiamo avvicinare fa ovviamente da guardia a Voldemort, eh?- borbottó Hajime; Bellatrix Lestrange... Anche nella leggenda era morta, potevano farcela senza problemi.

- Oikawa, sei pronto?- chiese.

- Sono nato pronto, Iwa-chan- dichiarò il ragazzo.

- Intendi usare l'anatema che uccide?- gli chiese Yutaro, leggermente preoccupato.

- Nei libri non è specificato come muoia, ma probabilmente è stato quello- mormorò Akira.

- Già... Ma lo terrò come seconda opzione- dichiarò Toru - siete pronti?-. Gli altri annuirono e alzarono le bacchette.

Dei Dissennatori intorno a loro si stava occupando la Shiratorizawa, mentre la Nekoma stava guidando gli altri contro i Mangiamorte, per cui potevano arrivare alla donna indisturbati.

- Bene: all'attacco!- si lanciò in avanti, seguito dal resto della squadra.

- Lanciate!- urlò, mentre tirava fuori la sua bacchetta.

- Petrificus Totalus!-. Oikawa fissò la donna: non stava funzionando... Era molto agile e si stava proteggendo bene.

Dovevano riuscire a...

Vide la donna voltarsi e sorridere. Seguì la traiettoria del suo sguardo e sbarró gli occhi: stava puntando a Kageyama?! Probabilmente voleva riuscire a bloccare Hinata...

- Non lui bastarda!- puntò la bacchetta contro la donna, che anche se riuscì a schivare il suo incantesimo non poté evitare il Petrificus Totalus di Iwaizumi, che la colpì alla schiena.

Oikawa puntò nuovamente la bacchetta verso di lei.

- Reducto!-. Un attimo dopo, la donna si dissolse davanti ai suoi occhi, diventando una pioggia di coriandoli.

Il ragazzo sorrise: era andata decisamente bene... Per fortuna, erano riusciti a salvarli.

- Stolti; dimenticate che posso rievocarla quando voglio?- Voldemort abbassò lo sguardo verso il libro, ma prima che potesse fare qualcosa l'oggetto prese fuoco.

- Ottima mossa Asahi-san!- esclamò Yu con un sorriso.

Il ragazzo annuì: per fortuna, riuscendo a lanciare gli incantesimi senza pronunciarli era stato abbastanza semplice.

- Vorreste cercare di sfidarmi? Io sono il signore Oscuro, non morirò per mano di dei ragazzini!- dichiarò l'uomo, voltandosi verso di loro.

- L'ultima volta è andata così- commentò Kei.

- In effetti...- mormorò Tadashi.

- Non fatemi irritare- ringhiò l'uomo, puntando la bacchetta contro di loro.

- Eh no, sono io il tuo avversario!- esclamò Shoyo, parandosi di fronte ai due ragazzi - Questa volta, sarò io più intelligente di Tsukishima!-.

- In questo caso non si tratta proprio di intelligenza- borbottó il biondo, mentre anche Kageyama li affiancava.

- Piccolo, hai già pensato a che incantesimo usare?- gli chiese; avrebbe voluto chiedere a Sugawara, ma in mezzo a quella battaglia gli stava uscendo piuttosto difficile.

- Certo!- esclamò Shoyo con un sorriso, tirando fuori la bacchetta.

- Allora, vorrà dire che ucciderò prima te: in un certo modo, non avrò più alcun vincolo- affermò Voldemort, allungando la bacchetta verso il ragazzo - Avada Kedavra!-.

Hinata strinse appena la bacchetta: c'era solo un incantesimo che poteva usare.

- Expelliarmus!- pronunciò. I due raggi di scontrarono in aria e tutti gli altri furono costretti ad allontanarsi per la potenza di quelle magie.

Per fortuna, l'uomo uscito dal libro non era ancora totalmente formato: il raggio verde e arancione di Hinata lo sopraffasse completamente, facendolo svanire in pochi secondi.

Per un attimo, calò il silenzio.

- Expelliarmus?! Davvero?!- esclamò Tobio, a metà tra sollevato, sorpreso e anche un po' arrabbiato.

Hinata si voltò verso di lui, un piccolo sorriso in volto.

- Nella leggenda ha funzionato, no?- commentò.

- Io non ho parole...- mormorò Kei; non sapeva se fosse stato geniale o idiota... O entrambi.

- Sei stato grande Shoyo!- Yu corse ad abbracciare l'amico, insieme a Tanaka e Yamamoto.

- Hey Hey Hey piccoletto! Sei stato grande!- anche Koutaro lo raggiunse e in un attimo Hinata fu circondato da tutti i suoi amici che gli facevano i complimenti.

- Per ora gli lascio la gioia maggiore- affermò Toru.

- Idiota- Hajime gli diede un piccolo scappellotto, poi sorrise - sei stato bravo anche tu. Ora vai a congratularti con lui-. Oikawa gli rivolse un sorriso, prima di allontanarsi verso il ragazzo.

- Pare che li abbiano battuti, eh?-. Suna e Osamu, ancora di fronte ad Atsumu, si voltarono verso il biondo. Aran aveva allontanato Kita per farlo riposare un po', mentre Sakusa era rimasto seduto di fianco ad Atsumu.

- Idiota- Osamu gli tirò un piccolo calcio - la prossima volta chiedi aiuto, con anche la mia magia non saresti stato sconfitto dal tuo stesso piano-.

- Volevo sorprenderti- ridacchiò Atsumu.

- Vedi di non sforzarti troppo, se muori poi lo devo consolare io- borbottó Rintarou.

- Non morirò certo per così poco- affermò il biondo con un sorriso.

- Ti conviene... Ti lasciamo a parlare con lui- affermò Osamu, allontanandosi insieme al moro.

Per un attimo, ci fu silenzio.

- Alla fine, ho fallito- mormorò Atsumu.

- Bè... Decisamente mi hai mostrato qualcosa di nuovo- commentò Kiyoomi - ma la prossima volta, vedi di farlo in maniera meno pericolosa-.

Atsumu fece un sorriso e si voltò verso di lui.

- Quindi... Ci sarà una prossima volta, eh?- commentò.

- Tsk, in fondo... Riesci sempre a sorprendermi- Kiyoomi allungò la mano, posandola sulla sua - voglio vedere... Cos'altro sarai in grado di mostrarmi-. E sperava che questa volta avrebbe potuto farlo con sincerità... E senza rischiare di ammazzare tutti quanti.

- Pare che questa battaglia sia finita per il meglio- commentò Ikkei.

- Decisamente- affermò Ittetsu con un piccolo sorriso: per fortuna... Era tutto finito bene.

🏐🏐🏐

È pure vivo, non potete dirmi nulla...

Tra l'altro, chi ha riconosciuto a chi si è ispirato Oikawa?

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