CAPITOLO XIX.
L'estate, per gli alunni della scuola di Hogwarts, iniziò prima del previsto; e anche se dispiaciuti di aver dovuto interrompere il torneo di Quidditch, i ragazzi decisero di utilizzare quel tempo per sfogarsi un po' e dimenticarsi degli impegni scolastici.
- Forza Bakageyama, passa la palla!- esclamò Shoyo, le braccia al cielo e un sorriso in volto: avevano degli allenamenti programmati con la squadra, ma Daichi gli aveva detto di riposare per un po', e i due ovviamente non avevano intenzione di farlo.
Visto che Hinata abitava piuttosto isolato, Kageyama si era momentaneamente trasferito da lui, in modo da potersi allenare insieme.
- Le ultime cinque le hai fatte cadere- sbuffò il moro.
- Perché fa caldo! E se ci prendessimo un gelato?!- propose Shoyo con un sorriso.
- Non sarebbe una cattiva idea- mormorò Tobio; faceva parecchio caldo, ma non sarebbe mai stato lui il primo a fermare l'allenamento.
I due tornarono a terra e Shoyo corse dentro casa, prendendo due gelati e uscendo nuovamente.
- Eccoci qui!- esclamò, passandone uno a Kageyama, prima di lasciarsi cadere sul prato di casa sua.
Kageyama si sedette al suo fianco e alzò lo sguardo al cielo, avvertendo una lieve aria scuoterli leggermente.
- Meno male, fa davvero caldo- sospirò Shoyo; Kageyama si voltò verso il ragazzo, che si era sdraiato, e lo osservò per un attimo.
Doveva ammetterlo, Hinata era davvero carino, soprattutto quando sorrideva in quel modo...
Non sapeva neanche come, ma si era ritrovato a essere piuttosto abituato alla sua presenza, e alla fine gli sembrava quasi strano stare qualche tempo senza tutta l'esuberanza del maggiore.
- Bakageyama, adesso che siamo più amici me lo dici?- chiese Shoyo.
- Cosa?-.
- I Thestral-. Kageyama si irrigidì leggermente.
- Non è qualcosa di cui mi piace parlare- affermò.
- Però... Magari ti farebbe bene no?- fece notare il maggiore, voltandosi verso di lui. Kageyama lo fissò per un attimo: qualcosa gli diceva... Che sarebbe stato proprio così.
- Non è stato niente di che in realtà- mormorò - mia sorella faceva... Molti esperimenti; lei stava cercando di... Ricreare alcune delle leggende che leggeva. Sai no, come la bacchetta di sambuco e simili, cose che in realtà non esistono neanche per noi: ma i suoi esperimenti si sono spinti troppo oltre. Quel giorno, la Morte stessa è uscita dal suo libro di incantesimi e le ha risucchiato via la vita. Io ero lì vicino, mi piaceva guardare i suoi esperimenti, visto che non mi calcolava mai era l'unico modo che avevo per starle vicino, quindi...- mormorò.
- Mi dispiace, non dev'essere stato per niente bello- sussurró Shoyo. Il moro scosse la testa.
- No, anche se ormai è passato tanto tempo- rispose. Rimasero per un attimo in silenzio, poi Hinata si tirò su; si avvicinò leggermente a Kageyama, posandogli la testa sulla spalla.
- Che fai?!- chiese il moro, sorpreso.
- Avevo l'impressione che se ti avessi abbracciato mi avresti ucciso- rise Shoyo - per cui ho pensato di farti vedere che ti sono vicino in questo modo. Penso sia importante... Sapere di non essere da soli. Io sono riuscito a lanciare quell'incantesimo anche perché sapevo che c'eravate tutti voi insieme a me, per cui... Anche tu, ricordati che almeno io ci sono- dichiarò Shoyo.
Kageyama lo fissò per un attimo: nessuno, nella sua vita, gli aveva mai detto qualcosa di simile... Ma quel ragazzo, sembrava avere capito tutta la solitudine che si portava dentro da ormai troppo tempo...
Posò la testa su quella di Hinata, che fece un piccolo sorriso.
- Io non so se riuscirò mai a lanciare quell'incantesimo, pensare a cose felici non è il mio forte- mormoró.
- Se vuoi posso aiutarti io!- Shoyo alzò appena lo sguardo verso di lui - Possiamo crearci tanti momenti felici, così potrai usarli per lanciare il Patronus!- esclamò.
Kageyama lo fissò per un attimo: era un'idea stupida, eppure...
- Va bene- mormorò.
- Evviva!- esclamò Shoyo, sorridendo: quel ragazzo sarà anche stato spesso fin troppo vanitoso e lo insultava parecchio, ma in fondo... Si trovava davvero bene con lui, lo trattava come gli usciva naturale, era libero di fare ciò che voleva.
E questo lo rendeva davvero felice.
- A proposito, hai presente Koganegawa?- disse Shoyo con un sorriso.
Kageyama inclinò appena la testa, confuso.
- Il Cercatore della Dateko!-. Kageyama assottigliò lo sguardo.
- Il Cercatore gigante- borbottò.
- Esatto! È riuscito a convincere Goshiki a vedersi con lui... Chissà come andrà!-.
- Sono davvero felice che tu abbia accettato questa uscita!- esclamò Kanji, sorridendo - E grazie per essere venuto fin qui!-.
- Non voglio sapere cos'avrebbe pensato Tendou se ci avesse visti in giro insieme- sospirò Tsutomu.
- Mh? Cos'avrebbe dovuto pensare?- chiese Kanji, confuso.
- Che usciamo insieme, o cosa simili-.
- Mh? Ma noi stiamo uscendo insieme!-. Goshiki alzò gli occhi al cielo.
- Intendo come una coppia-.
- Bè, è ciò che mi piacerebbe fare!-. Goshiki si bloccò e alzò lo sguardo sul ragazzo di fronte a lui.
- Stai scherzando?!- chiese, fissandolo negli occhi: quel ragazzo... Stava dicendo sul serio?
- Certo che no!- esclamò Kanji con un sorriso - l
lo sai che mi piaci!-.
Goshiki sbarró gli occhi.
- No che non lo so!- esclamò - Non me l'hai mai detto!-.
- Mh? Ma te l'ho fatto capire no?!-.
- Tu... Pensi che solo perché mi stai appiccicato e mi fai continui complimenti io capisca una cosa simile?!- sbuffò Ttsutomu.
- Mh? Ma io ti dico anche tanto che ti ammiro, che mi piace la tua forza, che faccio il tifo per te, che...-.
- Okok, hai reso il concetto- lo interruppe il moro - ma io non pensavo che... Insomma... Davvero?- mormorò.
- Certo! Perché dovrei mentire?!- commentò Kanji con un sorriso.
- Non ne ho idea- mormorò Tsutomu, lanciandogli uno sguardo - però ecco, io...-.
Non poteva negare che ormai iniziassero a piacergli i modi di fare di quel ragazzo, però non aveva mai pensato a una possibile relazione con lui e non sapeva bene come prendere quella rivelazione...
- Oh non preoccuparti, non voglio una risposta adesso! Anche perché so che ti vuoi concentrare tanto sul Quidditch!- dichiarò Kanji con un sorriso - In ogni caso io continuerò a mettercela tutta! Torniamo al nostro giro?-.
Goshiki annuì, sollevato che il ragazzo avesse capito subito; e in fondo, un po' gli faceva piacere quello che aveva detto...
Fece un piccolo sorriso mentre riprendeva a seguirlo: chissà, magari un giorno...
- Un giorno mi dovrai spiegare come diamine hai fatto a fregarmi in questo modo- sbuffò Yaku, guardando male il ragazzo di fronte a sé.
- Mh? In che senso, Yaku-san?- chiese Lev, leggermente confuso.
Yaku indicò l'acquario davanti a loro.
- Come diamine ci sono finito qui con te?- gli chiese.
- Oh, perché volevo ringraziarti per tutto l'aiuto che mi hai dato!- esclamò Lev con un sorriso - Dopo ti offrirò anche la merenda!-.
- Ah, forse è stato quello- mormorò Yaku; o forse Kuroo che gli faceva notare quanto il minore avesse provato ad attirare la sua attenzione in quel periodo e quanto lui avesse deciso di ignorarlo...
Non che avesse troppi problemi a essere insensibile, ma forse gli doveva qualche attenzione per la sua dedizione...
- Yaku-san, hai visto che sono diventato più bravo a prendere la Pluffa?!- chiese Lev, sorridendo.
- Si, ho visto- rispose il ragazzo - ma ancora devi migliorare molto. E ti faccio notare che la Fukurodani ci ha battuti-.
Sinceramente, non poteva prevedere come sarebbe andata contro la Shiratorizawa, sarebbe stata di sicuro dura... Anche se avrebbe voluto giocare, gli dispiaceva che avessero interrotto così all'improvviso, ma era stato abbastanza inevitabile.
- Però sto migliorando! Evviva!- esclamò Lev - Entriamo?-.
Yaku sospirò, poi annuì: in fondo, quel ragazzo non era così male... Per un pomeriggio poteva anche sopportarlo...
- Sicuro di riuscire a sopportare questo caldo lì vicino al calderone?- chiese Yu, osservando Asahi, che stava mischiando la pozione.
Visto che era meglio non essere schizzati, stava tenendo su i vestiti, ma doveva fare davvero caldo... Anche se si trovavano nella taverna del ragazzo, le temperature non erano certo basse...
- Non è un problema- dichiarò Asahi, cercando di rimanere concentrato - non ci capiterà sempre di combattere in delle situazioni favorevoli, mi devo abituare-.
Nishinoya lo fissò per un attimo, poi sorrise.
- Dici tanto di me, ma anche tu stai tirando fuori un bel po' di coraggio- commentò; il maggiore abbassò appena lo sguardo.
- È grazie a te- mormorò - senza te a spronarmi, non ci sarei di certo riuscito-.
- Dovresti prorpio smettere di sottovalutarti- affermò Yu, facendo un piccolo sorriso - anche contro quei finti dissennatori, pur non conoscendo l'incantesimo volevi comunque cercare di proteggerci. Sei molto coraggioso- dichiarò.
- Sei sempre tu a proteggermi e incoraggiarmi, per una volta dovevo essere io a farlo- dichiarò Asahi.
Nishinoya lo fissò di nuovo: quel giorno, Asahi aveva qualcosa di strano... Sembrava molto concentrato, e allo stesso tempo nervoso in un modo diverso dal solito...
- Asahi-san, va tutto bene?- gli chiese; il ragazzo annuì.
- Si. L'amortensia è pronta- affermò.
- Wow, davvero?!- esclamò Yu con un sorriso, avvicinandosi al ragazzo e al pentolone e osservando la pozione - Quindi adesso dovresti sentire l'odore della persona da cui sei attratto giusto?-.
Non sapeva bene se stesse funzionando... In fondo, era abituato a sentire il profumo di Asahi, anche se in quel momento gli pareva più forte del solito.
- Sì- confermò Asahi - può funzionare anche con oggetti che ci piacciono, ma se siamo innamorati di solito rimanda a persone-.
- Wow, che cosa figa! Tu che profumo senti?- chiese Yu, continuando a sorridere.
- Shampoo alla nocciola, profumo di casa e... Un po' di temporale- affermò, voltandosi verso di lui. Il minore per un attimo non rispose, poi fece un piccolo sorriso.
- Quella persona ha buon gusto, usa il mio stesso shampoo- rise, cercando di non essere troppo nervoso; a quanto pareva, ad Asahi piaceva qualcuno... Avrebbe preferito non scoprirlo così, ma in fondo prima o poi ci sarebbe dovuto venire a patti...
- Io... Mi sono ripromesso che, se fossimo riusciti a battere la Dateko e se avessi superato le mie paure, te l'avrei detto- dichiarò Asahi, voltandosi totalmente verso di lui.
- Mi avresti detto... Chi ti piace?- chiese Yu, confuso.
- Sì- affermò Asahi - perché la persona che mi piace... È qualcuno che mi ha sempre sostenuto, qualcuno che anche quando ho mostrato le mie debolezze non mi ha criticato ma ha fatto di tutto per aiutarmi ad affrontarle, che ha creduto in me, che si arrabbia per il mio bene, che pur essendo più piccolo di me spesso mi mostra molto più di quanto io potrei mai fare con lui, e che per me è qualcuno di veramente speciale. Fino a questo momento non gli ho detto niente perché sentivo di non essere abbastanza, e anche se sapevo che lui non mi avrebbe mai detto una cosa simile... Io volevo poter stare al suo fianco consapevole di poterlo rendere felice. Adesso che ho superato le mie paure contro la Dateko, adesso che sto riuscendo a diventare più forte... Sento di poterlo fare- fece un passo verso di lui.
- Tu mi piaci, Yu Nishinoya. Non so da quanto, so che sei entrato nella mia vita all'improvviso e io ho iniziato a desiderare che non ne uscissi mai. Ho passato fin troppo tempo ad avere paura, ma sei stato tu a insegnarmi che devo sempre lottare per ciò a cui tengo e... Io tengo davvero a te, Yu, anzi, penso di poter affermare con certezza di essere innamorato di te. Prenditi pure il tempo che ti serve per rispondere, ma se c'è anche solo una possibilità... Non mi tirerò indietro e lotterò fino alla fine-.
Per un attimo, ci fu silenzio; il minore teneva la testa leggermente bassa, per cui Asahi non riusciva a vedere la sua espressione.
Aveva un po' di paura di aver rovinato tutto ma... Sentiva di aver fatto la cosa giusta, non voleva continuare a nasconderlo, soprattutto senza sapere cosa ne pensasse Nishinoya.
Aprì la bocca per chiedergli se preferisse essere lasciato solo, quando il minore scattò in avanti; gli gettò le braccia al collo e posò le labbra sulle sue.
Asahi sbarró gli occhi, preso totalmente alla sprovvista; allungò le braccia, stringendo il minore a sé per sostenerlo, mentre chiudeva gli occhi e ricambiava il bacio.
Aveva le labbra morbide, e un sapore leggermente selvaggio... Era proprio da lui.
Nishinoya lo strinse leggermente di più: aveva un sapore veramente dolce...
Asahi si sedette su uno dei divani della taverna, con il minore a cavalcioni su di lui, e i due si staccarono per riprendere leggermente fiato.
- La devo prendere come una risposta positiva...?- mormorò Asahi, e il minore rise leggermente.
- Certo! Mi piaci da tanto tempo Asahi-san, ma non volevo rischiare di metterti addosso delle pressioni inutili visto quanti cambiamenti già ci sono stati nelle nostre vite. Però, visto che sei stato tu a dirmelo... Non ho più motivo di contenermi, no?- commentò Yu con un sorriso.
Asahi lo fissò per un attimo: quindi... Davvero...
- Davvero... Ti piaccio?- sussurró.
- Da morire- Yu si fiondò nuovamente sulle sue labbra e il ragazzo lo strinse a sé mentre riprendeva a baciarlo con foga; adesso che ne aveva la conferma, sentiva come se non riuscisse più a staccarsi da lui... Non avrebbe mai avuto abbastanza di quelle labbra e di quel ragazzo, lo sapeva bene.
- Pare che siamo entrambi molto felici della cosa- rise Yu contro le sue labbra.
Asahi impiegò un attimo a riprendersi e capire cosa intendesse, poi arrossì appena.
- Scusami, non pensavo che... È la prima volta- mormorò.
- Non ho mai detto che sia un problema- dichiarò Yu, sorridendo.
Asahi lo fissò per un attimo: quella luce nei suoi occhi, sembrava pronto a tutto... Lo avrebbe fatto impazzire.
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Nishinoya, fissandolo negli occhi, iniziò a strusciare leggermente il bacino contro il suo, mordendosi appena il labbro inferiore.
Le mani di Asahi scattarono sulle sue natiche, stringendole appena mentre si fiondava di nuovo sulle sue labbra, in maniera decisamente più passionale rispetto a prima.
Nishinoya aprì leggermente la bocca, lasciando libero accesso alla lingua del maggiore, che si intrecciò con la sua, lasciandolo per un attimo senza fiato.
Allungò le mani, posandole sul rialzo dei pantaloni di Asahi: quel ragazzo era davvero dotato...
Senza esitazione, gli slacciò la cerniera e si staccò leggermente da lui.
Asahi gli portò le mani sulla maglietta e gliela sfilò; non fece in tempo a fare altro perché Nishinoya afferrò la mantella che aveva indossato per fare la pozione e quasi gliela strappò di dosso, prima di levargli anche la maglietta.
Con un'irruenza che Asahi non pensava sarebbe stata possibile in un corpo così piccolo, gli afferrò i pantaloni e glieli abbassò di scatto insieme ai boxer.
- Yu- ringhiò appena Asahi; quel ragazzo... Voleva davvero farlo impazzire...
Un sorriso furbo si dipinse sul volto del minore mentre delicatamente scivolava giù dalle sue gambe, inginocchiandosi davanti a lui.
Gli posò le mani sulle ginocchia, aprendogliele quel tanto che bastava per avere libero accesso, e si chinò verso l'erezione del ragazzo.
Senza esitazione, avvolse la sua cappella tra le labbra; un gemito sommesso uscì dalla bocca di Asahi, incapace di controllarlo: quelle sensazioni erano qualcosa di completamente nuovo, e Nishinoya era bravo a risvegliare i suoi lati più animali...
Il minore fece un piccolo sorriso, e incoraggiato da quel gesto scese leggermente, prendendone in bocca ancora di più mentre faceva scorrere la lingua sull'erezione del ragazzo.
Era davvero grossa, pulsava leggermente nella sua bocca, poteva avvertire tutto il desiderio di Asahi... E non gli riusciva difficile immaginare mentre glielo mostrava in ben altri modi.
Asahi strinse con forza la copertura del divano: quel ragazzo era assolutamente incredibile, lo stava mandando fuori di testa, sentiva la sua mente appannarsi e il suo respiro sempre più pesante.
Man mano che il minore scendeva lungo la sua erezione, il suo corpo diventava sempre più caldo e il desiderio di mostrare a quel ragazzo ben altro cresceva dentro di lui, spinto anche dal calore emanato dal minore.
Doveva cercare di contenersi o...
Nishinoya alzò lo sguardo, fissandolo negli occhi; lo sguardo più languido che Asahi avesse mai visto, sembrava quasi che gli avesse letto nella mente e volesse pregarlo di fargli tutto ciò che aveva appena pensato di fargli.
- Tirati su- mormorò; il minore fece un piccolo sorriso e si sfilò il membro del ragazzo dalla bocca, tirandosi su.
Si portò le mani ai pantaloni per abbassarseli, ma Asahi fu più veloce; si alzò e gli posò le mani sui fianchi, sollevandolo e portandolo a sdraiarsi sul divano, ringraziando che fosse abbastanza largo per starci comodamente sdraiati.
Tornò con le labbra su quelle di Nishinoya, insinuandovi nuovamente la lingua all'interno e portando le mani ai suoi pantaloni, per poi abbassarli con un colpo che fece sussultare leggermente il corpo del minore.
- Mi piace questa tua forza, Asahi-san- sussurró Yu - speravo proprio che l'avresti usata con me, un giorno-.
- Non devi fare altro che chiedere- affermò Asahi; un sorriso furbo si dipinse sul volto del minore.
-Devo chiederti di sbattermi così forte che...-.
- Yu!-. Nishinoya scoppiò a ridere.
- A dire certe cose non ti imbarazzi ma con altre vai fuori di testa eh? Sei davvero tenero, Asahi-san- affermò.
- E tu sei incredibile- sospirò Asahi, per poi tornare a guardarlo - non voglio farti male, quindi se qualcosa non va dimmelo, va bene?-.
Nishinoya sorrise.
- Certo! Non preoccuparti!- esclamò.
Asahi annuì e si chinò nuovamente verso di lui; afferrò i suoi boxer, questa volta sfilandoglieli delicatamente, e posò le mani sulle sue gambe, aprendogiele appena.
Posò le labbra sull'entrata del ragazzo, che gemette leggermente; iniziò delicatamente a stimolare l'esterno con la lingua e Nishinoya si aggrappò con forza al divano, ansimando: era una sensazione incredibile, sentiva il suo corpo venire percorso da forti brividi, riusciva a malapena a mantenere la lucidità su ciò che stava accadendo, ma di sicuro non voleva perdersi neanche un secondo.
Asahi inserì delicatamente la lingua dentro di lui e il minore gemette con forza, aprendo di più le gambe: di più, ne voleva di più...
Asahi si spinse più all'interno e Nishinoya sentì qualche goccia di precum colare fuori dalla sua erezione, il suo corpo che iniziava a farsi sempre più impaziente.
Il maggiore allungò la mano, raccogliendo con il pollice qualche piccola goccia, prima di portare il dito vicino all'entrata del minore e spingerlo dentro delicatamente.
Nishinoya inarcò la schiena, gemendo più forte: era strano, avere qualcosa di estraneo dentro di lui, eppure era anche dannatamente piacevole...
- Ti fa male?- sussurró Asahi, ma il ragazzo scosse la testa.
- Continua- gemette. Asahi annuì e spinse il dito più a fondo, iniziando a muoverlo delicatamente ed esplorando l'interno del minore.
Si assicurò che stesse davvero bene, prima di inserire un secondo dito, in modo da allargarlo ancora di più: non voleva in alcun modo fargli male.
Nishinoya si muoveva leggermente sotto di lui, dimenando appena i fianchi, alla ricerca di qualcosa di ancora migliore, e allo stesso tempo consapevole che per accoglierlo era meglio che si preparasse prima, anche perché non voleva fare preoccupare il maggiore.
Asahi inserì un terzo dito dentro di lui, spingendosi più a fondo e raggiungendo il fascio di nervi responsabile del piacere del minore.
- Asahi-san!- gemette - Ti prego...-.
- Potrei ancora farti male- gli fece notare Asahi.
- Dubito che lo sentirei al momento- borbottó Yu - per favore...-.
Asahi si morse appena il labbro inferiore: se lo pregava in quel modo...
Sfilò le dita da dentro di lui e per un attimo il corpo del minore si rilassò; ma tornò pieno di eccitazione nel sentire le forti mani di Asahi sui suoi fianchi.
Il ragazzo si allineò alla sua entrata, osservando il minore; Nishinoya gli rivolse un sorriso di incoraggiamento, annuendo appena.
Asahi gli strinse leggermente più forte i fianchi, prima di iniziare a spingersi delicatamente dentro di lui.
Nishinoya gettò la testa all'indietro, un urlo di piacere uscì dalle sue labbra mentre avvertiva il membro di Asahi farsi caldo dentro di lui: era così grande... Gli sembrava che stesse occupando ogni centimetro a sua disposizione, e che stesse anche continuando a crescere sotto i suoi gemiti.
Asahi si chinò in avanti, unendo le labbra con quelle del minore mentre si spingeva più a fondo possibile; lo sentì urlare contro le sue labbra e il suo corpo venne scosso da un brivido di piacere: quel ragazzo... Lo stava decisamente facendo impazzire.
Iniziò a muoversi lentamente dentro al minore; ogni sua spinta era accompagnata da un gemito di Nishinoya, gemiti che si fecero sempre più intensi, dettando ad Asahi un ritmo sempre maggiore.
I loro corpi presero a scontrarsi sempre più velocemente e con forza, mentre le loro labbra si cercavano avidamente, intrappolando tra i loro corpi tutti quei versi di piacere; i due ragazzi sentivano i loro corpi farsi sempre più caldi, ogni loro pensiero era totalmente concentrato su quel momento, sul piacere che stavano provando e sul fatto che erano finalmente insieme.
Asahi iniziò ad aumentare ancora di più le spinte e Nishinoya si strinse più forte a lui, aggrappandosi alla sua schiena, mentre sentiva il suo ventre contrarsi leggermente e le sue gambe tremare appena.
Rilasciò un ultimo urlò di piacere mentre iniziava a venire; continuò a stringersi al ragazzo, seguendo con il bacino i suoi gesti e facendogli aumentare la velocità delle spinte, fin quando anche Asahi non si riversò dentro di lui.
Le loro labbra rimasero unite mentre Asahi delicatamente usciva da dentro il minore, per poi sdraiarsi al suo fianco e stringerlo appena a sé.
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- Tutto bene?- sussurró Asahi, notando che il minore sembrava più taciturno del solito.
- È stata... Una figata! Rifacciamolo!- esclamò Yu con un sorriso, alzando lo sguardo su di lui.
Asahi sbarró gli occhi, poi scosse la testa, divertito.
- Sei davvero una forza sai?- commentò.
- Sai che adesso non ti libererai più di me?- rise Yu.
- È ciò che volevo- sussurró Asahi, chinandosi verso di lui e unendo le loro labbra.
Era davvero felice di averglielo detto; adesso che poteva stare con lui... Si sentiva la persona più fortunata del mondo, e non avrebbe sprecato per nessun motivo quella fortuna.
🏐🏐🏐
Questa storia non doveva avere scene 🔞.
Poi Noya ha deciso di saltare addosso ad Asahi.
E adesso siamo qui.
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